Buongiorno! Oggi è giornata di recensioni (quando si ha quel poco di voglia è meglio non lasciarsela sfuggire), e ne approfitto per passare anche da te.
Dunque, riflettendoci un attimo penso di aver colto l'immagine che volevi trasmettere con i primi versi della poesia, o almeno ti dirò ciò che mi hanno evocato. Ho pensato subito a un bambino sorridente, che impugna questo trifoglio di campo, un po' il simbolo della sua innocenza, perché il trifoglio è semplice, anche più di una margherita che è solitamente il fiore che si ricollega a primo impatto alla semplicità. Ma, visivamente parlando, il trifoglio è spoglio, facile da trovare quanto una margherita, se non di più. E nel verso successo ho pensato sempre a questo bambino, a cui cercano di distruggere brutalmente l'innocenza, quando lui magari non capisce il perché.
Andando avanti a leggere, mi sembra di vedere questo bambino crescere ed essere sempre più chiuso... L'ho interpretato così. E mi sembra ottimo per esprimere come può nascere la diffidenza di una persona verso gli altri: a volte nasce proprio da bambini, quando sembra che ogni nostra azione per quanto naturale non vada mai bene, ci si sente sbagliati, confusi in mezzo alla mischia. E magari si smette di fare ciò che prima ci rendeva felici: può essere impugnare ingenuamente un trifoglio, o giocare a un determinato videogioco, ascoltare una determinata musica o vestirsi in un determinato modo. Tutte insicurezze che negli anni ci seguono come ombre, e si diventa più cauti. Cauti nell'esprimere emozioni, perché si sa, la gente è sempre pronta a criticare e deridere crudelmente.
Infatti mi è piaciuto il fatto di contare fino a tre, perché è come dire che bisogna sempre pensare un attimo prima di parlare, in base a chi si ha di fronte. Ho pensato a un bambino, prima, perché i bambini sono proprio i più spontanei a donare emozioni agli altri, con i loro sorrisi e la visione totalmente pura del mondo – ecco perché li amo, ma adesso ciò non c'entra. Ed è un peccato che, come evince – in diciassette anni è la prima volta che uso questo verbo, mi sento in vena di termini complessi stamattina – dalla tua poesia questa spontaneità negli anni per persone sensibili e un po' emarginate vada persa, sbiadendosi lentamente.
Però è bello, nonostante tutto, che quel cuore non smetta di amare, con le persone giuste ovviamente, seppur ci sia quel pizzico d'esitazione che ci si trascina dietro nel tempo.
Non so, stavolta forse sono riuscita a trovarvi più profondità del solito, e ho cercato di fare un'analisi forse leggermente più breve ma più... Seria? Non lo so, ma spero che tu abbia apprezzato questo mio piccolo sforzo.
Alla prossima!
-H.H.-♥ |