Ciao!
Sono qui per la recensione, e da appassionata di Supernatural quale sono mi si sono drizzati i capelli sulla testa. In primis, ti consiglio di mettere la storia come alternative universe, e non crossover, perchè a mio parere il tema trattato esula dalla caratterizzazione dei personaggi che conosciamo. John Winchester che abbandona un figlio? No, non ci credo neanche un po'. Bobby che si prende una bambina senza sospettare niente? Benché meno.
Mi domando anche come abbiano fatto i ragazzi a non averla mai vista, dato che hanno frequentato Bobby da ragazzini, e lo hanno ricominciato a fare una volta sparito John.
Tralasciando ciò, la storia è abbastanza carina, molto schematica, molto versione diario, si è poi un attimo aperta sfoggiando una ricongiunsione familiare che mi ha lasciato molto stupita. Sia per la semplicità con cui è esposta, sia per l'improvviso accadimento. Mal di testa, zac, lei incontra Sam in biblioteca! Woow, che colpo di fortuna!
Mi è piaciuta l'idea di Jane demone-non demone, che si è sacrificata per i due fratelli così tante volte da avere anni ed anni di arretrati, tra virgolette, ma ancora una volta ti consiglio di inserire la storia tra le AU, perché questo con i demoni di Supernatural non succederebbe, ed anche lei sarebbe diventata una creatura demoniaca.
Ti segnalo qualche errore vario: Nel frattempo che i fratelli discutevano sulla questione: Darkness, il mal di testa era ricomparso e Dean cercava di non farci caso, ma qualcosa gli diceva che era preoccupante. Con quei due punti, sembra che i due fratelli discutano di un mal di testa chiamato Darkness. Potresti riformulare la frase così "Nel frattempo che i fratelli discutevano sulla questione Darkness, il mal di testa era ricomparso e Dean cercava di non farci caso, ma qualcosa gli diceva che era preoccupante."
"Ho paura che sia solo la tua mente ha volerlo." ha è sbagliato, non ci va la H.
"ma vedi avvolte", a volte, altrimenti si intende avvolte nel senso di qualcosa di avvolto. Tipo un involtino.
“Ehi, vacci piano ragazzina o dovremo riportarti in collo”, piuttosto che in collo - termine che uso anche io in famiglia o comunque con le persone che abitano nella mia zona, direi in braccio. In collo infatti è un modo di dire gergale, che non tutti conoscono.
Detto questo, spero di non averti offeso in alcun modo.
A presto,
Vale
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