Grammatica:
Ortografia 10/10 (Eccellente)
Non ho rilevato alcun errore, né di distrazione, né di battitura, né strafalcioni grammaticali, quindi, per quanto riguarda questa voce, non credo di dover dire altro, se non che è un lavoro curato fin nei minimi dettagli.
Lessico 9/10 (Ottimo)
Lessico vasto e ricercato, sebbene non si scada in quei racconti farciti di paroloni altisonanti e desueti usati a sproposito. Hai usato anche molti sinonimi per evitare di ripeterti e anche in questo caso hai messo molta attenzione nella scelta e nella cura delle parole, cercando di variare e di non essere banale. Nonostante questo, è un lessico semplice che non colpisce in maniera particolare, nel senso che per quanto tu a volte abbia fatto ricorso a parole meno utilizzate sei rimasto "nel solco della tradizione".
Sintassi 8/10 (Buono)
Questa voce, purtroppo, è il tuo punto debole: tendi a costruire frasi estremamente brevi, facendo uso di frequenti punti fermi laddove avresti potuto servirti di due punti o del punto e virgola. Questo spezza il ritmo del racconto, sottraendogli fluidità e scorrevolezza. La narrazione avanza a rilento, continuamente ostacolata da queste interruzioni improvvise e inaspettate.
Stile: 9/10 (Ottimo)
Non so se sia una caratteristica tua propria o sia in sintonia con l'ambientazione del racconto, ma adoro la vena di sarcasmo che alcune frasi conferiscono all'intera atmosfera: più volte mi sono ritrovata a sorridere di fronte alle scelte espressive; è il genere di espediente che rende più piacevole la lettura e inoltre ti permette di capire ancora meglio il carattere del personaggio e il contesto in cui è inserito. Per il resto è uno stile semplice, secco e pragmatico che non si perde in descrizioni troppo particolareggiate, è essenziale ed efficace; anche i dialoghi sono ridotti al minimo e lo spazio è lasciato all'azione e al pensiero del protagonista, che trapela continuamente e impregna tutto il racconto. Non so se sia il tuo stile abituale o sia stato adattato alla storia e al personaggio, ma è uno stile che per quanto smilzo e diretto, è assolutamente piacevole perché arricchito, appunto, da commenti sarcastici o da espressioni ironiche; inoltre la varietà di parole utilizzate e la ricerca di vocaboli anche meno banali e più forbiti, lo impreziosisce ulteriormente. È uno stile, però, a mio avviso, ancora da limare e consolidare, che non pare essere usato con troppa disinvoltura, dà l'impressione di uno stile pensato a lungo e su cui hai riflettuto più volte. Per questo la mia votazione non è piena.
Trama:
Originalità: 9/10(Ottimo)
Sebbene la trama di fondo sia, di per sé, canonica (un assassino viene incaricato di uccidere una persona importante), il finale non scontato, ma soprattutto, tutta l'impalcatura che circonda la trama rendono la storia particolarmente originale. Io ho premiato proprio le idee creative e assolutamente mirabolanti che hai inserito in questo racconto: prime fra tutte i Tizzoni e la figura dei Carbonai, e poi i cavalli e le armi alimentate con questi famigerati Tizzoni (il loro utilizzo per animare le cavalcature, in particolare, mi ha ricordato la magnetite usata nel libro "Lo Gnolo" per attivare un uccello meccanico). Purtroppo, però, tutto questo meraviglioso lavoro di preparazione è stato rovinato da una conclusione giunta troppo in fretta che non è riuscita né a coinvolgermi fino in fondo né a sorprendermi, mitigando, in parte, l'effetto a sorpresa che presumo avessi voluto trasmettere.
Coerenza: 8/10 (Buono)
In quanto a coerenza, intendo sia rispettare i vincoli imposti (in questo caso l'appartenenza al genere steampunk), e i collegamenti a tutte le parti del testo, in modo che ogni azione, parola ed evento abbia una sua motivazione e delle conseguenze. Per quest'ultimo non ho nulla da ridire: nel senso che non compare dal nulla un drago a tre teste che rade al suolo la città o Charles sposa la Gran Duchessa (anche se, come alternativa, sarebbe stata davvero inaspettata...); i personaggi rimangono coerenti con loro stessi è ogni avvenimento è correlato all'altro. Capisco che possa sembrare una voce stupida e inutile, ma a volte, nei racconti accadono cose davvero inverosimile persone per storie di genere fantasy, che vanno contro la logica più elementare e che non stanno né in cielo né in terra. Nel tuo caso, fortunatamente, non è successo.
Per quanto riguarda l'elemento steampunk, è stato accennato con le più tradizionali aeronavi, ma poi sono state le innovazioni da tre introdotte le vere protagoniste: le armi futuristiche rappresentate dalle spade e dalle pistole pneumatiche, i tanto nominati cavalli meccanici ecc. che hanno reso molto più originale e interessante il contesto. Purtroppo l'atmosfera del racconto era più protesa più verso il genere fantascientifico che il fantasy vero e proprio, e questo ti ha un po' penalizzato: ciò che io chiedevo era una commistione tra il fantasy più puro (elfi, nani e compagnia bella) e le atmosfere dell'epoca vittoriana condite con un po' di tecnologia anacronistica; nella tua storia l'ultimo elemento c'è, il secondo è accennato, il primo no. Ma non è una mancanza così grave dal momento che si tratta, comunque, di una bellissima storia.
Scorrevolezza: 7/10 (Discreto)
Punto dolente.
La trama si dispiega bene fino alla fine, creando man mano un contesto variegato, originale e interessante; ma all'apice dell'azione, della narrazione e della suspense, tutto viene rovinato da una conclusione affrettata che non ti lascia il tempo di comprenderla e assaporarla: è tutto troppo subitaneo, troppo affastellato e concitato, e molte questioni vengono lasciate risolvere all'intuizione del lettore.
La conclusione di questa storia mi ha lasciata insoddisfatta e non mi ha coinvolto come avrebbe dovuto. Inoltre l'uso abbondante di punti fermi rende il ritmo sincopato e la lettura meno fluida, interrompendo la continuità delle frasi. Questi due elementi hanno molto penalizzato la tua storia, non permettendo di farla apprezzare appieno.
Personaggi:
Caratterizzazione: 6/10 (Sufficiente)
Descrizione molto povera del personaggio dal punto di vista fisico: ne dai solo i tratti caratteristici e salienti, e per quanto un assassino debba rimanere nell'ombra, qualche accenno in più sarebbe servito ad andare oltre la maschera corvina che gli cela il volto (sarebbe stato poi interessante scoprire perché indossa una maschera proprio a forma di corvo...) e a darne un quadro più completo, a maggior ragione, per il fratto che si tratta del protagonista. Lo stesso discorso vale anche per il carattere: ne dai qualche accenno generale, si capisce che è una persona pratica e scrupolosa, che compie il suo dovere senza protestare o lamentarsi, accenni al fatto che non condivida appieno il regime a cui è sottoposto, ma nel contempo, pare rassegnarsi a voler approfondire la questione e si limita a pensare che sia tutto a causa di quel Tizzone super potente; è scettico ma non è un ribelle e preferisce continuare a svolgere il proprio lavoro e a vivere la sua vita senza soffermarsi su speculazioni filosofiche che gli farebbero perdere troppo tempo, è concreto e anche vagamente cinico, eppure c'è in lui una punta di nostalgia e romanticismo (se così si può chiamare) data dal suo amore per la tradizione e la festa delle Prime Nevi e questo pare in contrasto con il resto del suo carattere e lo complica. Tutte queste sono solo mie supposizioni che mi è parso di intravedere da quel poco che Charles dice o fa o pensa: è un profilo incentrato su un paio di idee e reso più sfumato da quel piccolo accenno alla festa delle Prime Nevi. Purtroppo, quest'ultimo, rimane solo un accenno e non si riesce a capire e apprezzare la complessità del personaggio che potrebbe celarvisi, inoltre non hai mai accennato a sete di potere e avidità, quindi non si riesce a capire fino in fondo perché decida lui di essere imperatore. Si può intuire che la brama di potenza attiri molti, ma per essere in linea con il suo carattere avrebbe dovuto lasciare tutto alla Gran Duchessa e lavorare per lei o sparire per sempre: il suo dovere l'aveva compiuto e non sembrava affatto il tipo da invischiarsi in questioni politiche. Per questo la sua scelta finale mi ha lasciata un po' spiazzata e confusa.
Pertinenza con l'immagine: 4/ 5
Hai accennato ai tratti salienti dell'immagine (la maschera di corvo, il cilindro e l'arma) ma ti sei limitato solo a quelli e senza scendere in particolari, facendo perdere parte della caratterizzazione dell'immagine stessa; Charles rispecchia l'immagine, ma avrei preferito una descrizione più dettagliata e particolareggiata (l'uomo indossa anche una giacca nera e guanti neri, porta una cintura alquanto particolare e alla maschera è attaccato quello che sembra un respiratore). Sei stato così preciso per alcuni tratti (hai nominato pure il colore rosso che emana l'arma!) e proprio per questo mi sarei aspettata qualcosa di più: nell'immagine ci sono più particolati di quanti tu ne abbia inseriti, ti sei limitanto a quelli che saltano subito all'occhio.
Pertinenza immagine ambientazione: 5/5
L'ambientazione è stata usata come sfondo principale della parte più importante della storia. La descrizione era precisa, ricca di dettagli e particolari, concisa e "pratica", se mi passi il termine (nel senso che non ti sei perso in descrizioni poetiche, in linea con Chales, che è piuttosto pragmatico. Io personalmente preferisco descrizioni più evocative, ma non sarebbero state coerenti con il personaggio), inoltre l'aggiunta della donna vestita di rosso è stata una chicca che ho molto apprezzato: non eri obbligato a mettere i personaggi presenti nell'immagine, ma tu li hai aggiunti e questo ha arricchito ancora di più la descrizione, rendendola ancora più pertinente e calzante.
Gradimento personale: 10/10
Innanzitutto i miei complimenti per la magnifica presentazione, che mi ha fatto pensare di avere sotto gli occhi non una semplice storia ma un libro già con la sua copertina e la sua impaginazione; ho apprezzato molto lo sforzo e l'impegno di consegnare un lavoro esteticamente ricercato e piacevole, si vede che ci tieni a quello che fai e vuoi che si presenti al meglio.
Mi è piaciuta molto la tua storia, e ci sono rimasta malissimo quando è finita. Le tue creazioni e l'universo che hai ideato mi hanno completamente catturata: avrei voluto conoscere qualcosa di più sui Carbonai, i Tizzoni e la Magia delle Ceneri: sei riuscito a creare un conteso terribilmente affascinante e vorrei tanto che, nel caso in cui non ci sia già, pensassi alla creazione di una long con questa ambientazione...Sarebbe favolosa!
Ho apprezzato tantissimo anche il sottile sarcasmo di cui è impregnato l'intero racconto, e che si scorge da alcune frasi e considerazioni disseminate lungo la storia.
L'unico neo, a mio avviso, è stata la conclusione subitanea: in quattro e quattr'otto Charles ammazza Imperatore e Gran Duchessa e diventa il nuovo sovrano. Avrei preferito se avessi ampliato questa parte e datole maggior rilievo, senza concludere così in fretta, lasciando l'impressione che sia stata tirata via in fretta e furia. Sarebbe stato interessante sviscerare le macchinazioni di fondo dell'intera vicenda e anche qualche accenno in più al regime in cui vivono sarebbe stato gradito, ma capisco che il limite di parole, purtroppo, il più delle volte tarpi le ali.
Il mio suggerimento è di prendere spunto da questa storia, o prendere direttamente questa storia stessa, e ampliarla e arricchirla perché, ripeto, la città di Voxton mi ha davvero catturata con i suoi cavalli meccanici, le armi pneumatiche, i ponti che sembrano più banconi da macellaio e i Tizzoni che tutto governano e tutto caricano...Ho gli occhi che mi brillano!
TOTALI: 85/100 |