Buon pomeriggio.
Interessante, come sempre, il modo di procedere del re di Francia.
Un modo di avanzare attento, sempre curato e preparato in modo da dover avere meno scontri possibili, e sempre più alleati. Un modo molto accorto di condurre una guerra. Affatto timido, però pensato e studiato.
Il fatto che saranno liberate le prigioniere e riconsegnate al pontefice, potrebbe far aprire un dialogo chiaro con Roma. E, una volta superata Roma, non ci sarà davvero più nulla a separare la marcia del re e quel regno a cui mira.
Gli aragonesi sembrano spariti, il loro nervosismo li sta solo portando ad arretrare... verso una guerra in casa che, a quel punto, difficilmente potranno vincere.
Concordo con te che, magari, col senno di poi, un attacco iniziale e al Nord avrebbe potuto almeno dar vita a una qualche sorta di disperata difesa dei napoletani.
Nel frattempo, a Forlì è tornata la pace, e pure Caterina non ha saputo resistere al marito. Sono convinto che lei ancora non l'abbia perdonato, ma che sia ad un passo dal farlo. Giacomo è una sorta di dipendenza per lei, se non mentale, sicuramente fisica.
Tutto sembra aver ritrovato una discreta tranquillità, nelle terre della Sforza, e speriamo che ciò duri almeno per un po'.
Bel capitolo anche questo, come sempre molto dettagliato e ben curato e strutturato.
Buon proseguimento di giornata e a presto :) |