Recensioni per
Linriel Lómë: la figlia del mare.
di Jane_sfairytales

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
27/11/15, ore 22:00
Cap. 6:

Ciao Jane_sfairytales,
per prima cosa vorrei dirti che anche se questa recensione arriva con ritardo rispetto ai vari capitoli non prenderla per il verso sbagliato: dato che nelle note hai chiesto più volte dei consigli vorrei provare a darti delle indicazioni sui particolari comparsi in questa storia finora e che sono proprio la causa di un rating così severo.

1) falle logiche
Dato che nelle note chiedi dei suggerimenti su *qualche dritta per migliorare e magari vedere meglio come far proseguire la storia* posso pensare che non avessi un’idea precisa da cui partire e in che direzione proseguire con la trama - forse così si spiegano quelle informazioni che nel testo compaiono e che poi vengono contraddette nei capitoli successivi oppure semplicemente a pensarci bene non hanno molto senso, è come se la storia procedesse un po’ a caso senza avere delle fondamenta solide sulle quali appoggiarsi.

*Tutto questo era troppo per lei e ribadiva fermamente la sua mortalità, lottava per essa*
Mortalità? Ma non è una bambina elfica?

*La nave esplose in grida di giubilo: per la loro razza più che per le altre, i bambini erano preziosi in quanto estremamente rari. […] E così compresi: quella bambina era l’ultima speranza di un mondo in decadenza, un dono di Iluvatar per i suoi Secondogeniti e coloro che ancora abitavano le lande mortali: la piccola non doveva morire, ma aveva un compito da svolgere nella Terra di Mezzo prima di poter approdare ad Aman, e lei sembrava saperlo.*
Che significa “non doveva morire”? Scusa se te lo chiedo ma stai dicendo che Valinor è un posto dove gli elfi vanno a morire?
Perché non capisco il ragionamento: se i bambini elfici sono così rari e preziosi che senso avrebbe far morire la piccola? E perché, soprattutto?!
Dubito che Ulmo sia stato mandato da Eru ad uccidere i bambini che non erano nati in Aman, proprio per il discorso fatto prima sull’importanza dei bambini per gli elfi, ma tantomeno gli elfi che salpano per il Reame Beato ci vanno perché devono morire, Linriel non sarebbe morta in ogni caso.

*di certo era in grado di capire molte cose, come ad esempio, che con quella semplice sottoveste di cotone, non avrebbe mai potuto resistere al gelo che giungeva dalle montagne*
Beh, a dire la verità non l’aveva proprio capito da sola, qualche capitolo prima si legge che *Quell’anno Linriel Lómë non voleva andar via alla fine dell’estate e fui costretto a spiegarle la differenza tra lei e il suo amico: lui aveva la pelliccia e sarebbe sopravvissuto al freddo, ma lei era nuda e non poteva affrontarlo*

Compaiono tratti somatici che non sono mai descritti uguali: *Sedette ad osservare stupita quell’immensità e le sue iridi divennero verdi*
*ella annuì e l’oro dei suoi occhi si incupì passando al bronzo*
*splendida ragazzina dal viso delicato e la pelle diafana*
*lei invece vagava da sempre così, con nient’altro che la propria pelle d’ambra indosso*

*io, il Vala Ulmo, avrei insegnato a Linriel Lómë chi erano i secondogeniti*
Peccato che a questo punto l’avesse già mandata ad imparare da sola, dandole il permesso di spiare un gruppo di uomini.

*Alta gente degli occhi grigi anche lì, benché ci fosse qualcuno dai colori più chiari: si capiva chi possedeva ancora sangue elfico, adesso che sapeva cosa volesse dire.*
Nella storia però non c’è traccia degli insegnamenti di Ulmo riguardo agli elfi, infatti quando Linriel arriva a Imladris si legge *– Parlate l’Ovestron? – mi chiese nella lingua degli uomini ed io sorrisi felice: e chi si immaginava che gli elfi conoscessero la lingua di Gondor!*
Se neanche sa che con loro può esprimersi in Ovestron per me vuol dire che Linriel degli elfi conosce poco e niente.
La questione della lingua poi è un grande punto interrogativo: Ulmo le insegna il Quenya ma non la Lingua Comune, pur sapendo che prima o poi dovrà farle conoscere gli elfi e gli uomini… è perlomeno bizzarra come scelta, che mi lascia perplessa quasi quanto l’assenza di figure quali Ossë e sua moglie Uinen. Siccome nelle note chiedi *Quali altri personaggi dell'universo di Arda vi piacerebbe facessero la loro comparsa?* secondo me a rigor di logica due Maiar sarebbero stati genitori adottivi migliori per preparare Linriel, anche solo in termini di rapporti sociali: questa bambina per una parte della sua infanzia ha vissuto convinta di essere un lupo!

2) cambio di focalizzazione
Perdonami ma per me si tratta di un grosso NO.
Nelle note dici che *ho già provveduto a cambiare modo di scrivere, limitandomi alla prima persona, che sia il narratore onnisciente (invero poco presente) o quello interno*
Penso che qui ci siano un paio di problemi di base abbastanza importanti: una volta scelta una focalizzazione dovresti mantenerla fino alla fine, senza saltare da un narratore all’altro. Passare da un paragrafo narrato da Ulmo ad uno che di colpo viene raccontato da un narratore esterno o da Linriel stessa, come succede in quest’ultimo capitolo, è destabilizzante; non c’è continuità, è come perdere il filo del discorso mentre la narrazione deve scorrere fluida, senza questo tipo di “interruzioni”.
Inoltre sembra che tu non abbia ben chiara la differenza tra narratore onnisciente o interno se dici che in entrambi i casi hai utilizzato la prima persona: è quasi impossibile che il narratore onnisciente racconti in prima, dato che la sua figura è in genere esterna alla storia e per questo motivo in ogni momento sa cosa succede. E’ diverso dal narratore interno, che può essere a conoscenza soltanto di una parte degli avvenimenti: Ulmo stesso ad esempio ammette di aver saputo del furto del vestito solo quando Linriel ha confessato l’accaduto, dato che egli non era presente quando è successo.
Se vuoi concentrarti su una narrazione a più voci ti suggerirei di cambiare focalizzazione a seconda dei capitoli piuttosto che nel mezzo del capitolo stesso, sempre per una soluzione di continuità.
Invece una riflessione personale su quello che dici nelle note, quando scrivi *Linriel, non avendo ancora compreso il mondo ed essendo bambina, non ha ancora una voce propriamente sua, ma vive tutta d'emozioni e sensazioni viscerali, istinti*
Non sono d’accordo: le storie raccontate dal punto di vista dei bambini sono interessantissime perché molto difficili da scrivere, in quanto i bimbi hanno un modo di vedere e percepire il mondo molto diverso da quello di un adulto - il che però non significa che non abbiano una voce per raccontarci le loro sensazioni ed emozioni.
Soprattutto di nuovo ti contraddici più avanti: *la bambina sorrideva un po’ in più annuendo semplicemente, e poi poneva le domande più strambe, su come funzionassero gli attrezzi agricoli o degli artigiani, fino ad arrivare alla giurisdizione cittadina e del regno*
Per essere una bambina che non ha una voce sua e vive di emozioni fa domande abbastanza complesse: quanti bambini andrebbero ad informarsi sulla giurisdizione cittadina del regno?
Questa riflessione tra l’altro mi porta a collegarmi al discorso successivo, ovvero

3) assenza della nota OOC
Non so con esattezza quali libri tu abbia letto finora, ma nella storia ci sono parecchi elementi che non appartengono al canon del Legendarium e sarebbe più appropriato inserire la nota OOC per specificarlo.
Nel caso di Linriel ad esempio non si può valutare il suo punto di vista secondo i parametri dei bambini degli uomini: gli elfi infatti hanno uno sviluppo mentale rapidissimo (al punto che sanno parlare a meno di un anno di vita) anche se i bambini degli uomini fisicamente crescono più in fretta, già a tre anni cominciano ad essere più grandi dei loro coetanei elfi. E’ abbastanza improbabile che in canon Linriel a tredici anni sembri *una ragazzina acerba* e pure sono fuori canon alcune caratteristiche fisiche che le attribuisci, a cominciare dai *lunghi riccioli bruno-rossicci*
Anche il fatto che Linriel stringa amicizia con Alarca è poco fattibile in canon, in quanto i lupi nel Tolkienverse sono alleati di Morgoth, e la nascita stessa della bambina -a bordo di una nave diretta ad Aman- è impossibile: un’elfa non avrebbe mai affrontato un viaggio del genere se incinta perché gli elfi che aspettano un figlio o sono diventati genitori da poco tendono a non allontanarsi da casa se non è più che necessario.

*A volte Linriel Lómë cantava nel bosco o lungo gli argini del fiume, e la terra sbocciava rigogliosa al suo passaggio, come se il suo canto, la sua aurea, la nutrisse e la rinverdisse*
*Linriel Lómë si infuriò ancora di più e le onde del mare inondarono violente la costa spazzando via alberi e rena, ottenendo così la mia attenzione e preoccupazione.
- Bambina… - sussurrai stupito – tu non dovresti saperlo fare… -*
*Ulmo aveva detto di non nominarlo mai e di non mostrare mai le mie capacità di scomparire e trasformiste*
Se Linriel è cresciuta con Ulmo non è possibile che abbia imparato come influenzare la terra, quella è più una prerogativa di Yavanna - ma in ogni caso una semplice elfa non dovrebbe avere tali poteri di controllo sugli elementi o di “trasformismo” e invisibilità, sono capacità che quasi superano i poteri dei Maiar! Non so se tu ti sia fatta influenzare dal film e dai poteri che sembra dimostrare Arwen quando utilizza l'incantesimo per sollevare il fiume contro i Nazgul, ma secondo il canon non è così. L’unica elfa ad avere poteri sulla natura era Lúthien… che comunque era figlia di Melian, giusto una Maia allieva di Yavanna.
La questione movieverse tra l’altro concerne anche la descrizione della luce degli elfi: *alcuni di loro possedevano un’intensa luce bianca, che però tenevano contenuta, nell’attesa del momento opportuno per mostrare la loro vera essenza […] Infine il sire di Imladris, che benché splendesse meno di molti di questi Alti Re*
Diciamo che la luce non può essere contenuta, è sempre visibile per tutti gli altri elfi dato che come creature sono capaci di percepire anche un piano dell’esistenza diverso rispetto a quello fisico, quello invisibile - al quale ad esempio appartengono esseri come i Nazgul.
Questo per dire che Linriel è in grado di vedere la luce semplicemente perché è un’elfa, non perché i Signori Elfici hanno deciso di mostrarla per rivelare la loro vera essenza.
Peter Jackson ha un po’ esagerato nel mostrare gli elfi sempre scintillanti, anche in casi in cui in teoria l’altra persona non dovrebbe essere in grado di percepire tale luce [ un esempio su tutti, Kili e Tauriel nel film La Battaglia delle Cinque Armate: non c’è alcun motivo per cui Tauriel debba avere quella luce intorno a sé, ma anche se così fosse Kili non dovrebbe essere comunque in grado di vederla ]
Non ha poi molto senso che qui siano citati gli “Alti Re”, prima di tutto perché a Imladris non c’è nessuno di loro e Linriel non avrebbe modo di sapere quanto siano più splendenti rispetto a Elrond; piuttosto dovesti citare Glorfindel come un buon esempio di luce più splendente, visto che oltre ad essere di Valinor si è reincarnato dopo la morte.

*Passò settimane a dedicarsi solo a quella categoria di artigiani*
Posso supporre che Linriel sia di discendenza Noldor?
Anche se qui devo fare un appunto sulla lingua: *– Imladris è il nome Sindar di Gran Burrone. –
- Sindar? -
- La lingua elfica. *
Ehm… no.
Sindar è una stirpe elfica, la lingua invece si chiama Sindarin.
Peraltro il nome Linriel Lómë non è corretto etimologicamente perché Lin non ha significato (forse ancora ancora Linn o Lind) ma in ogni caso è un composto di una prima parte in Sindarin (Linriel) e una seconda in Quenya (Lómë).
Le due lingue non si mischiano mai.

*Rossë: Spuma in Sindarin*
Anche qui ti devo correggere: spuma in Sindarin è hross.
Rossë oltre ad essere Quenya (si distingue dal Sindarin per la presenza di vocali con dieresi nel vocabolario) significa “rugiada, pioggerella”.

L’ultimo appunto -e poi finisco qui, giuro- è sugli errori presenti nel testo: *davvero non ne capiva la ragione, però restò zitta ad ascoltarmi, poiché che tanto amava e rispettava*
*avevo una paura tremenda che io potesse pensarci sul serio a restare lì a Gondor*
Ce ne sono molti altri e non sono gravissimi, però fanno venire il dubbio che tu rilegga poco (o male) prima di postare… insomma, metti insieme i quattro punti che ti ho elencato e si arriva a capire il perché della bandierina rossa.

Scusami per la mia estrema pignoleria ma spero davvero che questa critica possa esserti utili per continuare la tua storia al meglio!

un saluto,
Milla
(Recensione modificata il 27/11/2015 - 10:21 pm)