Sono passati mesi, ho dovuto rileggere il capitolo una seconda volta e come quella precedente ho gli occhi lucidi e una gran voglia di andare avanti, di sapere cosa succederà a Tobia, a Luna, a Marta - personaggio col quale identifico la me di qualche tempo fa - e, finalmente posso dirlo, al piccolo Myr!
Lo sai, non voglio tediarti con la storia della mia Lexie, ma questo capitolo mi tocca molto.
Ho imparato ad amare Myricae come un nuovo amico a quattro zampe, un nuovo 'patatone' da spupazzare quando sono giù di morale, quel cucciolo da ritrovare tra le righe nere di una storia stupenda, una storia che merita più di molte finite sugli scaffali delle librerie per mera moda, per consumismo.
"Myricae" non è solo "una storia", ma è LA storia di qualcuno. La storia di un abbandono, la storia di un amore che può ancora vincere su tutto, di un amore nuovo e puro.
Forse è per questo che piace tanto, forse è per questo che mi ha rubato il cuore.
Stavolta hai aperto il capitolo con una canzone di De Gregori - Rimmel -, canzone che in passato ho ascoltato ma che, lo ammetto, non saprei cantare. Eppure mi ha ricordato tanto il vecchio rapporto tra Myr e Marta e quello nuovo tra Tobia e il suo nuovo amico.
Apri la narrazione proprio con gli occhi grigi di quell'amore tutto da sbaciucchiare: Myr è impaurito, solo. Ecco, forse è proprio questa la chiave di tutto il discorso: Myricae è stato abbandonato e questo non cambierà mai. Poi, qui si parla della mattina dopo l'abbandono, dico bene? Credo che sia normalissimo sentirsi soli anche in compagnia di altre persone.
E un groppo alla gola mi si forma lo stesso perché penso alla mia Lexie, la immagino sola, impaurita e triste come Myr; la immagino con due donne che cercano solo di aiutarle, ma che lei non vuole perché lei vuole ME, vuole la sua compagna di giochi.
Ed è per questo che spero che un giorno Myricae ritrovi la sua Marta. Stanno soffrendo entrambi e tanto.
Marta, ti prego: abbandona quella mezza scema di Anna in mezzo alla strada e riprenditi il suo Myr alla faccia di tutti! Quella ragazzina, non è neanche un millimetro dell'unghia del tuo cucciolo!
Fin dal capitolo scorso avevo provato una certa antipatia per il marito di Lilli e, grazie Sandra per aver confermato la mia tesi! Odio quell'uomo, chiunque egli sia.
E... cavoli, Celtica! Stavolta mi hai proprio fregata: Lilli non è la mamma di Luna e Sandra è la sorella (?) di Lilli. Ho preso un bel granchio.
TOBIA! *-*
Non so come fai, ma i tuoi personaggi maschili, quelli a cui offri una possibile storia d'amore con le mie protagoniste femminili preferite, sono stupendi. Me li fai amare come difficilmente ho amato un personaggio in una storia originale qui sul sito.
Tobia che avverte l'assenza di Luna nella sua assenza: l'avverte nell'aria, nelle cose che lo circondano, l' avverte negli sguardi opprimenti di Anna e nell'insicurezza di Marta...
MARTA E TOBIA ERANO VICINI DI CASA.
MARTA E MYR ERANO QUASI VICINI.
Tu mi vuoi male.
Come avevo anch'io osservato precedentemente, Marta e Luna sono due mondi a parte: l'una l'opposto dell'altra. Ciò che manca a Marta, credo, è solo l'autostima. Non è sicura di sé e per questo si nasconde dietro le parole degli altri, dietro pensieri altrui.
Luna no: se quella ragazza afferma che gli asini hanno le ali, cascasse il mondo, non si smuoverebbe dalla sua posizione. (E alcune volte potrebbe essere un difetto quanto un pregio).
Ma la parte più bella, più toccante di tutto il capitolo è l'incontro tra Tobia e Myricae.
Posso solo dirti che ho capito Tobia come mai prima d'ora. Anch'io ho avuto paura, anch'io all'inizio ho scelto di "prendere" un cane per compiacere un'altra persona, ma io credo che la cosa più importante sia ciò che hai sottolineato con l'ultima frase - che, tra parentesi, ho amato : Tobia non ha deciso soltanto di "prendere un cane", no. Tobia ha deciso di PRENDERSI CURA DI LUI.
Luna, in quel momento, non c'entrava proprio nulla. Quando voleva farlo per lei era incerto, titubante. Tobia ha preso Myr per Myr.
E Tobia guarda.
Entra negli occhi grigi e tristi, e persi, entra nel suo mondo fatto di abbandono, di ricordi, di una casa che non vedrà più, di qualcuno che non lo cercherà più. Che non pronuncerà più il suo nome, che non lo chiamerà nel freddo e nella pioggia per offrirgli un riparo. Qualcuno che è da un’altra parte, lontano, troppo lontano per vederlo. Per vedere come sta soffrendo.
Per capire come l’ha ridotto.
Inutile dirti che i miei occhi erano lucidi come i suoi.
Sandra (Birillo *-*) che insinua che la mia ship sia reale è... AWWWWWW!!
VOGLIO UNA SCENA LUBIA (?) ORA!!
La scena finale, riassume tutto ciò che ho sempre pensato del personaggio di Marta; secondo me, quella ragazza manco si accorge che Giacomo punta a lei e non ad Anna (almeno secondo me).
Marta non ha ancora capito che tutti i suoi pensieri dopo quella notte sono tutti rivolti verso il suo unico vero migliore amico: il suo cane.
Marta, ti prego: SVEGLIATI!!!
Diventa MARTA e non limitarti ad essere "l'amica di..."
Confido in lei, confido in te... e, a questo proposito...
TANTISSIMI AUGURII!!!!! |