Recensioni per
Riconoscersi
di Hades_sama

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/01/17, ore 17:29
Cap. 1:

Ciao Hades_sama! Oggi ero alla ricerca di qualcosa di nuovo da leggere di breve e coinvolgente e sono approdata sulla tua spiaggia. Che dire, questa drabble è davvero folgorante, di una bellezza estrema. Mi hai commosso. Dalle tue poche parole, scelte con cura come si conviene a una drabble ben scritta, emerge tutto il rimpianto di un amore mai consumato. Marin e Aiolia si sono inseguiti e si sono sfiorati per anni senza mai toccarsi. Ora che la Guerra Sacra li ha divisi, dove era sbocciato il fiore di un sentimento delicato e impossibile è rimasto solo un vuoto incolmabile. C'è la tenerezza di un ricordo infantile mescolata alla durezza di un presente che si apre su un futuro di dolore. Complimentissimi!
S.

Recensore Veterano
06/01/17, ore 03:28
Cap. 1:

Oh, oh! Ma che piccola meraviglia ci hai regalato, per l'inizio di quest'anno: affilata e dolorosissima, come un pugnale, che affonda precisissimo fra le costole.
La morte sublima, nobilita i defunti e l'amore che a quei defunti si portava. Allora io mi chiedo: sarebbe potuta durare? Aiolia e Marin, per come ce li presenta Kurumada - che lancia il sasso e poi nasconde la mano, ma è accidentale -, sarebbero potuti funzionare forse solo fino a un certo punto: lui, in quegli anni, è il fratello di un traditore, è un emarginato; lei non sembra esattamente integratissima coi suoi pari - anche a voler non tenere conto della solfa che il Cialtronissimo ci rifila sugli stranieri al Santuario, ché tanto se ne scorda lui stesso nel giro di manco mezzo capitolo.
Però poi si scopre che è Saga ad essere il traditore: allora improvvisamente Aiolia si ritrova ad essere il fratello di un eroe; e Marin ha addestrato uno degli strenui difensori della dea. Mille altri orizzonti si aprono, mille altre possibilità, per entrambi - orizzonti e possibilità che non si ha il tempo di esplorare, che c'è l'ennesima ecatombe dietro l'angolo. Aiolia muore a sua volta, con tutti gli altri Dorati che erano rimasti; ma i defunti, nella memoria, sono sempre un po' più santi di quanto non siano stati in vita. Allora chissà che sarebbe stato di questi due, se anche Aiolia fosse sopravvissuto. A me piace pensare che sarebbe finita: pacificamente, ognuno per la sua strada, ma che sarebbe appunto finita - sarà che non sono una romantica, non credo al grande amore, all'Uno, alle predestinazioni e quant'altro. Si cresce, si cambia - soprattutto quando si è così giovani come sono i due protagonisti, qui -; rimanere insieme richiede tante piccole fatiche, che diventano improvvisamente più grandi quando non sono messe in primo piano dall'urgenza della guerra, ed ancor di più quando cambia completamente il contesto in qui quell'amore era sbocciato. Chissà.
Forse, alla fine, è più facile riconoscere il vuoto nel cuore che è scavato dalla perdita; è più facile mitizzarlo, quel vuoto, e dirsi che sì, quello era l'Uno e lo si è perduto. È tanto più romantico, più netto, più pulito così, ché la vita, quando va avanti, finisce spesso con l'essere un affare un po' sporco e pieno di sbavature.
Quindi mi godo il purissimo dolore di Marin, con una vaga punta di sadomasochismo, che non guasta mai - e con ancora più dolorante compiacimento, pensando a tutti gli scenari che sarebbero potuti essere e non saranno mai.

Un abbraccio e tanti cari auguri di felice anno nuovo anche a te!

Recensore Master
04/01/17, ore 15:28
Cap. 1:

A volte ce ne accorgiamo solo dopo. E fa un male cane. Come questa storia, che colpisce nel segno con chirurgica precisione. Prima ci coccoli con la scena di Marin tra le braccia di sua madre, quasi un ricordo che profuma di vaniglia e coccole serali. Ci tranquillizzi, ci conduci piano piano lungo un sentiero facile e tranquillo. E poi, con un colpo di polso, rigiri la frittata e ci pugnali dritto in mezzo al cuore. Sorridendo.
Brava.
Così si fa!!

Recensore Veterano
04/01/17, ore 02:53
Cap. 1:

Chapeau. Che cos'altro ti posso dire?
Perdona la recensione scarna, ma come posso dirti di quel brivido interno ormai giunta alla fine, quando ho sentito bene una crepa sfaldarsi?
In cento parole mi hai cambiato la nottata.
Non è particolarmente aggraziato come termine, ma questa drabble è potente. C'è la sfumatura di un dolore che le Donne conoscono ed intuiscono anche quando si presenta sempre in guisa diversa per ognuna...è qualche cosa di intimo ed ancestrale, diverso ma che nasce dalla medesima Sorgente...si riconosce e ci fa riconoscere...non so come definirlo.
Probabilmente sono andata da tutt'altra parte di dove volevi condurre il lettore, ma non posso scegliere che cosa sentire ^^'
Grazie per averla condivisa.

E buon anno anche a te! ^^
(Recensione modificata il 04/01/2017 - 02:55 am)