Recensioni per
Freedom
di Rota

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/04/09, ore 22:48
Cap. 1:

Wii *_* mi piace molto l'idea di Kimimaro con Oro. Se davvero è la prima volta che li tratti...beh, hai fatto un ottimo lavoro. La fanfic è bella, riesce a far capire la visuale del protagonista. Ok è breve e forse non molto originale, ma è davvero ben scritta, soprattutto per quel che riguarda i pensieri e le sensazioni *_* poi la scena, diciamocelo: ci voleva *O* Bravissima Rota, come sempre *__*!

Recensore Junior
29/04/09, ore 15:16
Cap. 1:

è molto bello, soprattutto le parti in corsivo, sono porofondissime.. uao!!

Recensore Veterano
28/04/09, ore 22:55
Cap. 1:

Yo! Sono già qui, ragazza. OçO Dunque dunque, belle le parti in corsivetto che riflettono sulla libertà, seriamente belle nelle loro similitudini, iniziano a perdere un po' quando Kimimaro passa dal pensare alla libertà al pensare ad Orochimaru. Le parti di narrato hanno delle imprecisioni e forse le avrei approfondite in modo diverso, perchè le immagini dei personaggi non le ho trovate corrette da un punt di vista caratteriale. Soprattutto, dallo stile quasi aulico del corsivo, si è saltato ad uno stile più imprecisato e "rozzo" (passami il termine °*°) del narrato. Di tutta la parte narrata quella descritta meglio è stata la parte del rapporto, carnale e senza spiegazione di sentimenti o pensieri, tuttavia assolutamente "caldo" senza lo scadere nello squallido, tutt'altro. Questo, però, ha minimizzato il rapporto tra Orochimaru e Kimimaro, che sono arrivati a diventare leggermente OOC. La frase di Orochi segnalata anche da Compa l'ho trovata quantomeno fuoriluogo a mia volta, soprattutto per il carattere così calcolatore di Orochimaru, che non si perderebbe mai ad usare un linguaggio così basso dalla posizione in cui si trova. Ugualmente Kimimaro l'ho trovato anche troppo remissivo nei confronti del suo signore, esattamente come Orochi è stato quasi troppo crudele con lui, troppo materiale, cosa che è evidente che non accade, soprattutto nei confronti di Kimimaro. (Una nota importante: hai ripetuto spesso l'attributo "occhi scuri" per Orochimaru, si all'inizio che in fondo. E' bene ricordarsi che i suoi occhi non sono affatto scuri, bensì dorati e/o giallastri. XD E sempre verso Orochi hai usato l'aggettivo "figura severa", e non è affatto scorretto, tutt'altro, ma non trovo che ad una persona melliflua come Oro si addica. °*° Come non trovo che Oro si sprecherebbe a rivolgere a Kimimaro sorrisi saccenti oghigni, a mio parere non ha alcun bisogno di essere saccente con lui. Anche se questa è un'opinione assolutamente personale). Ci sono un po' di imprecisioni grammaticali, errori di battitura ed altro:
-"Libertà vuol dire essere per sé stessi, solo e solamente per sé stessi": "se stessi" è scritto con la e accentata, cosa scorretta in italiano. Il sé riflessivo si accenta sempre tranne che davanti a "stesso" o "medesimo".
-"La lingua gioca spietatamente con la sua serva gemella, soggiocandola": "soggiogandola" scritto con la c. XD
-"che non s’accontenta a strisciare assieme ai vermi": qui cambierei "a" con "di", mi suona meglio. °*°
-"Un semplice bacio sciocca su quelle labbra martoriate": ti sei scordata un'h. XD Sciocca invece di schiocca.
In ogni caso, la fanfiction non è una brutta introspezione, andrebbe rivista in alcuni rapporti tra i due, ma l'ho apprezzata. Prava pampina. =ç=
Kupò.

Nuovo recensore
28/04/09, ore 22:52
Cap. 1:

La storia è impostata in maniera molto particolare. Abbiamo infatti un'alternanza tra ciò che Kimimaro pensa, e ciò che realmente accade nella stanza, all'apparenza come se le due narrazioni fossero completamente distaccate. Le elucubrazioni del personaggio principale, infatti, vagano per lidi lontani, ricostruendo amare realtà e deliranti ambizioni. Soltanto alla fine esse si ricongiungono agli avvenimenti, e rivelano il senso di questa nonsense. Sembra strano dirlo, eppure è così. Tuttavia, la situazione che proponi è molto semplice, e senza particolari svolte. Anche come contenuto, la fanfic non brilla per originalità. Come avrai notato, infatti, il voto che ho assegnato alla voce in questione è il più basso. Principalmente perchè tutta l'introspezione viaggia su binari che Kishimoto ha già chiaramente delineato nella sua personale caratterizzazione di Kimimaro, specie se rapportata al sannin dei serpenti. Insomma, il suo punto di vista è prevedibile, per quanto tu l'abbia raccontato in modo piacevole, azzeccato e con intricati concetti. Da Kimimaro, infatti, non ci si aspetta niente di più e niente di meno che una venerazione a dir poco masochista. Proprio per questo, l'IC dei personaggi è degno di nota, nonostante qualche piccola sbavatura mi abbia fatto riflettere. In realtà, il mio scetticismo ruota attorno ad una sola, singola frase: ciò che Orochimaru dice a Kimimaro; o meglio, la maniera in cui esplicita le proprie intenzioni. -Adesso faremo l’amore, Kimimaro… Perchè ho una fottuta voglia di scoparti!- Non mi sembra un linguaggio consono, stona con la fluidità e la musicalità del racconto, oltre che con l'ambientazione, e, per quanto Orochimaru sia una persona diretta e decisa, trovo anche che strida col suo naturale modo di esprimersi. E' un'affermazione parecchio rozza, forse troppo, per qualcuno che è abile con le parole, e che sa modularle nella maniera migliore possibile, suadente, melliflua, con una certa classe, se vogliamo, a mio parere parte integrante del suo forte carisma. Sarò sincera, se fosse stata un'AU ambientata ai giorni d'oggi, probabilmente l'affermazione in sè non avrebbe particolarmente catalizzato la mia attenzione. Vorrei spendere giusto qualche altra riga su questo passaggio. Subito dopo la battuta di Orochimaru aggiungi: "Il ragazzo sa quale ordine implicito si nasconde dietro quelle parole, conosce il suo padrone abbastanza bene da intuirne le intenzioni senza che questi debba dargli pena di comunicarli." Tralasciando quel "dargli" che avrebbe dovuto essere un "darsi", vorrei farti notare che il senso della frase non è corretto. Non c'è nessun significato implicito nelle parole di Orochimaru, tutt'altro. E' stato chiaro, preciso e conciso. Se invece avesse detto qualcosa del tipo "adesso ci divertiamo" o "perchè ho voglia di giocare con te", allora sarebbe stato tutto un altro discorso... Per quanto riguarda l'attinenza al tema, direi che sei stata abbastanza pertinente, anche se avresti potuto fare di più. Ci proponi un Kimimaro completamente succube di Orochimaru, soprattutto perchè vuole esserne succube... e un Orochimaru che non si fa scrupoli ad approfittarsene. Tuttavia, per quanto siano chiari i sentimenti del primo, non si può dire altrettanto per i sentimenti del secondo. Tanto dalle azioni di Orochimaru, quanto dalle riflessioni di Kimimaro, infatti, si percepisce l'incommensurabile ambizione del sannin... mentre quello che lo lega a Kimimaro, al di là della pura e semplice brama di possesso, viene soltanto accennato; lasciato intuire da una carezza, da una parola, o dalla totale assenza di entrambe le cose. Il trucco c'è, ma non si vede. Ma possedendo io un'indole curiosa, avrei preferito approfondire ulteriormente la questione... La forma è buona, fluida e scorrevole, anche se pecca di qualche piccola svista. Di tanto in tanto, poi, fa l'apparizione qualche superfluo fronzolo e qualche periodo leggermente contorto. Tipo questo: "Il piccolo trono addossato alla parete, d’ombra anche quello, è occupato dal padrone, che siede immobile e silenzioso, cha paziente attende che il suo ordine sia eseguito, portato a termine." Io avrei messo così: "Il piccolo trono addossato alla parete, d'ombra anch'esso, è occupato dal padrone, che siede immobile e silenzioso, mentre attende paziente che il suo ordine sia portato a termine." Inoltre, dire "eseguito" e subito dopo "portato a termine" equivale ad una ripetizione, giacchè è una precisazione superflua che sostanzialmente dice la stessa cosa. Parametri a parte, ho trovato la lettura molto piacevole. I versi che hai usato cullano il lettore dall'inizio alla fine, proiettandolo ineluttabilmente tra le pieghe più recondite della mente di Kimimaro, incredibilmente profondo, terribilmente struggente. Pensieri e sensazioni si alternano, insieme al punto di vista, che saetta agile da un accorato Kimimaro ad un asettico narratore esterno, che, tramite suggestive immagini, ci suggerisce l'accaduto; in un'incredibile nonsense, che, tutto sommato, un senso ce l'ha eccome! I sentimenti che legano i due sono taciti, ma non necessariamente sottintesi; e l'unica cosa chiara ad entrambi è il ruolo che ricoprono: il padrone e lo schiavo. Uno schiavo che vuole essere tale, così da poter essere libero di amare e di servire quel padrone, che, a sua volta, è schiavo della morte, nonostante aneli a quell'immortalità che potrà renderlo libero da qualunque altro limite o confine.

Recensore Veterano
28/04/09, ore 22:41
Cap. 1:

Ho davvero adorato le parti introspettive di Kimimaro e, come già sai dai nostri scleri della giornata, amo il nonsense. Il concetto della libertà dell'uomo e del modo nel quale la gente viene soggiogata da Orochimaru fa rabbrividire; l'ultima frase in particolare credo riassuma in pieno tutto questo, non solo, anche lo stesso Kimimaro e il suo rapporto di dipendenza-adorazione consapevole nei confronti di Orochimaru.
Il loro rapporto sessuale è alternato da pensieri e sensazioni in una maniera secondo me azzeccata, quindi davvero complimenti, per essere la prima volta che tratti i due personaggi insieme penso che tu abbia svolto un ottimo lavoro. Bravissima cara! *_*