ciao!
ti dirò, la storia è assai originale e per questo ti meriti i complimenti, nonostante il fatto che hai "manipolato" leggermente gli eventi (come il rapimento durato di più e il fatto che zio e nipote parlino)l'idea resta valida e plausibile soprattutto perchè in buona parte sono pensieri che fa il saiyan e... chi ci dice che non abbia pensato anche /in parte al rapporto col fratello? perchè no in fondo?
un unico consiglio però, grafico: i vari dategli (che staccano un po' dalla storia ma allo stesso tempo ne conducono il filo) secondo me andrebbero evidenziati/distinti dal resto del testo, per esempio potresti metterli centrati a destra in modo da... spaziarli, oppure usare i colori, oppure ancora usare caratteri o di,mensioni diverse (non più grandi però dato che il testo è già molto ben ingrandito di suo...)
se lo seguissi, sono convinta verrebbe ancora più bella!^^

un saluto
Nala

Leggi la risposta dell'autore

Ciao Astrale20, sono Kira03, ma puoi chiamarmi Kira, Kira-chan o Ki' (come vuoi😂)!
Personalmente, non mi piace Radish come personaggio e non l'ho mai minimamente calcolato, però mi piace com'è reso in questa storia. Probabilmente l'OOC c'è, perché, anche se guardo più Dragon Ball, ricordo i sayan orgogliosi, combattivi e sanguinari, ma non fa assolutamente nulla. Le storie dovrebbero leggersi per la trama e non per l'OOC, almeno così la penso io.
Personaggio a parte, la storia l'ho apprezzata tantissimo. È originalissima: nessuno ha mai scritto qualcosa del genere, dove si crede che Goten sia una reincarnazione di Radish. Te lo dico in senso estremamente positivo, quindi complimenti! È una cosa carina carina 😍
I complimenti te li do anche perché non ho trovato errori di alcun genere, mi sono immedesimata benissimo nella storia e le descrizioni sono fantastiche: non rendono noiosa la lettura, ma la rendono molto piacevole! Il tuo stile mi piace, anche se ho letto solo questa storia di tuo.
Eh, beh, non ho nient'altro da aggiungere😂 storia pucciosa e ben scritta. Alla prossima,
Kira-chan~❤

Leggi la risposta dell'autore