Buonasera!
Penso che un racconto introspettivo del genere l'abbia incontrato difficilmente nella categoria, specie visto il protagonista assoluto e quello che racconta nella sua solitudine.
Proprio tramite questi piccoli spunti e sottigliezze, sono qui dopo una lettura attenta e sicuramente molto sorprendente, in ogni possibile senso.
Un diario come protagonista può risultare veramente come una scelta azzardata quanto particolare, ma tramite questo scritto posso dire di aver visto un lato di me che ho comunque riversato in un modo personale.
Non ho avuto un vero e proprio diario, diciamo che io ho voluto sempre approcciarmi in maniera diversa allo sfogo, scrivere frammenti di quel presente e tenerli per me, in maniera scomposta, senza parlare di giorni e di persone specifiche, come ad essere riservato e capire da me i progressi e l'evoluzione dei sentimenti nel corso del tempo.
Capisco profondamente il rapporto che ci può essere tra la scrittura e il cuore di qualcuno, è la ragione che porta alcune persone ad avere un diario o scrivere un libro di un genere particolare, credo siano le basi umane e sentimentali dell'animo di qualcuno.
Ma concentrandoci meglio sulla storia, posso dire che innanzitutto le sensazioni del diario sono realiste e sicuramente azzeccate: uno come lui può vivere e cibarsi solo quando un'altra persona decide di accudirlo e di sfogarsi con lui, creando un rapporto assolutamente impari ma che al diario piace, assorbe e riesce a rimanere in contatto con la realtà, nonostante la sua natura sia quello di morto, specie in alcune sue parti.
Mi piace lo stampo stilistico che si riconduce molto a come le persone scrivono in un diario, molto fluido, scorrevole e legato alle emozioni, alle domande e alle paure, al sentimento puro ed egoista, imprescindibile in ognuno di noi.
L'umanizzazione del diario ci sta in quanto riesce a mostrare quanto le parole abbiano quel potere e quella versatilità per segnare definitivamente qualcuno, portarlo a crescere e ad affrontare la vita della persona, che in questo caso può essere chiunque, anche se sappiamo il suo genere.
Un po' alla stregua di un angelo custode o di un caro che veglia da lassù ma comunque qualcuno che sa esserci, quasi senza riserve e sa pazientare perché non ha nient'altro da perdere.
Una lettura originale ma non per questo scontato e che crea dei buoni spunti di riflessione, complimenti!
Un abbraccio,
Watashiwa |