Ciao, cara donna, eccomi tra queste pagine. Meriterebbe di essere recensito ogni singolo capitolo, ma mi sono accorta di questa storia solo a "ripubblicazione avvenuta", quindi dopo la maratona di lettura appena conclusa ieri, ti lascio i miei pensieri riassuntivi.
Parto dallo "stile". Ebbene sì, sei sempre fluente, scorrevole, brillante e ficcante nel descrivere attimi e situazioni, sia affidando i pensieri al discorso diretto che indiretto ( se non erro, hai privilegiato molto i dialoghi..). Ti si riconosce, l'impronta "tua" si nota, c'è poco da fare. E, come la maggior parte dei lavori d'esordio, è un attimo più "ingenuo" rispetto a quelli successivi. O meglio, un filino d'inesperienza in più rispetto a "dopo" si avverte...ma credo sia assolutamente "normale": la raffinatezza che ti contraddistingue si evolve di lavoro in lavoro, io non sono certo un'esperta letterata, ma si potrebbe dire che adesso sei assolutamente perfetta, nel bilanciare tratti "sanguigni" a delicate immagini di rara e superba poesia che analizzano gli animi fino a farti entrare il tutto sottopelle.
Passerei alla trama. Originale, ben strutturata, partendo da un presupposto che pochi hanno sfruttato: la totale assenza di una "notte delle lucciole". Cioè, la loro "notte" ce l'hanno lo stesso, però di rado si arriva a questo punto della storia ( "tradimento" e presa della Bastiglia), senza che lei abbia sinceramente dichiarato la "resa" al suo amore per Andrè.
E le premesse non erano affatto buone, col tentativo, assolutamente deflagrante nella sua semplicità, di Andrè di far saggiare ad Oscar il "gusto dell'amore", con quel dolcissimo sigillo a fior di labbra.
Un po' mi torna in mente Andrè nel "Peccato", con la sua sensualissima, ma estremamente disarmante proposta nella stalla.
E tutto questo frenetico cercarsi, attendere il momento più propizio, essere vittime di numerosi equivoci che avrebbero rischiato di allontanarli di più se non fosse che echeggia dentro di loro quella frase, quel "ricordati di me" che ne fa sempre e comunque due anime affini e complementari, l'uno il baricentro dell'altra.
Adesso mi tocca soffermarmi sul discorso "vasca".Leggendo gli ultimi capitoli non avevo subito compreso che in realtà, nella stanza degli ospiti di Mme Fleury, non "consumano " del tutto, la prima volta dopo che si sono reincontrati. Ci sono arrivata al capitolo successivo, quando lui, con la solita premura, si fa scorgere in ammollo...credimi, come al solito, mi hai tolto un bel po' d'aria nei polmoni. Senza contare che mi piace un sacco l'idea che Oscar se lo ammiri un po' di nascosto. Per anni, infatti, è quello che lui ha dovuto accettare: rubare un po' di lei ogni giorno per vivere, per continuare a coltivare imperterrito il suo amore segreto senza farlo trapelare. Adesso è lei che si "sfama" di questo, pur con la consapevolezza di una donna finalmente conscia del suo amore ed in grado di ricambiarlo in modo totale.
Infine l'epilogo. Avresti potuto terminare col penultimo capitolo, sì...però saperli "spegnersi" al logico compimento di un'esistenza, anziché in modo tragico nel fiore degli anni ( e dei progetti..), non ha tolto nulla, né banalizzato la loro storia. L'intensità del loro amore è emersa in modo prepotente, il filo conduttore di tutta una vita anche: l'essere destinati, comunque, a non separarsi mai, nemmeno di fronte al destino. Vederli e saperli "compiuti" come coppia, come marito e moglie, come hanno tentato di promettersi in quel devastante tramonto del 13 luglio, fa solo bene, fa tanto bene...tutto sommato ne abbiamo bisogno, noi quanto loro.
A tal proposito mi è piaciuto il tuo voluto "non soffermarti" sulla cerimonia in sé...a pensarci bene, il loro personalissimo "rito nuziale" l'hanno celebrato, per volere di un'Oscar determinata a sfidare le intemperie dell'inclemente dicembre, protetti da quel tronco, in quell'intrico di rami ove lei ha finalmente compreso chi e con chi voleva essere.
Sarebbe doveroso soffermarsi anche sui personaggi, ma questo mappazzone dovrebbe venir censurato solo per l'estenuante lunghezza.
Ti dico solo questo: Oscar ed Andrè sono sempre loro, attinenti e perfettamente in linea con le loro caratteristiche "storiche". Il Generale, che tu definisci psicopatico, in realtà non lo è poi tantissimo..l'imperdonabile gesto che compie su Andrè è dettato dalla rabbia del momento, dalle sue frustrazioni di padre. In fin dei conti non dimentichiamo che, a mente un attimo più "lucida", avrebbe tentato di uccidere la figlia e l'aspirante genero nell'originale...
Alain mi piace sempre da impazzire come me lo presenti. Mi piace soprattutto perché, nonostante l'indubbia "fascinazione" che nutre per Oscar ( conosco bene solo l'anime, poco il manga, però ho sempre pensato che nel suo Comandante vedesse l'incarnazione di un ideale puro ed onesto, più che una donna da amare..), è sempre custode e prezioso aiuto affinché i due coronino i loro sentimenti. Specie per Andrè, è l'unico vero amico-fratello uomo, una spalla fondamentale, un punto di riferimento irrinunciabile specie in un periodo ( quello post strappo) in cui davvero la solitudine completa avrebbe rischiato di farne una vittima....
Una parola anche agli "originali". Mme Fleury è mitica, inutile dirlo..un po' consigliera, un po' "zia", ma senza essere invadente. Leggera e penetrante nel contempo, valido aiuto per Oscar nell'intraprendere il cammino che la porterà da Andrè definitivamente.
Simone...beh, logico che subisce il fascino del bellissimo e triste "uomo solitario". L'importante è che poi una passione che sembra quasi una scuffia adolescenziale, si trasformi poi in modo profondo e trascinante in un amore adulto e consapevole verso quello che solo in apparenza sembra il meno "affidabile" a reggere il cuore di una ragazza.
...e adesso concludo sul serio. Probabilmente mi è sfuggito ancora molto, ma la mia "diarrea verbale" ha oltrepassato i limiti della tolleranza, temo. Quindi ti lascio, certa che questa tua "opera prima" meriti d'essere letta ed apprezzata come tutti gli altri tuoi lavori, tutti tanto ricchi di loro, di te.
T'aspetto nell'evoluzione degli altri tuoi progetti, hai comunque fatto bene a riproporre questo. Anche tra queste pagine mi hai saputo rapire...
Ps: se fossi una disegnatrice sopraffina come le nostre "amiche del sito" ti preparerei una tavola con loro due avvinti come l'edera nelle placide acque della vasca...spero che qualcuna colga il suggerimento!!
Un abbraccio grande grande...
Tamara Alessandra. |