Recensioni per
Sepolto nel Palazzo Mentale
di Lory221B

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

Non solo mi commuovi con le storie rischiando pianti ogni volta che le leggo ma anche i ringraziamenti... È sempre un piacere leggere e rileggere le tue storie :3
Qui ho temuto davvero che non finisse bene la storia invece mi hai smentito... Riuscirò a leggere l'altra tua storia triste ma solo dopo essermi ripresa...
Un bacione e alla prossima.
A.

Recensore Junior

Prima di commentare ho dovuto rileggerla perché non avevo la forza di andare avanti... Ora ho la certezza che storie del genere sono pericolosissime per il mio cuore... Il che dimostra quanto sei brava!
Corro al prossimo capitolo! Un bacio
A.

Recensore Veterano

Finale degno di questa storia.

I personaggi sono così IC che leggere è un vero piacere.
Non c'è stato un solo punto nel quale abbia pensato "no, questo non lo direbbe/farebbe mai".
Sono così riconoscibili da essere familiari. Il che è stupendo per una ff, ed è esattamente quello che cerco quando ne leggo una.

I richiami mi sono piaciuti moltissimo (quel blog lo adoro), e danno tridimensionalità.

Sposto la storia tra le preferite e intanto ti dico: grazie a te per averla scritta e portata avanti "nonostante tutto".
È facile incoraggiare qualcuno, quando quello che scrive è di questa portata.

Un abbraccio forte.
B.

“…Era stato più facile non vedere..”: con questa semplice frase hai espresso tutto il groviglio di ostacoli, voluti o comunque accettati, che John ha di fronte a sé e che gli impedisce di liberare tutto quello che ha sempre provato per Sh, fin dal primo sguardo al Barts. Ora la scusante, se così vogliamo definirla, è la sua situazione con Mary e la figlia, dietro alla quale si trincera soffocato da tutto quello che poteva essere e non è stato nei suoi rapporti con il consulting.
“…Intendo che lui non è più il tuo sfogo, quando la routine domestica ti va stretta…”: sicuramente Mycroft non è un mostro di simpatia ma, lo confesso, ho approvato in pieno il suo atteggiamento nei confronti di Watson e le sue parole; è chiaro che lui ci tiene al fratello e, forse, non manca nei suoi confronti una sorta di morbosa gelosia, ma qui ci stava tutto ciò che ha espresso a John e che ha colpito il medico come un violento schiaffo. Hai però sottolineato anche il suo pentimento di non aver protetto a sufficienza Sh, si tormenta anche per questo, e il tuo punto di vista mi trova completamente d’accordo in quanto Holmes senior è un personaggio molto più complesso di quello che appare, o vuol far apparire. Proseguendo nella lettura, mi è piaciuto molto il passaggio in cui, durante una cena fra “amici”, Watson confronta il possibile ma inesistente senso di gelosia nei confronti di David con quello che aveva provato di fronte alla “gigantesca” Irene Adler che aveva vissuto come una vera e pericolosa rivale del suo affetto (o altro?!) per il detective: sta misurando se stesso per tentare di capire cosa veramente provi per Sh. “…Il cellulare gli vibrò in tasca…”: sensazione di splendida sorpresa, di tenerezza che rompe la monotonia della banale serata, è la sua luce che si riaccende per un attimo. Hai inserito Mary come, secondo me, dev’essere il personaggio, ambiguo, inquietante ma decisamente più intelligente e di spessore di quanto mostri. Una donna misteriosa che, ora, o forse già da tanto, ha capito che il marito non prova per lei quello che sente per Sh. Il finale è travolgente, davvero, mi ha commosso, perché hai espresso la forza di quel sentimento senza scene che non sarebbero state adeguate, vista la profondità di visione interiore con cui hai supportato la caratterizzazione dei personaggi. Tutto IC, splendidamente IC. Chiudo annotando la frase che racchiude tutta l’ineluttabilità di ciò che scorre tra Sh e John: “…sensazioni improvvise finirono per travolgere Sherlock, che stava nuovamente correndo per i corridoi del Palazzo Mentale, mentre tutte le porte si aprivano contemporaneamente…”. E’ la vita, la sua energia. Ottimo.

Recensore Master

Che bello! Alla fine John ha preso la decisione giusta!! Ha scelto di seguire il suo cuore.. a Boston!!
Quando si è presentato davanti alla porta di Sherlock, quasi non credevo ai miei occhi, ero più sbigottita del detective! John gli ha parlato con il cuore in mano, è stato finalmente sincero.. le sue parole mi hanno fatto sciogliere come neve al sole!!! Le parti nel Mind Palace mi sono piaciute da morire.. sempre molto suggestive!!

Ancora tanti complimenti per l'originalità di questa storia! Sei una garanzia!!

Alla prossima!! :)

Recensore Master

“…Così, se ne stava seduto sul divano, con il tablet a testimonianza delle loro avventure, sua moglie accanto a lui e la figlia nella culla…”: di nuovo quella quotidianità, ora più che mai opprimente, che John ha costruito più che altro per dovere nei confronti di Mary che gli è stata accanto nel periodo buio dopo la “morte” di Sh. Bene rappresenti l’angosciante solitudine di Holmes che cerca rifugio nel suo Palazzo Mentale, ma vi trova sempre degli echi e delle immagini che lo riportano al suo vitale bisogno di John. “…Alzò lo sguardo, in tempo per costatare che non era più il 1895…”: quel rifugio temporale per il consulting è, ormai, un’altra realtà che s’interseca in modo deviante con la vita quotidiana fatta di momenti che lui non riesce più a sopportare, come quell’immagine del John contemporaneo che, alla fine del capitolo, si congeda con una delle frasi più banali che potesse trovare. Brava.

Recensore Master
21/05/16, ore 00:10
Cap. 1:

“…John era seduto sul divano, intento a risolvere…”: l’inizio del capitolo ci porta dentro una scena di tranquilla routine domestica, solo che, vedendo lì Watson, che viveva per inseguire a perdifiato, ma felice, Sh nelle strade di Londra, capiamo che tutto non è roseo così come potrebbe sembrare. Infatti (“… terribilmente annoiato…”) non è certamente lì dove vorrebbe essere…”…si limitò ad alzare le sopracciglia…”: IC questo Sh che, persino sul letto d’ospedale, non tralascia i suoi sentimenti per Mycroft e la sua originale eleganza che si scopre anche in un singolo gesto. Andando avanti nella lettura, raccolgo (“…Davvero ti basta?...”) i vari pezzi del puzzle con cui ci fornisci un’immagine a tutto tondo di Holmes senior, apparentemente freddo e scostante ma, in realtà, legato al fratello più di quanto dimostri. Hai rappresentato bene ciò. Interessante il collegamento che hai costruito con lo Special di Natale.

Recensore Junior

Ciao! è molto che non recensisco tuoi lavori (anche perché mi sono immersa nel fandom anglo-americano), ma davvero devo dirti che sei migliorata tanto. Non so se sei betata, ma sembra proprio che tu lo sia. Adesso le descrizioni non sono più scarne, e si vede il lavoro fatto nell'introspezione del personaggio di Sherlock. Il lavoro è chiaramente difficilissimo, e cimentarsi nell'impresa di rendere l'ambientazione del Mind Palace di TAB ancora di più, quindi complimenti doppi per la scelta coraggiosa e per la buona riuscita! :)
Non solo, mi volevo complimentare con te perché spesso (roba vista e rivista su questo sito) qualcuno prova a fare lunghi paragrafoni introspettivi alla Dostoevskij, che spesso risultano pesanti, senza contare il fatto che il lettore rischia di perdere il filo della trama!
Invece te hai saputo dare la giusta lunghezza e scorrevolezza ai pensieri di Sherlock: sono emozioni, flash back di momenti che già conosciamo e che poi si traducono in azioni. Quindi davvero complimenti, perché alla fine del secondo capitolo avevo in mente lo Sherlock del palazzo mentale della terza stagione, che chiude con un gesto fulmineo tutte le stanze che contengono i momenti della sua vita con John.
E infine....beh pining Sherlock è il top, sempre! Quindi, chiaramente aspetto il seguito!
 

Recensore Veterano

Adoro le parti nel Mind Palace.
Sono davvero suggestive, ed è proprio quello che ci si aspetta, in una costruzione simile.

Sherlock che dichiara il suo amore e John che gli chiede se vuole una mano con i bagagli?! Oh, andiamo, John Watson, puoi fare meglio di così!
A questo punto mi viene da dire solo: povero Sherlock!

Attendo di vedere quando, come e perché John arriverà finalmente alla sua "gloriosa presa di coscienza".
Perché succederà, vero?

A presto!
B.

Recensore Junior
14/05/16, ore 17:37
Cap. 1:

Riprendiamo a commentare storie tranquille ed allegre... o forse no :D
Che ansia per il prossimo capitolo... sono davvero curiosa di vedere cosa inventerai stavolta, ma nel frattempo vado a rileggermi una notte da leoni... L'Angst fa aumentare tanto la mia natura già ansiosa...
Sempre bravissima come sempre.
Alla prossima!
A.

Recensore Veterano
14/05/16, ore 12:38
Cap. 1:

L'idea è geniale.

Oltretutto adoro le "mini-long", quindi la seguirò con particolare interesse.

L'immagine di John chiuso dietro tutte le porte chiuse del Mind Palace di Sherlock è tra le più suggestive che mi sia capitato di leggere, e sì che è resa con poche parole, ma perfette.
D'altronde non servono necessariamente molte pennellate, per rendere un quadro un capolavoro.

Un abbraccio,
B.

Recensore Master
14/05/16, ore 12:13
Cap. 1:

Povero Sherlock! John a volte è proprio ottuso... 
Come fa a non capire? Mary invece mi sa che ha capito tutto.. secondo me, spera ardentemente che Sherlock accetti di partire.. io invece spero che non lo faccia.. altrimenti le lascia  campo libero.. penso che il detective debba lottare per John.. invece si è rassegnato subito.. anche nella serie TV è così, non è da lui, mannaggia...

Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! Bye!! :)

Recensore Master
14/05/16, ore 11:55
Cap. 1:

Oh, mi rincuori!!
Anche a me è capitato che mi venisse in mente una storia, mentre ne scrivevo un'altra, e che fosse così invadente da impedirmi
di proseguire con quella che stavo scrivendo, se non l'avessi messa nero su bianco.
Ora mi sento normale! :-D

Venendo alla storia, è interessante l'aggancio al palazzo mentale costruito da Sherlock in The Abominable Bride.
Non vedo l'ora di leggere il seguito!
Alla prossima!
Ciao! :-)