Devo dire che Anna, nonostante la storia della sua vita l’abbia cambiata e resa una donna più fragile, sta presto ritrovando qualcosa della lei di prima, come il coraggio. D’accordo che Alvise sarà stremato dalla festa e dall’alcol, ma a quanto pare il desiderio di sincerarsi delle condizioni di Antonio, oltre a non farla dormire la notte, le infonde un certo grado di trasgressione, tale da potersene fregare del timore di essere scoperta dal marito lontana dalla propria stanza. Di certo, però, gli appartamenti della servitù sarebbero stati l’ultimo posto in cui cercarla.
Mi sono sciolta quando, parlando di come Anna ricordasse i suoi occhi, lui si sia risvegliato, e quell’azzurro l’aveva di nuovo ammaliata. Sai incastrare flashback e presente così bene che i piani temporali si sovrappongono armonicamente.
Ancora una volta Anna finge di non avere interesse in lui, che averlo sotto lo stesso tetto non le cambia niente, a parte la noia di avere un ospite non gradito. Come no! Infatti ti ci hanno portato di peso, da lui, di notte. Però non puoi dire che il terrore di poterlo perdere ti sia stato imposto da qualcuno, perché quello era finalmente una delle cose più sincere a cui si era potuta abbandonare. Sempre e solo quando nessuno era testimone.
La magia si rompe del tutto quando continuiamo il nostro viaggio indietro nel tempo, a quel giorno, che ha sancito l’interruzione di ogni rapporto “umano” tra i due. E io, che sono sempre (quasi) stata dalla parte di Anna, non posso che darle ragione per la trilionesima volta. Il male che lei ha fatto a lui negli anni, ovvero l’allontanamento dalla famiglia Ristori, l’odio, le male parole, sono forse solo sufficienti a equilibrare il dolore che lui ha provocato a lei. D’altra parte mi si potrebbe dire che “al cuor non si comanda”, ma la mia domanda allora sarebbe: “come si può dimenticare una persona che abbiamo sentito come importante?”
Voglio dire, va bene dimenticare chi sia il fruttivendolo del mercato del giovedì, ma dimenticarsi di Anna solo per il tempo che era passato, per di più con una proposta di matrimonio pendente? Beh, questa rivisitazione di come fosse avvenuta la loro rottura mi piace proprio perché mi permette ancora una volta di schierarmi dalla parte di Anna. Sarò una donna, sarò di parte… Però da qui in avanti Antonio avrà tutto il tempo per poter rimediare. Imparerà ad approcciarsi ad un’Anna un po’ diversa, sicuramente prevenuta nei suoi confronti, ma che usa l’aggressività solo come mezzo di difesa. Vedremo, continuando coi prossimi capitoli, come la presenza di Antonio e il pensiero via via sempre più fisso su di lui cercheranno di insegnarle cosa voglia dire non avere mai smesso di amare.
Che dire, ti ringrazio per avere condiviso con noi questa storia, perché già non vedo l’ora del prossimo capitolo! Un saluto, e a presto! |