Seconda classificata
Rinascita
di JulyChan
Grammatica: 10/10
Non ho riscontrato errori grammaticali o di sintassi. Complimenti!
Stile: 10/10
La punteggiatura è perfetta ed è completamente serva della drammaticità del momento descritto. Le pause utilizzate – in altre circostante non sarei d'accordo – hanno reso al meglio l'atmosfera cupa e piena di angst, di questo combattimento interno dove i suoi scopi si mischiano falsamente con ciò che le è più caro. Cersei ama i figli più di qualunque cosa, ma nella storia passa molte volte – nel modo in cui ne parlano i suoi nemici e nella percezione che ne ha il popolo - come la donna avida e subdola, che mira solo al potere personale.
Te ne segnalo una in particolare:
- È una gioia lasciarsi andare, in un furore selvaggio che ti divampa dentro.
La virgola spezza il ritmo, quasi in un singulto di frenesia e rabbia: la gioia si tramuta, quindi, in una manifestazione di dolore e pazzia.
Nelle tue storie ho sempre apprezzato lo stile elegante e semplice; ho sempre visto un testo scorrevole e fluido, fatto di immagini leggere, accennate con toni tenui. Qui, nonostante tu abbia mantenuto quella cura per ogni vocabolo e per ogni accostamento allegorico, hai usato la forza, la marcatura dei concetti. Sai benissimo che non prediligo una ripetizione della forma e una ridondanza del lessico, neanche un richiamo di apertura (vedi l'appunto che ti ho fatto nella storia per il precedente contest); qui, invece, non ho problemi a lodare l'affinità tra pensiero/concetti espressi e stile, nonché una complementazione tra caratterizzazione del personaggio e la forma stilistica adoperata. Il doppio "Sai che" o la ripetizione di "È una gioia" sono una pressatura in grassetto del tormento selvaggio e quasi folle che ha fagocitato l'animo finora "posato" di Cersei. La maschera di regina insensibile e avida di potere personale è caduta: la sua furia investirà tutti, senza più le catene dell'amore, che mitigavano la sue voraci manie di distruzione.
L'accostamento con asindeto di "È l'idea" ed "è l'illusione" crea un climax di nitidezza e contrasto: un'immagine concettuale e un'immagine falsata, entrambe visioni effimere ma che acquistano potenza sulla carta; nella mente della protagonista l'idea della vittoria è forte, ma non quanto l'illusione della fine. Si crea, quindi, questa sensazione di vittoria (è una vittoria, quindi si pensa che si voglia protendere all'infinito, proprio per godersi la soddisfazione dell'esito) subito annientata dal desiderio illusorio della fine.
Eros e Thanatos scoppiano come un petardo caricando la fine di mille sensazioni, in rapida successione una dietro l'altra, e sempre espressi con questo gioco di contrasti e annullamenti reciproci: Cersei realizza i suoi desideri, che si scoprono desideri raggiunti per amore, e si ha subito dopo una proiezione di speranza verso la morte come fine di sofferenza. Davvero, è un bellissimo effetto, pieno di carica e forza!
Originalità e trama: 9/10
La tua drabble è un mondo che si scopre un po' alla volta: prima si viene investiti da queste forti immagini di fuoco e vittoria, amore e morte; poi si entra nella mente complessa e tormentata della protagonista, che prende fuoco come la città intorno a lei.
Per quanto riguarda l'attinenza al bando mi hai un po' diviso, spaccato a metà: se da un lato ho percepito lo spezzarsi della maschera, il dolore d'amore che l'attanaglia dopo la morte dei figli, dall'altra parte avrei voluto che il concetto principale – in effetti, l'intera drabble – mi mostrasse l'amore e il dolore. Qui si ha un forte contrasto, e i contrasti per loro natura esaltano i concetti, li mettono in evidenzia; solo che in così poco spazio, la scena si divide tra amore e rabbia, dolore e distruzione. Per questa scena divisa tra i due concetti ho deciso di toglierti un punto: il bando chiedeva di concentrarsi sul lato "nascosto", sull'io profondo che stava dietro la maschera del "nemico da battere"; tu lo metti in risalto con questo magnifico contrasto, ma non è il protagonista, non quanto il concetto di complessità del personaggio.
La trama lavora con un magnifico tris di scene, una che cala nell'atmosfera e due introspettive: la prima riga imprime sulla pagina l'atmosfera e il momento a cui fa riferimento il tuo scritto, crea lo sfondo e getta le basi del parallelismo; la seconda parte passa dal fuoco esterno (quello che divampa intorno a Cersei) a quello interno, che corrode il suo animo, chiude la metafora e prepara la rampa di lancio all'introspezione della protagonista; la terza parte è sia descrittiva che esplicativa, mette a nudo l'anima e chiude un cerchio, innalzando l'evoluzione della donna da "in catene" a furia libera e senza più tentennamenti o remore.
Mi è piaciuto molto come hai gestito lo spazio e il passaggio tra le varie parti. Hai raccontato con nitidezza e con vena chiarificatrice una scena che non è solo effetto speciale e svolta dell'intreccio. Brava!
Titolo e impaginazione: 4/5
Manca il testo giustificato → 0.5
Anche il titolo mi ha diviso a metà! Comprendo a cosa faccia riferimento: Cersei si separa dalle sue catene – il padre e i figli sono morti – e rinasce, forgiata dal suo folle dolore, senza più "tentennamenti" o inibizioni al suo lato distruttivo e venefico; il fuoco è simbolo della sua rinascita come "autentico" cattivo, il fuoco purifica e lava il dolore, cancella ogni possibile sfumatura, accendendo tutto. Ho tolto il mezzo punto perché credo che il concetto della drabble andasse oltre questa rinascita, che è poi quella che interessa maggiormente l'intreccio della serie tv (Cersei perde i figli e rinasce nel dolore), ma a mio parere non è ciò che maggiormente interessava l'introspezione che ne hai fatto tu: il punto forte e saliente della drabble è, per me, il desiderio di morte e il folle dolore che la ghermiscono, l'esaltazione dell'amore che l'aveva guidata fino a quel momento e che ora è svanita. Quindi, il titolo è, sì, attinente, ma non esalta il concetto che secondo me dovrebbe essere messo in primo piano: non tanto quello utile ai fini della trama, ma quello esplicativo del suo personaggio.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Qui dai sempre il meglio di te, nonostante tu abbia capacità in tutti i campi questo è comunque il tuo punto forte, soprattutto in questa storia. Non ti sei limitata a descrivere un aspetto di Cersei né hai focalizzato l'attenzione del lettore su un unico aspetto, mettendo i paraocchi sul resto; hai messo a nudo la vera Cersei, ripulendola dal veleno di cui era imbevuta e forgiandola a nuova immagine dentro una corazza a chiusura ermetica. Il tutto partendo dalla fine e camminando a ritroso, mostrando il mostro e dopo spiegando il perché di tale evoluzione.
Hai messo una grande maiuscola su ciò che ha mosso questo personaggio fino a questo momento, creando tra l'altro un contrasto tra ciò che appare all'esterno e ciò che veramente è il motore che ha guidato i suoi passi: l'amore per la famiglia, il dovere verso il padre, la devozione per i figli, per i quali in qualche modo ha soppresso le sue personali ambizioni.
- Hai fatto di tutto per vivere e per realizzare ogni tuo desiderio, ottenere ogni alito di appagamento – hai fatto tutto per amore.
Il personaggio appare alle altre pedine della storia ambiziosa, amante del potere e donna avida e senza cuore; ma ella è in realtà colei che ha rinunciato al trono per il figlio, colei che ha assecondato le opinioni e le manie di grandezze del padre, colei che ha sopporto un matrimonio infelice e ha dato vita a una stirpe di re e regine, seppur sfortunati e "maledetti". Cersei si mostra in qualche modo fragile, amareggiata quando dici che si deve vivere di attimi, attimi che le sono stati strappati via per sempre e che non possono più aumentare di numero.
Ciò che fa veramente da padrone, però, (ed è un peccato perché era ciò che doveva per un attimo essere accantonato, per quanto riguarda questo contest) è la follia piena di dolore e la rabbia rancorosa che si sprigiona attraverso le fiamme. Cersei è selvaggia, libera di ambire a ciò che ha voluto, donna solitaria che distrugge il mondo e lo ricrea a suo piacimento.
Gradimento personale: 4/5
Tu lo sai ormai: i tuoi testi mi piacciono tantissimo. Mi piace il tuo stile fluido e nitido, l'espressività che riesci a imprimere nelle tue storie, la cura che hai per dettagli e lessico. Tutte queste cose mi fanno impazzire e le ho ritrovate, più forti che mai, a imprimere a fuoco questa drabble nella mia mente. Ma, per ciò che cercavo per questo contest, non sento la soddisfazione piena. La storia mi è piaciuta tantissimo, ma non ha appagato la mia richiesta nel modo in cui avrei voluto. Questo, ovviamente, non ne intacca il valore; quindi, complimenti per la tua bravura!
Citazione: 5.5/7
La citazione è stato uno di quei punti che mi ha diviso. Ovviamente la tua scelta ti ha fatto concorrere per i sette punti, visto la scelta a "x" che era di fatto la più rischiosa, ma sono felice che tu abbia provato. Sicuramente Cersei è una sognatrice e sicuramente avrà fatto azioni atte al meglio, quanto meno per la sua famiglia. Questo è un concetto che rimarchi anche tu nella drabble, e fino a qua ci siamo.
La citazione, però, si prestava a un'interpretazione più "luminosa", non ho altro modo per definirla. Cersei è andata contro tutti – contro il popolo, contro i suoi consiglieri, contro persino i suoi stessi figli a tratti, contro i pensieri di suo fratello – e lo ha fatto sempre con la mente rivolta alle persone a lei care, sacrificando in parte se stessa e in parte riflettendo le sue ambizioni su di loro. Ma alcune parti della citazione non possono lasciare spazio a interpretazioni ambigue, come "hanno cercato di rendere il mondo un posto migliore di quando lo hanno trovato" o "ammiro quelli che combattono la loro giusta causa". Cersei non lotta per un mondo migliore o per una giusta causa; ella lotta per un tornaconto, sì certo altruistico perché rivolto ai figli, ma comunque personale. Ed è per questo motivo che la citazione perde un po' la sua forza e non ti fa guadagnare punteggio pieno.
Punteggio: 52.5/50+7 |