Recensioni per
Somnium
di CleoWhovian221b

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/03/16, ore 12:33

Hai mai pensato che i sogni rilevino qualche cosa di reale? Magari qualcosa che appartiene a te, e l'inconscio vuole tenerti nascosto.
Non ci sono sogni premonitori, ma semplicemente a volte ci appaiono come coincidenze. I sogni servono a noi stessi per scoprire cosa ci preoccupa, cosa ci rende felici, varie situazioni che la nostra coscienza non ci permette di guardare dentro noi stessi.
Tu hai detto di descrivere un incubo, ma in realtà incubo non è. L'incubo, a differenza del sogno, è un traumatico evento angosciante che spesso si ricorda di più proprio perché la paura ti fa svegliare durante il sonno.
Nessuno è incapace di sognare. C'è, però, chi vuole raccontare di sé, altri, invece, vogliono tenersi all'oscuro.

Recensore Junior
29/03/16, ore 03:06

Sì, andiamo a curiosare nella sezione Generale.
Sarà forse la volta buona che torni a farti sentire, riproponendoti con una semplice recensione.


Così, prima di tutto, anteriore al mio personale commento della storia, mi sento in obbligo di ringraziarti.
Sei riuscita a sfamare e sopprimere quell'indifferenza che mi attanagliava, portandomi a navigare senza sosta nei meandri di EFP circondata da svogliatezza e inutili rimandi.
Quindi, grazie davvero.


Ora si inizia a fare sul serio (nulla di pericoloso, almeno).
Somnium, bella scelta per un titolo.
Ho una particolare predilezione per il mistico, per i sogni in generale, il loro significato subdolo ed intrinseco.
Mi dividerò in due, distaccando tutti quei particolari che mi sono piaciuti da tutti quelli che non ho poi molto apprezzato.


Positivo.
Ho apprezzato particolarmente il cambio di grafia, sottolineando il limite sottile tra realtà e illusione: rende tutto più chiaro e vivibile (oltre che comprensibile).
Ho veramente amato il finale, dove hai mantenuto lo stesso carattere del sogno, facendomi letteralmente venire i brividi: Lei ha scelto di restare.
L'ho assimilato come fosse parte integrante di uno di quei film drammatici, dove lo spettatore alla fine (per quanto possa essere nauseato dai finali rosa), si ritrova a sobbalzare quando gli viene sbattuta in faccia la realtà, quel bad ending evidente, perché inconsciamente e in minima parte sperava proprio in qualcosa di più gioioso.
Curioso come Lei abbia deciso di rimanere nonostante la cattiva influenza della macchia nera sulla sua mente, e di quanto invece abbia favorito e fatto primeggiare l'aiuto di Lui.
Lui che è il carnefice e il difensore, il demone costrittore e l'angelo protettore.
Vado sempre oltre ciò che offre superficialmente la narrazione, rapendo e assaporando dettagli che, semplicemente, trovo esilaranti: i due protagonisti, in prim'ordine.
La figura femminile, quella reale, l'umana, la sognatrice, in cui noto una sottospecie di fragilità e potenza in quel mondo innaturale, in quel tratto di Eden. L'ostinazione nel voler scorgere il volto dell'altro, forse l'amato, desiderosa di trapassare con lo sguardo quell'ostacolo oscuro che lo nasconde, tuttavia, a quanto scritto, Lei deve conoscere il suo profilo dato che lo percepisce meraviglioso (riga sette). Forse, non so, penso abbia sensi di colpa verso questa suddetta persona, per cui non possa scorgerne i tratti, parlare in modo diretto, la confusione mentale dell'emicrania e le voci che la istigavano al suicidio.
La figura maschile, appartenente al sogno, probabilmente la proiezione di qualcuno che si conosce o che si è perso, di cui ho catturato un senso di dominazione, di pressione, di inquietudine, ma anche di dolcezza, preoccupazione e quella vulnerabilità celata dietro la macchia e soprattutto il costante contatto che mantiene con l'altra.
Il volto umano è quello che esprime inequivocabilmente le nostre emozioni, esserne privati, posso ipotizzare, significa perdere identità e tentare di acquisire autorità.
Percepisco una complicità, un perdono e un sacrificio tra queste righe, la maggior parte svelate dalla fine. Decisamente tragico, e a me piace il genere.
Inizia come un sogno, con la purezza del bianco e un tono vocale pacato e delicato, e termina come un incubo.


Negativo.
Veramente delle sciocchezze, sviste, errori di battitura e/o distrazione, insomma degli appunti per non dar troppi tizzoni al fuoco.
La narrazione è leggera, scorrevole (tutto è un sogno, dunque è più che azzeccato), tuttavia questa linearità viene disturbata e spezzata da: grafia e grammatica.
Per il primo punto, è fastidioso che il testo della visione sia decisamente più piccolo (sto leggendo da computer), mi dà un'espressione di restrizione e limite, sostantivi che non vanno assolutamente d'accordo con quella sfera illusoria. Avrei optato, personalmente, per un corsivo.
Dopo il punto (.) va lo spazio, così come dopo la chiusura di un discorso e l'inizio di un altro in risposta diretta (riga sette/otto).
A volte scrivi, anche non a inizio frase dove la maiuscola è d'obbligo, Lei e Lui (esempio, riga sette e riga nove), altre questa distinzione non c'è proprio (esempio, riga sette e riga dieci). Dunque è voluto che i soggetti siano citati così poiché senza nome?
Per il secondo punto, la terza persona singolare presente del verbo essere è (per l'appunto) "è", con l'accento grave, non "é", con l'accento acuto.
"Si comprii le tempie e urlò." (riga dodici), la frase è errata, dovrebbe essere invece "Si coprì le tempie e urlò.", poiché ti riferisci sempre alla ragazza.
"Chiudi gli occhi" le sussurròSi trovò nel buio più totale." (riga quattordici), qui manca semplicemente il punto.
Sta' attenta anche a non ripetere troppe volte gli stessi termini, usa delle varianti (esempio, l'uso di "silenzio" e "profondo").
Quest'ultimo non è tanto un errore, quanto un consiglio: "[...]ma non disturbava il silenzio; questo, anzi, si faceva sempre più profondo e si insinuò [...]" (riga nove), io avrei tranquillamente messo un ennesimo segno di interpunzione decisivo e più forte, anche se posso intuire il motivo del punto e virgola (;).


Detto questo, ho concluso.
Torno a ripetere che la storia l'ho veramente apprezzata, e ti rivolgo un altro ringraziamento sentito per aver intrattenuto il mio tempo.
Voiceless