Oh, finalmente trovo il tempo per passare da te, anche se so che la tua storia sarà solo un meraviglioso intervallo, un po' forse malinconico, un po' forse di meno, perché poi dovrò mettermi a lavorare con la mia, di storia. E saranno guai, perché non ho molta ispirazione, ma la tua OS mi ha fatto pensare a diverse cose.
Passando alla recensione, fin da subito ti avviso che sarà per l'OCA EFPiana:
Nel leggere la tua storia, mi sono chiesta: ma davvero rimango ancora sorpresa di fronte a queste situazioni qua? Io non so se questa OS fa parte di un qualcosa della tua vita, oppure l'hai inventata - anche questo va bene, né -, però la lettura è stata molto triste e devastante, ma piacevole tutto sommato. Perché? Perché Eleonora è una ragazza come tante altre, che ha deciso di mettere il suo cuore nel petto di un ragazzo che credeva di poterla amare come si deve, ma è stato solo un mero periodo vuoto. Perché Eleonora è una ragazza come altre che ha sofferto per qualcuno che credeva potesse portarla sulla direzione del matrimonio, dei figli, dell'amore per sempre. Dunque duraturo. Perché Eleonora è una ragazza con un cuore che batte, dei sogni e delle aspirazioni e l'unica cosa che voleva fare era essere amata, dunque apprezzata e poter stare un pochettino - neanche stare magari dalla mattina alla sera, ecco, ma un pochino sì dai - con il suo ragazzo, ma niente. Niente di niente ha avuto, solo un misero messaggio da parte di Antonio che l'ha lasciata. Io non so che razza di persona sia una che ti lascia con dei bigliettini, dei messaggi al cellulare o per e-mail, ma uno così dal vivo è da prendere a sberle realmente. E urlargli dietro di andare a fanculo e neanche aspettare le spiegazioni, perché di certo - perlomeno a me - passerebbe la voglia di sentirmele spiegare. No, no. Un bel vaffanculo e ciao ciao e a mai più.
Eh.
Dunque il personaggio di Eleonora l'ho reputato molto maturo, per quello che ha subito - specie poi se si tratta di un tradimento così ampio, così doloroso e proprio al giorno di San Valentino. Dopotutto proprio in quel giorno doveva comportarsi così, lui? Poteva aspettare a lasciarla, poteva aspettare il giorno dopo e invece aveva fretta di farlo perché... Per quale motivo? Magari perché alla fine era con l'altra, con una ragazza che magari neanche sapeva che lui fosse fidanzato, oppure lo sapeva. Anche qui, come facciamo noi - dalla parte del tradimento - a saperlo? Non lo sappiamo, e questo ci fa credere che tutto sia contro di noi. Ti sto dicendo queste cose perché a me è piaciuta Eleonora, e non sono di certo la persona che ti dice qui nelle recensioni che non ha avuto abbastanza coraggio a capirlo prima perché Antonio non l'ha mai amata da alcuni suoi atteggiamenti, perché l'amore quando ti colpisce può stordire anche la persona più intelligente di questo mondo. Io non lo so questo, perché non mi sono mai innamorata né ho mai avuto una relazione seria, forse è meglio così per come sono fatta, ma la mia migliore amica sì e il suo ragazzo tempo qualche settimana, tempo che si è trovato un'altra proprio per colpa della distanza. Meraviglioso no? E non è finita qua: lui ci ha provato con me, io che sono la migliore amica di Francesca. Ma scherziamo? Non ci sono stata al gioco, a niente, e subito l'ho eliminato dalla faccia della terra, ma lei c'è rimasta malissimo e continuava a domandarsi - proprio come Eleonora -, cosa avesse fatto di male.
Ora io ho una domanda: come mai Antonio e chiunque altra persona deve per forza tradire? Voglio dire: non gli andava bene alcuni comportamenti di Eleonora - in questo caso -, così come alcune sue parole? Bisogna sempre parlare, santo Merlino, parlare! Quando c'è qualcosa che non va bene, si parla! Quando qualche atteggiamento non ci è piaciuto? Si parla! E così via, perché altrimenti più si accumulano le cose e più poi uno esplode e o tradisce, oppure si lascia senza spiegazioni o se ne va sparendo. E così non va bene, perché più avanti se ne pente.
Andando avanti, per quanto riguarda il tuo stile, dunque quello che ho captato nella tua storia, mi sembra molto semplice e profondo assieme: hai utilizzato un modo di porre giù le frasi lineare e che vada dritto al punto perché sì, perché così noi lettori possiamo capire subito cosa sia accaduto per far reagire Eleonora in quei modi. E va bene, davvero. Te lo dico e sono sincera. Così come quando sei passata da vari momenti di tristezza, ad altri più da persona che stava assimilando quanto avvenuto: in primis è distrutta, e pensa ai per come, perché, per quale motivo, ma poi hai proseguito mano a mano con la mamma facendo capire che sarebbe subentrato il periodo del passerà tutto prima o poi, e infine il restante. Lei si alza, lava i piatti e parla con mamma, quando prima era addirittura andata al centro commerciale, e poi guarda un film con il proprio genitore. Nei suoi panni, probabilmente mi sarei messa a ridere guardando un film da sola su streaming, o recuperare serie tivù o scrivere o graficare perché io tendo a isolarmi in quei momenti: nessuno mi deve vedere triste.
Ognuno è fatto da sé. E meglio, guarda.
Quindi stile semplice, pulito, fluido e senza tanti ghirigori, ciò che piace a me. Hai inserito persino alcuni pezzi della canzone, e li ho apprezzati perché la conosco - una delle poche italiane, tra l'altro - per accentuare quale momento stesse passando Eleonora. E va bene. Apprezzato.
Infine per quanto riguarda la grammatica e punteggiatura, bah, io non ho visto refusi o frasi né troppo lunghe o corte pertanto per me va bene anche così la tua OS. Nel senso che non ci sono errori, non ho notato niente che mi abbia dato fastidio, quindi è un bel Sì positivo. La tua storia mi è piaciuta.
Ci risentiremo, magari, più avanti con questo gioco oppure no.
Buona serata,
Au revoir |