8° Posto
Il pompelmo e le fragole
di Milla4
Premio “Stella cometa”
Grammatica: 9/10
“e ne osservo le piccole” -> -0.2
“Ed ora era lì” -> -0.1
“sulle schiena” -> -0.1
“delle più riccese e influenti famiglie inglesi” -> -0.1 (che vuole dire “riccese”? Se ha un senso, tolgo la penalità!)
“a cui era stata invitata con rappresentante della sua famiglia” -> -0.2 (“come rappresentante”.)
“non era lei l’affascinate in famiglia” -> -0.1
“Charlie non avrebbe avuto vie di scampo, una volta conosciuta Amalia” -> -0.2 (non separare verbo da complemento.)
Come puoi vedere, sono più che altro errori di distrazione che, a volte, sfuggono agli occhi dell’autore. Nulla di grave, complimenti!
Stile: 8/10
“L’enorme porta intarsiata si chiuse alle sue spalle, ora era sola, con lei.”
“No, non era sollievo, era odio; lei odiava sua sorella”
“Ma lei era una medaglia d’argento e, anche se qualcosa stava nascendo tra loro”
“Viola si era sentita derubata, i suoi genitori saputa la frequentazione”
Sono solo alcuni esempi della punteggiatura che hai usato. Mi è sembrata un po’ casuale, affrettata, senza senso. L’uso dei puntini di sospensione mi è parso superfluo: dovrebbero mostrare un’esitazione, un’ambiguità del testo, ma anticipavano solo pezzi di frase continue al periodo. In molti punti, come nel primo caso riportato, andava usato i due punti o il punto fermo. Nel terzo caso la virgola separa la congiunzione dal suo diretto coordinante.
Questo ha reso la lettura un po’ confusa, scandita da un ritmo scostante e stonato. Lo stile è prevalentemente narrativo, ricco di ricordi e pensieri legati al suo passato. Questo ha fatto sì che mancasse una controparte descrittiva, che equilibrasse narrazione e ritmo del racconto.
Originalità e trama: 8/10
Per quanto mi riguarda, non metto in discussione l’originalità della trama che, nonostante a suo modo abbia dei precedenti sullo schermo, tu hai reso personale e unico sulla carta. Il tema “una vita per una vita” è trito e ritrito, ma tu ne hai mostrato una sfumatura differente dal solito che, anche se priva di contesto, ho apprezzato.
Il problema, però, è stato proprio quest’ultimo.
Questo mondo, a metà tra il fantastico e la vita di ogni giorno, doveva essere maggiormente sviluppato: mancava lo sfondo, una base che mi permettesse di entrare nella scena; non ho letto una descrizione degli spazi né delle due ragazze. In cosa Amalia era migliore della protagonista? Nell’aspetto? Nelle capacità? Com’era la vita di Viola all’interno della sua famiglia? Tu ne fai accenni, quasi un elenco a catena, ma non “mostri”, cosa fondamentale in uno scritto che debba coinvolgere il lettore. E questo rito della Scelta: sembra avere basi mistiche, appartenenti a un popolo unico e ricco di tradizioni, di cui, però, non sappiamo nulla; esso ci appare confuso e poco nitido, ai margini seppur il fulcro della vicenda che sta al di sotto dell’introspezione di Viola.
Il livello introspettivo era buono, ma mancava una trama sostanziosa che mi coinvolgesse e desse lo spunto per darti punteggio pieno.
Titolo e impaginazione: 5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, era perfetto.
Per il titolo, ti faccio i miei complimenti! Hai saputo racchiudere in un’antitesi la dualità frizzante e astiosa delle due sorelle, che si manifesta in pensieri mai espressi ad alta voce e in due vite che non si riescono mai a incrociare.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Se da un lato la trama mi ha lasciato l’amaro in bocca, dall’altro l’essenza delle due sorelle traspare in un’esplosione di gusti e sapori.
Viola ne è l’emblema: attraverso i suoi pensieri, flashback e ricordi, hai creato un’evoluzione del suo personaggio che, nonostante rimanga fermo e in silenzio in una stanza, cambia radicalmente la sua vita. Hai descritto la staticità passata e hai espresso al meglio le sue sensazioni sincere e contrastanti allo stesso tempo: ella, infatti, riconosce, in modo autocritico e duro con se stessa, l’ingiustizia e “malvagità” dei suoi pensieri nei confronti della sorella; ma compare anche la purezza della sua libertà, la sua ritrovata indipendenza e la scoperta di questa sua forza interiore. Dinanzi alla morte, Viola finalmente prende in mano la sua vita ed esce dal bozzolo, per diventare la farfalla che Charlie ha visto in lei.
E Amalia, intelligente e perfetta, anche in questa sua innocenza: non solo s’innamora da brava figlia del ragazzo che i suoi hanno scelto per lei, ma non si accorge dell’amore di quest’ultimo per sua sorella. Quando si dice bella e brava sì, ma fino a un certo punto! Nonostante il suo personaggio sia morto, la sua essenza e non solo la sua anima, vivono attraverso le emozioni che ancora ella riesce a suscitare nella sorella.
Gradimento personale: 4/5
Avrei tanto voluto darti il punteggio pieno, perché l’introspezione dei tuoi personaggi è lodevole. Eppure non so apprezzare appieno una storia se essa non mi offre anche una trama avvincente. Un cuore che batte senza un corpo è inutile, non serve!
Punteggio: 44/50 |