Recensioni per
Deserto
di Demon1901

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/03/16, ore 21:36
Cap. 1:

Ciao!
Sono qui per lo scambio del gioco dell'oca.
Volevo recensire ieri, ma non ho avuto il tempo così ne approfitto oggi.
Ti anticipo che ho scritto tutto dal cellulare quindi non ho conto delle parole e non so se sará breve o lunga, mi scuso prima!
Tu non hai idea di quanto io mi sia ritrovata in questo protagonista... ultimamente mi sta capitando la stessa cosa che è capitata a lui, mi sono resa conto di non avere più molti amici come un tempo e, quelli che ho accanto con cui esco, escono con me per pura abitudine e potrebbero fare a meno di me.
È una sensazione orribile, lo ammetto... ti fa sentire sola tra la gente... comunque, quando sono arrivata alla fine la mia facca era come quella emoticon con la bocca aperta.
Giuro che mi aspettavo tutto, davvero, tranne che un finale simile.
Il ragazzo diventa un terrorista perchè, quando tutti l'avevano abbandonato, qualcuno, Samael, gli aveva " portato la luce" di cui aveva bisogno.
Anche se questa luce è decisamente sbagliata, ma l'uomo l'aveva aiutato dove gli altri l'avevano ignorato.
Dovrebbero leggerla tutti questa OS perchè è breve e fa riflettere!

A livello grammaticale ti segnalo un paio di cose:
" d’immobilizzava " ----> " Si immobilizzava"
" si appoggio " ---> "Si appoggiò "

Io ridarei un'occhiata al testo perchè ci sono delle virgole fuori posto, in alcune parti le hai mancate e in altra le hai messe quando non servivano.

Per il resto ti chiedo scusa se troverai errori di battitura e ti faccio ancora i complimenti per la OS
alla prossima
Balder Moon

Recensore Veterano
16/03/16, ore 12:27
Cap. 1:

Ciao sono qui per il gioco dell'oca.
La storia mi é piaciuta, i sentimenti sono bene descritti e si possono percepire. Mi piace il tuo modo di scrivere, bo trovato la lettura scorrevole anche se tratta di un argomento, in un certo senso, delicato.
Avrei qualche appunto da lasciarti, sono più che altro distrazioni che capitono durante la scrittura: nella frase "nel lavoro tanto dar l'impressione" manca "da" prima di "dar"; "d'imobilizzava" hai messo la "d" al posto della "s"; nella frase "imparare tutti ció che" é "tutto" e non "tutti"; nella frase "non doveva sembrare un estraneo ai loro cocchi" "cocchi" dovrebbe essere "occhi" se non sbaglio; nella frase "insospetta cosi avrebbero" ci va l'accento in "cosi"; non capisco che se nella frase "sostemó il capello" si parla prorprio di "capello" o se doveva essere "cappello"; nella frase "infine portó la mano su piccolo" é "sul" e non "su".
Ti faccio i miei complimenti.
Alla prossima.
Alex

Recensore Master
15/03/16, ore 20:57
Cap. 1:

Ciao =)
Dovevo scegliere una storia da leggere nel drammatico e ho scelto la tua perchè mi ha incuriosito tantissimo il titolo.
Che dire?
Non so davvero da dove iniziare tanto mi ha scombussolato questa meravigliosa OS.
Il titolo credo che sia più che azzeccato con il resto del testo e con la tua storia che racconta più di quanto a volte si crede di fare.
Sono rimasta sconvolta che in così poche righe tu abbia esternato un tema che oggigiorno è molto presente, che è causa di dolore riuscendo ad affrontarlo con maturità e delicatezza allo stesso tempo.
Mi piace moltissimo il tuo modo di scrivere, perchè hai saputo trattare un argomento difficile con la delicatezza di cui necessitava, hai scritto una storia semplice ma profonda e intensa senza cadere nel surreale.
Il personaggio, questo giovane uomo mi ha provocato così tante emozioni che non saprei nemmeno cosa dire prima. Una cosa però è certa dalle tue parole sei riuscita a trasmettere al lettore il dolore, la sofferenza la solitudine che circondano il protagonista. All'inizio ammetto che l'arrivo di Samael mi ha fatto ridere, non perchè fosse banale ma perchè credevo che fosse il salvatore, colui che lo avrebbe aiutato invece se da una parte lo ha salvato dall'altro lo ha distrutto.
Ho letto le note e penso che anche senza quei chiarimenti la storia è già chiara di per sè perchè hai usato un linguaggio semplice ma significativo senza lasciare nulla al caso e appunto entrando nel quadro d'insieme non solo con i nomi, ma anche con l'ambiente e le parole usate come l'ultima frase in arabo.
Questo è un altro dei motivi per cui ho apprezzato la tua storia che senza dubbio ha lasciato in me più di quanto avrei potuto immaginarmi.
Eh sì, è vero i ragazzi dopo un dolore, un lutto o qualsiasi cosa brutta capiti loro sono influenzabili ed è li che di solito succede l'impensabile, la cosa che li può salvare o distruggerli mandandoli all'inferno.
Dal punto di vista grammaticale, ortografico e di punteggiatura non ho riscontrato nessun errore, la storia è impeccabile e quindi ancora una volta ti faccio i complimenti.
Se posso permettermi l'unica pecca è che il testo non è giustificato e questo allontana un pò l'attenzione dalla storia in sè, anche se non è una cosa grave ma per chi è attento potrebbe esser eun impiccio. A mio avviso non lo è, cioè non mi condiziona più di tanto, anche se preferisco sempre il testo ben ordinato ma comunque sia non mi ha assolutamente impedito la lettura.
Ho letto il testo con calma assaporando ogni parola, lasciando che essa fluisse in me per poi lasciarmi l'amaro in bocca credevo che si sarebbe salvato ma non andando all'inferno, ma comunque sono felice della tua conclusione perchè è così che va nella maggior parte dei casi.
Il testo è chiaro, delineato ed equilibrato e questo ha fatto sì che il lettore avesse una lettura scorrevole e fluida aiutato senz'altro dal buon padroneggiamento del linguaggio.
Complimenti davvero.....

Dicono che le prime volte non si dimenticano mai, che rimangono impresse per sempre nel cuore e nella mente. Ora fermo in mezzo alla folla del bazar oltre a questa certezza ne aveva un’altra: anche le ultime volte sono altrettanto indimenticabili.
Ok quando ho letto questa frase mi è sembrata una cosa già sentita ma non appena ho letto l'altro rigo mi sono ricreduta, hai saputo trasformare un detto che tutti conoscono in qualcosa di molto di più. Brava anche perchè questa frase di inizio mi è piaciuta tantissimo e in qualche modo anticipa ciò che avremmo saputo alla fine.

La soluzione la trovò in un momento strano ed inaspettato della sua vita. Si trovava su un ponte ad osservare l’acqua che scorreva riflettendo su quelle molecole del tutto consapevoli di dove andare, che direzione prendere mentre lui era senza meta. In vita sua non aveva mai fatto niente che potesse ritenere entusiasmante, niente gli riempiva quell’anima che ormai era vuota, in quel momento un uomo comparso dal nulla si appoggio accanto a lui.
E mentre leggevo questo pezzo credevo di essere la con lui, a gridargli di non farlo ma lui non riusciva a sentirmi e ho provato tanto di quell'impotenza che faceva quasi male.

Complimenti davvero sei riuscita a trasmettere tanto al lettore quanto il lettore stesso ha lasciato leggendo.
Complimenti ancora una storia originale, di oggi, vera e profonda.
Complimenti,
Claire

Nuovo recensore
12/03/16, ore 13:14
Cap. 1:

Wow! Il finale mi ha lasciato senza parole,sei stata così brava nel descrivere i sentimenti del ragazzo che mentre leggevo mi sembrava di provare la sua infelicità e tristezza. Potremmo essere tutti noi quel ragazzo in cerca di comprensione e desideroso di libertà da quello che sembra l'incubo della vita a volte.

Recensore Junior
11/03/16, ore 16:43
Cap. 1:

Ciao, ero alla ricerca di una storia da leggere per il gioco dell'oca e, in base alla casella su cui sono arrivata, mi è stata suggerita la tua OS.
Ho iniziato a leggere incuriosita dal titolo e dalla trama in quanto so bene cosa significhi ritrovarsi soli, ma il contenuto mi ha davvero spiazzata del tutto!
Mi sono immedesimata molto nel personaggio che presenti; la sua solitudine, l'essere invisibile agli occhi degli altri, la profonda tristezza, la voglia di ricominciare da capo per poi fallire. Le ho percepite tutte, queste sensazioni. Non immaginavo, però, che tutto ciò si sarebbe concluso con un'azione del genere. Credimi, sono rimasta a bocca aperta.
Quando introduci l'arrivo di Samael, quasi pensavo fosse una sorta di "salvatore" che avrebbe aiutato il protagonista ad abbandonare il suo mondo di solitudine. Invece mi hai proprio spiazzata quando ho capito che genere di prospettiva, di "nuova vita" gli stava mostrando.
Tuttavia, se mi fermo un attimo a riflettere, non posso che dare ragione alla tua tesi. Sono le persone vulnerabili, quelle alla ricerca di aiuto e attenzione, che sono più facilmente malleabili e possono essere soggiogate senza difficoltà.
Ti faccio i miei complimenti per il tipo di tema che hai trattato e per il modo in cui l'hai esposto. Il testo è molto scorrevole, mi è parso di notare qualche errore di battitura qua e là e alcune virgole mancanti, ma, per il resto, è scritto tutto perfettamente.

Fanny ♥️

Recensore Junior
10/03/16, ore 13:17
Cap. 1:

Sono qui grazie al gioco dell'oca!
Mi hai lasciata senza parole, sono molto felice che Christine mi abbia consigliato questa storia. Il finale inaspettato ha distrutto ogni mia previsione, mi ha sconcertata completamente. Samael, quell'uomo che sembrava aver salvato il ragazzo, l'aveva invece distrutto. È vero, quando si è soli si fa di tutto per avere compagnia, o per convincersi di poter stare bene. Quando si è soli si è incredibilmente influenzabili e si cerca di uniformarsi.
Mi hai fatto pensare anche a una strana analogia: è vero, molti kamikaze o soldati dell'Isis non sanno davvero cosa stiano facendo, sono come dei burattini che pensano che quel che dice chi è più forte di loro sia legge, così come molti soldati nazisti nella seconda guerra mondiale, molti uomini fascisti ai tempi di Mussolini, e così in tutte le guerre. Queste persone spesso sono infelici o troppo deboli per pensare con la propria testa.
Sono felice di aver letto questa storia, tra l'altro scritta benissimo e con pochissimi errori di battitura (purtroppo sono il cancro delle storie: quasi impossibili da eliminare e inevitabili come la morte)
Complimenti sinceri!
Baci baci
- Natalie

Recensore Veterano
08/03/16, ore 23:40
Cap. 1:

Ciao!
Dunque, avevo intuito sin dall'inizio che il finale sarebbe stato tragico, ma non avrei neanche lontanamente immaginato che accadesse in quel modo.
Quando parli del protagonista, sono riuscita a immedesimarmi un po' in lui: capisco che esser lasciati soli crei un vuoto dentro incolmabile e, quando non si riesce a riprendersi in qualche modo, si diventa tristi, poi arrabbiati, poi vulnerabili ed estremamente influenzabili.
Di Samael non avevo intuito nulla: anzi, l'avevo preso per chissà quale buon samaritano. In seguito, cioè, alla fine, mi sono chiesta se anche lui fosse stata una persona manovrata da altri o, semplicemente, un folle.
Comunque mi piace il tema che hai scelto di affrontare, molto insolito ma affascinante. Spesso i kamikaze sono visti semplicemente come i "cattivi", ma dietro un'azione del genere c'è tanta disperazione, e quindi molta sofferenza, probabilmente.

Non ho trovato errori... l'unica cosa: se fossi in te, giustificherei il testo (ma è cosa da niente!).

Complimenti e a presto :)

Recensore Master
07/03/16, ore 19:25
Cap. 1:

Ciao :)
Ho letto l'OS prima, di sfuggita, e per quanto mi fosse decisamente piaciuta, è stato ad una seconda rilettura, più approfondita, che ho compreso quanto forte fosse.
Allora, l'argomento che hai trattato non è dei più semplici, e sono contenta che tu l'abbia trattato con questa delicatezza: apprezzo sinceramente chi usa tatto, la tristezza e la violenza risultano anche senza abusare di sangue o altro.
Mi sono lasciata prendere per mano da questo ragazzo, questo giovane uomo che potremmo essere tutti noi - ed è inutile dire di no, chi può sapere ciò che ci sta attendendo? -, e l'ho seguito nel suo viaggio verso l'Inferno e verso la parte più buia di sé.
L'ho seguito nel suo approcciarsi al mondo e nel non trovarvi una risposta che lo soddisfasse, ho provato insieme a lui la sensazione di essere così diverso che nessuno potrebbe capire, nessuno potrebbe porgere un aiuto: questo ragazzo ce la mette tutta per trovare la sua pace, ma il mondo sembra allontanarlo, neanche curarsi di lui.
L'arrivo di Samael potrebbe essere la ventata d'aria fresca che preannuncia la primavera, ma è un ben diverso vento, che promette un mondo di felicità... ma, come si legge nel bellissimo finale, a discapito della felicità e della pace di altri.
E tuttavia, per quanto il gesto, terribilmente attuale, sia riprovevole... come posso dire con certezza che io non avrei fatto lo stesso? Come posso essere certa che in quella situazione, vivendo le stesse cose e provando lo stesso dolore non farei come il protagonista di questa storia?
L'ho trovata una storia non strana, ma perfetta per questo tempo: pone dei forte interrogativi, e tutti dovremmo rispondervi.
Per quanto riguarda la forma, lo stile l'ho trovato molto intimo e particolare, come è giusto che sia quando si tratta di ricordi e di pensieri, anche se io avrei messo qualche virgola in più. C'è qualche svista, errori di battitura, ma niente di così grave, in fondo.
Brava, mi è piaciuta tanto :)

Alla prossima,
Manto

Recensore Master
07/03/16, ore 18:45
Cap. 1:

Wao.
Cara Demon, non so davvero come recensire, lo sai? Questa OS mi ha fatto venire i brividi, soprattutto nel suo tristissimo finale. Appena ho letto le tue note e quel "Non ho citato il nome del ragazzo, di dove si trovava prima e dove va dopo volontariamente perché secondo me una cosa del genere può capitare a tutti e ovunque" mi sono sentita scuotere profondo, perché all'inizio della storia la prima cosa che ho pensato è stata: "accidenti, potrei essere io questo ragazzo! Sembra che parli di me!".
Sentirsi isolati è davvero brutto e lo so per esperienza personale. Sentirsi soli in famiglia, nell'unico gruppo in cui ci si dovrebbe sentire a casa, fa ancora più male. Gli amici, in fondo, possono cambiare e possono anche tradirci, ma sulla famiglia bisognerebbe sempre poter contare. Chi può capirti meglio di una madre o di un fratello? La prima ti ha portato in grembo per nove mesi e ti cresciuto, con il secondo invece hai condiviso l'infanzia e l'adolescenza e sarà l'unico appoggio che si avrà una volta adulti.
Il desiderio di far parte di un gruppo, spesso, diventa così forte che si è disposti a compiere anche azioni di cui poi ci si pente (e mi vengono in mente le bande di ragazzini che per sentirsi "fighi" fanno i bulli).
La ripetizione del nome Samael è davvero inquietante e si evince il modo in cui quest'uomo è riuscito a plagiare il protagonista della storia, questo ragazzo che ha perso il senso della vita. Ma il "senso" che gli dona Samael è un vicolo cieco, l'unica possibilità che elimina tutte le altre: la morte. E non faccio altro che pensare se questo ragazzo, nel momento in cui ha premuto quel maledetto bottone, non si sia chiesto se era davvero quella la via, se abbia pensato a ciò a cui stava rinunciando. Mi sono chiesta se a quel "Alla-o-Akbar" ci credesse davvero oppure no.
Cosa aggiungere? Ti faccio i miei complimenti per aver scritto una OS così profonda e attuale, che rispecchia tristemente quella che è la realtà che oggi viviamo. Sei una ragazza molto sensibile, mia cara, e io ti ammiro tantissimo, lo sai <3
Bravissima!

a presto,
Elly