Recensioni per
180 days
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 119 recensioni.
Positive : 119
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/10/20, ore 07:11
Cap. 18:

Questa storia è meravigliosa, non ho altri termini per definirla, eterea e impalpabile come il luccichio delle ali delle farfalle, dolcissima e triste, ma allo stesso tempo racchiude un innuendo di speranza che tutto possa essere diverso, che tutto possa cambiare alla fine il suo implacabile epilogo. Non lo saprò mai, probabilmente, tanto tempo è passato dall'ultima volta che hai scritto questo incanto. Sai, per un attimo ho pensato di poterla terminare io stessa, di poter prendere tutto questo nelle mie mani e dargli il mio finale, come in un sogno lucido, anche solo per me. Ma non sarebbe la stessa cosa... avrei voluto ancora leggere la magia delle tue parole, solo le tue. Non so se leggerai mai questo scritto, ma se lo farai, sappi che ho sognato e sto piangendo, come se avessi realmente lasciato un amico in balia del suo dolore, in bilico tra la vita e la morte...

Recensore Veterano
05/04/17, ore 05:53
Cap. 18:

Ciao! Allora come promesso nell'altro capitolo eccomi qui a recensire questa magnifica storia. Cominciamo dall'inizio: stavo curiosando tra i tuoi scritti (molti li ho letti e li ho apprezzati particolarmente, ma non ero ancora iscritta quindi non potevo scrivere nulla, per cui sono rimasta un po' indietro con le recensioni, sorry!) ed ho notato questo titolo. Ammetto che stavo per passare avanti, perché solitamente cerco di evitare le storie ancora in corso (ci resto troppo male se poi restano incomplete), ma poi presa dalla curiosità mi son detta "leggiucchio solo un po' l'inizio, per capire di che parla". Non l'avessi mai fatto. Mi sono ritrovata a leggere e divorare 18 capitoli praticamente tutti d'un fiato! Mi sono ritrovata a ridere, a commuovermi, a sperare, a vivere le stesse angosce dei personaggi. Sì forse mi faccio prendere un po' troppo da ciò che leggo! Quest'ultimo capitolo poi mi ha spezzato il cuore, anzi lo ha preso, accartocciato e poi ne ha fatto piccoli coriandoli. Sai qual è stata in particolare la tua bravura? Il farci identificare totalmente con Sherlock in quel momento. John alla fine non ha nulla di grave, in pratica ha avuto un banale svenimento, sì, ha sbattuto la testa, ma da subito ci dici che i valori stanno bene. Eppure noi la viviamo alla maniera di Sherlock, sentiamo tutta la sua ansia e la sua angoscia, l'incertezza, il terrore per il rischio di perdere la persona amata. C'è questa duplicità fantastica tra ciò che ci viene detto razionalmente e ciò che invece proviamo sentimentalmente (perché lo prova Sherlock). E non posso che farti i complimenti per tutto questo. Non ho idea di come farai finire questa storia, per curiosità ho letto la trama del film e ammetto di esserci rimasta male, spero davvero tanto che tu te ne distaccherai. Si vede che sono una che ama il lieto fine? In ogni caso la mia visione personale è che Sherlock sta facendo un suo percorso emotivo/emozionale, sta crescendo (perché anche da adulti non si smette mai di maturare e imparare in un certo senso) scoprendo una parte della vita che fino a quel momento si era precluso, non conosceva affatto. Secondo me è più felice e vivo ora, in compagnia di John Watson, che prima della caduta, quando aveva sì il controllo completo del proprio corpo, ma la sua anima era dilaniata, avvolta dalla solitudine e dalla tristezza. Deve solo prendere coraggio per vivere appieno questa sua vita, capire che le cose sono cambiate ed ora non è più solo, ha un motivo per cui vivere. Leggere la tua storia poi mi ha fatto pensare ad alcuni momenti della 4 stagione, in particolare a quando Sherlock in un letto di ospedale dice a Culverton Smith di non voler morire (e in quel momento secondo me lui davvero capisce che è così) e al dialogo che avviene tra il detective e Faith:
"Togliersi la vita. Espressione interessante. Toglierla a chi? Non sarà di certo al morto che mancherà. La nostra morte è qualcosa che capita a chi resta. La sua vita non le appartiene. Le tolga le mani di dosso."
Sherlock potrebbe voler morire per non far pesare la sua condizione su John, per non imprigionarlo in un qualcosa di non voluto, quasi come un atto di altruismo, per non restare per semplice egoismo. Ma non è ancor più egoistico imporre una propria decisione ad un'altra persona, imporle il dolore di un'assenza? Non so, forse non sono queste le ragioni di Sherlock, ma io davvero non riesco a comprenderle. Forse perché ognuno è fatto a modo suo e non tutti ragioniamo allo stesso modo. Sia chiaro che questo mio non capire non è riferito al tuo modo di scrivere, anzi, sto solo cercando di analizzare a fondo la psicologia di questi personaggi che tu hai descritto in modo stupefacente. Un po' come quando si passa un sacco di tempo a psicanalizzare lo Sherlock della serie, ogni sua parola, gesto o azione.
Se ho ben capito è un periodo frenetico per te, spero che quando avrai un po' di tempo continuerai a scrivere questa storia, io di sicuro attenderò, spero davvero non rimanga incompiuta. A presto!
PS mi sono ricordata una cosa: adoro i riferimenti alle etimologie delle parole! È tutto così ben inserito nella narrazione. Ora concludo davvero, credo sia una delle recensioni più lunghe che io abbia mai fatto!

Recensore Master
21/12/16, ore 00:07
Cap. 18:

L’inizio della riflessione che tu fai fare a Sh sull’amore e sulla sua “socialità”, è pienamente condivisibile: coppie che spesso pubblicizzano davanti agli altri il loro legame con gesti evidenti e plateali, il più delle volte esauriscono presto il loro slancio rispetto a chi, invece, si esprime in modi più nascosti, meno evidenti, quasi più opachi, come osservi tu. Sono altri i segnali (“…pochi sguardi pesanti…”) che il vero amore si fa bastare ed è su questi che John e Sh, anche nella serie BBC, hanno intrecciato le loro vite. Molto suggestivo il punto di vista di Holmes nei confronti del suo corpo: paradossalmente la grave inabilità che ora gli impedisce i movimenti, diventa quasi un alibi per mantenere le distanze da una possibilità di vita che stravolgerebbe completamente il suo culto per la ragione. Ma qui si sbaglia, perché tutto il suo mondo è già sconvolto, nel suo asettico silenzio e nella sua fredda luce razionale, dalla voce di un uomo e dalla sua luminosa umanità. La lotta interiore si fa, via via, più aspra per Sh, perché sempre più grande e profondo è il suo amore per John e la mèta si avvicina, che sia essa una fine che sia essa un inizio. Dovrà decidere quello che ha già deciso e lasciarsi andare nel nulla o aggrapparsi ad un’ipotesi di vita che gli si sta delineando davanti, nell’aspetto e nell’unicità dell’uomo che ama. E mentre si fa più tormentoso il dubbio di non poter più essere sopportabile, un giorno, per il suo corpo devastato e avanza in lui il desiderio di liberare il suo amato dal peso di una vita a metà (“…Più lo guardo, più mi rendo conto che dovrei lasciarlo andare...”) ecco il colpo di scena magistrale che fai “esplodere” nel percorso di questa storia: John sta male, improvvisamente, gettando Sh in un incubo spaventoso. Ma è lo stesso Watson che lo risveglia dal suo caotico torpore, chiamandolo con un nome (“…Sei il mio compagno…”) di cui Sh ha quasi un timore reverenziale, incapace di pensarsi all’altezza di vivere accanto ad un uomo così grande. E lo investe della responsabilità di condividere la quotidianità con lui. Questo è come additare a Sh il cielo, mostrandogli di quali meraviglie possa essere fatta la vita. Concludo qui, e mi rendo conto che parlo troppo di quei due, mentre dovrei parlare di chi li fa muovere e parlare in toni così alti, così significativi: l’Autrice. Ma lei si esprime attraverso le vie delle parole e lo fa in modo unico. Grazie.
(Recensione modificata il 23/12/2016 - 06:22 pm)

Recensore Junior
19/12/16, ore 10:49
Cap. 18:

Oh cara, che gioia questo tuo capitolo. Direi 'finalmente', ma io stessa sono in ritardo di un mese per aggiornare la mia long,pecco delle stesse colpe. Ne approfitto per chiederti donne proceda lì a Marsiglia! Tornando il capitolo, è un gran sospirò di sollievo. Sherlock ha sperimentato la paura della perdita e il dolore profondo che ne consegue, e in cuor mio credo che stia scegliendo di restare. Per John, forse, può farlo. Per John, forse, ha un senso. Vorrei trovare più parole ma sono tra una lezione e l'altra e le tue parole sono come sempre un soffio di vento tra questa staticità. Ti auguro un buon Natale Un bacio. Phae

Nuovo recensore
18/12/16, ore 23:19
Cap. 18:

Grazie! Aspettavo da tanto un nuovo capitolo ! Che spavento john, anche io ho pensato che ci lasciasse. Buon Natale e buon anno. Al prossimo capitolo di questa bellissina storia.

Recensore Veterano
18/12/16, ore 21:24
Cap. 18:

Ma ciao! Continua questa malinconia che pervade ogni capitolo, accompagnata questa volta da una prima parte angst che si alleggerisce verso l'amore fine. In questa storia Sherlock e John sono due anime delicate, che si cercano disperate e si allontanato in un continuo movimento. Non so se l'ho già detto ma la qualità e lo stile che hai tu sono di gran lunga superiori rispetto al libro originale che ti ha ispirata.
Sempre brava e alla prossima, quando sarà :-*

Recensore Master
18/12/16, ore 17:20
Cap. 18:

Capitolo stupendo ed assolutamente in linea con il resto della storia.
Mi hai fatto quasi prendere un colpo, quando John è stato male. Per un attimo (solo per un attimo, perché so che tu non sei crudele), ho temuto che John sarebbe morto prima di Sherlock.
Invece, è stato un modo per far capire a Sherlock cosa sia l'amore e che potrebbe decidere di restare. Per John. Solo per John.
Questa introspezione di Sherlock mi ha colpita tantissimo. E' profonda. Un continuo contrasto fra l'altruismo e l'egoismo, tipici dell'amore.
E' veramente spiazzante il fatto che Sherlock potrebbe decidere di restare per un atto di egoismo, perché non può fare a meno di John, di averlo vicino.
Mentre sente che sarebbe altruistico morire, per non incastrare John in un rapporto che potrebbe non "sopportare" fino alla morte naturale di Sherlock.
E' uno strano punto di vista, ma decisamente umano e comprensibile.

Dall'altra parte, la piccolissima, ma grandiosa parte di un John che definisce Sherlock come suo compagno e capacissimo di prendersi cura di lui.
Premesso che, secondo me, nemmeno uno Sherlock Holmes in condizioni normali sarebbe veramente in grado di prendersi cura di qualcuno, in modo convenzionale, la fiducia incondizionata che John prova verso il suo compagno è sempre un toccasana.

Stiamo andando sempre più verso il fatidico conto alla rovescia, che ci avvicina al finale di questa storia.
Devo dire che non ho idea di cosa aspettarmi. Spargi sapientemente indizi che conducono sia verso la morte che verso la vita, per Sherlock. E mi sento come se, qualsiasi fosse la tua decisione, fosse comunque giusta. Non so se questo concetto sia chiaro. Naturalmente tutti speriamo che Sherlock cambi idea e decida di restare con John, ma stai spiegando talmente bene quale siano le motivazioni che lo spingerebbero a fare l'opposto, che la fine sarebbe perfetta. E credo che, in questo, vi sia tutta la tua bravura di scrittrice e narratrice dello stato umano.

Buon Natale a te.
E bentornata.

Alla prossima.

Ciao! :-)

Recensore Master
18/12/16, ore 16:20
Cap. 18:

Ciao carissima!!
Finalmente hai aggiornato questa splendida storia!!
E' il regalo di Natale più bello che potessi farmi!!
Innanzitutto vorrei dirti che le riflessioni sull'amore di Sherlock mi hanno emozionata profondamente!!
Poi, quando John si è sentito male, ho temuto il peggio! Ho pensato che la vita è veramente imprevedibile, e sono sicura che lo ha pensato anche Sherlock! Credo che abbia finalmente capito cosa si prova a stare dall'altra parte, quando si rischia di perdere la persona che si ama senza poter fare nulla per impedirlo...
Sono felice che alla fine John si sia ripreso! Spero che questo episodio faccia cambiare idea a Sherlock, ma non voglio illudermi, se andasse a finire male, soffrirei troppo! :(
Spero di leggere presto il prossimo capitolo!!
Buon Natale e Felice 2017!! :)

Recensore Veterano
18/12/16, ore 14:45
Cap. 18:

Ciao!
Parlavamo giusto l'altro giorno di questa storia e non ti immagini la mia gioia vedendo un nuovo aggiornamento!
Per quanto mi riguarda, ho adorato il capitolo: il fluff immerso nell'atmosfera angst è stato una novità, in un certo senso, ma è stata una novità molto apprezzata. Sherlock sta facendo i conti con ciò che prova per John, comincia a capire cosa significhi amare davvero e... Non so, sebbene la situazione non sia delle migliori, mi si scalda il cuore.
Non mi aspettavo che John stesse male e quando il capitolo ha preso la piega angst ho davvero avuto paura per lui, anzi per entrambi. Perché John stava male, sì, ma sappiamo che Sherlock è emotivamente più fragile. Mi preoccupavano entrambi, insomma e alla fine, quando mi è sembrato che tutto iniziasse a sistemarsi (più o meno), ho provato un gran sollievo.
Beh, che dire, ti ringrazio per il regalo di Natale anticipato! Contrariamente ai tuoi timori, è stato uno splendido capitolo, intenso e soprattutto molto ricco a livello emotivo. Hai fatto davvero uno splendido lavoro, complimenti. :)
Un abbraccio,
Cami