Recensioni per
For darkness shows the stars
di xX__Eli_Sev__Xx

Questa storia ha ottenuto 44 recensioni.
Positive : 42
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
02/06/17, ore 09:58

Finalmente!! Non credevo ai miei occhi quando ho visto l'aggiornamento!!
Sono contenta che John si stia riprendendo grazie all'aiuto di Sherlock!
Sono dolcissimi insieme!!
Ammetto che sono un po' preoccupata per Mycroft.. vederlo così distrutto mi fa male.. Greg era tutto per lui, e Sherlock deve pensare anche a John...
E' una situazione difficile, soprattutto per il nostro caro detective!!
Ho letto che non sai quando pubblicherai il prossimo capitolo!!
Beh, spero che non mi farai aspettare troppo eheheheh
Alla prossima!! :)))))

Recensore Master
05/10/16, ore 00:24
Cap. 13:

Bentornata! Caspita, questa storia mi è proprio mancata!!
Finalmente si sono chiariti, non vedevo l'ora! Ne hanno passate tante, troppe!! Per fortuna Moran è morto, anche se ha ragione John quando dice che la morte è troppo poco per un essere spregevole come lui! La dichiarazione di Sherlock mi ha fatto commuovere tanto, avevo le lacrime agli occhi mentre leggevo!!
Aspetto con ansia il prossimo capitolo! Bye bye!! 😊

Nuovo recensore
17/09/16, ore 17:35
Cap. 12:

Questa ff è una delle migliori che abbia mai letto, davvero, la trama è molto coinvolgente ed è scritta benissimo, complimenti! Vorrei chiederti se hai intenzione di continuarla visto che non può finire così (vero?) oppure la lascierai in sospeso haha, comunque vada ottima fanfiction, alla prossima :)

Recensore Master
02/07/16, ore 13:13
Cap. 12:

E' morto, vero? Ti prego, fa in modo che quel pazzo di Moran muoia sul serio stavolta! Non ne posso più dei suoi sadici giochetti! Ha addirittura minacciato la bambina! Non deve cavarsela, non questa volta, altrimenti lo uccido io con le mie mani! In confronto a lui, Moriarty era un coniglietto!!

E poi ha violentato John! Lo sapevo, me lo sentivo che gli aveva fatto una cosa del genere!! Poveri Sherlock e John, forse ce la fanno, speriamo!!
Questa storia è veramente avvincente!! Bravissima!!!
Alla prossima!!! :)

Nuovo recensore
28/06/16, ore 10:56
Cap. 11:

NONONONONO...GREG! STO PIANGENDO L'ANIMA!!! Tu mi vuoi proprio uccidere...VERO???!!! Prima di iniziare a leggere il capitolo ero in spiaggia che ridevo come nà deficente con la mia amica....ora sto piangendo così tanto da far concorrenza ad una fontana! Povero Sherlock.... gli é morto tra le braccia... Mycroft mi ha distrutto...leggere quelle cose mi ha fatto TREMARE! Sherlock che consola il fratello é stata anche la cosa più dolce di tutte peró......LACRIMONI SU LACRIMONI! Ti supplico..... FAI MORIRE QUEL BASTARDO DI MORAN!! DEVE MORIRE IN MODO ATROCE! Ovviamente per mano di Sherlock o Mycroft! Anche la parte di Sherlock é stata bestiale! Vederlo crollare é stato troppo brutto... alla fine Moran ce l'ha fatta...*coff* *coff* MUORI MALE! *coff* *coff* Vabbè...... meglio che la finisca quí... Ciao.....vado a rintanarmi in un angolino a piangere.... -Crazy Fangirl- Ps: Ancora complimenti!

Nuovo recensore
27/06/16, ore 22:10
Cap. 3:

Cavolo....questo capitolo mi ha fatto venire la pelle d'oca! io AMO Mycroft! Quando ho letto che Sherlock bussava e il fratello non rispondeva sono subito andata nel panico! Poi ho letto:"Cosa vorresti che gli facessi dire?"...e lí sono MORTA!!! Davvero non ne lo aspettavo! Sono rimasta senza fiato fino alla fine del lavoro degli artificieri. E il momento Mystrade??? STUPENDO!! Io li amo. Johnlock e Mystrade sono le mie OTP. Ovviamente anche John e Sherlock in questi capitolo sono....oebbuhwjsjkslaapwdhdh (XD)...peró non potevo fare altro che commentare il mio Myc e il mio Greg!! Mycroft: Heeeem.... Io non sono tuo! Sia chiaro. No, infatti! Tu sei di Greg! Greg: Appunto! "Abbraccia Myc stretto stretto" AWWWWWWW!!! (OK...Scusa per questa scenetta infantile ma.... ci stava!) Comunque...Complimenti per il capitolo! Davvero bello! Scrivi molto bene! Alla prossima! (Se non muoio di feels prima! Eheheheh) HOLA! -CRAZY FANGIRL-

Recensore Master
22/06/16, ore 14:19

Ciao, dunque, questa non sarà una recensione facile e per me per prima. E inizialmente avevo persino pensato di lasciare senza dirti nulla, ma poi ho creduto che meritassi due parole di spiegazione. Guarda, io non sono solita abbandonare a metà una storia e se lo faccio è perché il numero di cose che non mi piacciono sono di una quantità eccessiva. Ho creduto che le tue fossero lecite licenze poetiche ma credo, e te lo dico in modo molto schietto, che tu debba lavorare parecchio sul modo in cui si struttura una narrazione. Hai fatto diversi miglioramenti, e questo te l'ho riconosciuto, perché credo sia corretto sottolineare anche le cose positive e oltre all'introspezione più curata, il plot della storia mi piaceva davvero. Il modo in cui hai sviluppato il tutto, purtroppo, un po' meno. Sherlock, Mycroft e perfino John (in certi momenti) sono troppo, troppo ooc e per quanto sia comprensibile la volontà di realizzare un personaggio diverso da quello della serie d'origine, non credo sia giustificabile il fatto che la mente più geniale e straordinaria che la letteratura abbia concepito, venga stravolto fino a questo punto.

Come ho già detto più volte, ognuno è libero di compiere le scelte che meglio crede per la propria storia, questo è sacrosanto e io ci credo davvero, ma purtroppo (e non sai quanto mi dispiaccia) questa storia mi ha deluso molto. Preferisco evitare di leggere oltre, anche perché le recensioni risulterebbero piuttosto ripetitive, in quanto andrei a ribadire concetti che ho già, credo, sufficientemente eposto.
Koa

Recensore Master
20/06/16, ore 21:09
Cap. 11:

Mi spiace tanto per Greg.. La sua morte ha distrutto tutti.. Sherlock si sente in colpa e Microft è devastato dal dolore, non l'ho mai visto così!! Spero che Moran paghi per tutto quello che ha fatto!! Proprio non riesco a capire l'atteggiamento di John..neanche una disgrazia come questa è riuscita scuoterlo!! Chissà cosa c'è sotto.. Alla prossima!! 😊

Recensore Junior
20/06/16, ore 20:31
Cap. 11:

Ciao,
Aspetta con impazienza questo nuovo capitolo per vedere soprattutto le reazioni di Sherlock e Mycroft alle vicende accadute nel capitolo scorso. 
Ho adorato la scena dei due fratelli, è stata molto commovente. C'erano tutte le possibile di rendere la scena troppo drammatica e portare, soprattutto, i personaggi a diventare OOC, ma credo che tu sia riuscita a farli rimanere nei loro caratteri originali nonostante la brutta esperienza che hanno vissuto e secondo me questa è una cosa stupenda. 
Ti faccio davvero i miei complimenti perché questo capitolo è uno di quelli che mi è piaciuto particolarmente soprattutto per la scena sopra descritta.
Aspetto con ansia di sapere quale sarà la prossima mossa di Sherlock. 
Alla prossima!:) 

Recensore Master
19/06/16, ore 15:42
Cap. 6:

Dunque, le cose stanno prendendo una piega che non mi aspettavo affatto. E seppur la cosa sia tutto sommato positiva, credo sia comuque un pregio stupire il lettore, sono costretta a confessare che alcune caratterizzazioni mi lasciano perplessa e non mi stanno piacendo. La recensione sarà più breve delle altre e non perché io abbia meno da dire, ma perché voglio soltanto accennare ciò che mi lascia perplessa, senza approfondire perché voglio aspettare i prossimi capitoli, prima di dire cose che, magari, si riveleranno essere diverse da come le sto interpretando io. Due cose mi hanno colpita, tra tutto: Mycroft e Sebastian. Mycroft è davvero troppo ooc. Ci sono cose nel suo modo di esprimersi che mi hanno fatta rabbrividire: "Ho fatto pratica con il mio fratellino." No. Voglio dire... no. Stiamo parlando di Mycroft Holmes. Lui è criptico nel modo di espermersi sempre e comunque, è sarcastico ironico e il solo motivo per cui lo abbiamo visto cedere appena, in The Abominable Bride, è perché Sherlock non avrebbe sentito la sua preoccupazione. Per lui è già tanto dire: "Your loss would break my heart", non chiamerebbe mai Sherlock "fratellino" e non gli parlerebbe mai così. Credo sia troppo dolce, troppo stucchevole la maniera in cui stai gestendo le loro interazioni. Sto vedendo poco dei fratelli Holmes e mi dispiace.

Nel secondo caso, invece, credo tu possa fare come preferisci dato che nella serie il personaggio di Moran è tutt'altro. Al massimo potrei obiettare il fatto che la storia sua e quella di Mary siano un po' dei cliché, ma in linea di massima e per quanto io lo abbia trovato nella scena con John quasi esagerato in certe cose, si tratta comunque di scelte tue e che non c'entrano nulla con l'IC. Solo un appunto, su Sebastian, lo faccio perché penso che alcuni dettagli siano un po' tirati per i capelli. Sappiamo che Moran ha un vantaggio tattico su Sherlock e Mycroft, questo è ovvio ed è giusto che sia così. Ma le cose che dice a John in questo capitolo, cose che vengono messe sul piatto solo per il tentativo di farlo vacillare (e questo va bene), nascono da una consapevolezza che reputo eccessiva. Mi spiego. Sappiamo che Moran ha delle cimici a Baker Street e a casa di John, forse ha addirittura delle telecamere. Ma possibile che nessuno ci abbia pensato? Lo trovo un pelo irrealistico. Voglio dire, stiamo parlando di Sherlock Holmes, che è la mente più geniale d'Inghilterra e che in questa storia sta diventando un personaggio che parla di sentimenti con facilità, che culla una neonata e le dà da mangiare (sapendo già perfettamente come espletare ogni faccenda pratica riguardi il cambiarla, il darle da mangiare, il farle il bagnetto e la temperatura dell'acqua o quella dello scalda-biberon) e che sviene un capitolo sì e l'altro pure. Posso capire la distrazione, posso capire l'avere la mente da un'altra parte e l'essere poco concentrati, ma cimici e telecamere sono la prima cosa che si va a guardare. La prima. E soprattutto avendo la certezza che il 221b è compromesso, come viene detto in qualche capitolo addietro. Insomma, Sherlock è più che un detective intelligente, è un genio. Uno che ha sempre, sempre la situazione sotto controllo. Ha sempre e comunque un piano di riserva, una via di fuga e qui sta commettendo errori madornali che, a mio avviso, non vengono giustificati a dovere. Oltretutto persino Mycroft e Lestrade dimostrano di non esserci affatto. Mycroft Holmes, servizi segreti inglesi (Mycroft ha risorse tecniche e pratiche quasi illimitate, dato che è il governo) e Lestrade che è di Scotland Yard... possibile che a nessuno dei due sia venuto in mente di far ripulire le "zone a rischio"? Ma sarebbe dovuta essere la prima cosa da pensare dopo la sparatoria che ha ucciso Mary. Stiamo parlando di persone che hanno a che fare tutti i giorni con cose del genere, Greg è un poliziotto e Mycroft una spia, eppure hanno permesso a Moran di avvicinarsi tanto? E di avere immagini tanto dettagliate, da riuscire persino a scorgere i sentimenti sul viso di Sherlock? No, scusami, ma questo è davvero troppo, troppo irrealistico.

Per il momento la bandierina è neutra, perché sono rimasta un po' delusa da come si sono sviluppati personaggi e vicende, ma continuerò a leggerla nei prossimi giorni, perché non mi pare giusto mollare una storia a metà.
Koa

Recensore Master
19/06/16, ore 13:39
Cap. 5:

Una delle cose che più mi stanno piacendo della tua storia, è racchiusa praticamente nella scena finale di questo capitolo che, seppur drammatica, conclude quella che è un'intensa opera di avvicinamento tra Holmes e Watson. C'è qualcosa di macchinoso e personale nelle motivazioni che spingono Moran a tutto questo e, anche se per il momento sfuggono, senza ombra di dubbio il lato realtivo all'intreccio che lega Moran ai vari personaggi è estremamente interessante. Nonostante, come fa notare Mycroft stesso, non si stia parlando di Moriarty (il Napoleone del crimine, eccetera) ci ritroviamo di fronte a un nemico intelligente, dotato di mezzi notevoli e assolutamente spietato. Non ho ancora mai parlato per bene di Sebastian e penso che farlo in un capitolo come questo sia la cosa migliore, per omaggiare questo villain che ci stai regalando. Qui Moran non c'è nemmeno, ma sua presenza è, io credo, ancor più forte e ancor più potente di quanto non sia avvenuto fino a ora. Non appare se non con paio di messaggi scritti sul muro. Messaggi che significano molto di più del reale senso delle parole trasmesse, e che vanno oltre. Vogliono dire tant cose come: ti sto spiando e posso fare tutto quello che voglio e quando lo voglio. Moran sa che Sherlock non è in casa, sa dove sono Mycroft e Lestrade, sa cosa fa Mrs Hudson, sa come entrare a Baker Street. Conosce ogni cosa di Sherlock e John. E quello che si conclude con il rapimento di John, le cui ragioni ancora devo dire che mi sfuggono, è in realtà l'ennesima mossa di un uomo assolutamente privo di scrupoli. Continuo a credere che ci sia dell'altro, dietro tutto questo e che sia un fatto personale. Non so quanto questo riguardi strettamente Mary o la loro famiglia, ma sono certa che sia qualcosa che non ha radici nell'organizzazione di Moriarty, ma che vada ben oltre. Forse la chiave di tutto sono davvero quei cinque anni di cui non si sa nulla. O magari tutto è legato a Jim. Al momento non so dire, ma mi sto facendo qualche teoria.

Detto questo, guarda, ti devo confessare che mettermi a parlare di John ora e non avendo ancora letto il capitolo 6, mi fa un po' strano perché me lo vedo prigioniero e in balia di Moran... Però un paio di cose le voglio dire ugualmente, perché la titanica opera di avvicinamento tra Sherlock e John messa in atto fin dal primo capitolo, arriva qui a un punto importante e che non si può ignorare. Premesso che mi sono piaciute le scene di vita quotidiana, Sherlock che dà da mangiare a Gemma... Non si sfocia mai in un bacio vero e proprio, ma io credo che sia già molto per due come loro, il riuscire a pensare cose come: "tanto l'altro non vuole" o "io non sarò mai niente per lui, meglio non illudermi". La parte introspettiva legata alla parte romantica della storia, è stata fatta molto bene e mi ha convinta lo sviluppo dei pensieri sia di Sherlock, che di John. Mi figuro Sherlock a (tentare) di convincersi a smetterla di torturarsi, così come l'auto imporsi di tenersi lontano prima di mettersi a baciare John. Così come vedo John a porsi problemi riguardo il non credere possibile che Sherlock voglia qualcosa di simile con lui. Insomma, mi ha convinto molto questo capitolo. Ora confesso di avere paura e non è tanto quello che Moran potrebbe fare in sé, a John, ma è il non conoscere ciò che lo spinge, a spaventarmi. Voleva davvero colpire soltanto Sherlock? Me lo chiedo fin dal primo capitolo e ancora non ne ho idea.

Devo confessarti che ho ancora un po' storto il naso durante il dialogo tra Mycroft e Sherlock, e mi chiedo cosa spinga Sherlock a essere così aperto con suo fratello, ma dettagli.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
19/06/16, ore 10:10

Ehilà! :) Dunque, eccomi sul quarto capitolo (letto ieri) e che mi ritrovo a recensire non a caldo, ma dopo averci ragionato un pochino. Credo sia una quarta parte forse più di passaggio rispetto alle precedenti, meno ricca di avvenimenti ma più tranquilla dal punto di vista emozionale. Il che è perfetto, perché non è possibile che ci sia sempre una tragedia o che qualcuno finisca all'ospedale. E credo che dopo quanto avvenuto al Diogenes club, meritassero un po' tutti del riposo. Poi, ma questo è ovvio, ce ne saranno ancora di guai e di questo ne sono consapevole. Per il momento, però, mi sono goduta questa dolcezza, che non fa mai male. Direi che è tutto molto incentrato su Sherlock e John, che sono i due poli opposti che dall'inizio alla fine tengono banco con i loro sentimenti per l'altro, con i dubbi riguardo la bambina e la sua crescita. Credo che, tra i due, John sia quello che ti sta riuscendo meglio, su Sherlock ho qualche dubbio invece... ma lo spiegherò più avanti.

Dicevo, John ti sta uscendo particolarmente bene. I suoi sentimenti riguardo Gemma, la maniera che ha avuto di reagire al ritrovarsi solo, ritengo siano molto verosimili. Non è affatto un padre degenere, come crede lui, è solo che ne ha passate davvero tante e il tradimento di Mary brucia ancora parecchio. Lo si capisce molto bene, questo. Il perno di tutto, a un certo punto, sembra essere questa domanda che aleggia tra loro e a cui probabilmente nessuno dei due ha il coraggio di trovare una risposta. Come mai, John ha perdonato Sherlock tanto in fretta e Mary, nemmeno dopo mesi, no? E soprattutto adesso, che si è sacrificata per la piccola! La risposta la si percepisce, non viene detta in modo chiaro, ma ci si rende un po' conto dei motivi anche se si ha quasi paura a dirli. John di certo non penso sia pronto per ammettere una cosa del genere, non ora. E infatti, si ritrova a portare delle motivazioni riguardo questo non-perdono, per non rispondere a questa domanda. E le ragioni che esprime sono valide, credibili e molto logiche. Sappiamo che Mary ha lavorato per la CIA e che chi fa un mestiere del genere è davvero pronto a tutto. Tuttavia non è, io credo, il suo lavoro per i servizi segreti americani a essere in discussione, ma il suo passato da free-lance. Un free-lance non è sotto l'occhio della legge, non ha regole, ma fa ciò che vuole. Quindi ci sta, il fatto che John ancora non la riesca a perdonare perché dilaniato dal pensiero di sua moglie che uccide. Dall'idea di Mary che decide per la fine della vita di persone, e tutto per soldi. E sarebbe un motivo validissimo, assieme ai mesi di bugie, all'essersi fatta sposare senza aver detto nulla... io, però, sono convinta che per John, tutto giri attorno al fatto che lei ha sparato a Sherlock. Questo, per me, fa parte delle cose imperdonabili. John sa perfettamente che c'erano valide ragioni dietro quel gesto, e sa anche che Sherlock la giustifica e che non ce l'ha mai avuta con lei. Eppure non riesce a perdonarla. Perché si tratta di Sherlock, e non di uno qualsiasi. E la cosa assume, per John Watson, un significato particolare. Quindi sì, ci sta tutto. I dubbi, il sentirsi quasi un mostro... su di lui hai lavorato bene.

Il problema è, secondo me Sherlock e il modo in cui si esprime. Premesso che la mia è un'idea personale e che le caratterizzazioni dei personaggi sono visioni, più che leggi scritte. Ma credo che Sherlock parli troppo. E non in generale. Ma nello specifico dei sentimenti e che faccia discorsi troppo ben articolati, su argomenti che a lui sono totalmente estranei. Un paio di esempi... Io amo il rapporto con Mycroft, ma parte del fascino di questa relazione tra fratelli sta soprattutto nel fatto che comunichino a spizzichi e bocconi, con loro è il sotto testo a esser fondamentale, non tanto le parole che si dicono a voce. Contano i gesti, le occhiate fugaci, le mezze parole, i silenzi e soprattutto quelle non dette. Sherlock credo si lasci andare un po' troppo con Mycroft. Sì, lo so, aveva la febbre e quindi in parte si potrebbe credere che siano deliri o che le sue difese fossero abbassate dall'infezione e, infatti, se si fosse trattato soltanto di quel passaggio avrei cassato tutto, giustificando con lo stato fisico di Sherlock, provato dal proprio fisico e da settimane di ospedale. Il problema è che quello non era solo un episodio, ma che la cosa si ripete ed è anche già successa nei capitoli passati. Ci avevo già fatto caso nella scena in cui John e Sherlock sono davanti all'incubatrice, con la bambina. Il modo in cui Sherlock spinge John a toccarla e a creare un contatto, era insolito per il suo personaggio, ma ho creduto fosse un'eccezione data dal fatto che John ha avuto una figlia. Non capita tutti i giorni. E forse, Sherlock si potrebbe anche adattare e potrebbe pensare di dover spingere John a fare un qualcosa che dovrebbe essere istintivo, ma che non riesce a fare. Perché Sherlock è l'uomo dai mille sacrifici, e potrebbe dire anche cose dolci, per una volta. Diciamo, anche qui, che ci stava. Però, dopo questo capitolo, credo che il puzzle che stai costruendo e che è composto anche di questi piccoli tasselli, stia rischiando di sfociare nell'ooc. Mi riferisco a quel discorso tra Sherlock e John, nella parte centrale di questo capitolo. Mentre sono in soggiorno, tanto per capirci. Sì, il momento è toccante e vedere Sherlock con un neonato in braccio che non sa come fare, è divertente e anche dolce da vedere. Indubbiamente molto piacevole. Ma come ho detto, Sherlock parla troppo di sentimenti e con troppa facilità e naturalezza. Questo discorso (è solo un esempio, il primo che mi è venuto in mente. In realtà i miei dubbi si riferiscono un po' a tutto e non solo a questa frase): "Ciò che sto cercando di dirti, John, è che anche se i miei genitori non ci sono mai stati per me, questo non cambia di certo il fatto che io li stimi profondamente come persone e che li rispetti pienamente." Ma io non ce lo vedo, Sherlock a dire qualcosa di simile. E non perché non lo possa pensare, al contrario. Io credo ci sia un universo di emozioni, in lui. Il punto è che Sherlock è un uomo estremamente introverso e chiuso in sé stesso a doppia mandata. Non solo, ma il modo in cui vive i sentimenti è contorto e non lineare. Già l'avere in casa una neonata, e figlia di John, dovrebbe esser per lui un rebus insolvibile. Dovrebbe prendersi del tempo già solo per accettare il fatto che esista realmente. Eppure qui parla del suo passato con una facilità disarmante, gestisce le proprie emozioni per Gemma e non solo, ma tenta anche di indirizzare quelle di John. Questo è... forse potrebbe avvenire dopo anni di relazione, ma non a questo punto della storia.

Comunque, questa è solo un'impressione. Ho letto ancora troppo poco e infatti non dico che è ooc, dico che c'è questo rischio e che il personaggio si sta evolvendo in un modo che mi crea qualche dubbio. Il capitolo è comunque molto godibile, ovviamente.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
18/06/16, ore 17:47
Cap. 3:

Giusto il tempo di assolvere agli obblighi tipici del sabato (vedi: dovevo stirare e cucinare, ma a te non interesserà), una volta terminato tutto quanto sono morta sul divano e mi sono messa a leggere il terzo capitolo. Sono dal cellulare quindi temo che sarò più breve, ma cercherò comunque di dire tutto quello che mi è passato in mente.

Innanzitutto, ma lo avrai già capito, questa storia mi sta appassionando. Certo, e questo non è un mistero, io amo l'introspezione molto marcata, ma qui nonostante sia tutto più leggero di quanto produco io di solito, il risultato è comunque apprezzabile. Credo che siano ben calibrate le parti di introspezione, con dialoghi e azione. E a questo proposito, su quest'ultimo aspetto meriti una menzione speciale perché riesci molto bene a far capire quello che sta succedendo senza creare brutti elenchi (che è un pericolo reale quando si mettono in scena parti in cui i personaggi si muovono e fanno cose). Qui riesci a gestirle davvero bene, e so quanta fatica si faccia per farle uscire anche solo decentemente, quindi complimenti davvero!

Detto questo, Sebastian Moran grande protagonista del capitolo. Personaggio che nella serie mi lascia perplessa (specialmente riguardo il posto vacante di "secondo di Moriarty") e che nel fandom ho visto ritratto in molti modi diversi. Questo Moran mi sfugge, o meglio mi sfuggono le intenzioni che si celano dietro quello che fa. A che scopo trattenere Sherlock da una missione suicida (e di certo lo sapeva) quando tutto quello che vuole è ucciderlo? Forse c'è dell'altro, anzi, di sicuro. Moran secondo me è arrabbiato. E vuole che Sherlock e John soffrano. Altrimenti, se il suo scopo fosse stato soltanto mettere fine alla vita di Sherlock avrebbe fatto esplodere l'aereo in volo, o gli avrebbe fatto saltare subito la testa, ancor prima di iniziare una sparatoria. Quella sparatoria credo servisse a farne fuori almeno uno, o almeno a spaventarli, ma Mary è stata la prima a pagarla. Mary, di cui Sebastian conosce il passato e che non manca di rinfacciare appena può in faccia a John. Sì, io credo che Sebastian sia furente e questo lo rende pericoloso e imprevedibile, ma anche vulnerabile. E penso che Sherlock lo sappia. Certo, di lui spaventa quello che sembra in grado di fare. Conosce tutto delle loro vite e arriva addirittura a Mycroft... Ho paura di quello che potrebbe fare più avanti.

Su John e Sherlock, invece (a proposito di Sherlock, spero che abbiano finito di sparargli... Povero piccolo!) ecco li ho visti ancora più vicini, ancora più uniti uno all'altro e mi domando cosa succederà fra di loro nei capitoli a venire. Di nuovo la scena all'ospedale è quella che nel capitolo mi è piaciuta di più. E ho trovato interessante il fatto che sia Mycroft che Lestrade si siano resi conto della loro vicinanza, mai così accentuata.

Menzione speciale per Mycroft e Lestrade (io amo la Mystrade) e si era notata qualcosina, ma quella scena insieme è stata stupenda. Mycroft così vulnerabile, debole ma che forse per questo si avvicina a Greg. L'ho detto che amo la Mystrade? XD
Alla prossima!
Koa

Recensore Master
18/06/16, ore 14:27
Cap. 2:

Eccomi qui subito, per il secondo capitolo... che è davvero parecchio corposo e nel qualee succedono davvero così tante cose, che temo di non ricordare tutto quello che mi era venuto in mente di dirti mentre leggevo. Beh, prima di tutto, io amo le storie con capitoli così consistenti, quando trovo long con capitoli brevi, mi pare quasi di non aver letto nulla! Questo è quindi assolutamente un pregio.

Sono rimasta piacevolmente toccata dall'immagine iniziale del capitolo, che vede Sherlock in ospedale, appena ripreso da sbalzi di pressione piuttosto gravi. Mi è piaciuto molto come hai fatto interagire lui e John. Questo tentare di parlarsi ma il non riuscire a farlo come si deve, me li ha fatti apparire come due ragazzini alle prese con il primo amore. Parole che s'incespicano, rossori... e poi John, che è molto più che spaventato. Ha già rischiato di perdere Sherlock in troppe occasioni e non può accettare il fatto che questa volta, il suo fisico stia cedendo perché non è capace a rimanere fermo. Capisco pertanto la rabbia e il suo essersi mostrato duro e severo forse in un modo eccessivo. Credo fossero sentimenti espressi in una maniera, a mio avviso molto interente al personaggio. Cioè, se mi devo figurare John in una situazione simile, me lo vedo reagire esattamente in questa maniera. Con Mary che tenta di tranquillizzarlo e Sherlock che è sempre lì con una faccia sul genere: vorrei ma non posso. Sì, alla fine Sherlock cede forse perché non è davvero capace di dire di no a John e persino su un qualcosa che lo terrebbe fermo in un letto per un tempo infinito. Scena molto dolce, interrotta dal ritorno in stanza di Mary. Ma, anche qui, ci stava tutto. Se così non fosse stato, io credo (ma questa è un'impressione mia) che la situazione tra loro sarebbe forse degenerata in qualcosa per cui credo sia ancora presto.

E poi... già... quello che accade dopo è stato un vero e proprio colpo di scena, oltre che un trauma. Non mi aspettavo nulla di simile e tanto meno una sparatoria e oltre a essere inquietata da quello che a tutti gli effetti suona come un agguato, la mia concentrazione si è, però, incentrata su altro. Penso ci sarà tempo per capire chi ha inscenato il video, tirando in mezzo Moriarty, o per comprendere chi tra John, Mary e Sherlock fosse il vero bersaglio (io dubito sia Sherlock. Se fosse lui non avrebbe avuto senso salvarlo da una missione suicida) ma in ogni caso, ho messo da parte tutto quanto e credo sia giusto così perché l'immagine di John in ospedale, mentre Sherlock e Mary sono in sala operatoria... è straziante. E meritava tutta l'attenzione. C'è letteralmente tutta la sua vita in bilico tra la vita e la morte e mi sono chiesta cosa gli sarebbe successo se fossero morti tutti, bambina compresa. Dio mio, povero John... E quello che succede poco è ancora più straziante. Sì, lo so che la morte di Mary Watson è canonica e che probabilmente andrà a finire in questo modo anche nella serie, ma è una cosa che mi inquieta sempre e che, se succederà, penso faticherò ad accettare. Qui, il suo sacrificio non può non toccare nel profondo e le sue parole, così vere da far male, non è proprio possibile ignorarle. Credo che Mary abbia agito in questo modo, anche a causa del proprio passato. Non sappiamo chi sia, da dove venga davvero o cos'abbia fatto prima di conoscere John, ma ho visto nel suo gesto oltre che un atto d'amore verso la propria figlia, anche un modo per espiare quelli che sono i propri peccati. Peccati di cui conosciamo la superficie, ma che penso siano molto gravi e molto profondi. Scena commuovente così come lo è, quella che conclude il capitolo.

Si legge la parte finale con una consapevolezza molto forte, e con ancora le parole di Mary in mente. Sherlock che fa il padre della piccola... suonerebbe assurdo solo a pensarci. Eppure a un certo punto avviene un miracolo. Sherlock, l'infantile, l'irresponsabile, il melodrammatico... spinge John a essere il padre che non ha il coraggio di diventare. Quella scena davanti all'incubatrice è di una dolcezza unica. Sai che succederà qualcosa di altrettanto grave in futuro, se ne ha il sentore e si è consapevoli di questo. E i ricordi quello che hanno passato, il sacrificio di Mary e le sue parole che accennano a una famiglia di cui lei non farà mai parte, sono vivi e presenti insieme a loro. Tutto questo lo si sente, mentre si vede Sherlock prendere la mano di John e, insieme, accarezzare la bambina. Poi, accadrà quel che accadrà... ma nel frattempo godersi il momento è stato molto bello.
Koa

Recensore Master
18/06/16, ore 13:37

Ciao, era già da un po' che volevo mettermi su questa storia, ma per una ragione o per l'altra mi dimenticavo sempre di appuntarmi di farlo. Beh, ieri sera mi sono resa conto che non avevo nulla da leggere e ho pensato che fosse l'occasione buona per iniziare questa. Ho pensato di cominciare col primo capitolo e di commentare tutto pian piano e senza fretta, perché non mi va di lasciarti un'unica recensione in fondo alla storia perché so già che mancherei dei particolari e preferisco lasciartene di approfondite.

Comincio con la scena finale, perché mi ha davvero colpita. Sono sempre particolarmente sensibile riguardo Mycroft e soprattutto quando viene raccontato, o descritto, del suo rapporto con Sherlock. Tu lo hai fatto in un paio di occasioni e se la prima era la trasposizione di quanto avvenuto sull'aereo in The Abominable Bride, quest'ultima scena è tutta farina del tuo sacco. Sono rimasta piacevolmente colpita da questo Mycroft preoccupato per suo fratello, che gli carezza la testa mentre è svenuto. Un gesto carico di un significato che non può non emozionare. L'umanità di Mycroft mi colpisce sempre tantissimo, e tu l'hai risaltata alla perfezione e come piace a me ovvero con un gesto fugace, rubato e dato in un momento forse poco opportuno ma che Mycroft non riesce a trattenere. Penso che dietro all'aspetto ruvido che mostra nella scena al Diogenes club, ci sia un uomo spaventato a morte da un fratello che non ne vuole saspere di starsene a letto e che tratta il proprio corpo come se fosse un dio o un immortale e niente lo potesse toccare (il che è ridicolo se pensi cosa gli è successo in passato). Mi ha colpita e intenerita al tempo stesso, perché ci ho visto un profondo amore e un altrettanto profondo dolore. E ritengo che Mycroft debba essere descritto in questo modo. Con un rovescio della medaglia. Dove ti par di vedere un sentimento, ecco che ne mostra subito un altro. Alla faccia del ghiacciolo... XD

La trama di questo primo capitolo è molto incentrata sugli strascichi di un'overdose sfiorata e su questo Sherlock testardo in un modo prevedibile, oltre che insopportabile. Non ne vuole sapere di rallentare, di fermarsi e pare quasi non fregargliene nulla della propria salute, se non di questo video e di un probabile emulo o seguace di Moriarty, venuto in scena per chissà quale diabolico piano. Sherlock è frenetico, agitato e forse mosso dal desiderio di occupare la mente e dimenticarsi di quello che prova per John, più che per la reale volontà di correre dietro a un criminale. Ci ho visto questo, anche se non so se era quanto avevi in mente di far trasparire. No, io penso che Sherlock voglia serrare certe emozioni, e farle scomparire per sempre. Per questo è melodrammatico, infantile e anche un po' stupido specialmente quando ignora i segnali che il proprio corpo gli manda. Sherlock Holmes è da sempre ritratto così, la mente prima di tutto, le esigenze materiali sono un fastidio. ll fatto che nella tua storia - ciò che spinge a mettere la mente in primo piano tralasciando il corpo - siano i sentimenti per John e non un caso (e quindi logica, ragione, raziocinio) è decisamente interessante. Concetto affascinante e che si addice in modo particolare allo Sherlock che hanno maturato Moffat e Gatiss, soprattutto dopo la terza stagione. Abbiamo visto proprio questo, in The Abominable Bride, che nel proprio Mind Palace, Sherlock crea un Holmes che non si rende conto dell'assenza di Watson. Un Holmes che è freddo e logico, che non si lega a nessuno nonostante la società inglese vittoriana dell'epoca imponga paletti socialmente accettabili. Lui, però, pare fregarsene. Credo che Sherlock auspichi a molto di quello che ha creato nel proprio Mind Palace. E ho ritrovato tutto qui, anche se traslato in termini differenti e molto meno criptici (anche perché essere più contorti di Moffat è davvero dura! XD), ma non per questo meno ben fatti.

Insomma, un primo capitolo affascinante sotto diversi aspetti.
Ora vado a leggere il secondo e spero di riuscire a lasciarti un altro commento in giornata.
Koa

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