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Autore: Little Redbird    07/03/2016    3 recensioni
AU in cui, durante un'estate passata da sua nonna a Portland, Bonnie frequenta la biblioteca tutti i giorni, ma non solo per leggere.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Kai Parker
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Librarian

 

Faceva terribilmente caldo. Era tutto quello che Kai sapeva.
  
Seduto dietro il lungo bancone della biblioteca, il ventilatore puntato sul viso, non riusciva a pensare ad altro che a quell'ondata di caldo che non avrebbe lasciato Portland per almeno i prossimi tre giorni. A quello e a quanto odiava dover stare chiuso in quel posto che puzzava di libri ammuffiti e di adolescenti sudati solo perché suo padre credeva avrebbe “formato il suo carattere”. Balle. Il suo carattere si era formato quando aveva realizzato che riceveva un trattamento completamente diverso da sua sorella gemella, che veniva elogiata pure per la sua regolarità ad andare di corpo. Al contrario di sua madre, che aveva sfornato così tanti figli che per andare di corpo non aveva nemmeno il tempo.
  
Kai respirò a fondo, nel tentativo di quietare quei pensieri che non facevano altro che farlo infuriare e, di conseguenza, fargli venire ancora più caldo.
  
La porta a vetri si aprì e non ebbe bisogno di vedere chi fosse entrato: erano le cinque, era arrivata Bonnie Bennett.
  
Bonnie entrò nella biblioteca, la nuca completamente sudata nonostante i capelli fossero tagliati molto corti. Lanciò un'occhiata ai tavoli sparsi per la stanza, tutti vuoti.
  
L'aria non era molto più fresca, rispetto a fuori, ma almeno lì avrebbe potuto starsene tranquilla, lontano dalla confusione dovuta alle riunioni di famiglia estive. A casa di sua nonna sembrava esserci il mercato, con i suoi cugini che urlavano come pescivendoli da mattina a sera.
  
Scosse la testa e prese un respiro più o meno profondo, prima di dirigersi al banco del bibliotecario. Si morse il labbro per non sorridere. Il ragazzo dietro il bancone non aveva nulla in comune con i bibliotecari a cui era abituata a Mystic Falls; innanzitutto, non era una vecchia scorbutica che indossava il maglioncino anche ad agosto. No, lui indossava magliette con loghi di vecchie band, che svolazzavano piano sotto il soffio tiepido del ventilatore da tavolo che teneva fisso verso di sé; indossava pantaloni corti che lasciavano scoperte le gambe lunghe e muscolose, oltre all'elastico dei boxer ogni volta che si allungava per prenderle i libri che voleva; i piedi calzati in sneakers basse.
  
Le sorrise ammiccante, come faceva tutti pomeriggi da quasi un mese.
  
“Cosa leggi oggi?” le domandò, poggiando gli avambracci sul bancone alto.
  
Bonnie gli passò un foglietto con tre titoli.
  
Kai lo lesse, la curiosità ben visibile nei suoi tratti. “È la settimana dei classici?” domandò, alzandosi per raggiungerla dall'altra parte.
  
“Sì” si limitò a dire Bonnie.
  
Le succedeva sempre, tutti i dannatissimi giorni da quando lui era di turno in biblioteca, lei perdeva l'uso della parola.
  
Kai si diresse verso uno degli ultimi scaffali zeppi di libri mentre rileggeva il foglietto che gli aveva dato. Allungò un braccio, mostrandole la parte bassa e pallida della schiena, per prendere Persuasione.
  
“Non penserai di leggerli tutti oggi?” le chiese ancora, abbassandosi verso l'ultimo ripiano e concedendole un'ottima visuale del suo sedere fasciato dai pantaloncini blu scuro che gli arrivavano al ginocchio. “Alle otto e mezza chiudiamo.”
  
Bonnie deglutì. “Mia nonna ci porta ad una specie di campeggio” rispose.
  
Kai si sollevò per regalarle un'occhiata divertita e incuriosita.
  
Come se non facesse già abbastanza caldo, Bonnie arrossì. “Me e i miei cugini” spiegò. “I nostri genitori ci lasciano passare l'estate con mia nonna, e lei crede che ci annoieremo se non ci porta a fare qualcosa, ma io mi annoierei senza libri.”
  
Kai annuì, soddisfatto della dose di informazioni appena ricevuta. “Sembra divertente” mentì, tornando poi alla sua ricerca de Il grande Gatsby.
  
Bonnie distolse lo sguardo dal suo sedere dall'aspetto estremamente sodo.
  
Avvistò Anna Karenina in uno dei ripiani superiori e si inerpicò sulla scala per afferrarlo.
  
“Cosa stai facendo?” le domandò Kai, i libri in una mano e il foglietto nell'altra.
  
“Ho trovato Tolstoj” disse mentre saliva l'ultimo gradino.
  
Kai ammirò le sue gambe scure scoperte dai pantaloncini inguinali. Dalla sua posizione privilegiata, con i piedi a terra, poteva vedere la piega dei glutei dalla stoffa che si allargava mentre lei cercava di allungarsi verso il libro.
  
Posò i due volumi che le aveva trovato su un tavolo e infilò il biglietto in tasca.
  
Bonnie allungava le dita e cercava di sporgersi il più possibile, ma Anna Karenina continuava a rimanere fuori dalla sua portata, e lei aveva l'orribile presentimento che da un momento all'altro sarebbe cascata dalla scala come un uccellino al suo primo tentativo di volo.
  
Sbuffò, rassegnata ad arrendersi e consapevole di avere arti troppo corti per quel genere di cose.
  
Si lanciò un'occhiata alle spalle per scendere dalla causa della sua imminente morte e lasciar fare al ragazzo il suo lavoro, ma Kai aveva già salito tre gradini, la testa alzata a guardare lei con un sorrisetto soddisfatto. Si fermò al sesto scalino, uno sotto di lei che era al settimo, e si premette contro la sua schiena per restare in equilibrio mentre allungava un braccio verso il libro.
  
“Cosa stai facendo?” gli domandò con la gola secca.
  
“Shh” la zittì lui. “Non ti muovere o cadiamo entrambi.”
  
La faccia premuta contro la sua nuca sudata, Kai accarezzò la copertina del libro, lasciando scivolare svogliatamente le dita sul dorso ruvido.
  
Bonnie non si muoveva – a stento respirava – mentre Kai si appoggiava a lei con tutto il suo peso, una mano stretta sullo scalino su cui lei poggiava lo stomaco e l'altra che afferrava l'aria intorno al libro incriminato, nonostante le sue dita lunghe l'avessero toccato più di una volta. Ingoiò a vuoto, aspettando che si decidesse ad afferrarlo una volta per tutte, ma non si azzardò a parlare.
  
“Quanto tempo resterai in campeggio?” le sussurrò sul collo mentre finalmente agguantava il libro e lo lasciava scivolare lentamente dallo scaffale.
  
Bonnie non aveva idea del perché, ma c'era un che di sessuale in quella lentezza.
  
“Quattro giorni” squittì mentre lui le passava il libro sotto il naso per lasciarglielo esaminare.
  
“Divertiti” le disse piano.
  
“Scendi” gli disse lei. “Comincia a fare caldo.”
  
Kai rise debolmente, a smentirla ci pensavano i brividi che poteva vederle sulla nuca.
  
Si staccò da lei e ripercorse a ritroso i gradini, mentre Bonnie inspirava a fondo, in cerca di un po' di contegno.
  
Scese in fretta, subito dopo di lui, facendo tremare i muscoli delle cosce sode e scontrandosi contro il suo petto quando rimise i piedi per terra.
  
Bonnie lo maledì. Non poteva più restare in pace nemmeno in biblioteca?
  
Tornarono al bancone e gli diede la tessera perché registrasse i libri che aveva preso.
  
“Non resti a leggere?” domandò interessato.
  
Bonnie scosse la testa. “Devo mettere questi in valigia prima che li veda la nonna” rispose, fornendo forse troppe informazioni.
  
Kai sorrise complice. “Ci vediamo lunedì” le disse. Non era una domanda, ma un appuntamento.






 


AN:
È tardi e sono senza occhiali, perdonate i possibili errori, ma volevo postarla, dato che domani probabilmente aggiornerò la long.
Questa AU mi è stata promptata da graciousghost grazie ad un giochino su Facebook.
Ho deciso che adoro le AU.

Red

   
 
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