Buonasera!
Inizierei dicendo che la cosa che salta da subito all’occhio leggendo questa one-shot è quanto l’ambientazione all’inizio e i sentimenti (uniti alle azioni dei protagonisti) nello sviluppo riescano a fare da forza portante alla narrazione e alla gestione dell’idea.
Il parallelismo con il ballo che fanno alla Shibusen l’ho notato subito anch’io e l’ho trovato delizioso e quasi un clima familiare per far sviluppare qualcosa di ispirato e legato ad emozioni che spaziano dall’introspettivo romantico a quello più passionale e carnale, dosando a dovere entrambe le caratteristiche che danno spessore a Soul, a Maka e ai gesti che compiono per se stessi e l’uno verso l’altra.
Qui Soul appare più particolareggiato, c’è parecchio del suo modo di essere e di pensare e ci sono delle libertà autoriali che lo rendono quasi succube del sentimento che non riesce a togliersi di dosso e ha impellente bisogno di versare tutto verso la sua amata, all’oscuro di tutti, in modo che sia un momento intimo tra entrambi del quale godere.
Questo modo di fare mi ha anche ricordato un po’ una figura vampiresca più “romantica” (c’è anche il riferimento non a caso, presumo), specie quando le si avventa contro per dimostrarle tutto l’amore che sente per lei e prende il controllo, inserendosi nel ciclo della passione più vera.
Penso che sia una scelta più libera da ogni possibile convenzione ma non è risultata troppo distante o comunque macchinosa e questo da lettore è stata una bella cosa da considerare e vivere.
Paper Moon riesce a essere la giusta e sinfonica colonna sonora di una serata capace di unire tanti aspetti vicino all’affetto e che uniscono uniformemente, spaziando tra tutte quelle piccole cose che girano tra i pensieri di Soul.
Sentire Maka cantare soavemente, muoversi con lei in una danza che esprime la volontà di non lasciarsi andare, gli aspetti più virginei e maturi che gli occhi di Soul scorgono mentre si perde nell’anima della sua dama; quando dicevo del tipo di sentimento che si avverte nell’aria, diverso dal solito ma non per questo estraneo.
Lo sviluppo della scena è molto in linea con l’essenza del Soul che hai dipinto (vero e proprio protagonista a questo giro) e mi piace tutta l’aura del quale è pregna: difatti c’è un po’ di ansia per la frenesia di essere scoperti ma al contempo di lasciarsi andare, la passionalità più pura e genuina e l’unione, dove entrambi danno e ricevono all’altra persona.
Tutto si svolge e consuma con velocità senza lasciare tempo ad entrambi di riflettere, è un turbinio di fisicità che trova il suo baricentro e permette di far godere al lettore di una scena energica quanto naturale che va aldilà di ogni piccolo litigio, scaramuccia; è una notte magica dove sono le belle emozioni cristalline a trionfare, quelle che li rendono una coppia più “umanizzata”, se vogliamo.
Delicatezza e istinto che si uniscono piano piano in un unico punto d’incontro, portando le descrizioni della storia – senza contare la narrazione – ad un livello più personalizzato ma avvincente.
Non voglio soffermarmi troppo sul resto perché mi ripeterei, per me leggere una tua fic è segno di cura e di attenzione e mi fa piacere avvertire le piccole differenze che cerchi di apportare ad ogni tua possibile idea, specie per quello che è Halloween in questo caso… e ti ringrazio per essere un porto sicuro quando mi appresto a leggere qualcosa su EFP.
Ti segnalo solo la correzione di un termine: la parola “décolleté” si scrive in questo modo, dato che intendevi dire la scollatura del vestito.
Quella che hai scritto tu è una parola che esiste ma si riferisce a un particolare modello di scarpa.
Insomma, una Soul-centric molto in linea con Halloween e la grande passionalità intimista che circonda il cuore di Soul, riuscendo a rendere partecipe la sua compagna risultando una persona più espansiva del solito ma quasi legato da un legame molto simile a quello che ha una buki per la sua meister.
Un abbraccio,
Watashiwa |