Recensioni per
5 milligrammi in meno (pił o meno)
di _Maeve_

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Veterano
11/04/16, ore 21:28

I toni sono radicalmente mutati, più o meno, e si percepisce subito, a partire dal più recente manifesto programmatico, oggi inserito in cornice (superiore) alla poesia. Una poesia dai toni meno eccentrici, più o meno, una poesia destinata a parlare della felicità e ad essere felice, che non soffoca un po' d'entusiasmo prima inespresso, che esprime la sua bipolare personalità che bipolarie non è - non sia mai che vengo a contraddirti. E poi non lo penso, no.
C'è una cosa che non capisco della tua poesia - una su tutte, ecco. Sono i cinque milligrammi. Cinque milligrammi in meno: sembra una dose (c'entrano gli psicofarmaci? Le emicranie?), concreta o figurativa, di quanto oggi riesci a fare a meno, più o meno. Forse è la misura della leggerezza di oggi. Forse è il peso di una tua poesia digitale.
A proposito di incipit, qua il cambiamento di percepisce sensibilmente ma non è rivoluzionario (parliamo di 5mg, dopotutto). Ho fiducia nel tuo saper parlare di felicità, anche quando resti ambigua e sulle tue (che poi il tuo restare sulle tue è un restare sulle tue alquanto sui generis, per una che si apre come te), quello di oggi è in effetti un'assaggio, un lampo che divampa nelle vene affumicandoti, per osmosi si diffonde una nube di entusiasmo e leggerezza. Solo perché il resto è offuscato. Una felicità in senso lato.
Il rimando temporale di oggi è rivolto, prima, al domani. Un futuro di promesse che non vizi di malinconie, non alla prima strofa, per quanto l'enfasi sul Domani! avresti potuto accompagnarla con uno o due sospiri. Lo immagino anche io, adesso, quel sole abbagliante; la tentazione di osservarlo senza proteggersi è tanta, c'è da capire come arrivarci (ultimamente si parla spesso di arrivi, mai di partenze. Stiamo sbagliando qualcosa?).
Non lo capisco neanche io perché si debba soffrire. C'hanno scritto qualche Teodicea a riguardo e dato grossi grattacapi a chi di dovere (nel senso di chi enumera principi di una deontologia in cui i conti, alla fine, non tornano), non ne sono venuti a capo. In quel distico sei teneramente con gli occhi al cielo e oltre la finestra, è un distico tenero quanto il primo verso, è la loro semplicità che spiazza, ché non te la aspetti dopo aver discusso per ore - sembravano ore - di Callimaco e dei suoi complici.
Come se dovessimo (ancora) espiare qualcosa. E tu, nouvelle Eloi... pardon, novella Eva, costretta a faticare sui libri (presumo che il problema non siano i libri in sé, semmai certi manuali e certe costrizioni programmatiche, per restare in tema. E il rileggere?), come se stessi peccando anche adesso. Non è così, ma una parte di te lo vorrebbe, lo desidererebbe - una fessura da cui rischiano d'infilarsi le vecchie malinconie, in quel limbo in linea di principio abolito nel quale sosta ancora quel soggetto contraddittorio al centro dei tuoi peccati. La dialettica vorrebbe essere riconciliazione e risoluzione delle contraddizioni, è che non funziona del tutto.
Allora isoli in un verso i sicari di felicità varie ed eventuali, prendi congedo e poi ti offri a te stessa, sei la donna in potenza che sarà in atto in futuro: sai essere forte, e oggi puoi concederti qualche sollazzo in forma di versi e di non-essenzialismo; puoi prenderti troppe pause dallo studio e pensare ai fiori rari o alla matricaria che ti rappresenta (questo non me lo spiego, cosa rappresenti per te, cioè perché; ammesso che sia questo il tatuaggio, altrimenti mi sono perso di nuovo nei tuoi versi) o alla prossima volta in cui ti offrirai.
E in questi versi tortuosi ciò che non andava non è miracolosamente risorto, non è che non permane: è vigile, resta nell'ombra, l'immagine di quel sole (solo un immagine, sia chiaro) ha avuto la meglio per oggi. O per lo spazio di oggi che hai potuto colmare di parole, di queste belle parole, col tuo pragmatismo conclusivo e un filo di soddisfazione. In versi sei meravigliosamente nebulòsa, elegìaca e affàscinànte (trovata; considerala una composizione floreale a tua immagine e somiglianza).