Recensioni per
(Occhi) Su di te
di Rota

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/05/16, ore 17:41

"L'arte è vincolo, ma ostacolo pure al tempo stesso. Il solo modo per comunicare tra di loro, arido e meraviglioso al medesimo istante."
Mi sono chiesta se tu non sia partita da questa idea, da questa traccia, per sviluppare questo incredibile racconto: è la sua perfetta sintesi.
Ci sono due esistenze qui che non hanno nulla in comune, che non hanno nulla di speciale, che non c'è una storia speciale che li unisca, momenti di sofferenza o viaggi epici. Kei è un oggetto che viene buttato per caso nella sua vita, un oggetto bellissimo, affascinante, misterioso che non sa come esprimere, non sa come rappresentare, catturare o trattare; il fatto che Tadashi sia un ragazzo mediocre e impacciato di certo non aiuta, ma è conquistato da quella "cosa" unica nel suo genere e fa tanta tenerezza vedere quanto si impegna per dare una forma e un nome a quelle emozioni, scioglie che metta su tela quel che prova - è quasi sfacciato. Ma coraggioso.
Dalle prime righe sono rimasta incantata, ho sentito la debolezza e la mediocrità di Tadashi così pesanti, le ho sentite cucite addosso e vissute in un passivo senso di accettazione, quanto ho sentito la forza delle sue emozioni, l'effetto caleidoscopico che Kei ha su di lui e quanto si senta marginale in confronto alla bellezza da "Dio Greco" di Kei, che sembra nessuno possa scalfire nella sua superiorità, ma non è solo questo. C'è una tela e ci sono degli oggetti per disegnare che sembrano fatti per altre mani, che sembrano sprecati, che sembrano soldi buttati verso un percorso da perditempo, sconclusionato e senza sbocchi: è angosciante. Angosciante quanto prezioso; il disegno (o la pittura) sono effettivamente delle arti da contatto, sono quell'arte che cerca di catturare il tempo e di legare il presente con i suoi oggetti a un momento disassemblato e in cui l'unica armonia è il pensiero, il sentimento e il concetto dietro la tela. Tadashi è lì che non si comprende cosa fa, impegnatissimo, ma sembra folle... e pure brutto quello che rappresenta, ma non ai nostri occhi (che possiamo solo avere macchie in testa) ma agli occhi di Kei che non vogliono vedere, che non sanno interpretare, che non vogliono capire... diventa bello - nell'astratto - nel momento in cui inizia a capire, a vedere se stesso in rapporto a Tadashi, in rapporto col mondo e - sì - è inquietante, lì per lì lo sarebbe per tutti, ma quando tutto trova un senso il gelo può sciogliersi e ogni cosa può allontanarsi da un'ottica perversa e paranoica.
Sono rimasta davvero incantata da questo racconto, mi è sembrato parlasse un po' di qualcosa che conosciamo - forse noi stessi, nelle nostre debolezze - e un po' non ho potuto che sentire forte l'amore per l'Arte che non è solo un mezzo tra queste righe, un filo, è qualcosa di più, è il nostro complesso gomitolo di sentimenti/frustrazioni/debolezze/ideali/ che non si scioglie, ma si assembra armonicamente in una cosa sola e che si unisce - e trionfa - in Kei, oggetto che diventa soggetto, che diventa Arte e poi Amore e poi entrambe; dopo una notte di passione una vittoria, un punto di arrivo che inizia a dare voce a se stesso e - dunque - diventa il punto di partenza di un altro percorso, da fare insieme.
Mi sono emozionata tanto, dalle prime righe, forse per lo stile intimo o per la solitaria condizione di Tadashi... non saprei, ma un lavoro del genere è quasi impossibile ti lasci indifferente, è incantevole, era come se ogni periodo - distaccato dagli altri - fosse stato scritto con la fatica, con l'emozione e la ripulitura di una giornata intera e non nel senso che è un lavoro molto costruito, tutt'altro, sembra un lavoro emotivamente elaborato, con tutto il peso e il valore di queste emozioni.
Quando mi hai detto che stavi scrivendo una TsukkiYama importante, ero molto curiosa, di quella curiosità che di solito investe chi sa che il talento dell'altro è garantito, ma aspettarsi una cosa bella è un concetto molto vago, che non investe per forza delle aspettative precise: mi hai sorpresa, sorpresa nel senso più positivo, perché tutto è stato delizioso. La parte erotica è molto esplicita, persino imbarazzante in alcune parti, ma non mi ha annoiata (effetto che di solito mi fanno le parti erotiche), ero incantata da come riuscisse ad essere tanto aggraziata e raffinata una parte simile, è davvero difficile non cadere nella volgarità in certi frangenti, ma tutto era così realistico e naturale che è stato tenero.
Vorrei stare qui a snodare ogni singola frase, cercare di esprimere quella magnifica sensazione di realismo che la storia mi ha dato, analizzare i sentimenti dietro i piccoli gesti, descrivere cosa ho provato in tre giorni di lettura e metabolizzazione di ciascuna parte... ma ripeterei lo stesso complimento: è meravigliosa.
Non credevo che una fanfiction su una coppia che mi piace poco riuscisse a coinvolgermi tanto, a trascinarmi in una dolce amara malinconia e rilassare i miei sensi, è stata una vera sorpresa nonostante conosca il tuo talento e le tue capacità: era qualcosa di nuovo, di diverso, tra i più bei scritti che io abbia letto di tua mano e - nel realizzarlo - mi son anche resa conto che non eri nella mia lista dei Preferiti, non so perché, ma ora lo sei... di certo - nelle mie corde, nel mio cuore - il tuo modo di scrivere è tra i miei preferiti da tanto tempo. Peccato non avere la possibilità di aggiungere la storia tra Preferiti perché non ho spazio, ma lo sarà di certo in altri modalità.
Ancora complimenti, non smettere mai di scrivere con tali sentimenti!

Recensore Junior
25/03/16, ore 16:59

Mia cara Rotina... questo è senza dubbio un regalo delizioso. L'ho amata assai tanto questa storia... davvero.

Inizio col dire che mi piacciono davvero tanto i tuoi Tsukki e Yama, e tutta la dinamica che li ha portati a incontrarsi, scontrarsi e a rivelarsi alla fine.

Ho adorato Yamaguchi, la sua sensibilità, il suo essere davvero senza alcuna malizia, il suo essere rispettoso nei confronti di Kei, non permettendo ai propri occhi di guardarlo per tutto il tempo di questo mondo.
Yamaguchi riconosce di un avere un vero talento per il disegno, nel senso tradizionale, lui disegna ciò che vede in base a quello che prova, che non è esattamente conforme alla realtà, al classico disegno dal vero, dove uno si limita a copiare quello che ha di fronte.
Ma il fatto che non sia dotato di talento, non vuol dire necessariamente trovare sempre una porta chiusa, perché alla fine la dedizione e l'impegno ripagano di ogni fatica.
Yamaguchi è stato ossessionato dagli occhi di Kei dall'inizio, fin dal primo momento. Mentre Kei i propri li nasconde, pur spogliandosi e rimanendo nudo, quindi vulnerabile in un certo qual modo, lascia che gli sguardi di tutti lo sfiorino ma senza mai davvero toccarlo.
Kei non guarda nessuno direttamente negli occhi. Kei si scherma dietro gli occhiali spessi, le cuffie nelle orecchie lo isolano dal vociare del mondo perché non gli interessa sapere cosa gli altri pensano o pensano di sapere.
Kei ha affilato la propria lingua come e meglio di una spada, e usa sapientemente le parole per ferire Yamaguchi, in modo da poter vedere cosa ci sia nascosto dietro quella sincerità e quella gentilezza senza alcun apparente doppio fine.
Kei cammina su un viale di gusci d'uovo, che sono le aspettative disilluse, i sogni infranti, le delusioni inevitabili che segnano e feriscono le persone. Dietro ai suoi occhi c'è costantemente l'immagine di suo fratello, ritenuto pieno di talento e finito con nient'altro che sogni infranti a contemplare un soffitto.
Senza alcuno stimolo per risollevarsi, se non altro per se stesso, per il proprio orgoglio.
Kei ha messo via il suo desiderio di andare all'università, ma non si è mai affrancato dall'amore per la storia, e infatti la sua stanza è piena di grossi libri. Kei ama i dinosauri, e quei modellini sono la sola cosa che si è portato dietro da casa, dalla vita che ha lasciato.
Kei è stato ossessionato dal quadro di Yamaguchi, quello dai mille occhi, sfoderando il suo miglior sarcasmo per giudicarlo, ma incapace di distogliere lo sguardo da quegli occhi che definiscono la sua persona. E in mezzo a quel caos ha visto un'altro paio d'occhi, che dalla prima volta che lo ha visto, lo hanno amato, adorato, rispettato in un modo assolutamente sincero.

Yamaguchi è letteralmente conquistato dalla sua musa, la persona che lo ispira, che più di ogni altro ama, che non smetterebbe mai di guardare, pur non potendo sostenere il suo sguardo diretto.
Per Yamaguchi è difficile guardare Kei negli occhi all'inizio. E pure quando studia il suo corpo per i quadri che fa, il desiderio di far bene e allo stesso tempo di non irritare Tsukishima, fa in modo che quegli occhi non si soffermino troppo.
Tadashi si lascia trasportare quando disegna, segue l'istinto e le proprie emozioni, pure se non fa nulla per difendersi dal soggetto delle proprie fatiche quando manifesta il suo disappunto di fronte a quei disegni.
Tadashi riesce ad arginare il dolore di quei giudizi schermandosi a sua volta dietro la più ovvia delle verità... non ha talento, in anatomia è chiaro che non eccelle, ha scelto quel corso di studi per esclusione, visto che in altri corsi non sarebbe mai potuto entrare, ma non vuol dire che sia tutto inutile, non vuol dire perdere tempo, ogni cosa che fa ha senso. Ai suoi occhi lo ha.

Yamaguchi è testardo e tenace. Decide di andare da Tsukishima pur sapendo che questi lo sta evitando e non lo vuole vedere.
Ha paura di dare voce ai suoi sentimenti ma non si vergogna di quello che prova, nel decisivo giro di boa che vede l'uno e l'altro a un passo dal non vedersi più, Tadashi non solo guarda apertamente l'uomo che vuole, ma tende le braccia per stringerlo e non lasciarlo mai più andare.
Kei non è solo l'oggetto del proprio amore, che diventa arte, che diventa colore e disegno. Kei è la persona che ama, ed è bello oltre ogni dire poter esprimere quel sentimento con le proprie mani, toccandolo o accarezzandolo, attraverso i baci.
Attraverso tele immacolate che riflettono sentimenti... Kei è una tela bianca prima di incontrare Tadashi, nessuno stimolo, nessun sogno da rimpiangere, nessuna delusione da recriminare... è semplicemente solo in mezzo al mondo, che vive, mangia e dorme, e coltiva in solitudine la sua passione per la storia e i propri ricordi.
Tadashi posa gli occhi si Kei, su quella tela bianca, e diventa colore. Diventa sentimento, prima fastidio, poi interesse, poi irritazione, calore, rabbia, dolore. E infine, diventa amore.

Anche grazie al tempismo perfetto di un Kuuro che sa cogliere le occasioni al volo, e che non perderà occasione per assillare Kei con domande inopportune, e tutte riguardanti la sua vita privata. Con quell'adorabile ragazzo che ha detto di lui che è ' davvero molto gentile '...

questa storia è stata davvero intensa.
davvero bellissima.
La TsukiYama è una delle mie coppie preferite in Haikyuu, tralasciando il fatto che in questo dannato manga/anime, ci sono coppie a non finire...
Ma questa è stato il primo pairing che ho amato, e tu lo sai.
E non puoi capire che emozione sapere che avresti scritto una TsukiYama per il mio compleanno... sfondi un cuore già devastato.
E che ora è serenamente galoppante...

Sul serio... cosa posso dire...
è un privilegio aver ricevuto questo dono.
Si sente che è amata questa storia.
Davvero grazie di cuore Rotina.

Recensore Junior
24/03/16, ore 23:59

Wow. Davvero,non so che dire,non ci sono parole.
Ma cerchiamo di trovarle.
È una one shot praticamente perfetta. Lo stile di scrittura,il tempo,Kei e Tadashi perfettamente IC, le emozioni, le sensazioni e tutto quello che si cerca in una storia nella tua c'è. Hai uno stile che riesce a trasmettere sensazioni enormi al lettore,mentre leggevo qualche rido mi è spuntata addirittura qualche lacrima solitaria.
Mi hai fatto amare la TsukkiYama come nessuno era mai riuscito a fare,e ti ringrazio per questa tua OS meravigliosa