Stasera ho vinto le mie remore e sono qui.
Ho adocchiato questa storia la volta scorsa e già solo per il titolo, l'ho messa tra le seguite. Ché tutti chiamano l'Arcano XVI "La Torre", quando, invece, è "La Casa di Dio". Sorvoliamo sul fatto che è quello stesso Dio a mandarla in frantumi, ché i mortali non sempre c'azzeccano, o non ne usciamo più.
La Torre, dicevamo. Non è quasi mai una Lama felice, perché la Torre ci toglie il tappeto da sotto i piedi, ci rivolta la vita a testa in giù, come fossero tasche da svuotare prima di metterle in lavatrice - sia mai che salti fuori un fazzoletto di carta durante il bucato dei capi scuri!! - e nemmeno chiede scusa. La Torre, non il fazzoletto.
La Torre è questo, una giravolta tanto improvvisa quanto imprevista.
Ma se è rovesciata.
Oh, allora la faccenda cambia. Ché la giravolta, resta. ma i suoi risultati sono ben più nefasti. Sembra quasi che la Torre, rovesciata, ti stia cascando sulla testa, così come accade qui.
O meglio.
La Torre sembra pendere sulla tua testa, come una celebre spada. E questa spada, questa Torre che pende, questa minaccia che rischia di caderti tra capo e collo risponde al nome di Seiya di Pegasus. uno che è fermo, immobile, eburneo come statua. Ma dal cui viso non ti azzardi a distogliere lo sguardo, nemmeno fosse un Angelo Piangente di quelli usciti da Doctor Who, perché lo sai - lo senti, in ogni singolo atomo - che non appena batterai anche solo le ciglia, lu si muoverà. Il marmo prenderà colore e vita e si rialzerà. Perché lui è fatto così. È una minaccia, anche quando dovrebbe essere morto. |