Darò spago alla mia volontà di recensire quello che ho appena letto, ma sicuramente riconosco una parte di me che vorrebbe semplicemente dimenticare quanto è appena successo. Sia chiaro, questo anche se strano, vuole essere un complimento. Non mi sono mai addentrato con abbastanza passione e dedizione nello studio dei trecentisti o anche quattrocentisti per poter commentare sopra all'uso che fai di quella lingua. Certamente nella mia ignoranza posso dire che tutte queste parole si possono trovare nella commedia. Certamente nella mia ignoranza posso dire che sei riuscita a condensare in due strofe delle buone immagini. L'ultima terzina mi ha particolarmente colpito. Quando ci si trova davanti ad un buon lavoro, meglio se di ignoto, se ne riconosce una certa sua validità, anche solo per quanto riguarda la fatica e il tempo spesi, e in più si arriva a confrontarlo con le proprie capacità ecco che ci si ritrova di fronte ad un muro. E le infinite possibilità che porta l'esperire percorsi bloccati, il doverci fare i conti, è sicuramente un modo di crescita individuale di cui sono sempre grato.
- Schivare il concreto è uno dei fenomeni più inquietanti della storia dello spirito umano. C'è una netta tendenza a buttarsi lontano, subito, e a dimenticare così tutto ciò contro cui si va continuamente a sbattere ... [eppure] Solo chi fosse molto limitato potrebbe condannare questa qualità avventurosadello spirito, sebbene essa derivi da palese debolezza. Ci ha condotto a un ampliamento del nostro orizzonte di cui siamo orgogliosi. - Forse avrei fatto meglio a commentare il tuo lavoro con questa citazioncina di Canetti. Ma che vuoi, avevo bisogno di una minima occasione per tenermi impegnato e alla fine penso proprio che questa non possa più definirsi solamente una recensione di cortesia, nonostante ne abbia tutte le caratteristiche in quanto a stile. Ciao e perdona lo sproloquio.

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