Recensioni per
La fame
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
25/07/16, ore 01:33
Cap. 1:

Recupero con estrema lentezza un po’ di commenti che avevo lasciato indietro, aspettando un momento di ispirazione decente!
 
Come hanno già detto tutti prima di me ti faccio i complimenti per questa introspezione molto particolare, soprattutto perché Ungoliant è ‘na bestiaccia urenda ed entrare nella testa di un essere che già si presenta come un ragno… brrrr, vado a prendere una bomboletta di ZigZag che ci ho schifo solo a pensarci.
E l’insetticida potrebbe tornarmi utile a prescindere, visto che solo per aver contribuito alla distruzione di Laurelin e Telperion Ungoliant è segnata sulla mia lista nera da anni.
Ok, più in basso in classifica rispetto a quel bastardo di Ramsay Bolton (née Snow, never forget what you are) but still…
  
Il fatto che Tolkien abbia scelto proprio il ragno è un dettaglio che mi incuriosisce, mi sono sempre chiesta se fosse stata una decisione presa perché facevano orrore pure a lui o perché il ragno è un animale che nelle rappresentazioni letterarie assume un significato spesso negativo e ci sono molti rimandi ai ragni associati a personaggi femminili.
Senza stare a scomodare il mito di Aracne, abbiamo la più moderna rappresentazione del mostro protagonista di It, di Stephen King, che guarda caso è proprio una ragna!
Schifus.
Di sicuro nel caso di Tolkien c’è una correlazione notevole con l’aspetto psicoanalitico della figura del ragno, che è ambivalente e rappresenta sia desiderio, sia eliminazione dell’oggetto di desiderio stesso: Morgoth vuole i Silmarilli per sé ma non ha alcuna intenzione di distruggerli, invece Ungoliant non vede l’ora di mangiarseli.
Per un breve attimo diventa simbolo di una mamma powah che desidera i Silmarilli anche per far crescere sani e forti i propri piccoli ma contemporaneamente, come dice Melianar, sappiamo che una buona parte di quei figli che sembra voler proteggere poi finiranno per essere la sua colazione, pranzo e cena… perché di fatto Ungoliant è tenebra ed è affamata di luce, desidera eliminare ogni traccia di luce dal mondo.
 
(se tutto ciò non ha senso fammi pure un pernacchione, sono i soliti film inutili che mi faccio in testa quando penso di aver colto dei particolari che magari sono interessanti solo per me)
 
Inoltre mi collego al pensiero di Silvar tales sull’equilibrio fra intelligenza e bestialità nei personaggi “neri” di Tolkien e devo dire che ho apprezzato molto questa caratterizzazione proprio perché lascia emergere il lato più animalesco e ingordo di Ungoliant: anche mentre è costretta a scappare, ferita dal fuoco delle creature di Morgoth, continua a pensare a quanto sia affamata.
* Non sarà più luminoso come un tempo, ma sotto tutta la tenebra, è anche lui fatto di luce, quella luce che vuole tanto distruggere.
Ho bisogno di altra luce. *
Secondo me sei riuscita a renderne a pieno l'aggressività e la pericolosità, soprattutto perché Morgoth viene paragonato ad un moscerino che rischia sul serio di essere masticato per bene - come succede in natura agli insetti che finiscono in una ragnatela.
Altro che * L’aiuto che mi hai dato è stato grazie al mio potere e ora io non ho più bisogno di te *
#MorgothOrmaiSeiSoloUnoSnackAppetitoso

Per concludere, questa Ungoliant risulta davvero spot on e la narrazione in prima persona mi sembra perfetta e molto adatta al contesto!
Thumbs up!
 
:*  Milla  :*
(Recensione modificata il 25/07/2016 - 01:37 am)

Recensore Master
24/02/16, ore 11:13
Cap. 1:

Intanto complimenti per i gusti musicali, quelle che citi nelle note sono anche due delle mie preferite dei Blind Guardian.
Quanto alla storia, hai reso Ungoliant inquietante in modo assai convincente, per la sua fame senza fine e per la sua lucidità nel vedere cosa sia veramente Melkor e, in fin dei conti, rivelare la sua caduta senza possibilità di ritorno. E pure come, al di là di tutte le sue ipocrisie, egli abbia temuto la tenebra completa, ben più grande di quello che dei suoi poteri era rimasto. Questo testo, la canzone e il passaggio del Silmarillion combaciano alla perfezione.

Recensore Master
26/01/16, ore 19:53
Cap. 1:

Interessante.
Trovo che questa storia sia piena di cosette interessanti.
Anche a me ha sempre incuriosito il personaggio di Ungoliant per le stesse tue ragioni, perché è un po' un unicum nell'universo tolkieniano, in quanto personaggio femminile connotato negativamente (anche se femminile è un po' una parola grossa...). Chissà perché Tolkien si immaginava questa progenie di ragnacci al femminile... 
Ma mettendo da parte le mie elucubrazioni e venendo alla storia, trovo che tu sia riuscita a rendere in modo impeccabile la caratterizzazione di Ungoliant. Sei riuscita a calarti benissimo nel suo punto di vista, hai reso in modo molto credibile i suoi ragionamenti contorti. E non è certo impresa facile "prendere le parti" di questo agglomerato famelico di malvagità. 
I personaggi "neri" di Tolkien sono sempre affascinantissimi, soprattutto per il modo in cui pervertono la loro intelligenza, perché molti sono in equilibrio tra sottile intelligenza e pura bestialità (penso a Smaug), e trovo che anche Shelob e Ungoliant rientrino in questa categoria. E nel caso della tua storia, emerge bene l'intelligenza e allo stesso tempo l'animalesca quasi macchinosa perversione di questa Maia corrotta. Mi piace anche che tu l'abbia descritta praticamente come una drogata: più divora e più ha fame, e non è mai paga. La sua fame non ha fine, ed è proprio questo che la rende potente. Una potenza cieca però, una forza incontrollabile, insaziabile per l'appunto.
D'altra parte bisogna essere davvero perversi e brutali per tenere testa a nientemeno che Melkor in persona (o, dall'altra parte, "luminosamente puri" al pari di Luthien).
Di nuovo, hai scelto un titolo azzeccato. La fame. La fame è ciò che muove Ungoliant, ma è anche ciò che alla fine Ungoliant è. Il suo cervello si risolve nella sua bocca e nel suo stomaco. Insomma la sua mente così cieca, così serpentina, mossa esclusivamente da un desiderio brutale e impossibile da soddisfare, è qualcosa che ti fa venire i brividi. Ancor di più se ci troviamo al suo interno. 
Mi ha colpito molto anche il modo in cui hai reso le interazioni tra i due personaggi, e i loro dialoghi, in perfetto tono tolkieniano. C'è un ritorno alla semplicità, eppure in questa semplicità e purezza di stile le parole riacquistano la loro potenza, e il loro significato primario non viene soffocato da ghirigori inutili. Parole semplici ma che rimbombano in modo terribile, o in modo solenne, dipende da chi le pronuncia.
Terribile quel pensiero fisso, quasi un ritornello nella mente di Ungoliant: Ha promesso di sfamarmi da entrambe le mani. Come se tra creature così meschine una promessa avesse ancora valore. 
Per concludere, ho apprezzato davvero tanto immergermi anche solo per poche righe nella mente di un malvagio tolkieniano. Non è certo un'"immersione" tranquilla e serena come può esserla una storia raccontata pov Thranduil (uno a caso...), ma è sicuramente interessante, straniante. E se doveva essere un esperimento, direi che è perfettamente riuscito. Hai dimostrato di sapere calarti in tanti ruoli, e molto diversi l'uno dall'altro.
Non mi resta che rinnovarti i miei complimenti, e scusarmi per la brevità di questa recensione. 
Alla prossima storia, Kan ♥

Sil.

Recensore Junior
03/01/16, ore 20:30
Cap. 1:

Non credo di riuscire a spiegare con razionalità quanto questo racconto mi sia piaciuto. Ho provato a farlo anche in altra sede, ma trovare le parole era ed è tutt'ora difficile. Leggere una storia su Ungoliant è stato già di per sé un regalo bellissimo. Perché per quanto possa sembrare assurdo è un personaggio che mi ha sempre affascinata; una dei rarissimi personaggi femminili, con buona pace di Thuringwethil, ad essere intrinsecamente negativa, l'unica che lo sia in maniera così totalizzante, tanto da sfidare Melkor stesso. E ancora una delle rare eccezioni a quei personaggi femminili nati prima di tutto per essere sorelle/mogli/madri.
Per cui a te va il merito di averla resa esattamente così. Nera, ingorda, pronta a divorare il mondo intero. Poi nonostante io abbia davvero un pessimo rapporto con le prime persone, devo ammettere che questa è una meraviglia. Forse è vero che la resa di Ungoliant la richiamava a gran voce, prestandosi bene a una simile scelta narrativa, ma è anche vero che era davvero facile inciampare nel banale, scadere nella macchiettistico. Cosa che qui non accade minimamente. Ungoliant ha una voce primordiale, istintiva, perfetta per esprimere il suo desiderio incessante. Ed è inquietante al punto giusto, ma al tempo stesso calamitante.
Ea intera, filtrata dal suo sguardo, sprofonda nel gelo dell'insoddisfazione che la pervade, che le monta dentro, nonostante continui ad avere, a divorare. Per cui ecco un'altra pretesa. Poco importa che sia Melkor a contendergliela, perché lui, al suo cospetto, appare un misero moscerino. E ti ho già detto quanto la scelta di questo termine - moscerino - mi abbia entusiasmata. Piccolo, sciocco moscerino. Quello che non ti ho detto è stato il piacere di leggere come Ungoliant sappia della luce che, nonostante tutto, permane sotto la sua tenebra. Perché alla fin fine lui è nato da essa, mentre lei no. E non so... notando questo è come se privasse Melkor del suo ruolo, del suo essere l'eterno "cattivo" del Legendarium tutto. Una considerazione che ho sempre fatto anch'io, pensandolo a confronto con Ungoliant. Una considerazione che ritengo perfetta.
Concludo ripetendo la sequela di complimenti già esternati altrove.

Grazie per aver scritto questo ritratto impeccabile.

Recensore Veterano
27/12/15, ore 19:29
Cap. 1:

Ciao Kan!
Oddio, sarà anche una storia inquietante sotto tutti i gli aspetti, dall’argomento al punto di vista, ma ti assicuro che è stata un fantastico regalo di Natale!

Davvero tantissimi complimenti, Kan, è una storia stupenda: innanzitutto, la prima persona è perfetta: sei riuscita a entrare perfettamente nel personaggio di Ungoliant, cosa decisamente non facile, dato che è una creatura complessa, indomabile e con delle caratteristiche tutte sue che non sono affatto semplici da tradurre in pensieri, secondo me.
Tu invece ci sei riuscita, e anzi, anche di più, perché hai approfondito questo personaggio in maniera davvero eccezionale!
Mi hai portata a riflettere su un sacco di cose relative a questa creatura,una delle pochissime cattive femmine del legendarium, ignorata praticamente da tutti, Valar e Maiar, nonostante anche lei sia scesa in Arda come loro e come tanti altri spiriti malvagi che invece conoscono... Una creatura che, in più, ha lasciato una discendenza, che ha continuato a creare problemi per ere intere.

L’accenno hai piccoli che Ungoliant sente nel ventre è particolarissimo e gestito in maniera meravigliosa: lei ne è orgogliosa, al punto che pretende tutta la luce possibile non solo per sé, ma anche e soprattutto per i suoi figli, perché crescano più forti, forti quanto lei.
Ma allo stesso tempo è come se in realtà non avesse nessun istinto materno per loro: sembra quasi che se li sia trovati nella pancia come per caso, e ora che ci sono, le interessi crescerli più grandi e più forti possibile, per sguinzagliarli nel mondo, perché portino ovunque la sua tenebra e divorino tutti i “moscerini”, ovvero ogni creatura, grande o piccola, che produca luce con cui opporsi alle tenebre.
Questa alternanza tra questa mamma-Ungoliant e Ungoliant totalmente incentrata su sé stessa mi è piaciuta veramente tantissimo, soprattutto per come le due cose si fondono durante tutto il racconto.

Anche la descrizione della brama di luce di Ungoliant è perfetta: è una fame che di per sé è irrimediabile, ma a maggior ragione per Ungoliant è totalizante, al punto che non le interessa nient’altro, non può e non vuole pensare ad altro.
Lei, i suoi figli, la sua forma, ogni parte di lei e dei suoi pensieri si muovono solo in funzione e graziea questa brama di luce, e a lei va benissimo così, perché se questo le permetterà di eliminare la luce e diffondere ovunque la sua tenebra, allora che fame sia.

I pensieri di Ungoliant in questa storia riescono a fondere e a dare voce a entrambi gli aspetti della sua fame: esiste la fame vera e concreta, il bisogno di cibo che le dia energia e che la sostenga, ma esiste anche la voglia di oscurare il mondo, perché lei odia la luce e il suo scopo è quello di eliminarne il più possibile.

E Morgoth in questo caso per lei è sia un servo che le procuri il cibo, sia un’alleato, un arma che finalmente Ungoliant può usare per distruggere la luce senza temere ostacoli.
Lui le ha dato più potere, le ha indicato la strada giusta, ha scoperto i punti deboli del Reame Beato che le servivano per arivare agli alberi: altro non doveva fare.

Se però il mezzo/l’arma comincia a pretendere troppo….
Sentir chiamare Morgoth moscerino mi ha dato un certo gusto!
Soprattutto perché, visto dagli occhi di Ungoliant, non sembra altro che questo: un moscerino, un esserino minuscolo che crede di poter far muovere il mondo al suo comando semplicemente con lo schiocco delle dita. Peccato che questa sia solo la prima delle tante botte nei denti che prenderà grazie a questa sua fantastica convinzione.

Morgoth non ha messo in conto, pieno di sé e dei suoi propositi com’era, che Ungoliant possiede, in quanto essere arrivato da oltre Arda, il potere di mutare la sua forma e anche di scoprire, se vuole, i propositi altrui. In più, non avendo come lui speso le sue forze su altri, dispone ancora di tutta la sua potenza, e può farne ciò che vuole quando vuole, che a Morgoth piaccia o no.
L’aria compiaciuta di Ungoliant mentre intrappola Morgoth ormai consapevole di essere impotente difronte alla sua ex-alleata rende perfettamente l’idea.

La descrizione di Ungoliant che perde definitivamente la pazienza è stata una scena davvero d’effetto, sia per come l’hai resa, sia perché il ragionamento di Ungoliant è perfettamente IC: pappandosi Morgoth non solo otterrà i silmarilli, che sono l’ultimo residuo di quella luce che lei vuole assolutamente assorbire e distruggere, ma potrà anche sfruttare la potenza e ciò che resta della luce dell’essere più potente di Arda, tutto in un solo boccone!

L’arrivo dei Balrog è stato il colpo di scena finale: non sapevo se alla fine li avremmo visti arrivare, e vederli dal punto di vista di Vediamo la cara ragnona passare dal suo massimo momento di gloria al puro terrore, ed è come vederla rimpicciolire, perché un attimo prima niente e nessuno poteva resisterle, e un attimo dopo può solo fuggire, per proteggere sé stessa e i suoi piccoli, terrorizzata e messa in grave pericolo dal fuoco.
E a proposito del fuoco, è interessante il modo in cui lo vede Ungoliant: anche il fuoco produce luce, ma è una luce troppo pericolosa, una luce che fa troppo male.
In fondo a pensarci bene il fuoco può rivelarsi anche lui indomabile, e forse questo Ungoliant lo intuisce…

Davvero complimenti, Kan: una prima persona perfetta, e una storia veramente veramente particolare e vividissima!
Hai preso un punto di vista difficilissimo e hai fatto un lavoro eccezionale, sul serio!
Complimenti davvero!

Grazie mille per questo regalo di Natale, Kan, grazie!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Master
27/12/15, ore 13:47
Cap. 1:

E certamente non potevi uscirtene con una storia tutti cuori e unicorni volanti per augurare al popolo del fandom un buon Natale XD Troppo banale e scontato, caratteristiche che si tengono a miglia di distanza da te.
                    
Mi sorprendi ancora una volta per il personaggio di cui hai deciso di scrivere: una scelta inaspettata e alquanto raccapricciante in quanto non credo esista una persona sulla faccia della terra che schifi i ragni più della sottoscritta. Considerando poi le sue gesta ne Il Silmarillion, Tolkien con me ha avuto vita facile a piantare il seme dell'odio verso Ungoliant. Devo dire, però, che mi è piaciuto davvero tanto il modo in cui hai trattato ed esposto i suoi pensieri.                            
Morgoth ne è spaventato e ha tutte le ragioni per temerla poiché lei è stata la sola che sia davvero riuscita a "mettere in ginocchio" i Valar.
Il timore e lo schifo iniziali (quest'ultimo rimanendo sempre vivo e palpitante), man mano che la lettura procede, vengono soppiantanti quasi da un senso di compassione perché, in fin dei conti, è di una madre che vuole proteggere i suoi figli di cui stiamo parlando ed è proprio questa la peculiarità che ti rende una scrittrice formidabile: pensare alla sfumatura più imprevedibile di un personaggio e farla tua, riuscendo anche a smuovere le convinzioni di chi ti legge. In primis me che leggendo, avrei tanto voluto che Ungoliant riuscisse a portare a termine il proprio intento quantomeno per liberarci dell'insopportabile presenza del Moringotto U.U
                           
Piccolo inciso.                
Ho apprezzato davvero tantissimo questo passaggio:
---> "Il moscerino serra le labbra e quell’espressione priva il suo viso di qualsiasi grazia avesse potuto conservare in quel piccolo corpo. Non è più luminoso come i suoi fratelli. Non lo sarà mai più."
                                           
Un'altra perla delle tue, non c'è dubbio.
Complimenti, carissima.
A risentirci.
Ech
                                   
P.S. Shame on me! 
No, non me ne sono scordata. Cercherò di recuperare, promesso.

Recensore Master
26/12/15, ore 00:41
Cap. 1:

Ciao, sono un’amante dei RAGNI e di tutti gli animali in generale e leggendo questa storia sono, devo proprio dirtelo, inorridita!
Non so come interpretare la tua dichiarazione a fondo pagina, se non col fatto che ora si spiegano molte cose e per sicurezza corro subito a toglierti dalle amicizie su facebook prima che tu decida di divorare anche me.
 
LOL
Ok scherzi e colte citazioni a parte (e sperando di non avere ripercussioni per questo, si sa mai visto l’andamento di efp di recente), sono inorridita sul serio, visto che i ragni in realtà li odio xDDD, e tu con tutte le belle profumate (??) occasioni della vita hai scelto proprio questo momento per decidere di usare la prima persona singolare -.-, io ti uccido! Mi hai fatta identificare con la signora degli aracnidi in persona, bleaaaaaaaaaah.
Va beh, io ti insulto ma in realtà ti sto dicendo ottimo lavoro :-*, funziono un po’ al contrario a volte ^^”, ormai si sa.
E ci crederesti che ho quasi provato compassione per Ungoliant çç?? Cioè… per usare le tue parole: c’est past possible!
Quest’essere ormai è puro istinto primordiale, fame appunto: fame di luce per generare altra tenebra, per dare alla luce i suoi piccini… *si prende a schiaffi per impedirsi di provare tenerezza, è un ragno maledizione, un ragnoooooooooooh*.
Sniff, però non è stata sempre così… nessun cattivo nel Tolkienverso è nato così, ed è per questo che un po’ di pena le creature del Male Tolkeniane, me la faranno sempre, senza tuttavia voler giustificare nessuno/ fare apologie! Il mio istinto a provare pena aumenta guardando la vita del piffero che sono costrette a fare ora, orchi in primis. Per Ungoliant è anche peggio: sempre sola, condannata ad aver sempre fame, a non essere mai sazia, a non conoscere mai il calore, l’affetto, qualunque cosa di buono possa esserci sulla terra: costretta a divorare i suoi stessi figli… ecco tutto ciò non mi turberebbe poi troppo se non sapessi che la sua vera natura inizialmente non era questa ma quella di una Maia. Così come quella degli Orchi era inizialmente quella di Elfi. Mi sento un po’ sciocca ed ingenua a pensare certe cose ^^”, ma è più forte di me… spesso e volentieri provo pena per le persone sbagliate, o per i motivi sbagliati… me lo diceva giusto oggi mia zia. Anyway spero si sia capito il discorso.
Comunque ho sempre fatto il tifo per Ungy piuttosto che per Morgoth, in questa scena xD, brutto ingannatore -.-… ciò che mi spinge a esultare è il fatto che mi si sarebbe fermato il cuore se i Silmarilli fossero stati mangiati da lei ç______ç… ma la mano mangiucchiata e bruciata te la tieni ciccio -.-, e ben ti sta.
Sono veramente strabiliata dal modo in cui hai reso i pensieri di questa Maia decaduta e ridotta a puro istinto: è una cosa che non avevo mai letto e che non credo qualcuno si sia mai approcciato a fare, non qui su efp almeno. Da una parte tifo per lei, dall’altra le auguro di schiattare quanto prima.
Aiuto non è normale ç_ç.
 
Mi sto ripetendo mi sa e sto straparlando per la stanchezza, ma ti faccio davvero tanti complimenti per:
stileà prova prima persona singolare decisamente superata xD (e c’è sempre quel tocco english che adoro… devo mettermi a scrivere qualcosa in Inglese prima o poi).
Introspezioneà a mio parere decisamente non facile passare da Maia a ragno, mantenendo subconscio Maia (che si vede nella innaturale ‘intelligenza’/’perspicacia’) e descrivere in generale pensieri di ragno… me sconvolta *O* (in senso buono)
 
Meglio se vado a nanna che non ci sto capendo più niente. Mi è piaciuta veramente tantissimo, spero ti cimenterai ancora con la prima persona e spero ti vengano altre idee così deliziosamente originali (non per dire che il resto che scrivi sia banale, tutt’altro, ma questa proprio non me la sarei mai aspettata xD).
 
Un graaaaaaande abbraccio e buona continuazione di feste dear <3
 
Bennina

ps: il titolo è azzeccatissimo!

Recensore Veterano
25/12/15, ore 23:21
Cap. 1:

recensione di Natale, LOL! finalmente sono qui XD

prima d'iniziare però, permettimi una cosa: se tu sei una disgustosa ragnaccia che vuole papparsi qualsiasi cosa, piccoli ragnetti compresi, e Mel è una sadica torturatrice di gatti, io che sono, una folle fratricida piromane avvezza ad improvvisi scoppi di violenza contro la propria famiglia? XD
sorry me, dovevo dirlo x'D

dunque, questa qui devo ammettere che sia stata proprio una grossa sorpresa, anche se mi avevi accennato che Ungoliant ti era venuta in mente, o sbaglio? °^° comunque, davvero, ho apprezzato tantissimo questo tuo lavoro, per quanto in realtà attendessi tutt'altro, lo confesso :')
ma vediamo, Ungoliant. che lo ammetto, è l'unico personaggio femminile di Tolkien (non può venir considerata una donna, vero???????) che mi susciti odio e disgusto ai livelli massimi, per beh, motivi facilmente immaginabili (è un cacchio di ragno gigante e schifoso! ha aiutato Melkor a soffiare i Silmarilli a Feanor e a uccidere Finwe! e tutto il resto, bleah). perciò in genere, non muoio proprio dalla voglia di identificarmi in lei o provare a sondare i suoi pensieri, ehm ehm ehm.
però cacchio, se ho apprezzato il tuo lavoro (e il fatto che tu sia riuscita a render così bene un PG che mi disgusta, e che immagino nemmeno a te faccia impazzire), anzi, il ritratto che hai creato è talmente vivido che davvero sembra di sentire i pensieri di Ungoliant, e questo è abbastanza creepy °^° (ma credo fosse quello lo scopo del tuo racconto, quindi well, good job :D)
bbbbrrrrr, ammetto che metta una certa inquietudine vedere come Ungoliant chiami Morgoth il moscerino , da tanto che sembra minuscolo di fronte a lei, e come effettivamente Morgoth si senta minacciato da Ungoliant ... brrrr, creepyssimo. e reso perfettamente.
così come trovo resa benissimo la tremenda fame di Ungoliant, che ingoia le gemme splendenti di Feanor (aaaaaaargh, no, aracnoide della cippa, no! **Fey si mette le mani tra i capelli**) senza che però esse la sazino veramente, perchè dopo aver succhiato la luce degli alberi nessun sapore le è al pari. a parte i Silmarilli.
trovo estremamente efficace ed azzeccato (nonchè creepyssimo, ma vabbeh XD) che lei abbia anche bisogno di quella luce per sfamare i suoi bambini (chiamare bambini quei cosi, bllllleeeeeah), in modo che possano nascere (e andare in giro a mangiare la gente nelle epoche future, che cosa bellissima). e mi è piaciuta tantissimo la resa di come Ungoliant alla fine perda il controllo per la fame, e addirittura riesca ad attaccare e ad imprigionare Morgoth, sperando quasi di papparselo come ha fatto con le gemme di Feanaro, di come Morgoth capisca che non può davvero controllare Ungoliant, e addirittura prova terrore quando lei gli si rivolta contro.
e hai reso benissimo anche quando viene messa in fuga dalle creature di Morgoth, che emanano fuoco che non la sazia, ma che la brucia e che fa del male ai suoi figli (urgh, magari li avesse levati di mezzo del tutto). e la fine poi ... beh, è assolutamente inquietante, azzeccatissima e perfetta per il personaggio!
davvero, Kan, è un esperimento che ti è riuscito perfettamente, è una storia inquietantissima ma resa incredibilmente bene, sembra quasi di sentire i penseri di Ungoliant ... complimenti! <3
comunque sì, hai ragione, che noia se dovessimo solo scrivere storie che riflettono la nostra sanità mentale, diamine XD (e quanto alla Marion Zimmer Bradley, concordo nuovamente. ho saputo solo recentemente di tutta la faccenda, e ne sono rimasta sconvolta, come puoi immaginare. credo non avrò mai più il coraggio di rileggere Le Nebbie di Avalon in vita mia ...)
comunque, è tutta colpa di Ungoliant, se una volta i ragni mi stavano abbastanza indifferenti e mi spiaceva di farli fuori, ora spiaccicarli mi dà un po' di soddisfazione ù_____ù (cosa che accade abbastanza spesso, visto che, come mi dice mia sorella dalla regia, è colpa mia se ora lei è aracnofoba, visto che le ho fatto vedere Il Ritorno del Re -con Shelob annessa- quando aveva otto anni °^°) 
vaaaaaa beeeeene, chiudo 'sto delirio che è meglio XD
ciao, carissima, ci sentiamo prestissimo (e spero di vedere la prossima volta quel che aspetto da un po' (; ) :*
un bacio,

Feanoriel 

Recensore Master
24/12/15, ore 23:18
Cap. 1:

Beh, se tu sei una brutta ragna divoratrice di luce io dovrei essere una tremenda torturatrice di gatti, suppongo. Dio, se ciò che scriviamo rispecchiasse chi siamo davvero ce ne sarebbe di gente da psicanalizzare, altro che! Ma evito di approfondire la questione o parto con un rant infinito su cose che entrambe sappiamo fin troppo bene e sulle quali siamo già totalmente d'accordo.
Oddio, Kan, non immaginavo saresti riuscita a postare oggi, con il parentame, la frase problematica e tutto. Quando poi oggi pomeriggio, tra una sfoglia e l'altra (ho i cappelletti che mi escono anche dalle orecchie XD) ho dato una sbirciata a EFP il mio cuore ha fatto saltelli di gioia e mi son dovuta chiudere in bagno per leggere al volo questa storia che aspettavo da tanto (immagina le battute dei cuginetti all'idea della cugina che non esce più dal bagno e che inveisce contro un ragno gigante).
Sì, mi spiace, ma a Ungoliant io ne dico ogni volta di tutti i colori. Lo so che in quanto femmina dovrei essere non dico comprensiva, ma forse un po' "interessata alle sue ragioni?" non so in che altro modo definirlo.... Ma non ci riesco. La odio. La odio perché ha contribuito all'assassinio di Finwe. Ha spaventato i figli di Feanaro. Ha ucciso gli alberi. Ha distrutto le gemme di Feanaro. E, dannatissima, voleva mangiare i Silmarilli! (i motivi per cui la odio sono espressi all'incirca nell'ordine di importanza XD).
Descrivere le sue sensazioni, il suo modo di pensare, di sentire, di percepire il mondo attorno a sé dev'esser stata un'ardua impresa, ma tu l'hai portata a termine in maniera perfetta. Ti dico solo che leggendo quasi riuscivo a immmaginare il sapore dolce della luce, e sono riuscita a percepire la densità della tenebra di Ungoliant così come la immagino leggendo il Silmarillion. Insomma, complimenti. E la prima persona presente dà al tutto quel tocco più vivo, a tratti più angosciante... E' perfetta, scritto in altro modo questo racconto avrebbe perso molto, moltissimo. Esperimento riuscitissimo!
Mi piace l'idea di Melkor paragonato a un moscerino, perfettamente in linea con il pensiero di Ungoliant, e la fame di Ungoliant è violenta, quasi palpabile... Davvero, dà i brividi. Poi i ragnetti che già prendono forma nel suo ventre rigonfio e che lei vuole proteggere in qualche modo dovrebbero essere una ragione sufficiente per far dire: "oh, ma in fondo voleva nutrire la nidiata, una forma d'amore, per quanto distorto, lo nutre pure lei"... Ma niente, quei suoi maledetti rampolli Ungoliant li mangerà, tutti quelli con cui non deciderà di generarne altri. Inutile, i ragni non hanno istinto materno. E però, Tolkien, una volta i ragni non mi facevano né caldo né freddo, ora quando mi imbatto in certi grossi neri e pelosi mi viene l'istinto di schiacciarli perché "progenie di Ungoliant" XD.
Insomma, mi hai risvegliato tutto l'odio che nutro per questa dannatissima ragnaccia, perciò davvero, lavoro riuscitissimo. Ne hai indagato le ragioni senza filtri, senza giudicare, e hai fatto davvero un ottimo lavoro. Grazie infinite per aver scritto questa storia, non solo mi hai permesso di avere uno scorcio dei pensieri di un personaggio a cui difficilmente mi sarei avvicinata spontaneamente, ma hai raccontato un personaggio decisamente non positivo senza giustificarlo o compatirlo in alcun modo, e questa è una cosa che, lo sai, apprezzo sempre infinitamente. Davvero, Kan, grazie, grazie, grazie e ancora grazie, per questa storia e per tutto.
E perdona questa recensione che non esprime minimamente ciò che vorrei dire, io e la mia dannata mania di voler lasciare commenti a caldo!
Un abbraccio, e buon... Facciamo solstizio d'inverno, va' XD.

Melianar