Recensioni per
Cento giorni verso Est
di Aleena

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
12/04/16, ore 01:02
Cap. 5:

Recensione premio per il contest: “Romeo e Giulietta: un amore impossibile”

Eccomi qui per la recensione che ti spetta per esserti aggiudicata il premio speciale “miglior ambientazione”.

Innanzitutto complimenti per l'impaginazione: hai messo in questa grande cura e si vede. Mi piace il contrasto tra il nero del testo e il bordeaux dei titoli, che danno quel non so che di cupezza, in linea con la trama da te narrata. Come si suol dire: anche l'occhio vuole la sua parte.

Passando alla recensione vera e propria, parto con la grammatica, che si mantiene per la stragrande maggioranza dei capitoli corretta. Non ci sono errori frequenti e questo fa sì che seguire la storia sia notevolmente più facile. Una rilettura in più, comunque, non guasterebbe, perché ci sono delle sviste e qualche errore che ti è sfuggito.
Esempio:
Ti ricordi ancora qual’é la differenza, vero? => qual è
Le sviste più numerose sono relative alla punteggiatura nei dialoghi; il fatto in realtà mi ha sorpresa, perché ho letto altre tue storie e non è un errore che sei solita fare.
Ti faccio un paio di esempi, giusto per essere più chiara:
«Ogni secondo.» la voce di Antòn era estasiata, sognante quasi. => “La voce di Antòn...” è una principale, per cui va scritta con la lettera maiuscola
«Non essere ingordo.» disse il militare, secco e tagliente. => battuta retta esternamente, per cui il punto all'interno del discorso diretto non va messo

Stilisticamente la storia mi piace. Hai puntato molto su un linguaggio crudo e diretto – in linea con i tuoi personaggi – che riesci a mantenere in tutti i capitoli. Presenti sempre la capacità stilistica di bilanciare bene momenti d'azione a quelli di riflessione, lasciando anche spazi per descrivere gli ambienti in cui i personaggi si muovono. Ciò aiuta molto il lettore nell'immaginare ciò che legge e questo è sempre un ottimo fattore.

Il prologo spiazza abbastanza. Si vede che è stato scritto con questo intento: per far incuriosire il lettore e ci riesci piuttosto bene. Dopo aver letto i restanti capitoli, me lo sono andato a rileggere, e mi è venuto il dubbio che il prologo sia, in realtà, la fine della storia che devi ancora narrare. Forse mi sbaglio... Chissà.
Del prologo mi è piaciuta particolarmente l'ambientazione e l'aria di mistero che aleggia. Ti vorrei, però, fa notare una piccola cosa: solitamente sei brava a rendere i discorsi diretti, ma nelle battute che si scambiano i due personaggi in questo capitolo ho riscontrato una certa rigidezza. Mi spiego meglio: vi è una costruzione dei dialoghi un po' meccanica e ripetitiva. È vero che il non voler rivelare i nomi e il ripetersi dei termini quali 'assassino' e 'giovane' non aiutino in tal senso, ma ti consiglierei comunque di provare a variare l'impostazione dialogica.
Esempio:
«Sei così lontano da casa» disse l’assassino, sorridendo.
«Anche tu.» Per qualche ragione, quel commento aveva avuto l’effetto di amareggiare il giovane molto più della lama che aveva puntata alla pancia.
«Sono felice di vederti» disse il carnefice, ed era sincero.
«Vorrei poter dire lo stesso. Ti stavo cercando.»
«È lui che ti manda?»
«Siamo ancora legati» disse il giovane con semplicità

Mi rendo conto siano dettagli, ma mi sembrava giusto rendertene noto, poi vedi tu se cambiare o meno.
Per quanto riguarda i personaggi, non facendo tu nomi, nel prologo non si riesce a inquadrare le due figure da te descritte e, come già detto, immagino sia stato un effetto voluto
Nel primo capitolo, invece, entriamo nel vivo della storia, dove mostri i primi personaggi della storia. Innanzitutto Uriel, che appare proprio come un ragazzino di strada: arrogante, combattivo e senza peli sulla lingua.
Poi ci sono Antòn – una spia russa? – e Ivan, che si intuisce essere il suo braccio destro.
Il capo sembra essere Antòn, ma nonostante cinque capitoli, la storia è appena agli inizi, tanto che non si comprende quali siano le sue intenzioni nei confronti di Uriel.

Del terzo capitolo ho apprezzato soprattutto la descrizione degli effetti che la nuova droga ha su Uriel. È interessante anche la dinamica del rapporto che s'instaura tra Uriel e Antòn, di cui Ivan sembra essere un mero spettatore (almeno per ora).
I background di vita dei personaggi devi ancora mostrarceli, perché è ovvio che Uriel e Antòn si conoscano, bisogna solo scoprire come e dove.
Rybakov, che compare nel quarto capitolo, è un personaggio quasi prepotente nella sua presentazzione, ma ti dirò, a me intriga quasi di più la ragazzina muta che è alla sua mercé. Mi sa di personaggio importante anche se ne hai parlato poco, ma forse mi sbaglio e mi sono solo fatta un sacco di film io in testa.

L'ambientazione è interessante, anche se mi sembra un mondo molto simile alla nostra realtà. Infatti, fatta eccezione del prologo e della nuova droga che sembra avere effetti particolari, di riferimenti fantasy o soprannaturali ce ne sono pochi. Ma è vero che siamo solo agli inizi ed è indubbio che questi primi capitoli ti siano serviti principalmente come incipit per mostrare i personaggi. La trama è ancora tutta da scoprire, ma le premesse perché ne esca una buona storia ci sono tutte.

In conclusione: l'incipit fa scattare una grande curiosità, il che è un'ottima cosa, perché fa sì che il lettore voglia continuare a seguire la trama. In realtà non ho la più pallida idea di dove tu voglia andare a parare con questa storia: hai messo un sacco di punti interrogativi e misteri. Spero che il proseguo sia buono come le premesse. :)

Saluti,
Aurora