Recensioni per
Di pallavolo, vita e sentimenti
di Paperetta

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/07/16, ore 20:11
Cap. 3:

Recensione-premio per il contest "Quattro modi di vivere l'amore"

La tua  è sicuramente una fan fiction inusuale, per questo fandom: Haikyu è leggero, divertente, ma a volte dà spunti per una riflessione un po’ più profonda, ed è questo il caso della tua storia. È scritta molto bene (ho notato un’unica svista, quella virgola tra le parole “piena” e “notte” in “Mi trovo in salotto, in piena, notte”), e l’ho letta con piacere, visto che tratta il personaggio di Kei principalmente dal punto di vista introspettivo. Che ci posso fare? Ho un debole per introspezione e ragionamento ^^
Sinceramente, non mi vedo Kei come un fallito nel lavoro – e, in generale, in qualsiasi altro ambito. Kei è bravo sia nello studio che nello sport, ed ha una buona dose di orgoglio; credo che, in qualsiasi situazione si trovi, avrà sempre la forza per emergere. Ma, a parte questo, capisco che tu abbia voluto creare per lui le stesse circostanze che hanno spinto Akiteru a mentire anni prima, e accetto il compromesso.
Personalmente, non ritengo che il rapporto tra i due fratelli si sia deteriorato così profondamente dopo l’episodio della scoperta delle menzogne di Akiteru, ma sicuramente le cose non sono andate lisce come prima: nel volume 11 del manga vediamo che, quando Akiteru torna a casa per far visita ai suoi, dice chiaramente al fratello minore : “a parte quando ceniamo, sei sempre chiuso nella tua stanza”. Ciò fa capire che, probabilmente, non si parlano più granché. E il fatto che tu abbia descritto ciò che prova Kei nel mentire a suo figlio, condito dai sotterfugi inventati per far sì che il bambino continui a sorridergli protetto da ogni preoccupazione, ha reso tutto più toccante. Kei, prima della sua situazione attuale, non avrebbe potuto capire i veri sentimenti di suo fratello, prima perché era un bambino, dopo perché, pur essendo cresciuto, non aveva ancora sperimentato cosa vuol dire avere qualcuno da proteggere.
Solo l’arrivo di un figlio gli ha aperto finalmente gli occhi, rendendolo capace di mettersi nei panni di Akiteru. E, una volta realizzato questo, è tornato a sentirsi quel bambino che ha bisogno dell’appoggio del fratello maggiore.  “Ho bisogno di te, Aki-chan”, sono le prime parole che pronuncia al telefono: non solo una richiesta d’aiuto, ma anche una richiesta di perdono per non aver compreso. Credo che sia una conclusione bellissima ^^