Recensioni per
Meet S. Holmes
di meiousetsuna
Ciao, dunque, anche in questo capitolo sono rimasta davvero molto colpita dall'opera di adattamento da film a serie che hai fatto. Inserendo personaggi che, sebbene solo nominati, sono in realtà perfettamente calzanti e verosimili in quello che è il loro ruolo. Come Culverton Smith, per esempio. Il tuo averlo citato come "Cereal Killer" lascia velatamente a intendere che Smith in questa storia abbia circa lo stesso ruolo che ha avuto nella serie ovvero quella di un magnate, potente e probabilmente persino spietato perché anche se non viene specificatamente detto, sembra letteralmente volersi mangiare la piccola azienda di Lestrade. Altri personaggi come Irene e Sebastian Moran compaiono e rimangono sullo sfondo, ma non è necessario mostrare troppo per far capire quale ruolo avranno. Il loro essere in combutta con Moriarty fa già di loro una piccola gang e presumo che il tutto c'entrerà con la fusione. Moriarty che sembra mirare ad altro, come al cuore di John per esempio. Dettaglio che francamente me lo rende ancora più odioso. |
Quello che mi ha confermato la lettura di questo capitolo è il carattere vincente della scelta che hai fatto del personaggio in cui far agire la Morte in scena: Sh, con le sfumature dark che lo caratterizzano dal punto di vista visivo, grazie anche ai colori che ricordiamo a proposito del suo abbigliamento ed il suo carattere non uniformato alla rete delle convenzioni sociali, è perfetto. La sua bellezza diventa enigmatica e pericolosa, aggiungendo una carica di fascino in più. Molto suggestivo il punto in cui descrivi il colore cangiante dei suoi occhi, degli occhi della Morte che si sta avvicinando, riconosciuta, a Martha (“…passando a sfumature…”) e le sfiora i polsi ed il viso con il tocco leggero e dolce di una carezza, lasciandole una promessa ed il dono dell’attenuazione momentanea del dolore che l’affligge. Rendi, poi, sempre più evidente il turbamento di John che sente che quello sconosciuto non è una persona come tante, ma che ha qualcosa di misterioso che gli sfugge, attirandolo e respingendolo allo stesso tempo. Probabilmente il significato di quest’ultimo stato d’animo è nell’attrazione sempre più forte che il giovane Lestrade sente per il bellissimo sconosciuto, rischiando di far uscire veramente la sua natura gay, senza troppi mascheramenti (“…avevano il tatto di fingere di non capire troppo…”). Tutti i personaggi sono sistemati nella storia come degli ingranaggi che si completano l’uno con l’altro, ognuno con il ruolo che gli si addice; questo è un altro aspetto di questa tua ff che mi piace molto anche se mi suona strano, per non ripetere sempre il nome di John mentre commento ciò che fa, di usare, per esempio, “il giovane Lestrade”…Ma, essendo figlio di Greg, è ovvio che porti lo stesso cognome, ma quanto mi manca “Watson”…Osservazioni banali a parte, la tua storia mi sta coinvolgendo sempre di più e apprezzo l’impegno che ti sei scelto, e che stai portando avanti bene, di tessere una trama così elaborata. Brava. |
Wow, John è sempre più affascinato da Sherlock, ma ha intuito che c'è qualcosa di strano in lui... |
Ho iniziato a leggere questi due capitoli. |