Buongiorno!
Scrivere sulla nostra persona, cosa si è (senza alcun tipo di maschere) e che cosa ci ispira quotidianamente è una delle cose più difficili e particolari che si può mettere sotto rappresentazione, a parer mio.
Tra l'altro qui viene incontro la fedeltà sincera dei versi a rende questo possibile con un linguaggio comprensibile, chiaro e lineare ma mai scontato, in quanto c'è un messaggio e anche un'essenza dietro tutte quelle parole.
Questo componimento è accessibile quanto musicale e melodico, in quanto l'ho avvertito tutto come la rappresentazione fedele del tuo modo di scrivere, della tua persona e di quello che ti circonda, cosa che molte anime aperte all'innovazione e al modo di essere espressivi con agonismo fanno e possiedono normalmente nelle loro vene fin dai primi anni della loro esistenza.
Queste ultime sono ricoperte e circondate dall'inchiostro, l'ispirazione tale da poter dire qualcosa che colpisca, crei una connessione tra lettori, scrittori e poeti, artisti.
È una robusta rappresentazione di libertà, di amore per quello che si vuole esprimere e di stima ed apprezzamento per il presente, che lo si desidera più limpido e caloroso possibile, senza che nessuno possa intralciare ogni piano ed ogni desiderio personale.
Sarà comunque per il termine "menestrello" ma mi è venuto spontaneamente da pensare (in antitesi anche al periodo stesso) al modo scanzonato che alcuni intrattenitori di corte del MedioEvo utilizzavano per esprimere un messaggio ed affermare con fierezza di sentirsi ispirati e vigorosi nel loro modo e mondo di esprimere tutto ciò che vedevano, rendendoli grandi nella loro esposizione, che fosse in forma scritta o parlata.
Mi è oltremodo piaciuta perché sento che mi rappresenta nel modo più semplice nel modo parlare di un qualcosa di interiore, quando ancora non pensavo ai garbugli (e ad ingarbugliarmi sadicamente) e non ero del tutto intrappolato nel mondo della profondità, bramando di esprimerla sempre in ogni luogo, rischiando talvolta di essere troppo, esageratamente contorto.
Scrivere fin dal principio nella propria lingua (ma anche in altre, se si ha la possibilità e fortuna) dona un forte senso di scoperta, di giustizia nel scrivere prima le parole, poi frasi e ancora poi periodi coerenti e precisi, donando virtù e punti di forza da estrapolare e rendere gestibili con la lettura e la parafrasi in sè, estrapolando quel qualcosa che si avvicina mondo al mondo della comprensione e dell'emozione.
Vorrei anche prendermi la libertà di rispondere anche alla tua domanda che ho letto nella descrizione, dato che le leggo sempre per farmi un'idea più corposa dell'opera in sè...
Io ho iniziato a scrivere per migliorarmi e poter iniziare a scrivere qualcosa che fosse chiaro per tutti e non solo per me stesso, in modo tale da poter avere una sorta di talento artistico da mettere in luce: una volta fatto questo passo, ho preso in mano i generi di scrittura e ho fatto tanti esperimenti, in modo da mettere in campo diverse sfaccettature della mia personalità.
È un percorso ancora lungo e tormentato ma spero vivamente di riuscirci piano piano, per poter arrivare ad un livello adatto ed al tempo stesso elevato, pregno di significato e solidità, non solo in poesia ma anche in altri mondi e sottomondi vari che circondano la scrittura, come magari la stessa narrativa.
In sostanza penso che sia una buona poesia, sono undici versi collegati tra loro con un forte elenco di cose per te molto care che fanno parte del tuo cuore, esposti semplicemente con tanta, tanta voglia di essere tutto tranne che ordinari, volenterosi nell'essere se stessi, è un messaggio molto personale e quindi condivisibile, sicuramente piacevole per chi possiede un'empatia quantomeno minima.
Ad una prossima, se mai ci sarà occasione!
Un abbraccio sincero,
Watashiwa |