Recensioni per
Oh keep the Cat far hence, that's foe to men
di Milla Chan

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
20/11/16, ore 18:36

Cara Milla Chan,
Eccomi qui finalmente a commentare questo terzo capitolo, seppure quasi ad una settimana dall’ultima recensione che ho lasciato a questa fanfiction. Scusami per il ritardo, ma in questo periodo sono sotto esami universitari quindi mi è molto difficile trovare nel tempo libero che mi rimane un giusto equilibrio fra tutto quello che vorrei fare!
Comunque, come stavamo dicendo: Nuova recensione.
E non solo nuova recensione, quanto anche nuovi personaggi. Siamo saliti di un paio di anni, giusto? Ora abbiamo due piccoli bambini che si affacciano alla pubertà, di tredici e quattordici anni. Vorrei davvero ringraziarti per la descrizione di Oikawa fatta da Iwaizumi, perché davvero credo sia un’opera di una delicatezza sconfinata. L’amore – o per meglio dire l’affetto, vista la giovane età di entrambi – che Iwaizumi stesso pone nei confronti di Oikawa è come un filtro che ci permette di vedere l’intera scena come racchiusa in una bolla di sensibilità e dolcezza. Il colore degli occhi di Oikawa, così in simbiosi con le cortecce che si schiudono in rami di varie grandezze attorno alla sua figura silenziosa e rilassata, sono già di loro una spettacolo bellissimo. Ma se non bastassero questi, persino il resto delle frasi che vengono espresse dal ragazzo per tenere conto della presenza di Oikawa in quel quadro che gli si pone dinanzi agli occhi sono una degna continuazione di tutta quell’ode a ciò che di bello e di amabile esiste al mondo per Iwaizumi stesso.
Oikawa nella tua storia (o almeno nel tuo capitolo) risulta essere un bambino cocciuto, ancora molto fissato – come nell’originale – con l’idea di non dare modo a nessuno di vedere nulla oltre la sua scorza di bambino incredibilmente sicuro ed inattaccabile, ma dietro la cui maschera si cela una fragilità impressionante. La descrizione della Notte di Sangue è entrata nella scena in maniera quasi prepotente, dittatoriale, sferzando via la tranquillità della silenziosa mattina di Iwaizumi ed Oikawa, sferzando via ogni innocenza per fare posto solo al sangue, alla disperazione, al pianto, all’ingiustizia. Ammetto che per qualche motivo mi aspettavo un momento tragico nella vita di Oikawa, ma questo anche perché per qualche motivo Oikawa stesso stimola tantissimo l’uso di tragedie in generale nelle fanfiction, ma questo è stato davvero un colpo al cuore fortissimo, nonostante la preparazione psicologica iniziale. Il racconto filtrato dal punto di vista di Iwaizumi funziona benissimo, ed in generale non credo ci sarebbe stato modo migliore per esprimere al meglio cosa fosse successo, e mi è rimasta impressa tantissimo nella mente la scena di Iwaizumi che gira l’angolo e trova Oikawa lì, tra le macerie di vetri che scheggiano la sua pelle – come fosse una vellutata e non pelle, e carne, e muscoli, e ossa che pongono una resistenza che viene invece distrutta dalla potenza delle vetrine che scoppiano per il calore del fuoco –, trovandolo che

“lo guardava fisso negli occhi, il sangue che colava lungo la faccia, i denti stretti. Sembrava che gli stesse urlando di salvarlo.”

È una scena cruda, ma in qualche modo si adatta perfettamente ai personaggi, come anche la scena successiva dove Oikawa non riesce, non ce la fa a spostare lo sguardo dai corpi esanimi – o da quello che ne rimane – dei suoi genitori, bloccato in un limbo di immobilità da cui è Iwaizumi stesso quello che lo deve allontanare, obbligandolo a voltare lo sguardo e chiudere così la sua infanzia per sempre.
Quello che rimane veramente assurdo in questa fanfiction comunque sia, e questo devo rimarcarlo perché sì, perché è buono e giusto e perché non capisco perché la tua storia non abbia un’armata di lettori invece di poterli contare sulla dita di una mano, è come tutti siano incredibilmente IC. Non è manco più una questione di Alternative Universe, o di personaggi preferiti. Sono tutti, semplicemente, incredibilmente coerenti con le loro controparti originali. A partire da Kuroo che Kenma, di cui parlerò fra poco, ad arrivare a Iwaizumi e Oikawa, di cui apprezzo tutto, dalle descrizioni al modo in cui parlano o al modo in cui si muovono, a Bokuto nel primo capitolo – che no, io non ho dimenticato. Mio Dio, spero con tutto il cuore che riesca fuori perché no, è adorabile e non può averci lasciato così presto!

E adesso, passiamo a Kuroo e Kenma.
In questo capitolo, più dei precedenti probabilmente, si vede l’incredibile differenza che divide i due ghoul, da un passato così diverso ed un presente così troppo superficialmente simile. Kuroo è un ghoul, in tutto e per tutto. Lo è nell’animo, lo è nella brama, lo è nella libertà, lo è in parte nella sua mancanza di umanità, intesa come vera capacità di sentire la necessità di emulare il loro stile di vita e di provare a confondersi fra loro. Kenma anche è un ghoul, ma per adesso solo di corpo, come se il fatto che mangi carne umana sia solo una pecca peculiare della sua essenza altrimenti pari a quella umana. Ha capacità di un ghoul, ma sono capacità fisiche, e Kenma non usa il fisico. Lui, nato e cresciuto nella sua piccola realtà di bambini altolocato, si ritrova anzi ad essere più umano che altro, seppure senza esserlo ‘abbastanza’, secondo il suo punto di vista.
Kuroo, di base, apre solo una ferita che è già infetta da tempo, ma che Kenma tampona con acqua ossigenata in continuazione nella speranza che non si allarghi mai. Come lui stesso dice:

“Aveva pensato tutto il pomeriggio a quello che era successo e la conclusione a cui era giunto era una sola: non aveva ancora capito come trattare quel ragazzino.
Avevano vissuto due vite completamente diverse fin dalla nascita, col senno di poi era abbastanza logico che non potesse pretendere che i suoi metodi funzionassero su una creatura così delicata. Forse, appunto, troppo delicata: era di questo che voleva avvisarlo. Avrebbe voluto scuotergli via di dosso quel velo di nivea leggerezza, perché non ci sarebbe stato posto per quella nel mondo. Kenma doveva sbarazzarsene per continuare a vivere. Voleva solo che Kenma sapesse come comportarsi in futuro, evitargli brutte sorprese.”

È proprio la delicatezza a mancargli, quella sorta di febbricitante necessità di scuoterlo e di fargli capire che la ferita non è infetta, ma è nata così. Fargli capire che la sua natura di ghoul non è una cosa che deve combattere e pulire, ma solo accettare. Non lo dice con cattiveria, ma solo perché, forse, ha paura che quando questa consapevolezza arriverà nel cuore di Kenma, e se lui non lo avrà preparato ad accettare questa cosa per quel momento, allora Kenma, il delicato Kenma, potrebbe in parte non reggere il colpo e uscirne più devastato di quanto possa accettare.
La parte che riguarda l’abbraccio è volta proprio a fargli capire questo, quanto tutto ciò lo faccia per lui, quanto ci tenga a lui e quanto non vorrebbe arrecargli dolore nemmeno involontariamente. È una scena di una tenerezza disarmante, leggendo la quale io mi sono sinceramente sciolta come ghiaccio al sole, e non riesco nemmeno ad immaginare il tremante timore che deve aver vissuto Kenma in fin dei conti nel sentire questa sua graffiante certezza di essere un rimpiazzo, una seconda scelta; che poi, è anche il motivo per il quale fa fatica ad accettare quello che dice Kuroo probabilmente, per paura di prendere atteggiamenti che ricordino solo a Kuroo l’altro, Bokuto, il nostro raggio di sole scomparso.
Ultima cosa che vorrei commentare, a questo punto, è la scena del gatto.
Mi è piaciuta moltissimo per prima cosa l’assoluta attenzione che Kenma dà al gatto, girandosi istintivamente a fissarlo seppure da molto lontano (facendo quindi anche risaltare molto, inconsapevolmente, il suo lato da predatore nato!), sia la lunga trafila che Kuroo gli fa fare per prendere il gatto, riuscendo quindi a trovare un modo più che conveniente per farlo allenare senza che si senta davvero oppresso nel farlo. Kuroo ci ha visto lungo in ogni caso, perché Kenma è davvero un bambino non soltanto sveglio, ma anche molto intelligente. E questo, di base, è fondamentale per una caccia quanto la forza fisica.
Sono ancora molto curiosa di sapere che tipo di Kagune darai loro! Nei miei disegni li ho sempre immaginati con Koukaku (Kuroo) e con un Bikaku (Kenma) perché mi piace molto l’idea che si adattino anche alle loro conformazioni fisiche. Kuroo è molto robusto, cioè adesso è un ragazzino ma in futuro sarà un bellissimo fusto di un metro e novanta (…), quindi credo sia una delle poche persone che possa reggere un Kagune così forte senza cadere rovinosamente a terra dopo cinque minuti. Kenma naturalmente perché è una coda, ahahah! Che domande, vero. (…)
Ma insomma, tralasciando questo, sono davvero curiosa di sapere tu cosa abbia scelto e le tue motivazioni che ti hanno portato a sceglierle, e spero tantissimo che in futuro uscirà come argomento!
Il mio compito qui è finito, ma prima di terminare il commento vorrei un attimo porre l’attenzione sul titolo del capitolo, proprio come ho fatto precedentemente con l’altro capitolo. Da quello che posso intuire ti sta molto plasmando su delle scelte letterarie della letteratura inglese dell’ultimo anno di liceo, giusto? Thomas Gray si studia in quel periodo, che come ti ho già detto nel capitolo precedente è un periodo splendido, e trovo molto azzeccata (come sempre quando si parla di te, mannaggia sei troppo brava ed io ti adoro!) la scelta della frase come della spiegazione.
Tanto di cappello quindi, ricordami il perché non veda diecimila commenti ad ogni tuo capitolo per favore perché io qui più vado avanti e meno lo capisco, sinceramente.
Ci sentiamo presto, con solita minaccia annessa (che a proposito, inizia a diventare piuttosto inquietante)
Spero di poter leggere il prossimo capitolo il prima possibile!

Nanas
(Recensione modificata il 20/11/2016 - 06:40 pm)

Recensore Veterano
17/09/16, ore 17:23

Eccomiii, sono in ritardo di una vita ma finalmente ce l'ho fatta a scrivere una recensione!! Per ragioni do ordine *leggasi: per non mischiare le due cose insieme rischiando quindi di non farti capire niente di quello che intendo* ho deciso di dividere il tutto in due parti, una riguardo a Iwaizumi e Oikawa, l'altra su Kenma e Kuroo. Ecco. E poi non dire che non mi sforzo di sviluppare un discorso ordinato - anche se fallisco quasi sempre XD
IWAIZUMI - OIKAWA: finalmente si scopre dove era finito Hajime! Certo, manca ancora Bokuto, ma sono fiduciosa che prima o poi verrà fuori... Insieme ad Akaashi :)
Non posso certo dire che il luogo in cui Hajime si trova mi dispiaccia: abita sopra un negozio di fiori - se ho capito bene - e soprattutto insieme a Tooruuuuu!!! E a suo zio Viva la IwaOi!!! *________* *vomita arcobaleni* ehm ehm. Ehm. Passando a cose serie che non siano fangirlare su quanto carini siano questi due o su quanto sia romantica e azzeccata la location, voglio complimentarmi con te per come hai deciso di raccontare e sviluppare la loro vicenda e il rapporto che hanno instaurato - sono soprattutto felice che tu li abbia fatti conoscere da ragazzini, e anche come tu li abbia fatti incontrare, perché penso che la loro amicizia abbia in questo caso basi molto più solide di quelle che avrebbe avuto se magari si fossero conosciuti più tardi. Ci sono un sacco di dettagli sul loro rapporto che mi piacciono tantissimo, ad esempio il fatto che Tooru è convinto che senza Hajime non sarebbe sopravvissuto. È già un segno che indica quanto ci sia affezionato? ❤ Mi fanno venire certi feels... *_____*
Aver inoltre condiviso un'esperienza scioccante come lo scoprire i corpi dei genitori di Tooru...deve averli uniti molto, e si vede. Soprattutto perché Hajime ci tiene a vederlo felice, e lo sopporta anche quando è irritante o infantile. Insomma gli vuole bene, e questa cosa mi fa quasi commuovereeee T.T quand'è che si metteranno insiemeee?? T.T
KUROO - KENMA: nonostante Kenma stesso "dica" che lui e Kuroo si scontrano spesso, penso che queste litigate, che siano più o meno serie, sono fondamentali per lo sviluppo del loro rapporto - che diventa sempre più solido...soprattutto dopo che Kuroo ammette di non aver ancora capito bene come agire con Kenma. Non che lo biasimi, quest'ultimo ha un carattere alquanto criptico, e già solo il fatto di essere riuscita a non renderlo OOC dovrebbe essere di grande orgoglio per te ;) Per quanto riguarda invece la parte dell'inseguimento di quel "povero" gatto, si scopre che Kenma ha doti nascoste! fra cui quella di farsi benvolere da gatti randagi, in barba a Kuroo Yay! Kenma powah! E finalmente questi due cominciano ad essere un po' più attaccati... :) ho anche apprezzato l'accenno all'amicizia un po' strana fra Shoyo e Kenma, e spero di vedere il chibi-chan nel prossimo capitolo.
A presto!!
P. S.: mi piace moltissimo il fatto che non manchi mai di spiegare da dove trai i titoli per i capitoli - e poi trovi sempre le frasi più azzeccate! Sarà un dono degli scrittori colti?

Nuovo recensore
01/09/16, ore 18:56

Dopo all'incirca tre secoli sono finalmente riuscita a recensire questa storia.
Non vedevo l'ora di farlo dal primo capitolo, ma ho avuto pochissimo tempo in queste settimane, ma almeno ora sono qui.
Piccola premessa: sono molto affezionata all'argomento Ghoul, pur avendo visto - aimé - solo l'anime, sono davvero legata a quella storia perché se vista in chiave metaforica non fa altro che parlare di ciascuno di noi, "normale" e "non". Dunque, quando ho visto questa storia e ho letto Tokyo Ghoul AU, oltre ad essere un po' scettica ho pensato che un qualcosa del genere ci stava - eccome se ci stava! - se scritto bene. Non è molto semplice, infatti, unire le caratterizzazioni dei personaggi di Haikyuu con tutta la storia intricata e dolorosa di TG, finendo poi con strapire nell'eccessivo OOC e via dicendo.
Finendo, la premessa, dico che sono davvero contenta che tutto questo scetticismo si sia volatilizzato in un battito di ciglia perché la storia mi piace da morire.
Mi piace tantissimo come hai reso i personaggi, perfettamente IC e descritti benissimo. Sono una che ama le descrizioni dettagliate ma che non fanno crescere la barba, e tu ci hai preso in pieno. Sai far entrare nel personaggio, sai far vedere la scena di cui parli come se chi legge sia veramente lì, accanto a Kenma che acchiappa il micio o Iwaizumi che allontana il faccino di Oikawa perché è solo un povero scemo e adoro alla follia come lo hai reso. Oikawa dispensa sorrisi, cerca di far stare meglio un Hajime un po' preoccupato e che cerca di scacciare via i cosiddetti "brutti pensieri". Ma in qualche modo fai notare che sia Oikawa stesso ad averli, a fare un passo in più anche per il suo compagno, a trasportarlo con quella sua ironia un po' discutibile e i sorrisoni accesi in una sorta di bolla in cui apparentemente - e solo apparentemente - i due possono stare tranquilli. Tendenzialmente è Iwaizumi quello forte, che pensa a tutto, ed è vero - lo fa nel migliore dei modi - ma ci sono cose che nemmeno lui può fare. Mi è piaciuta tantissimo la parte del "Di salvezza, Iwaizumi non ne sapeva niente." perché è la pura verità dei fatti. Loro non lo sapranno mai e dovranno convivere con questa cosa per il resto delle loro vite, per questo sono molto curiosa di sapere cosa accadrà in seguito a tutti i vari personaggi.
Perdonami se ho trascurato Kuroo e Kenma, ma avrei scritto davvero troppo e insomma, non ho molta voglia di annoiare.
Per quanto riguarda la storia in sé davvero i miei complimenti, perché hai saputo rendere tutto esattamente come doveva essere reso, e anche se sembra che non voglia dire nulla sappi che è una cosa importantissima. (Almeno dal mio punto di vista)
Aspetterò le prossime tre settimane con impazienza!
Un bacio,
Charlie;


(I tuoi disegni sono qualcosa di tenerissimo; sei tanto brava)