Quando si parla della gente, si tende sempre ad aggiungere quel tono melanconico e quella volontà di criticarla in maniera viva per il suo modo di essere così egoista, conferme a delle regole che stanno portando il mondo ad una distruzione latente e veramente viva, esplicita: e da anima in continua volontà di evolversi e di crescere per differenziarsi, non posso che concordare con questa amarezza.
Questi tempi sono abbastanza tristi perché sfruttati e vissuti dietro qualcosa che non permette una vita piena come poteva essere in passato, le possibilità mancano e si sono ridotte all'osso, passano solamente quelli che riescono ad avere agganci (triste da dire in questi aspetti ma è vero ora più che mai).
Tutti corrono freneticamente e non si pensa più alla forza degli affetti e dei veri sentimenti, venendo dato uno spazio solo durante le disgrazie, quando ormai è troppo tardi per fare qualcosa... la società ci sta consigliando di essere attivi ma in una maniera sbagliata e malsana perché ci sta togliendo l'umanità in grado di renderci noi stessi.
E chi ha un po' di sensibilità la deve rendere viva solamente in maniera tale che sia quasi un hobby perché ci insegnano quasi che non è necessaria per fare carriera ed essere unici e particolari, a tirare solo fuori gli artigli e le palle... dove è finito la semplicità?
È un'invettiva molto diretta, dal sapore amaro ma sicuramente sentito, con uno stile vicino al linguaggio che forse tutti possano capire, meravigliosa dal punto di vista del messaggio e della critica: perché ricordiamolo, la critica non è uguale all'odio ma è un campanello d'allarme che se fatto seriamente può aprire gli occhi su molti frangenti.
Un angolo poetico comprensibilissimo, personale ed apprezzato, per quello che mi riguarda!
Un saluto e buonanotte :D |