Ciao, è da tempo che cerco una bella storia da recensire che mi intrighi veramente e la tua ha catturato la mia totale attenzione.
Parto dall'idea del suicidio, che trovo sia una gran bella pensata. Mai avrei immaginato che si potesse farne una malattia e per di più contagiosa solo tra gli adolescenti. Quasi mi viene da ridere a pensare che non sia poi così distante dalla realtà, anche se in maniera decisamente più riduttiva.
Il Programma è la cura, ma per non rendere le cose troppo belle ( altrimenti non sarebbe angst) i malati perdono tutti i loro ricordi, compresi gli affetti delle persone care. Qui è stato davvero il colpo di genio, a mio parere. La prospettiva del suicidio non è incoraggiante, ma neanche quella di dimenticare le persone amate. Mi trovassi in una situazione del genere, non saprei assolutamente cosa fare, perché in ogni caso la mia famiglia ne uscirebbe distrutta.
Ultimo punto, Hanamaki come vittima. Io adoro lui e Matsukawa come coppia, sono una bella combinazione, sempre divertenti. Vederli, però, in questo contesto mi ha messo un'incredibile tristezza addosso e spero vivamente che ci sia un modo per lui di ricordarsi di Issei.
Credo di aver detto tutto, perciò ti saluto e andrò a leggere subito il prossimo capitolo.
Kiss,
Yonaka-chan |