Recensioni per
La Morte e alcune storie su di essa
di sfiorisci

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/04/16, ore 12:27

Ciao, Kekka!
Innanzitutto mi scuso per il ritardo e parto con il dirti che questa Raccolta si mostra molto interessante, difatti credo che continuerò nella lettura anche dopo questo capitolo. 
Cominci illustrando la morte nel suo mero ma allo stesso tempo positivo significato, è un qualcosa di estremamente profondo e criptico. Devo essere sincera: credevo che in qualche modo queste Flash mi avrebbero depresso, invece questa mi ha addirittura messo un sorriso sulle labbra; è un bel modo di cominciare una Raccolta: stupire il lettore con qualcosa che non si aspetta e che allo stesso tempo lo fa sorridere.
In effetti credo proprio che hai ragione: molte persone (me, per esempio) non vedono la morte come un qualcosa di cattivo etc, ma piuttosto come un modo per metterci alla prova nel tempo che abbiamo e che sappiamo non essere illimitato; è un modo per spronarci, per darci dei tempi e degli obiettivi. Sappiamo che abbiamo questa vita e (a prescindere da ciò che si creda accadere dopo la morte) non c'è la possibilità di riviverla, quindi ci godiamo il tempo che abbiamo nel migliore dei modi. 
Ottima introspezione, ottimo stile, fantastiche descrizioni e devo dire che ho molto apprezzato il paragone con le formiche.
Bye, Francesca.

Recensore Master
21/03/16, ore 19:51

Eccomi, allora devo dire che le parola che hai scritto sono assolutamente vere. Mi hanno fatto pensare molto.
Vado subito a leggere la prossima storia.

Recensore Master
05/01/16, ore 14:51

Eccomi!
Se non ti offendi, vorrei cominciare segnalandoti una sciocchezza, che in un testo così breve può comunque essere importante:
“quella che, un giorno, l’insieme di dolori e frustrazioni che chiamiamo vita finirà” (riformulerei in questo modo: “un giorno, l’insieme di dolori e frustrazioni che chiamiamo vita, finirà”. Aggiungendo una virgola prima di finirà e spostando un giorno).
Poi: hai usato “saremmo”, ma dato che parli di un futuro certo, sarebbe corretto usare “saremo”.

La riflessione è giusta: viviamo, ci affanniamo, per cosa? È un po’ come in un gioco di ruolo, dove fai crescere il tuo personaggio, gli lasci guadagnare punti, per poi finire… Perché prima o poi una conclusione arriva. Per tutto.

Ho anche pensato alla fretta.
Quando sai che manca poco, che il tempo scorre, ti accalchi maggiormente, ti impegni di più, perché tutto finisca come hai programmato. Ma è la vita… Programmare non è mai una scelta.
Interessante questa raccolta.
A presto, spero!

Recensore Master
04/01/16, ore 10:14

Ciao, sono qui per lo scambio ^^
Premesso che ho trovato la riflessione molto corta, sono il tipo che commenta ogni capitolo, quindi non mi limiterò a commentare solo questo.
Un pensiero in parte scontato e in parte profondo. Non fraintendermi, ogni cosa ha un'inizio e una fine, compresa la vita, è normale, quello intendevo ^^ Condivido appieno questa parte della tua riflessione, è vera e si può toccare con mano, ma la vedo diversamente sull'affannarsi.
Vero, abbiamo un tempo limitato e cerchiamo di sfruttarlo al meglio, anche se questa certezza spesso non ci occupa la testa, impegnati come siano nelle nostre mansioni quotidiane.
Ma c'è anche chi non s'affanna proprio per questo, un pensiero che spesso mi è saltato alla mente: che senso ha fare tutto questo casino se poi un giorno non rimarrà nulla?
è una domanda alla quale non ho risposta, non capisco né l'uno, né l'altro modo di vedere la vita, credo solo che l'unico modo per darle un senso sia essere sé stessi e fare ciò che si sente di fare.
Purtroppo questo ci viene impedito e spesso ci somigliamo quasi tutti, grazie a regole sociali che tendono a normalizzare i nostri comportamenti, rendendoci tutti uguali anche quando le nostre anomalie non siano pericolose. La vedo un po' come in The Wall dei Pink Floyd - un po' TANTO, direi.
Comunque sia è stato un'ottimo spunto di riflessione, mi piacciono le cose che fanno pensare e riflettere, credo mi arricchiscano ^^
Alla prossima!

- A.

Recensore Veterano
03/01/16, ore 00:35

Ciao,
Ho trovato questa flash molto interessante, insomma il tema in generale mi sembra molto interessante e spero di leggere le altre flash che faranno parte della raccolta.

Per quanto riguarda il testo mi ha colpito e in parte mi ha mostrato un lato differente del morire, questo scritto dà la possibilità di fare riflessioni e mettere in discussione (in un certo senso) la concezione personale della morte.
Io credo che non si debba avere paura della morte perché è inevitabile e non può essere controllata, si deve cercare di sfruttare al meglio i giorni che passiamo vivere per poi non avere rimpianti. Questo mio pensiero l’ho ritrovato nella tua flash, soprattutto nell’ultimo paragrafo. Il paragone con le formiche mi è piaciuto molto e l’ho trovato particolarmente azzeccato.

Per quanto riguarda la parte grammaticale/lessicale ho notato, a mio parere, un piccolissimo errore. Nella frase “… un'unica vera consapevolezza al di sopra tutte le altre” seconde me ci deve essere aggiunto un “di” tra “sopra” e “tutte”.

Complimenti e alla prossima.

Alex

Recensore Master
03/01/16, ore 00:13

Buonasera!
Che dire, con questa flashfic hai riassunto abbastanza fedelmente come la vedo io, la mia maturazione in merito alla vita e al rapporto che c'è tra di essa e la morte in sé.
Quando l'innocenza inizia a mischiarsi con la cattiveria - anche quella gratuita, graffiante - tutto non potrà mai essere come sempre e crescono gli interrogativi, le domande su una vita abbastanza strana, ingiusta e piena più di buio che di luce, se la si vede con cura.
Il fatto che sostanzialmente facciamo i conti con un finale già scritto nella sua concezione generale, questo non dovrebbe attanagliarci ma renderci consapevoli di quanto abbiamo tanto da fare e non dovremmo mai sprecare niente, pentirci di niente.
Siamo tutti uguali a discapito dei titoli, della ricchezza e dei pareri degli altri, siamo piccoli in un universo che fa il suo gioco e scorre inesorabilmente: a noi batte il cuore e cerchiamo di fare qualcosa che ci rendi buone persone, per qualcosa e per qualcuno oppure egoisticamente per noi stessi e basta.
Sei stata incisiva e perfettamente riassuntiva, dicendo esattamente la tua opinione in merito con una penna assolutamente severa ma giusta, con parole che circolano attraverso uno stile sì semplice ma corretto e senza intoppi vari, grammaticalmente ed ortograficamente parlando.
La morte sembra la fine ma può essere anche un inizio di un percorso invisibile agli altri, a chiunque altro ma visibile e piacevole per noi, in modo tale da renderci un tutt'uno con i nostri sogni, obiettivi, abbattendo i conflitti interiori facendoci raggiungere un finale assolutamente adatto, che ci starà addosso per sempre (senza scomodare religioni varie e visioni affini, si parla di essenza spirituale).
Crudo, d'impatto ma realista.

Buon fine settimana!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Junior
03/01/16, ore 00:00

Allora, comincio dal dire che così, a pelle, l'introduzione mi intriga moltissimo, per il semplice fatto che come argomento sebbene piuttosto macabro mi è sempre piaciuto, e appunto in questa piccola introduzione rendi il concetto di morte, nella sua assolutezza.
Il tuo stile mi piace, per utilizzare le tue stesse parole è "Semplice, chiaro e lineare" proprio come piace a me, frasi brevi e concise, così da evidenziare il tema che si sta trattando.
Mi piace molto la figura degli esseri umani come formiche, però ti faccio un appunto insignificante che ho notato io ma che potrebbe semplicemente essere suonato male solo a me:quando fai riferimento alla scarpa che "spiaccica" le formiche, non so, non mi convince. Hai utilizzato in tutto il testl un linguaggio abbastanza "elevato", e per me il verbo spiaccicare è bruttino, capisco che vuoi rendere un uccisione bruta, ma avrei usato qualcos' altro per rimanere in linea con il resto.
Detto questo cone introduzione è comunque interessante, aspetterò l'inizio delle flash-fic ;)
Baci
Balim

Recensore Master
02/01/16, ore 20:42

Ciao!
Eccomi qui!
La morte è un concetto spaventoso quanto affascinante, in un certo senso è decadente. Ci fa pregustare gli attimi della vita, quegli attimi che non torneranno più e che, in un certo senso, a volte sono troppo monotoni, perché tutto sembra assumere lo stesso colore.
La morte e la vita sono due facce della stessa medaglia. Sembrano riconterai e alla fine, la vita sa, che verrà sempre acciuffata dalla morte.
A volte, però, la vita può sconfiggere la morte, perché chi crede nella vita eterna non la considera altro che un passaggio, un livello superiore, transitorio.
È questo il bello della vita e della morte, tutto può prendere una connotazione differente assecondo degli occhi di chi guarda.
Oppure, come ho detto prima, è un concetto decadente, perché la morte è ciò che rende piacevole la vita e che, con ironico cinismo ce la sottrae.
Bella flash, sicuramente è tema profondo da poter affrontare!
Alla prossima!

Recensore Master
02/01/16, ore 20:09

Ciao.
Alla fine non ho resistito e sono corsa qua subito dato che dopo ho un po' di cose da fare.
Non ti conosco, quindi quando ho letto nelle note che non scrivi questo genere di storie, mi ha stupito perché il pezzo è molto fluido. Utilizzi frasi corte, brevi e ciò dà carattere alla OS, al messaggio che volevi creare e dare.
Dopotutto, cosa può essere la morte?
Sono d'accordo con te sul fatto che prima o poi scompariremo e leggere le tue righe, in un certo senso mi ha fatto ragionare e pensare a quanto sia triste. Triste che poi non ritorneremo più, perché abbiamo già vissuto. Vissuto a lungo, però c'è una fine.
Tuttavia ciò che hai espresso nel dire che rimanere svegli col corpo in decomposizione e senza poter parlare, dire niente, non è il massimo. A questo punto, come una persona da troppo tempo in coma vuole morire, staccare la spina, anche noi prima o poi siam costretti a darci un taglio alla nostra esistenza.
Non c'è una spiegazione, a ciò che ci capiterà dopo ma a volte ci penso.
Sarà anche una piccola scrittura questa ma da molto a pensare e ti lascia un senso di inadeguatezza e consapevolezza.
Molto brava, davvero.

Grammaticalmente non ho notato errori, né frasi troppo piene di virgole o punteggiatura messa male.
Tempi verbali a posto.

Al prossimo scambio.
Au revoir

Recensore Veterano
02/01/16, ore 19:32

Nuova raccolta nuova avventura, molto interessante e allegro il tema (yay) ma ti conosco e sarà una sfida per te visto che le tue storie sono tristi, i tuoi personaggi piangiono sempre (double cit.) sono curiosa di vedere come questa morte sarà trattata diversamente. Non amo le flashfic visto che, "cosa cavolo scrivi in 250 parole (o sono 100? Non mi ricordo le differenze con le drabble) ma spero che siano brevi, intense e stimolanti per le riflessioni personali!

Irene