Recensioni per
La costruzione della notte
di corvonero83

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/03/16, ore 11:40

“What a filthy job!"
"Could be worse"
"How?"
"Could be raining"

Ecco.
Quando qualcuno si domanda cosa possa mai andare storto, è il momento in cui il Destino decide di giocare sporco. E dimostrarti che sì, c’è qualcosa che può andare storto. Tutto, ad esempio. Perché la vita assume a volte le caratteristiche di una rilassante passeggiata tra le spighe di grano ed i papaveri. Ma nell’erba alta si possono trovare tantissime cose. Le serpi. Le zecche. O il ricordino di una vacca al pascolo.
Quale che sia la sorpresa, non è mai piacevole affondarvi col piede – col piede nudo, aggiungo io; e quindi Nashira si mantiene sul chi vive.
Perché?
Io ho voluto vedere nell’altra domanda cardine, quel “Perché l’hai permesso?” rivolto alla statua della dea, il nodo su cui ruota tutto questo capitolo ed il cardine (appunto) su cui si chiude la storia.
Abbiamo detto che la fiducia è qualcosa di bellissimo ma fragilissimo, come un vaso di cristallo che va in mille pezzi. E non perché l’abbia centrato in pieno una pallonata, quanto perché lo abbiamo sfiorato con il gomito o vi abbiamo inserito troppi fiori. E se nei rapporti interpersonali si può ricucire o incollare daccapo un vaso che s’è rotto – evitando, però, di inserirvi ancora l’acqua ed i fiori – cosa fai quando il vaso che scricchiola è quello che lega te ad una divinità troppo muta e troppo assente? Come ti comporti? Come riequilibri la faccenda prima che vada tutto in mille pezzi?
Facile.
Cerchi un arbitro.
Qualcuno di cui fidarti (e tre!).
Ma che succede quando il controllore è corrotto?
Quis custodiet ipsos custodies?, si chiedeva Giovenale. Nessuno. E se il custode è Saga sotto mentite spoglie, la tragedia incombe sui due colombelli come fa il falco. Ad artigli spalancati. Ed è una breccia piccola, piccolissima – una scheggia appena – quella che Saga trova nel cuore di Shura. Perché, diciamolo: a Saga non frega nulla che Shura sia andato a riprendersi la morosa in capo al mondo. Fattacci suoi. Quello che Saga teme è che questa ragazza, legata in passato ad Aiolos, gli remi contro. E faccia vacillare Shura e lo faccia dubitare di lui. E siccome tira più un capello di Venere che una coppia di buoi, e siccome ci sono troppi se e troppi ma in quest’ipotesi, Saga attacca. E si sbarazza di questa potenziale spina nel fianco. Shura è una pedina importante che deve restare sulla scacchiera di Saga. Il quale ha fatto i conti senza l’oste, come tutti noi sappiamo. Ma ci sarà tempo prima che i nodi – quelli grossi ed ingarbugliati - vengano al pettine.
Hai scritto una storia in cui è la Fiducia ad essere messa sotto al microscopio ed analizzata. Tutto il resto è un elemento accessorio, tutto il resto è un mero accidente aristotelico che va in scena affinché il lettore possa vedere coi suoi stessi occhi quanto la fiducia sia splendida splendente, ma anche tremendamente fragile. Come un filo di ragnatela ricoperto di brina.
Devo, però, tirarti le orecchie: hai dimenticato di specificare che le età dei protagonisti sono leggermente modificate, e che, al momento della discesa in terra di Athena, Shura e Aiolos siano già adulti. Io lo so, ma io ti ho chiesto lumi su questo particolare durante la revisione e tu mi hai risposto. Ma mettiti nei panni di un lettore che non sa nulla di nulla dello scambio di e-mail che abbiamo avuto. Lui o lei si aspetta di trovare uno Shura decenne ed un Aiolos quattordicenne al momento della notte degli inganni, perché questo è il canone entro cui ci si muove. Aggiungi quelle due righe, onde evitare che al lettore eventuale venga un infarto, e si possa raccapezzare meglio all’interno dell’ambientazione che hai creato.