Non sono nel mood per recensirti l'angst, detto sinceramente (un po' mi spaventa quella mole di feels che mi attende, somewhere over the rainbow). Mi sono appena rifocillata con l'uovo della Ferrero Rocher e quindi sono pronta per affrontare almeno questa AU tanto fiqua.
Però, ti avvero, oggi sono breve. E non ho idea del perché. E meno male.
Dunque, prima di tutto volevo dirti che Kai ce lo vedo davvero moltissimo come bibliotecario: la biblioteca è un luogo silenzioso, solitario... e lui è un sociopatico. Qui no, è vero, qui è soltanto tremendamente manzo e ci accontentiamo. Però me lo immagino che si rifugia nei libri per cercare qualche emozione forte — qualche emozione che, infine, gli dà proprio Bonnie, l'unica a farlo uscire dalla monotonia in cui si è tuffato volontariamente.
Me lo immagino che vede Bonnie come una macchiolina in mezzo all'infinita famiglia Parker — qualcuno coi colori così diversi, che gli fa dimenticare per un istante tutta la sua famiglia. Così messy.
Lo so, lo so, sto infilando dell'angst anche in questa faccenda. Sono irrecuperabile.
Però ci sono così tanti sottintesi, così tanti aspetti perfettamente IC che potresti scrivere una long anche su questo mi sembra quasi che non si tratti nemmeno di un'AU.
E Bonnie... ah, Bonster, lei è la più IC di tutti. Sarà che il punto di vista è il suo, ma mi ha messa in ginocchio per la sofferenza.
E la colpa è tua, in effetti.
Però, ecco, scrivile tutte le AU in questione, perché in due one shot (brevi, per giunta) ci hai messo tanto di quell'UST da farmi passare le notti in bianco per il resto della vita.
Bitch ♥ |