SETTIMA CLASSIFICATA al Contest 'DIRE CIRCUMSTANCES' indetto da Sagas sul Forum di Epf.
[Attenzione questa valutazione contiene spoiler sullo svolgimento della storia]
Ansirt di Kim_Sunshine – TOTALE: 50/70
Suggerimento: #Lingua d’argento – “se non puoi batterli…”
Immagini: 2, 9, 19
Attinenza al tema ed uso suggerimenti/immagini – 5/10 + 1
Non siamo riuscite a rintracciare l’effettiva dinamica delle “dire circumstances”, richiesta dal tema del contest, né l’utilizzo del suggerimento.
La storia comincia sì in medias res, senza alcun preambolo, con la scena di Nanée e Hayk che consumano un amplesso, ma non vi è la presenza di una circostanza “con l’acqua alla gola”. Nessuno sembra in difficoltà in questa storia se non Zhirayr, ma lo è per motivi intimi suoi e personali, e non si trova nella necessità di dover sfuggire a una situazione di pericolo o comunque a dover tirarsi fuori dai guai.
La dinamica del suggerimento “se non puoi batterli…” inoltre non è presente, dato che prevedeva che la persona in difficoltà cercasse, con la parlantina, di “passare dalla parte di chi lo ha messo alle strette”. Né Nanée né Zhirayr cercano di passare uno dalla parte dell’altra, limitandosi a un discorso dove fanno valere le loro ragioni, senza tentare di venirsi incontro o di comprendere i reciproci punti di vista. Anche in seguito, quando Zhirayr atterra la ragazza, è evidente anche per lei che non voglia farle del male, dimostrando solo di avere una presenza “Alpha” da cui lei si sente attratta.
Per quello che riguarda le immagini abbiamo considerato come valida solo la numero 9, che è effettivamente rintracciabile nella trama. Per le altre due, le descrizioni in corso di narrazione non erano sufficienti perché fossero considerabili come parte integrante della trama.
Contesto/Atmosfera – 7/10
I personaggi in gioco sono dei lupi mannari e sembrano avere i loro usi e costumi, così come un certo sottotono di tradizione che li caratterizza. Hanno il loro modo di comportarsi e di vivere la quotidianità che cozza molto con quello di Zhirayr, evidentemente più “umano” per come la intendono loro, e che porta il protagonista ad allontanarsi dal fratello e da Nanée (e a quanto pare anche dal loro branco).
Non è chiarissima la dinamica del branco, né di come questi lupi si relazionano agli esseri umani. Non sappiamo quanti sono in questo branco né come si comportano nel mondo, per cui viene difficile immaginare un possibile futuro per Zhirayr. Non è chiara nemmeno l’epoca storica di narrazione, se si tratta di una situazione strettamente fantasy (quindi ambientata in un mondo che non è il nostro) oppure se ciò che è accaduto è situato nel nostro mondo, nel nostro tempo e così via.
Vediamo ad esempio Hayk a caccia, sulle tracce di un cervo, e in seguito Zhirayr scappare in un bosco, ma l’assenza di contesto crea difficoltà ad immaginarsi i luoghi per come dovrebbero essere.
In ogni caso, dato che la dinamica narrativa è solo quella dello scambio tra i tre lupi, l’assenza di contestualizzazione non pesa particolarmente sulla trama. Sappiamo poco e poco ci serve per comprendere la storia, di cui in effetti è semplice capire i risvolti anche senza particolari approfondimenti.
L’atmosfera ha un sapore fantasy, ma potrebbe essere collocata in qualsiasi spazio-tempo. I personaggi hanno una parlata fluida che li fa immaginare giovani, non troppo dissimili da dei normali ragazzi se non avessero una forma da lupo, e ciò che accade crea un ambiente un po’ cupo ma affascinante, che fa venire voglia di saperne di più su come funziona la loro società e il loro branco.
Trama/Intreccio – 6/10
La trama di questa storia è semplice ma ben gestita, e alla fine della narrazione viene da chiedersi che cosa accadrà al povero Zhirayr, così diverso emotivamente dagli altri da sentirsi costretto ad allontanarsi. E forse, a quanto sembra, disposto a perdere la sua natura di lupo perché troppo vicino a ragionamenti “umani”.
Abbiamo qualche appunto da fare sull’intreccio, dove ci sono alcuni momenti un po’ “oscuri”, come quello dello scambio che avviene tra Zhirayr e Nanée.
Non è chiarissimo come i lupi gestiscano la dinamica amorosa e di possesso. Nanée, dal discorso che ha con Zhirayr, non sembra provare alcun senso di colpa o rimorso nei confronti del compagno tradito; si comporta come se per una lupa fosse normale ricercare le attenzioni di più maschi, e difatti anche Hayk reagisce in un modo simile alla rabbia del fratello, e cioè sminuendola e considerandola “strana”.
Gli dice di “non farne un dramma”, e come ripete anche la stessa Nanée, “è successo e basta, non c’è un perché”, come se fosse la cosa più normale del mondo, ma a quanto sembra Zhirayr non è d’accordo e li reputa “senza cuore”.
Vi è però una frase in narrazione, durante un’introspezione di Zhirayr: “Era andata a caccia anche negli altri branchi, aveva seminato zizzania e scatenato l'ira di altri lupi, finché poi Zhirayr non era riuscito a convincerla a stare con lui.”
Tale frase risulta non chiara, poiché se è normale per i lupi ricercare il piacere senza legarsi in maniera amorosa, come mai il comportamento di Nanée ha seminato zizzania tra gli altri lupi?
Posto che questi lupi percepiscano la dinamica del possesso, e non quella del legame sentimentale, servirebbe un minimo di contestualizzazione in più per chiarire questo punto. Così come la frase in cui Nanée puntualizza che i lupi sono animali, per cui non possono provare sentimenti, che invece sono per gli umani. Però Hayk considera Zhirayr suo fratello, e sembra anche trattarlo come tale, il che va un po’ in contraddizione con la parabola dell’assenza di sentimenti.
Più in generale, la storia risente un po’ della brevità.
Non ci è dato sapere come mai Zhirayr sia così diverso dai suoi simili ma è un ottimo spunto per una narrazione ricca e complessa, che esplora questa strana società di lupi e il modo particolare in cui la vive Zhirayr, che sembra quasi una “pecora nera” (e addirittura sembra non sentirsi un lupo per certi versi).
Caratterizzazione dei personaggi – 8/10
A parte qualche piccola falla qua e là, i personaggi risultano tutti e tre ben caratterizzati e molto interessanti da leggere.
Nanée e Hayk sono molto diversi tra loro e molto diversi da Zhirayr, o meglio è Zhirayr a essere diverso dagli altri due e dagli altri lupi. Questa differenza lo fa soffrire e sentire diverso, e oltre che per il tradimento, il protagonista sembra soffrire il forte disagio dell’incomunicabilità. Quelli che sono i suoi pensieri e i suoi sentimenti non solo non vengono condivisi ma non vengono nemmeno capiti, e le sue argomentazioni sembrano cozzare contro un muro. Zhirayr e Nanée parlano quasi due lingue diverse e lei si dice “annoiata” da Zhirayr, quando semplicemente non riesce a capirlo, e lui è frustrato perché viceversa Nanée non segue i suoi ragionamenti.
Difatti Zhirayr reagisce nel modo in cui spesso si comportano le persone che non riescono a esprimersi (o che si sentono diverse dagli altri al punto da non riuscire a comunicare): diventa violento. La dinamica è molto realistica, così come quella per cui insulta Nanée, ma di nuovo vediamo che la lupa non coglie. Non comprende la sua mortificazione, sentimento che le appare assolutamente alieno, e anzi resta attratta dalla presa di posizione di Zhirayr, considerandola una dimostrazione di forza per lei appetibile.
In ogni caso la scelta finale del protagonista, quella di allontanarsi e abbandonare gli altri, sembra smuovere un po’ le coscienze di Nanée e Hayk. I due sono straniti e trovano conforto l’uno nell’altra in una sensazione nuova: la consapevolezza che sentiranno la mancanza di Zhirayr.
A parte per un paio di frasi che non siamo riuscite a contestualizzare, già citate nel parametro trama, la caratterizzazione è coinvolgente e delinea molto bene i personaggi.
Utilizzo dei POV – 6/10
Ti consigliamo di rivedere l’uso dei POV per questa storia, che è risultato confuso in molti passaggi.
La narrazione si apre con un POV misto, poi si focalizza prima su Zhirayr e poi su Nanée ma senza stabilizzarsi su nessun personaggio, e il risultato tende a confondere il lettore.
Le introspezioni dei personaggi sono sufficientemente chiare, così come è facile capire chi è il soggetto parlante e chi l’oggetto ricevente, ma le continue intromissioni di POV hanno reso la narrazione per certi verso poco fluida.
Un esempio: "Nanée alzò gli occhi al cielo(...)sentendo il corpo rinascere sotto l'energia della luna."
Questa frase pertiene strettamente all’interiorità di Nanée, che si sente rinascere sotto l’energia della luna. Solo lei può conoscere una sensazione del genere, ed è perciò il suo POV che parla. Ma fino a quel momento la narrazione era stata POV Zhirayr, e perciò la frase risulta un po’ stonata, anche perché subito dopo il commento di Nanée torniamo al POV Zhirayr: “Zhirayr distolse lo sguardo e si concentrò sull'irrefrenabile rabbia che sentiva crescere dentro sé” (frase che pertiene strettamente all’interiorità di Zhirayr).
I POV misti tendono a confondere le idee, se non viene usato un narratore esterno. L’interiorità dei personaggi si mescola e non è facile capire che cosa pensa uno e cosa l’altro, dato che il continuo mescolarsi dei punti di vista sposta troppo velocemente l’attenzione su un personaggio più che un altro.
Gestione dei dialoghi/Gestione dell'introspezione – 9/10
I dialoghi sono ottimamente gestiti e sono coinvolgenti, mostrando perfettamente quelle che sono le interiorità dei personaggi senza bisogno di un’approfondita introspezione.
I loro diversi caratteri ed emozioni cozzano proprio negli scambi di battute, prima tra Zhirayr e Nanée e poi tra Zhirayr e Hayk, e lasciano trasparire perfettamente il cambio umorale del protagonista da tristezza a rabbia, e infine a cupa rassegnazione, che lo porta ad allontanarsi. Così come viene ben mostrata la perplessità noncurante dei due lupi che considerano Zhirayr “quello strano” e non comprendono come mai si arrabbi tanto per una cosa del genere, che loro due reputano superflua.
Anche le introspezioni sono ben fatte, e se il parametro non prende il punteggio massimo è a causa del POV ballerino, che più volte ci ha fatto tornare indietro nella narrazione per assicurarci dell’appartenenza della riflessione, se era quella di Zhirayr o di Nanée.
Gradimento personale – 8/10
È stata una storia molto particolare e interessante, soprattutto per le dinamiche comportamentali di queste creature. Questi lupi sembrano considerarsi molto diversi dagli esseri umani eppure non esserlo così tanto, dato che sul finale, Nanée e Hayk realizzano che sentiranno la mancanza di Zhirayr che ha finalmente deciso di andarsene.
Viene spontaneo chiedersi come sia strutturata la loro società, come affrontano il tema della morte e quello della solitudine, e più in generale come funzionano. Ma soprattutto, la domanda sorge spontanea sul come mai Zhirayr sia così diverso dagli altri.
Il protagonista si comporta come un giovane umano “problematico”, che non riuscendo a comunicare con mezzi normali si risolve prima ad arrabbiarsi e insultare Nanée, rischiando di farle del male, e poi ad andarsene quando si rende conto che nemmeno il suo stesso fratello riesce a comprenderlo. Ci siamo chieste che destino ci sia in serbo per lui e gli auguriamo di trovare un luogo a cui appartenere, magari proprio tra gli esseri umani ai quali sembra essere più simile.
Molto bella la scena di Nanée che fa il bagno nel lago, che riprende l’immagine da te scelta, e in generale ci è piaciuta l’atmosfera particolare creata dai dialoghi-scontri tra queste creature.
Speriamo che sceglierai di particolareggiare la dinamica, che affascina e si merita un approfondimento, magari proprio con una long. Per il momento auguriamo buona fortuna a Zhirayr ma anche a Nanée e Hayk, poiché ci è parso che non ci siano reali “colpe” in questa storia, quanto più differenti modi di pensare che vengono a scontrarsi (altro dettaglio che abbiamo gradito moltissimo). |