Ciao, spero di riuscire questa volta a lasciarti una recensione senza che mi si blocchi il computer... Dunque, oggi girovagavo per caso sul tuo profilo e ho notato, tra le altre cose, che non avevo mai letto né ovviamente recensito questa storia. Non ho idea del motivo, ma ho voluto recuperare e leggerla immediatamente. In primo luogo perché tutte le tue storie che ho letto mi sono piaciute e poi perché io amo questa coppia in maniera particolare e sono sempre molto felice di leggere storie che li riguardano.
Devo dirti che ho fatto un po' fatica per via dell'impaginazione che le hai dato, io non amo particolarmente questo modo di impaginare perché quando il testo non è ben compattato al centro rende un tantino difficoltosa la lettura. Ma a parte questo dettaglio la storia mi è piaciuta. L'ho trovata insolita, ecco. Non c'è una vera e propria trama, non c'è uno sviluppo di situazioni e personaggi, sembra più che altro una lettera. O meglio una confessione. Una confessione d'amore di questo Greg Lestrade che a quanto si intuisce sente il bisogno di chiarire chi sia Mycroft Holmes. Quale tipo di persona egli sia, rimarcando il fatto che non è affatto come viene dipinto. Un desiderio che ho trovato insolito, sembra un desiderio di dare giustizia a una persona a cui tiene. Il che è un atteggiamento che si è notato molto più in John Watson, restando nel campo di Sherlock BBC. John è proprio quel tipo di persona che prenderebbe a pugni tutti soltanto perché ha denigrato qualcuno a cui vuole bene. Greg non lo si è mai visto in una situazione del genere, forse più che altro perché i Moffits non ce l'hanno mai messo. Mi ha fatto un tantino strano, lo confesso perché questo suo desiderio di chiarire chi è Mycroft Holmes è ciò attorno a cui s'è radicata questa storia. Però al tempo stesso ho apprezzato ciò che hai fatto. Pare quasi una lettera, che Greg scrive al mondo e nella quale si premura di mettere le cose bene in chiaro. Un Greg palesemente innamorato pazzo del suo Mycroft, un Mycroft che ci viene descritto dagli occhi dell'amore, ma la cui descrizione è fedele a quella che noi vediamo di lui. Una descrizione che viene smontata pezzo dopo pezzo da questo Greg assetato di giustizia. Mycroft non è affatto algido o anaffettivo, al contrario è una persona attenta e appassionata. Ho amato il particolare sulla colazione, il fatto di prepararla tutte le mattine personalmente e farla come piace a Greg. Un dettaglio minuscolo e insignificante, in apparenza, ma fa parte di quel quadro di piccole cose e atteggiamenti che io vedo molto su Mycroft. La premura di tutti i giorni è un atteggiamento molto da lui. Lui, al contrario di Sherlock, è uno molto meno teatrale, uno meno da "grandi gesti" ma più da piccoli passi tutti i giorni. Da cose che per chiunque sono banalità, ma nelle quali lui mette una precisione da premio Nobel!
Insomma, un lavoro convincente e piacevole. Mi spiace averci messo anni per leggerlo, ma l'importante è arrivare. Meglio tardi che mai, dico sempre io.
Alla prossima.
Koa |