Recensioni per
L'Impero della Vita
di Vanya Imyarek

Questa storia ha ottenuto 201 recensioni.
Positive : 201
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/12/20, ore 15:26

Ciao Vanya,

Davvero bello il tuo modo di esporre le informazioni di questo tramite un dialogo, che appare molto naturale perché sulle questioni religiose è normale che ci si possa infiammare e si voglia istruire uno sconosciuto ignorante, anche se il suo atteggiamento risultasse fastidioso.

C'è un aspetto che mi colpisce di Corinna, e che me la rende particolarmente gradita: anche se ha imparato pure lei come il suo atteggiamento ribelle possa essere piegato dalla corda coi nodi, non si nota nel suo modo di ragionare una disperazione per la situazione in cui si trova.
Affronta Simay a muso duro, senza partire con l'idea di inamicarselo, anzi, lo manda pure a quel paese.

E mentre per lei si intravvede una possibilità di salvarsi, Choqo si caccia nei guai.
Davvero una bella concusione

Recensore Veterano
13/12/18, ore 21:51

Le cose non si mettono bene con la povera Corinna a quato pare :)
Certo che ritrovarsi schiava in un mondo sconosciuto non è una bella cosa e l'ottusità di Simay non le è d'aiuto. Però c'è da dire che Corinna ha un carattere davvero complicato (per non dire che è insopportabile come un brufolo sul sedere) e non sarà facile aiutarla, se davvero c'è un modo per affrancarla. Intanto scopriamo qualcosa di più sul lore di questa terra e i kisnar sembrano interessanti (li immagino come i paria delle caste indiane). Apprezzo la caratterizzazione dei personaggi. Simay parla e pensa come una persona dei suoi tempi e della sua terra: sarebbe stato facile cadere nella tentazione di farne un ribelle alternativo che è anni avanti rispetto ai suoi contemporanei e invece è esattamente come dovrebbe essere, il che rende più interessante scoprire come Corinna riuscirà a cambiarlo (se ci riuscirà). Infine Choco sembra essersi messa nei guai per recuperare questa benedetta "versione di Simay" che io non vedo l'ora di leggere per scoprire come vede lui l'intera faccenda.
Complimenti per il bel capitolo :)

Recensore Master
23/09/18, ore 15:22

Ehi, ma buonsalve!
Allora, procediamo con calma, perché ce n'è di roba qua dentro: oserei dire che hai creato un mondo quasi ai livelli delle grandi saga, comunque sia hai inventato tutto un nuovo universo, con regole, leggi e un sistema articolato, e pur nella tua invenzione inserisci dentro delle radici realistiche, o meglio, mi sembrato di cogliere tante allegorie a tematiche reali: tutta questa lotta allo status sociale, ad elevarlo, e la fondamentale ingiustizia di base perché le leggi sono qualcosa di inventato dall'uomo e comunque è una questione di fortuna nascere da una parte o dall'altra.
Anche il titolo: dove una ragazza impara dove gira il mondo...secondo me fondamentalmente, a parte qualche dettaglio, non è una società di base poi così diversa dalla nostra...e comunque rappresenta una ragazza che viene strappata dall'adolescenza per scontrarsi con la maturità, una fase che attraversiamo un po' tutti, certo senza viaggi ultraterreni, ma è questo il bello delle storie fantasy: ti fanno credere di farti evadere, e poi ti ri-sbattono con violenza nel mondo reale.
Comunque, il caratterino-caratteraccio di Corrina è ben apprezzato.
Un bacio, a presto,
Karen.

Recensore Master
22/08/18, ore 20:40

Eccomi! Ci sono, sono ancora viva e non ho dimenticato la tua storia ^^
Dunque... sebbene per adesso i capitoli manchino di azione, mi rendo conto che c'è il bisogno di spiegare come giri questo nuovo mondo preistorico (?). Ci sono regole e leggi per noi lettori e per Corinna del tutto estranee, nonostante più vada avanti nella lettura più mi sembra di essere in una società molto molto simile a quella egizia. Soprattutto quando ho letto dei rapporti tra fratello e sorella per mandare avanti la dinastia reale e del fatto che nelle loro vene scorra il sangue divino degli dei. Proprio come gli antichi egizi credevano che il Faraone fosse la reincarnazione del dio Amon Ra (si, sono una patita di storia antica^^).
L'altro fattore che mi ha ricordato la religione egiziana è il grado di parentela tra le due divinità Pachtu e Qisna, sua gemella. Mi chiedo se questi dei avranno un ruolo fisico all'interno della vicenda...
Tornando ai personaggi, Simay mi sembra uno apposto. Certo, ragiona all'antica, ma d'altra parte come potrebbe essere diverso? Mi piace sapere che lui e Corinna alla fine finiranno per diventare marito e moglie, si preannuncia una bella e vivace storia d'amore :D
Un bel capitolo, ben spiegato...
Alla prossima,
Nina

Recensore Master
28/06/18, ore 17:15

Ciao^^
Un po' cafona Corinna, ma non mi stupisco della sua condotta xD
Perfettamente coerente col suo carattere: fa la voce grossa per apparire dura e spavalda, ma in realtà è molto insicura (e non solo perché si trova in un mondo sconosciuto e ostile, lo è di base!) e infantile, e sembra che Simay se ne sia accorto subito. Il povero ragazzo cerca di inculcarle un po' di buonsenso, ma chissà se funzionerà...
Nella teocrazia, nell'incesto reale tra fratello e sorella, ci vedo anche un po' di Antico Egitto. Mi interessa molto scoprire qualcosa in più sulla visione della religione da parte di questo popolo, che sembra essere uno dei pilastri portanti del racconto!
Insomma, sei riuscita a stuzzicare la mia curiosità, e non vedo l'ora di andare avanti per sapere come si evolverà la vicenda e conoscerne i retroscena.
Per oggi mi fermo qui e ti faccio i miei complimenti. Alla prossima!^^


P.S.: a me la spiegazione di Simay non è sembrata affatto infodump, gli infodump sono ben altra cosa.
Visto che sia noi che Corinna non conosciamo un accidente riguardo a quel mondo, un'infarinatura di quel genere - soprattutto all'inizio di un racconto corposo come questo - non solo ci sta bene, ma è anche ben accetta, perché ci aiuta meglio a comprendere il mondo in cui è ambientata la storia e ci permette di farci un'idea complessiva senza doverci scervellare per raccogliere informazioni col contagocce.
(Recensione modificata il 28/06/2018 - 05:21 pm)

Recensore Veterano
24/02/18, ore 21:44

Buonasera!
Torno dopo secoli, ma non mi ero affatto scordata di questa storia: insomma, trovo che sia davvero molto originale, dall'ambientazione al modo stesso in cui è scritta, quindi è abbastanza difficile dimenticarsene.
Di certo, la cosa che ricordavo di più era quanto mi stesse antipatica Corinna, o almeno la Corinna giovane. Non lo faccio certo torto a te, autrice, anzi mi complimento per la tua capacità di renderci il suo personaggio così realistico da risultare odioso ad alcuni (tra cui, appunto, la sottoscritta). Comunque trovo che il modo in cui si stia comportando, nella situazione in cui si ritrova, renda chiaro che prima di allora non si era mai, o quasi mai, trovata in una situazione neanche lontanamente difficile quanto quella: insomma, non ha neanche il buonsenso di capire che non può fare la """""tosta""""" con quelli che al momento hanno diritto di vita e di morte su di lei!

L'infodump di Simay non mi è dispiaciuto molto: è stato un buon modo per far conoscere a noi lettori altri dettagli su questo mondo così affascinante, facendoci conoscere allo stesso tempo la devozione del giovane nobile. A proposito di Simay, di nuovo mi ritrovo in leggero disaccordo sia con Choqo: non l'ho trovato davvero un personaggio noioso, anzi l'ho trovato molto più simpatico di Corinna. Il suo carattere tranquillo mi va decisamente a genio, e trovo facile immedesimarsi nel suo desiderio di girare attorno alle regole, se possibile, invece che romperle avventatamente. È vero che forse è un po' troppo legato alle tradizioni, ma già inizio a vedere una microscopica scintilla di "spirito ribelle" - se si può già chiamare così - che lo porterà a crescere come personaggio.
Che dire, non vedo l'ora di leggere qualcosa sotto il suo punto di vista: magari con la sua narrazione saremo anche in grado di vedere come lui è cambiato nel corso degli anni.
Alla prossima!

Recensore Veterano
13/12/17, ore 19:58

Rieccomi Fan!
Mi capita davvero raramente di detestare con tutta l'anima il protagonista di una storia, ma la bamboccia ha questo straordinario potere: vincitrice indiscussa del Premio Schiaffoni. Eppure sono convinto che fino alla fine della storia finirò per affezionarmi a quella detestabile mocciosa. Sono un lettore che si rapporta alle storie soprattutto attraverso i personaggi perciò è su di loro che concentrerò le mie recensioni.

Di Corinne mi piace il suo coraggio e il rifiuto di piegarsi di fronte alle avversità, come dimostra quando cerca di scappare e la pestano peggio di un pesto alla genovese con i pinolo. Di lei non sopporto più o meno tutto il resto: manca totalmente di buon senso, di qualsivoglia sentimento di gratitudine verso Simay che (perlomeno) prova ad essere gentile, dice di essere libera da tutti i dettami morali della società e appena le si parla di 'incesto' lei sa dire soltanto "che schifo" e non si ferma neanche di fronte al fatto che forse sta offendendo pesantemente la cultura di qualcun'altro ma okay... confido soltanto che diventi più matura nel corso della storia
Simay debbo dire che mi ispira invece più simpatia, per quanto un po' troppo rigido nei suoi schemi. Apprezzo la sua gentilezza nei confronti di chi sta peggio di lui: gentilezza che si palesa nel fatto che sia premuroso con Corinna e che aiuti a rattoppare gli schiavi feriti nonostante non sia consono alla sua posizione (parlo, ovviamente, nell'ottica di una società profondamente classista com'è quella della società in cui Simay vive). Sono sicuro che con l'andare del tempo i due smusseranno l'uno gli spigoli dell'altra.

Per il resto apprezzo molto la cura che hai posto nella creazione realistica della società immaginaria che anima il tuo mondo: il fatto che non vi sia mobilismo sociale ben si adatta a una civiltà che adopera gli schiavi in sì larga copia e impostata su un regime monarchico-imperiale.
Amo come hai curato la mitologia e l'invenzione di termini che non appartengono alla nostra lingua ma che pure suonano bene, li hai inventati di sana pianta o li hai tratti da qualche lingua straniera :33?

In ultimo vorrei chiarire che le mie critiche alla bamboccia non sono critiche rivolte né all'autrice né alla storia: la bamboccia per quanto insopportabile è realistica, ben caratterizzata come il contesto in cui si muove.

I miei più sentiti complimenti,
NuandaTSP
(Recensione modificata il 15/12/2017 - 08:26 pm)

Recensore Master
08/11/17, ore 14:59

Ciao.
Con immenso ritardo, eccomi.
Mi viene sempre difficile lasciare un commento un po' critico, perché ho sempre paura di offendere o irritare l'autore, e non so mai come può reagire alla mia intromissione. Questa è la tua opera, e questo è solo il mio punto di vista: è tuo diritto mandarmi a quel paese, e non esitare al farlo. Di solito mi faccio gli affari miei e ignoro la storia, o lascio una neutra o una critica e mi defilo, ma vorrei poter instaurare un rapporto di utile "scambio" con i lettori delle mie storie/autori delle storie che leggo. A questo aggiungici che non riesco a non lasciare un commento del tutto schietto, e avrai la miscela perfetta per un "recensore st****o", che sarei io.
Mi scuso fin da adesso:(
Tutta questa premessa, mezza timorosa e mezza onesta fino al midollo, per dirti che "io penso" che la storia, dal mio punto di vista, ha un grandissimo pregio e un enorme difetto: l'idea di fondo e lo stile narrativo.
Preferisco parlare prima del grande difetto, perché "tolto il dente, tolto il dolore", e comunque dopo resterà la questione positiva.
La caratterizzazione della Corinna adulta, come ti ho detto nelle precedenti recensioni, è un difetto che rende poco credibile la cronologia degli eventi, ovvero il fatto che il diario, seppur narrante vicende della Corinna giovane, sia scritto da quella adulta. Il lessico e la proprietà di linguaggio, non ché l'espressioni con cui narra Corinna, sono troppo giovanili, adolescenziali, poco profonde, per rappresentare un diario scritto post-evento. Tutto questo mina alla riuscita della tua idea. Ma questo è solo parte del problema.
Hai scelto una tecnica narrativa molto complessa, ingarbugliata, che se resa bene è un espediente magnifico e coinvolgente, perché il narratore è più vicino a lettore e personaggi e funge da corda di legame, non so se mi spiego. Però qui ha diversi aspetti critici che, secondo me (e non smetterò di ripeterlo che è solo la mia opinione) andrebbero assolutamente corretti per presentare questa storia al meglio. Che narratore stai usando? Abbiamo concordato che è Corinna adulta, quindi il punto di vista è in prima persona ma con la conoscenza di chi la sa lunga e sa anche che effetti comportano certi sguardi, eventi, pensieri, istinti. Ci sono momenti in cui questo te lo ricordi e lo fai presente al lettore, tipo quando Corinna si rivolge al lettore e dice che "sì, caro lettore, è il mio futuro marito" oppure quando spiega le differenze tra il suo mondo e quello che sta presentando e che il lettore di questo mondo dovrebbe conoscere meglio (sempre quell'effetto ingarbugliato che offre una miriade di idee). Però ci sono momenti in cui ti perdi ed è il pensiero della Corinna giovane a prendere il sopravvento, come quando le fai dire che non ha idea del motivo per cui stuzzica fino all'irritazione Simay. Beh, Corrina adulta - che, ricordo, è la voce narrante - lo sa, lo ha sposato! Non so se ho fatto capire il mio punto di vista. Ogni tanto mi sembra che il narratore se ne vada per conto suo, e non è solo una questione di linguaggio e caratterizzazione della "voce", ma anche un problema di forma di presentazione dei contenuti. Le emozioni le descrivi come se le stesse provando in quel momento - e probabilmente lo fai perché vuoi renderle più vive - ma purtroppo, quando si sceglie un narratore, si va incontro a una scelta: qualunque tu sceglierai avrà dei vantaggi e degli svantaggi. Con un narratore "diario" post-evento, come quello tuo, le emozioni vanno sempre viste da lontano, anche se è lo stesso personaggio narrate ad averle provate. Ed è questo effetto che mi manca, quando leggo. C'è un po' di confusione tra le due Corinna. Io credo che l'idea che devi tenere sempre a mente è che questo, più che essere un diario, è un memoriale. Non è scritto nel momento in cui gli eventi accadono, ma alla fine, quando tutto è accaduto e il narratore sa dare a tutto un senso. Questo toglie un po' l'effetto "mistero", ovvero scoprire lungo la narrazione le cose, ti "obbliga" a dover rendere chiaro certe cose subito, come il fatto che Corinna lo irrita perché ne è attratta (e se è un altro il motivo, va comunque detto) o va reso maggiore distacco tra la Corinna che è protagonista dell'azione e la Corinna che sa a cosa quell'azione porta.
Scusami per questo malloppo>.< Non sono un professore e non ho la pretesa di avere ragione, ricordati che sono solo impressioni e consigli personali quelli che ti sto dando.
Comunque ho finito. Ti ho detto ciò che mi rende la lettura di questa storia pesante da leggere e da seguire con costanza. Faccio un po' fatica a farmi coinvolgere fino in fondo, perché lo stile mi è un po' ostico e confuso, però c'è un grande pregio che mi fa persistere nella lettura, ed è la tua idea.
Sono pochi i racconti fantasy che trattano l'argomento "religione" in maniera così variegata, fino a studiarne il processo storico e sociale in cui si sono sviluppate ed evolute. Sanderson lo ha fatto (io adoro Sanderson) e lo ha fatto in parte anche la De Marì, anche se il processo da lei effettuato è più superficiale e di matrice più "spirituale", e io ci sto lavorando con la mia storia, ma qui, su EFP, e in generale nella letteratura, sono davvero pochi quelli che si sobbarcano una così approfondita ricerca e studio della materia. E tu lo hai fatto con un'originalità e cura che mi hanno ammaliato.
Questo concetto che stai portando avanti è molto complesso, e credo (siamo sempre lì, è il mio parere personale) che tutto parte dalla frase: l'uomo ha bisogno di un potere più grande per giustificare le sue colpe. E i poteri grandi esistono - vedi l'Energia - ma non tutti li chiamano Dei e non tutti con lo stesso nome. Nel mondo terrestre, quello vero di Corinna, ci sono gli Dei ma non hanno poteri, mentre nel mondo da te creato ci sono Dei e concedono poteri, magie, molto legati ai fenomeni naturali, che noi abbiamo imbrigliato con la tecnologia e le scienze. Ecco, cambia il nome, ma la matrice, sembri dire in questo scritto, è la stessa: energia, un'entità intelligente e superiore, di cui molto si può immaginare ma pochissimo sapere o intuire in maniera veritiera.
Ed è questo il caso delle evoluzioni. Così come è capitato con gli dei greci che hanno trovato un'evoluzione in quelli romani, o le varie influenze pagane che sono sfociate in quelle monoteiste, anche nel tuo mondo ci sono i cambiamenti di Dei. All'inizio era quello del Sole, sopra tutti la Dea della notte (?), poi questi dei hanno lasciato il posto a quelli nuovi, ma questi si giustificano dicendo di esserne figli o comunque parenti, e il cambiamento avviene così fluido e leggero che viene giustificato dagli eventi stessi, sociali e storici, e quindi si va avanti. Che sia questo cambiamento che il mondo sta subendo quando Corinna arriva in questo mondo? Ovvero, il mondo si sta preparando a nuovi dei, e Corinna sarà l'intermediario per giustificare il tutto.
Ho trovato molto ben riuscito e studiato il modo in cui reagiscono e si relazionano i due protagonisti: Simay è ligio, compie il suo dovere perché è quello che gli è stato insegnato, vive all'interno di quel sistema ideologico, eppure ha una coscienza, e conoscendo le regole sa anche come muoversi tra di esse (vedi come aiuta Corinna); Corinna le vede da fuori, e la sua forte e spiccata personalità le fa provare disgusto e un moto di ribellione davanti a tanta "accettazione". Questo scontro/incontro lo hai resi perfettamente, mostrando i due tipi di punti di vista e dando ben chiara una cosa: Simay è un uomo di coscienza, e un uomo di coscienza, nonostante la loro fedeltà alle regole, provano sempre quell'angoscia dentro che prima si manifesta in soccorso per il più debole e poi in voglia di cambiare le cose. Dopotutto il loro incontro non è casuale, e forse, proprio per quel cambiamento evolutivo religioso di cui ti parlavo prima, Energia li ha mesi sulla stessa strada: lei sarà la leva che azionerà gli ingranaggi di Simay. Il che mi fa pensare un'altra cosa: se Energia ha avuto bisogno di Corinna, una ragazza di un altro mondo, per azionare questa macchina, vuol dire che non c'è forza di volontà che sfiderebbe le regole attuali in questo mondo. Il cambiamento è necessario, il tempo è giunto, ma nessuno è pronto. Voglio proprio vedere come Corinna potrà cambiare tutto, con Simay ovviamente.
Ecco, questo lavoro ideologico e religioso io lo ammiro e sono entusiasta di leggere di questa evoluzione. E' la tua creatività la forza di questa storia.
Spero davvero di averti saputo mostrare il mio apprezzamento per il tuo lavoro, e spero che la parte critica sia uno sprono a migliorare la forma e non una fonte di rabbia o scoraggiamento.
Se ti ho offeso, scusami.
A presto!
(Recensione modificata il 08/11/2017 - 03:06 pm)

Recensore Master
08/09/17, ore 16:54

Beh, è giusto: fortuna per aver beccato nel cimitero le tombe di Corinna e Simay, sfiga nel trovarsi un sacerdote della Vita davanti, mentre si è in fuga.
Dunque, le cose cominciano a farsi più interessanti. Non che la storia non debba avere della basi, ma certi argomenti mi interessano di più che vedere Corinna e Simay avere scambi più o meno civili sull'usare il cervello. Ci sono molti sei, e molti sacerdoti al loro servizio. Chissà da chi è nata la religione dei Sacerdoti della Vita, intesa da quale delle tante dottrine dei vari Dei. Patchu è sì della vita, ma non penso predicasse anche l'amore; quello potrebbero averlo ripreso da qualcun altro, o inventato di sana pianta. Oppure no, e forse questi trecento anni sono una macchinazione della Dea del Fuoco, ammesso che sia ancora viva, per scalzare gli altri Dei. In ogni caso è figa questa faccenda alla Prometeo: la differenza è che il Titano ha spiegato all'uomo come dar vita al fuoco, mentre qui è una spoglia di guerra. E interessante è anche la parte dei Kisnar, creature un tempo umane ma maledette dal connubio di vita e morte. Il che è vero: se quei du lementi sìintrecciassero, di certo non ne nascerebbero siniscalchi profumati :)
Corinna putroppo ci fa partecipe del suo impervio destino, e dei guai che il suo carattere libero ed elettrico, orgoglioso, le procura. Ma tempo al tempo: la sua audacia l'ha resa Imperatrice, e Simay con lei.
E per rispondere a Choqo: non penso che Simay migliorerà, non così tanto da abbandonare il suo rispetto delle leggi. È più fattibile che Corinna, passata la sfuriata inziale, si abitui a questo mondo, e alle leggi che in qualche modo è riuscita a stravolgere, da sentire l'esigenza di una figura che l'accompagnasse nel viaggio tortuoso che è stata chiamata ad affrontare. Per ora la vedo così, poi mai dire mai ^^
A presto!
Spetrto94

Recensore Master
23/08/17, ore 23:55

Devo dire che per un momento avevo sul serio sperato che Corinna riuscisse a scansarsi una punizione molto dolorosa, ma purtroppo non ha fatto bene i suoi calcoli con la questione della guardia. Era legittimo da parte sua voler fare un tentativo, nonostante la riuscita di un eventuale fuga fosse improbabile.
Simay per ora è un personaggio che mi piace abbastanza (al contrario di quello che persa Choqo xD). E' completamente calato nel suo contesto culturale, quindi non capisce quanto sia terribile la condizione di schiavitù, ma comunque insiste nel voler cercare un contatto umano con una ritrosissima Corinna, quindi molto probabilmente percepisce il problema anche se non lo razionalizza del tutto. (probabilmente è un piccolo ribelle, anche se ancora non lo sa)
Belle le introspezioni in cui Corinna cerca disperatamente di restare fedele a se stessa e di non lasciarsi piegare, nonostante la situazione assurda in cui si trova.
Questo rende anche più realistica la reazione stupita di Choqo: come può una ragazza del genere aver accettato il ruolo di Imperatrice?
Non sembra proprio la tipa da poter scendere a compromessi, ma ahimé, a volte è l'unico modo per poter cambiare effettivamente le cose, o quantomeno salvarsi la pellaccia!
Simay ha dimostrato di avere un'infinita pazienza e di essere ben disposto al dialogo, in futuro la sua attitudine riflessiva potrebbe essere una buona risorsa per Corinna, che tende ad essere più impulsiva. E d'altra parte anche l'influenza di Corinna potrebbe giovare a Simay.
D'istrinto mi sembrano una bella coppia, con due caratteri molto diversi, ma che combaciano bene.
Le informazioni che sono state date sul mondo mi sono piaciute molto, non mi sono sembrate eccessive, anzi. Come Corinna non ne so nulla e scoprire come funziona tutta la questione degli dei, i sacerdoti/sacerdotesse, la magia ecc. è stato interessante. (sopratutto la parte sulla dea del fuoco, mi è piaciuta moltissimo!)
Trovo carino il fatto che Choqo fosse stupita di scoprire come funzionassero la religione, la magia e i riti della sua terra trecento anni prima, così come lo sono stata io XD
A quanto pare c'è anche un piccolo sottoplot con Choqo, che non mi dispiace per nulla.
Spero che questo Sacerdote della Vita non le dia troppo filo da torcere, se no come faccio a scoprire la storia di Corinna e Simay?
Ah, non vedo l'ora di leggere i pov Simay. Sono davvero curiosa! :3
A presto :)

~ Emme

Recensore Veterano
23/08/17, ore 09:09

Ciao!

In questo capitolo hai sicuramente dato moltissime informazioni sul mondo, ma non è la prima volta che sento cose tipo "Ma come, non lo sai? Il nostro mondo si chiama Terra": spesso viene usato negli anime, anche un po' in maniera assurda certe volte XD

Siccome è un mondo fantasy e pre-medievale (dicevi che ti sei ispirata alle popolazioni del centro america se non erro), non mi stupisco che la religione sia così centrale nella vita di tutti.
Tra l'altro sto progettando un videogioco dove gli dei concedono la loro magia ai sacerdoti in cambio dei loro servigi, quindi ho trovato interessante leggere di come qualcun altro ha sviluppato un tema simile ^.^
Un'altra cosa: dato che Corinna ha sollevato il problema per il tuo mondo, posso dirti che nelle mie storie considero la magia come una forza in grado di piegare le leggi della natura, mentre la scienza le sfrutta (altrimenti sarebbe tutta scienza XD).

Bene, prossimo turno: Simay.
A presto ^.^

Recensore Master
04/08/17, ore 12:20

Relativismo culturale saltami addosso...
Io capisco che Corinna sia arrabbiata, confusa, offesa, spaventata, etc etc, ma sarebbe come se uno si trovasse di colpo in mezzo ai Bantù e ad ogni pie' sospinto sbraitasse: "Ma che stronzata è mai questa? Fate schifo! Sono solo idiozie! Ma come cazzo vivete? Ma ce l'avete un cervello?" Mi permetto di usare queste parole unicamente per parafrasare il tuo scritto, non certo per essere volgare nei tuoi confronti.
Prevengo le tue obiezioni ribadendo che sì, sono d'accordo che una persona improvvisamente scaraventata in un mondo che non è il suo non può essere nel più ameno e tranquillo degli stati d'animo.
Simay, poveretto, segue le regole. Che male c'è? Se non seguissimo le regole, sarebbe la giungla (che comunque ha a sua volta delle regole, e forse più rigide delle nostre). Deve trattarlo come un povero imbecille per questo motivo?
In ogni caso, la vicenda è sempre molto coinvolgente e interessante, ti faccio i miei complimenti!^^

Recensore Master
29/07/17, ore 13:38

Ed ecco che qui cominciano le vere e proprie avventure di Corinna. Comprata come schiava da un uomo molto intelligente e curioso, che invece di detestare il suo essere diversa e così ribelle se ne invaghisce a primo colpo, la nostra protagonista inizia a vivere varie avventure incontro niente poco di meno che la versione locale degli zombie, che a me ricordano vagamente i ghoul di fallout, dato che sono senzienti e hanno addirittura - pare - delle grandi conoscenze mediche pur essendo stati maledetti dagli dei.

Del lungo capitolo mi è rimasta impressa soprattutto una parte, che vorrei riprendere pedissequamente e commentare:

“Ah, siete pure un popolo di fanatici religiosi” sbottai -ignorando bellamente quello che io stessa avevo pensato dei Kisnar poco prima. “Vi fa sentire molto superiori, vero? Tirate in ballo gli dei, e usate queste povere persone per sentirvi inerentemente migliori di loro, anche se siete i peggiori ipocriti-“
“Cosa c’entra il sentirsi superiori?” protestò Simay. “Noi siamo superiori. Se i Kisnar fossero tornati in favore degli dei, sarebbero stati guariti, quindi è chiaro che siano ancora nel peccato. E tu dovresti smetterla di insultarci, come se fossi tu quella superiore, perché al momento mi risulta che tu sia solo una schia-“
“E chi se ne fotte se sono una schiava?” gli urlai. “Se sei ‘superiore’ a me, è solo un caso che tu sia nato in un palazzo del cavolo, in un posto con leggi che dichiarano che solo per questo, tu avresti ragione su tutto …” mi resi conto che questa volta ero stata io a colpire un nervo scoperto. Mentre andavo avanti con quel discorsetto, il ragazzo aveva distolto lo sguardo, e da come si agitava, sembrava avere una gran voglia di filar via. Interessante, molto interessante!
“Hai ragione” borbottò a sorpresa lui. “La nascita non dà nessun diritto inerente. È la legge a darli, perché sono necessari. E quello che dice la legge, è che l’Imperatore è incriticabile, e che gli dei devono essere rispettati. Hanno già dimostrato cosa può succedere ai peccatori. Tu non sarai nativa di qui, ma è il posto in cui vivi adesso: devi seguire le nostre leggi, se non vuoi finire davvero male”

Al di là della posizione anarcoide da ragazza "Ribelle di provincia" di Corinne abbiamo in questo dialogo una serie di scambi che permettono di spiegare al meglio la posizione degli abitanti del grande impero di T. (Non lo pronuncio, non ci riuscirei mai a fare uno spelling corretto) senza fare nessun infodump. Le informazioni scorrono sincere e fluide, come in una conversazione reale, e non sembrano assolutamente buttate lì per caso. Scopriamo che questa società ha un grande timore degli dei, un forte corpus di leggi, e che le leggi sono per alcuni da seguire per paura della ritorsione divina e per altri un dovere, il che mostra una sorta di concezione da protostato che trovo molto affascinante.

Infine, a differenza di Choco, penso che Simay non sia assolutamente una persona noiosa, quanto un uomo reale, con pregi e difetti, e li hai resi molto bene.

Brava.
Morgengabe