Recensioni per
Se non in questa vita, quando...
di Amantea

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
30/06/18, ore 22:46

André ha un'anima antica, io lo paragono al " Piccolo Buddha", è come se lui"sapesse" già tante cose su loro due e sul loro destino, che infatti si dipana in due occhi incredibilmente verdi che in un attimo chiariscono l'essenza della storia. Molto profondo, struggente e contemporaneamente consolatorio.

Recensore Master
08/05/18, ore 12:34

Molto bello i dialogo tra i due ragazzini, sopratutto l'ultimo discorso che Andrè ha fatto a Oscar che in quel momento non l'aveva capito, ma inteso negli anni avvenire.
Racconto malinconico e appassionato!

Recensore Master
01/08/16, ore 20:30

Una storia che suscita emozioni e' sempre un piacere leggerla. E la tua storia suscita molta tristezza.
Tenerissimo il piccolo Andre' nella sua convinzione che Oscar non morira' in battaglia,che non sara' per sempre un soldato. E' gia' consapevole che tra loro c'e' un legame unico,anche se Oscar non riesce ancora a capirlo.
E cio' che li ha uniti continuera' a vivere nella loro bambina. Non spieghi come,dove e perche' Andre' non ci sia piu',in realta' non e' importante.
Un giorno Oscar e Andre' si sono amati e quell'amore non e' andato perduto.
Molto taccante.
A presto.
Anna

Recensore Master
01/08/16, ore 08:05

A me è piaciuta questa storia. Forse li hai fatti troppo maturi all'inizio, forse l'idea della.spiaggia e di lei che sopravvive insieme alla.figlia di André non è originalissima, ma il tuo modo di narrarceli, di farceli vedere, e soprattutto quel profondo ammonimento di André, quelle parole che ritornano malinconicamente nel finale, tratte da un taccuino nero liso dal tempo, fanno di questa storia l'ennesimo, struggente gioiello della tua produzione. Quanta tristezza, quanto senso di ineluttabilità e di rimpianto si avverte...ma poi ecco arrivare quella bimba, e la tristezza un po' svanisce, dal nostro cuore e da quello di Oscar, e un po' si riaccende la speranza anche se André non c'è più fisicamente ma rivive solo nel ricordo. Un plausibile what if...mi piace pensare che dopo quelle parole all'inizio, in qualche modo abbiamo potuto vivere prima il loro amore (io la butto là...ti.venisse voglia di un prequel!) Un bacio

Recensore Master
31/07/16, ore 23:23

Un altro gioiello. Meno male che non ci hai abbandonato del tutto. Quanto amore riesci a trasmetterci. Bella la loro immagine di adolescenti dove sono già loro, lei presa dal suo ruolo e lui che pazientemente le spiega la vita. Poi un salto temporale e una notte di luglio non è stata vana ,ha germogliato un frutto a consolazione di una donna che si è negata troppo a sé stessa. La vita è unica ma ha tanti raggi di ruota e il vero amore si ritrova sempre. Un grande abbraccio e grazie

Recensore Master
31/07/16, ore 02:31

Ciao cara Amantea,prima di tutto grazie per accettare sempre con senso di filosofia e maturità le mie recensioni anche quando non sono positive. Io lo dico sempre, non si può giudicare la capacità letteraria di una scrittrice dalla poca riuscita di un singolo lavoro o dal genere che propone,ognuno ha i suoi gusti!Certamente se tu negli avvisi avresti aggiunto OOC ,il discorso sarebbe stato molto diverso per me.
Partiamo per ordine:all' inizio ci introduci due bambini Oscar e André che giocano con le spade di legno eppoi fai dire loro frasi mature (nel caso di André )oppure fai parlare Oscar come se sapesse di essere nata femmina, quando,per la cronaca, sappiamo tutti che lei credeva da piccola di essere un maschio;ammesso che fosse in età preadolescente che un po'di seno le fosse già cresciuto, sarebbe poco credibile che il padre le facesse usare ancora una spadina di legno. Per quanto concerne André, non me lo vedo a 12/13 anni filosofeggiare sulla vita come se fosse un adulto, non credi sia esagerato? ,Poi se ben ricordi l'André rappresentato da Nagahama (prime puntate)era molto più sbarazzino e impertinente,poco assomiglia all'André di Dezaki ,profondo e tormentato.
Per quanto riguarda la seconda parte, ti dirò c'è questo abissale vuoto temporale di qualche decennio e spunta fuori una Oscar già adulta e già madre di una bambina, non ci è dato sapere nulla sulla morte di Andre 'ne' su cosa gli sia successo, si intuisce solo che Oscar non è andata alla Bastiglia quel giorno, ma che ha deciso di poter vivere senza colui che ama attraverso l'amore frutto di quell'indimenticabile notte! Riguardo Oscar,la sua tisi non è contemplata, poiché altrimenti non sarebbe nata questa bimba, l'unica certezza è che loro due hanno vissuto la "notte delle lucciole ";il racconto in generale, dal mio punto di vista è nebuloso, ermetico. Ti dirò che sarebbe stato geniale e appassionante se i tuoi protagonisti avessero avuto un nome diverso,e la storia fosse uscita nella categoria "originali ",allora si che il tutto avrebbe acquistato un valore e un significato ben più interessante ,cui una qualsiasi obiezione o critica si sarebbe rivelata inutile. Buona notte !
P.S Sei molto valida,la tue facoltà linguistiche e le capacità introspettive sono sempre sorprendenti
(Recensione modificata il 31/07/2016 - 12:11 pm)

Recensore Master
30/07/16, ore 13:33

Cara Luciana è sempre un piacere "rileggerti".
E' estate piena, ma tu ci hai portato una storia tutt' altro che disimpegnata e vacanziera.
Io non vorrei sembrare troppo pignola, ma i pensieri di quei due bambini a me sembrano
troppo "profondi". Le riflessioni di Andrè le potrei anche accettare, in fondo lui ha sempre
avuto un unico scopo nella sua esistenza, ma sentire Oscar parlare di parti e parlare di sè
stessa riferendosi al sesso femminile mi fa un "certo effetto". Però questa è la fanfiction
quindi è possibilissimo anche il caso di due giovanissimi filosofi spadaccini.
La seconda parte del tuo racconto è stupenda, romantica e malinconica al punto tale che,
invece di ieri sera sul tardi, ti sto recensendo oggi a mezza giornata, cioè a un' ora in cui
la malinconia mi fa soffrire decisamente di meno.
Magnifica la scena finale. Quelle orme sulla sabbia, cancellate velocemente dal vento, le
trovo una perfetta allegoria dell' umana esistenza. Il nostro cammino in questa vita è
profondo come quelle tracce, ma allo stesso tempo transitorio come la loro durata al
cospetto dell' azione di quel vento. In una fantasia "tutta mia", ho immaginato che la bam-
bina, nell' intrico di quei due cammini dispersi dal vento, potesse veder apparire le orme
di un piede più grande, che le accompagnava verso casa. Sei sempre bravissima. CIAO!!!

Recensore Master
30/07/16, ore 12:28

Molto commovente e toccante: André se ne è andato, ma Oscar ha comunque capito ciò che lui voleva farle capire.

Recensore Master
29/07/16, ore 23:34

Ma che bella storia tutta sugosa :)

Si certo, eretica, o comunque non ortodossa: lei vive, lui no. Però c'è una bimba. E c'è tanto amore. Non del tipo lunastellecuore, ma ti dico qualcosa che vorrei ti servisse a vivere più pienamente la tua vita.

André è saggio - è un ruolo che gli affibbiamo spesso con tanto affetto: un saggio grillo parlante che riesce a leggere la donna che sarà nella bambina che c'è e cerca di dirle quelle cose che forse anche noi piacerebbe poter dire a chiunque abbiamo amato, specialmente ad un figlio, ed anche un po', alla versione piccole di noi stesse che vediamo nel personaggio di Lady Oscar - almeno a volte è così che credo io.
André qui riesce a dirlo ad Oscar, che la vita è una, che non è vero che si muore e poi si fa un altro giro, stavolta più saggi e con tutte le risposte giuste, e che forse non si può scegliere davvero ciò che si è, e che forse no, un momento c'è - o ci dovrebbe essere. E' giusto lasciarlo passare?
Per Oscar, secondo André, il momento che conta è quando si decide ciò che si vuole o può essere. Per lui quello in cui dire a qualcuno che lo si ama - posso dire che mi auguro che sia riuscito a dirglielo prima dello strappo, in un modo più suo e meno da bodice ripper.
Miracolo di un taccuino nero, la voce arriva anche ad una bambina immensamente amata.

E' proprio una bella storia :))))))

Recensore Veterano
29/07/16, ore 21:46

Le parole di Andrè bambino che duellano forse sono un po' troppo da adulto. Ma le parole dell'Andrè del diario sono di uno struggente da strapparti le viscere per la forza potente dell'amore e della disperazione da cui muovono.
Bel parallelo, bella storia, condensata ma c'è tutto di loro.
E, per una volta, non mi è spiaciuto il finale a sorpresa con Oscar che sopravvive al suo amato. La presenza della bimba dagli inconfondibili occhi verdi giustifica tutto.