Recensioni per
La danza di Kalì
di Nemainn
Bella ambientazione futuristica, idea del sole malato (già letta altrove e così verosimile da mettere paura) ed evoluzione dell'umanità, che è rimasta comunque la stessa, disinteressata perlopiù alla terra. Rapporto tra i due intenso, piaciuta idea del bracciale per mostrarlo, e situazione tragica di Candra. Mi chiedo se nome di lui , Shiva, sia significativo come quello di Candra. |
Ciao! |
E sulle note di Digital World, finalmente sono arrivato anche alla fine di questa storia talmente tanto epica che in confronto, l'Iliade e l'Odissea sembrano degli album da colorare. No, non sto usando mezzi termini: per me esistono le storie belle, le storie bellissime e le storie epiche. Poi ci sono le storie ancora più epiche ma a quel punto ci è arrivato soltanto Grandia, e purtroppo nemmeno io se mi impegno ed ottengo l'ingegno di Aristotele riesco a raggiungere un simile traguardo, percui morirò felice sapendo di non raggiungere livelli che non mi merito. Comunque sia, come stavo dicendo, ho notato che tu sei un'amante di storie brevi, ma che in se hanno tipo tanata di quella trama da riempire diciotto libri di Stephen King. Inoltre, diciamociela tutta, sei decisamente più brava di me in qualsiasi cosa: la narrazione, l'originalità, la stesura e mi chiedo quando sono fortunato ad averti avuto come recensionatrice, siccome non mi aspettavo una tua visita tanto presto ^^ ma che dire? Bhe, sta storia è talmente tanto figa come tutte le altre che ti ho letto che una recensione normale non servirebbe a spiegare nemmeno la metà minima della sua figaggine. Percui, come è il mio solito fare, direi sia arrivato il momento per me di parfafrasare anche l'ultimo capitolo della Danza nel migliore dei modi possibili: allora, la capitolazione riprende stavolta a pochi millisecondi dalla fine dell'altro capitolo finale, ovvero con la nostra ormai diventata simpaticissima Lady Kalì che va a fare una visitina di cortesia ai due fratelli post apocalittici appisolati. Inutile dirlo, al risveglio, il ritorvarsi davanti ad una divinità cinetica sconosciuta e dagli occhi più rossi di quelli di un cocainomane non è proprio la cosa più aspettata di trovarsi al risveglio, nonostante i due sappiano meglio di me di trovarsi all'interno di una gigantesca città sci-fi sotterranea, e per cui mi sembra abbastanza disonesto per loro due prendersi tanto male. Comunque sia Kalì, che a differenza di millenni prima non è più la stessa divinità vendicativa e desiderosa di farsi un brindisi di sangue, budella e apparati respiratori, invece di utilizzare le loro teste come soprammobili decide di accoglierli con un sorriso caldo e gli offre del cibo, tutto per loro e solo per loro, nonostante la portata per dodici persone che se ci fosse veramente la possibilità di avere tanto cibo così anche nel mondo reale la denutrizione sarebbe un problema meno importante del brufolo che ti cresce sulla fronte. Shiva, siccome è un moccioso testa di minchia, è preso benissimo e si abbuffa come un bufalo che non vede cibo da millenni, mentre tuttavia Candra, la più responsabile tra i due, è un pochettino più diffidente nei confronti della mezza dia mezza gnocca, e per questo le chiede chi è. Kalì, che nel frattempo si è fatta un viaggio nelle memorie in cui lei e gli altri esseri semidivini giravano per il mondo a fare i miracoli peggio di Gesù Cristo - PS, adoro il fatto che tutta questa storia sia un intero flashback (più o meno) sopratutto perché è tutto collegato in modo talmente mega epico che non trovo nemmeno un sostantivo per descriverla tutta l'epicità. capiscimi, non sono un maestro nell'originalità con i complimenti, ma spero comuqnue di mostrare il mio apprezzamento :D - e mentre intanto Shiva diventava sempre di più la divinità piena di cazzimma che tutti conosciamo ed amiamo, decide di raccontare la storia sua, di Shiva e Lucy, sopratutto di come con delle cazzo di braccia invisibili sia in grado di spezzare ossa e parti del corpo con la stessa precisione chirurgica di una spada laser. Neanche il tempo di dire 'Ma come diavolo ci riesce' che Shiva comprende chi è Kalì, senza però far capire all'esterno se sia spaventato a morte o se voglia farsi autografare la maglietta. Candra calma il fratellino dal suo fomento, e poi parla della nonna colpida dal morbo della muerte, dicendo che lei era saggia e sapeva un sacco di cose sul conto degli dei distruttori. Kalì si prende piuttosto bene scoprendo che quei bimbi non sembrano proprio uguali agli esseri umani che ha conosciuto per tutto il tempo in cui ha vissuto l'eternità. percui decide di fare un passo avanti e di andare a mostrargli il corpo ibernato dell'amato. I due rimangono estasiati, sopratutto vedendo che il tizio dalla pelle blu di Avatar e particolarmente uguale al moccioso che porta il suo stesso nome. Altri discorsi da lacrimoni che non ti dico, e kalì si fa venire la bruschetta nell'occhio vedendo come il piccolo gli ricordi Shiva e come i due fratelli si vogliano bene. Così, tanto per buona volontà, decide di fare un regalo epico alla sorella, guarendola dal cancro della polvere malvagia. Se magari esistesse un potere del genere al giorno d'oggi, ci sarebbero tanti problemi in meno. Nel frattempo, i due fratelli si fermano a pregare innanzi al tipo ibernato, e la cosa lascia talmente tanto perplessa Kalì dallo costringerla a sedersi da qualche parte per non stramazzare al suolo come un sacco di patate. E infine, con l'ultimo flashback, si viene a sapere come Shiva a perso la testa e, di seguito, come l'abbia fatta perdere a Shakti. Ovviamente la cosa non viene presa molto bene da Kalì, e i due combattono con cantivveria. Poi però la lady si ricorda di come erano amici in modo più i due. Lei parla di come non sono dei, lui parla di come vuole prendere a pugni sulle orecchie tutti gli umani, colpo mortale, Shiva sviene e mannaggia al diavoletto che ci ha fatto litigà, tutto è perdonato. Shiva viene portato in spalla dall'amata e ibernato, poiché sveglio è peggio del Nemesis di Resident Evil 3. Alla fine della storia, Kalì decide di non prendere subito la scelta che significherà la fine o l'inizio di ogni cosa, in una scena talmente epica che mi avvilisco soltanto a pensare di esserne all'altezza. La storia in generale, nonostante la brevitudine, mi è piaciuta talmente tanto che non credevo nemmeno di stare leggendo una FF. Mai pensato di scrivere un libro per davvero? no, perché se qualcuno come te scrivesse qualcosa probabilmente sarebbe tradotto in diciotto linque diverse, tra cui anche il marziano. Questo per dire che ho adorato da impazzire la tua storia, così come tutte le altre che ho aviuto la fortuna di leggere. Percui, che dire? se non i miei più vivi complimenti *inchin* senza indugiare oltre, oggi dovrei essere in grado di recensiare anche le tue altre storie, sicuramente. Percui mi attenda, milady. Tornerò, e lei non si libererà tanto facilmente della mia anima... oscura. |
Ciao! |
Prima di tutto, lasciatelo dire: sono ammirata da molte cose per quanto riguarda il tuo modo di scrivere. Il tuo stile incisivo, la tua capacità di passare da generi diversi pur conservando il tuo stile e con molta naturalezza, e soprattutto il numero di storie che riesci a scrivere in poco tempo, io invece tendo a concentrarmi esclusivamente su una per volta. |
Contest: "Romeo e Giulietta: un amore impossibile" |
... No aspè: e mo che cazzo ha scelto? |
Originalità: Hai creato una distopia notevole, dove affronti temi attuali proiettati nel futuro. Dove gli oumini vengono completati da macchine, dove l’umanità è a conoscenza di meccanismi complessi senza comprenderne il perché. |
Ed eccoci al fatidico incontro tra Kalì e i fratelli... devo dire d'aver letto sentendomi sulle spine, per l'ansia divorante di arrivare alla fine - mi fa sempre questo effetto, quando una storia mi "acchiappa" così tanto! |
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Come ogni tua storia, anche questa va nei preferiti. L'ho amata tantissimo dall'inizio alla fine. E dire che l'avevo iniziata solo per l'attesa del capitolo 13 di Moneta! Invece in tre capitoli mi hai coinvolta così tanto che adesso sono senza parole. Nonostante sembra che il mondo del futuro sia governato solo da odio e distruzione, l'amore è ancora lì, ne fa parte e tocca le anime dei fratelli, semplici umani, così come le menti degli dei. È una storia malinconica, a modo suo, ma che da grandi speranze per il genere umano e Kalì vive per quella speranza che viene rinsaldata dall'amore e dal legame di Candra e Shiva. Non ti nascondo che avrei voluto saperne di più e che il finale mi ha lasciata un po’ così ( non mi trovo bene con i finali aperti, come ti ho detto tempo fa per me la verità in un libro sta solo nel pensiero dello scrittore) ma ciò non toglie che tu mi abbia ancora una volta lasciata con il fiato in sospeso. Per un monento avevo pensato che i due potessero essere in qualche modo legati a quella razza, visto l’empatia della sorella nei confronti di Kalì e la somiglianza di Shiva al suo amato, ma forse queste informazioni sono state date per rendere i due ancora piú vicini alla dea e ciò mi porta a pensare che alla fine la scelta di Kalì ricadrà sugli umani. Un continuo non mi dispiacerebbe affatto, ma anche se la storia finisce qui farò mettere un po’ in moto il cervello per immaginare cosa potrebbe accadere. |