Recensioni per
Ombra nella notte
di melianar

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/11/18, ore 13:25

Non riesco quasi a crederci. Finalmente ho letto qualcosa di nuovo su questo fandom! Yay! Qualcosa di tuo, poi! Doppio yay!
Okay, non so quanto tempo è che non vedevo l'ora di leggere cos'avessi scritto su Thuringwethil... e si sa che nell'attesa le aspettative crescono, ma nonostante questo non sono rimasta per niente delusa, tutto il contrario!
Mi è piaciuto moltissimo il linguaggio che hai utilizzato, la tua decisione di far utilizzare a Thuringwethil termini suoi per i vari popoli di Arda. Immagino che quando si usano terminologie particolari si corra il rischio di rendere il testo un po' astruso, ma qui il capire a chi Thuringwethil si riferisca di volta in volta è immediato; la lettura non risulta né rallentata né appesantita.
Poi be', ho amato parecchio il tono delle sue considerazioni, e credo che le due cose che emergono maggiormente siano il suo disprezzo e il suo essere una predatrice.
È lampante quanto si consideri superiore a tutti coloro a cui dà la caccia, non c'è un solo popolo che non derida per la sua ingenuità, per le sue illusioni di sicurezza.
In quanto al fatto che è una predatrice, emerge perfettamente da ogni caccia, e mi piace come abbiano tutte le loro particolarità (seppur tutte siano accumunate dal disprezzo di Thuringwethil).
Partendo dagli elfi, mi è piaciuta molto l'immagine delle gole palpitanti di vita e terrore, ottima per evocare il battito furioso dei loro cuori, la carotide, il sangue che abbonda quando viene squarciata. E mi è piaciuto come più avanti si crei un contrasto tra loro e i servitori di Sauron... con gli elfi la caccia è noiosa, ma viene ripagata dal loro sangue bruciante (e okay, sono innamorata anche di questo aggettivo. Che nel testo è un verbo, ma... hai capito. La caratteristica è quella, e mi fa pensare sia alla luce antica delle stelle che viene menzionata appena dopo, sia all'alcol. E visto che questo è un sangue che inebria, e che sembra anche creare una certa dipendenza, è calzante). Con i servi di Sauron, al contrario, il sangue non è affatto gustoso, ma la sua amarezza è un dettaglio su cui Thuringwethil può sorvolare perché viene ripagata dal piacere che le danno la caccia e il loro terrore. (Uhm. Un dettaglio su cui Thuringwethil può sorvolare? Sembra quasi un gioco di parole XD Non era nelle mie intenzioni.)
Facendo un passo indietro, mi è piaciuto molto come il buio che i nani vedono come protezione in realtà non sia per niente una difesa contro Thuringwethil. Dico piaciuto non perché io goda della sofferenza loro, poveracci, ma perché è ironico ed ha una certa drammaticità il fatto che essere nel proprio elemento può non fornire alcuna reale sicurezza se questo è anche l'elemento di una predatrice come Thuringwethil. La sua insoddisfazione sia verso la caccia che verso il sangue, comunque, è lampante. Però sì, che ci vuoi fare, ogni tanto se lo fa andar bene.
Arrivando poi agli uomini, mi ha dato un certo ouch che siano visti come dei pulcini rannicchiati l'uno sull'altro. Era un po' che non provavo questa tenerezza nei confronti dell'umanità... ma soprattutto direi che è la loro vulnerabilità che emerge. Mi ha colpito molto anche l'accenno alle grida e al dolore di chi resta. E il loro sangue è il più dolce. (Probabilmente rimarrebbe molto delusa dal mio, visto che passo al sole il minor tempo possibile.)
Credo di avere un bel po' di emozioni riguardo a questa cosa, alla frase conclusiva della storia... anche se mi è disgraziatamente difficile metterle per iscritto. Non so, mi dà quella sensazione di quando leggi un passaggio e ti piace e pensi di aver bisogno di stare a contemplarlo e rigirartelo nella testa per un po'.
Ah, cavolo, ma non ho detto niente sui suoi pensieri riguardo il suo signore! Mi piace quanto gli sia devota, e insomma... alla fine dei conti è la sua servitrice, ma non sembra vederla per niente così. Non è una cosa umiliante. Di certo si sente su tutto un altro piano rispetto a quei servitori che disprezza tanto e prova tanto piacere ad uccidere; lei è importante, è indispensabile. Servire Sauron le dà potere (un potere di cui, naturalmente, si sente pienamente degna). Non lo so, l'ho trovato molto interessante.
In conclusione, wow. Tutti i miei complimenti! Spero solo che questa recensione non sia saltata fuori troppo confusionaria.

Recensore Veterano
15/01/18, ore 22:58

Mel, ben (ri)trovata!
Ammetto che ho passato un periodo di non pochi mesi lontana dagli aggiornamenti di efp, e così arrivo tipo metà anno in ritardo...
Non credo che tu possa realmente crederà una storia tremenda. In tal caso dovresti rivedere un attimo la considerazione che hai delle tue capacità, e accrescere di qualche grado :)
Semplicemente: mi ha dato i brividi.
Amo leggere su personaggi del Legendarium spesso troppo poco considerati, come Thuringwethil, come Beruthiel... almeno per ricordarmi della loro esistenza! Hai dato alla nostra Thurin quel lato di orgoglio e alterigia perfetto per un fedele servitore dell'Oscuro, e la gioia perversa con la quale sgozza le sue vittime e si serve del loro sangue è azzeccatissimo a mio parere.
Tutto è azzeccato, la descrizione del gusto che ha ogni razza (sono inorridita, ma è troppo affascinante, e tendo ad avere una malefica attrazione verso le cose inquietanti XD) e i nomi che lei dà alle razze e al suo Signore, ancestrali, sanno di origini, come ad indicare che lei essendo una Maia è molto antica.
Essere stata un po' lontana dal mondo delle fan fiction mi ha portato a riscoprirne il fascino... I miei complimenti.
Solo una piccola annotazione grammaticale, se posso osare: "i Figli del Crepuscolo camminano leggeri, sicuri che ogni cosa gli appartenga" ho avuto la sensazione che sia più corretto cambiare "gli" in "loro", correggimi se sbaglio.

Anche da parte tua: confido un un aggiornamento!

Anwel

Recensore Junior
30/11/17, ore 19:25

Tremenda?! TREMENDA?! È STUPENDA INVECE, ADORO! Mi piace da morire il linguaggio raffinato (sì, per me è raffinato :P) combinato con la natura "primitiva" di Thuringwethil. Non ho altre parole, se non per dire che è meravigliosa. Bravissima!

Recensore Master
20/07/17, ore 11:05

Sono stato molto felice di vedere che avevi scritto una nuova storia, anche se avrei voluto poterti lasciare un commento prima.

Ancora una volta mi hai permesso di conoscere meglio un personaggio in secondo piano del mondo di Tolkien. Ovviamente un personaggio femminile, s'intende.

Il tuo stile continua a piacermi e credo che tu abbia descritto egregiamente le sensazioni date dalla caccia e dal sapore del sangue. Certo, forse sono un po' sorpreso per la facilità con la quale gli Elfi si lasciano sopraffare: d'altra parte, immagino che Thuringwethil scegliesse come prede individui meno combattivi dei figli di Feanor.

Magari sarebbe anche stato interessante sviluppare il rapporto con Sauron: qui mi sembra che lei lo veneri per la sensazione di ebbrezza data dall'essere servitrice di un essere tanto potente. Mi pare una bella idea, ma la sua corruzione da dove origina? Opera di Sauron stesso o era già nata come cacciatrice degli altri esseri viventi (magari anche grazie all'influsso di Melkor, come nel caso di Ungoliant)?

In ogni caso, noto una certa affinità con Shelob, per il diletto provocato dalla caccia degli Orchi, sebbene il loro sangue sia meno saporito di quello degli Uomini.
E veniamo quindi agli ultimi nati, il sangue dei quali è dolce perché sa di vittoria contro la potenza dell'Ovest: questa è davvero una trovata intrigante.
Così come il piacere misto a dolore che la vampira prova bevendo il sangue degli Elfi, per via della luce antica che lei brama e tuttavia odia. Così come la luce dei Silmaril che Ungoliant bramava e che Morgoth stringe, nonostante brucino nelle sue mani.

Attendo di leggere una tua nuova creazione.

Nuovo recensore
09/05/17, ore 13:42

Mel, che bello rileggerti!
Sappi che non ho dimenticato la mail, ma tu sai quanto so essere lenta e impedita nelle 'relazioni virtuali'. Lo sono anche a recensire ma due righe volevo lo stesso lasciartele perchè rileggerti è stato un grande piacere. E che personaggio, poi! Non le avevo mai dato molto peso e dopo il tuo racconto mi chiedo perchè: hai qualcosa di magico tu, riesci a prendere personaggi di cui Tolkien parla due righe e a dargli uno spessore e un background degni dei protagonisti. Il modo in cui hai deciso di sviluppare il racconto - le differenti sensazioni che Thuringwethil prova a seconda della razza 'cacciata' secondo me è efficacissimo. Mi hai fatto venire sete e questo lo trovo sia creepy che eccitante ^___^" (sì, non sto bene)
complimenti!
 
(Recensione modificata il 09/05/2017 - 01:47 pm)

Recensore Junior
09/05/17, ore 13:42

Mi dicevi di non coltivare aspettative, ma devo ammettere di non esserci riuscita: ho una grande (e ben riposta) fiducia nelle tue introspezioni dei personaggi tolkieniani, nella tue capacità di autrice. Ritengo tu abbia una sensibilità particolare che da una parte ti porta a mettere in luce personaggi sui cui non siamo soliti soffermarci, e dall’altra ti permette di farlo in modo inedito, delineandoli con finezza e senza alcun eccesso di pathos.
 
Leggendo il brano si nota la scelta ponderata che sottostà all’impiego di ogni vocabolo e Thuringwethil, prima di tutto, emerge proprio da questi. Le parole sembrano usate come icone semiotiche, come fonosimbolismi “impropri”, perché attraverso il loro significato e la loro sonorità evocano la primordialità del personaggio.
 
Parlando di Thuringwethil, ammetto di essermi spesso soffermata a immaginare il suo rapporto con Mairon e ho sempre pensato che fra i due non corresse buon sangue (ops): come te vedo Thuringwethil estremamente orgogliosa, sprezzante, tanto da provare gelosia per Mairon e desiderarne il ruolo al fianco di Melkor.
Nel racconto delinei un’ipotesi opposta: Thuringwethil dimostra stima e un’estrema sudditanza nei confronti di Mairon; un particolare che fa da contraltare al disprezzo che prova per tutte le altre creature. E nonostante la mia diversità di visione, ho apprezzato il contrasto che si viene così a creare.
Mi resta solo una curiosità: come mai Thuringwethil dà prova di una simile stima per Mairon? Come mai, data la sua natura, non pensa (o meglio desidera) di essere superiore anche a lui?
 
Infine mi sento di fugare i tuoi timori: tutto è comprensibile, inclusi i riferimenti a Uomini, Quendi, eccetera, tanto che non credo ci fosse bisogno di specificare alcunché.
 
L’unica difetto di questa storia è la brevità. Nel suo complesso è uno spaccato ben calibrato, concluso in maniera ottimale, ma arrivata alla fine ho desiderato calarmi in un’introspezione più lunga di Thuringwethil: un po’ come se il brano fosse stato un “assaggio”.
 
Concludo con complimenti forse scontati ma davvero sentiti, e la speranza di leggere un’altra introspezione dedicata a questo personaggio che, nel suo essere femminile e cattivo, rappresenta una curiosa e stimolante eccezione nel Legendarium.
 
Un abbraccio e… ben tornata!





Ah, stavo dimenticando: il fatto che il sangue più dolce sia quello dei tenaci, ingenui Uomini, è una scelta perfetta; rimarca il legame che quest'ultimi, che il loro risveglio, ha con la Fiamma dell'Ovest da cui Thuringwethil li strappa. E che il sapore del loro sangue dipenda proprio dalla "maturazione" alla luce del sole?



(Recensione modificata il 09/05/2017 - 01:54 pm)

Recensore Junior
09/05/17, ore 12:07

Carissima Mel, sono in ritardo con tutto, in primis con Kan, ma sono sicura che lei mi perdonerà se do la precedenza al tuo grande ritorno!
E non dico "grande" a caso.

Mi ha convinto in ogni suo aspetto questa breve incursione nella mente di Thuringwethil. Un personaggio che mi ha sempre molto affascinato, sia perché, in generale, il concetto di un Maia che sceglie di servire la Tenebra ha un che di ribelle, sia perché, nel suo servire la Tenebra, Thuringwethil l'ho sempre immaginata un essere molto indipendente. Certo, messaggera di Sauron, e in quanto tale a lui "sottomessa", ma non per paura o perché avvinta a lui con altri metodi, ma per una sua scelta personale, per così dire, basata su una sorta di adorazione per il suo Signore.

La tua storia mi è piaciuta molto non soltanto perché ho riconosciuto in alcuni tratti questa mia visione di Thuringwethil, ma perché è ricca di elementi interessanti che hanno reso questo personaggio ancora più affascinante.

Prima di tutto, mi è piaciuta la scelta di rendere Thuringwethil un essere quasi primitivo. Ha pensieri semplici, la Maia ormai vincolata alla sua forma animalesca, quasi al confine con un istinto fatto di puro sentire. Pensieri espressi benissimo (e ci tengo a sottolineare questo aspetto, che ho particolarmente apprezzato) dallo stile fatto da brevi frasi essenziali, incisive.

Ma allo stesso tempo, in questa "semplicità", Thuringwethil non è affatto stupida. Anzi, con la sua mente primordiale è in grado di afferrare alcuni concetti per nulla banali della natura delle sue prede. Gli Elfi: credono che tutto gli appartenga. I Nani si illudono che il buio li protegga. Gli Uomini: ostentano sicurezza… ma solo fin quando non sono messi fronte alla loro mortalità.
Va dritta al punto la nostra Maia succhiasangue dalle ali membranose!!

E a proposito di "succhiasangue", un altro aspetto che mi ha molto colpito è come Thuringwethil percepisce la sua necessità di nutrirsi. Ha un bisogno disperato di sangue, che però non la soddisfa mai, e che spesso diventa quasi una tortura (di cui non può fare a meno).
Anche per esprimere questo concetto, ho adorato la scelta dei vocaboli, e il loro accostamento.
"Sangue che brucia, soffoca e annebbia i sensi."
La paura "Pungente, nauseante. Inebriante."
L'unica vera soddisfazione di Thuringwethil (e qui ritrovo molto della mia visione), lei non la ricava dal sangue che la nutre, ma dalla gioia di servire il suo Signore, di essere, per lui, uno strumento fondamentale.

Bene, Mel. Non mi resta che cercare di rassicurarti con i miei più sinceri complimenti, per cacciare dalla tua mente anche solo l'idea che questa storia si possa definire "tremenda" (ma che dici?!? È perfetta!) ed esprimere la mia felicità per il tuo ritorno alla scrittura.

Un forte abbraccio,
Los

Recensore Master
08/05/17, ore 10:28

Bentornata! Ho trovato affascinante questo racconto su una delle creature più misteriose dell'universo tolkieniano. Il tuo stile è sempre elegante e piacevolissimo da leggere. Complimenti!

Recensore Veterano
06/05/17, ore 21:02

MEEEEEEEEEEEEEEEL!
ERMAHGERD SEI TORNATA A POSTARE FINALMENTE, NON CE LA FACEVO PIÙ A TORMENTARTI *ripone la frusta nel suo cofanetto di ebano foderato di satin rosso*

Credo di fangirlare per Thuringwethil da secoli e di aver fangirlato tantissimo quando mi hai detto che avevi scritto questa storia, e ancora un altro po’ quando era in betaggio, e credo di averti davvero sfrantecato le ovaie con la mia voglia di leggere questa storia che aumentava quanto più ti facevi pippe assurde e – ora posso dirlo – infondate.

Ebbene, finalmente è qui.

Ed è quello che speravo e di più!

Okay, mi avevi detto che avevo intuito molto della storia, e sì, il tono forse? Però questa sensazione di volo a spirale, quasi, che si chiude con una discesa in picchiata sui poveri Uomini indifesi e spaventati nella notte… ecco, non me l’avrei potuta immaginare nemmeno nelle mie fantasticherie più spinte. Altro che svolazzare di qua e di là, c’è una traiettoria in questo volo e una morsa che si serra intorno agli odiatissimi Uomini, con la loro luce del sole che la indebolisce e dà loro l’illusione di una protezione che non hanno.

Thuringwethil è deliziosamente ferina e selvatica, guidata dalla sete di sangue sì, anche nel suo catalogare le genti di cui si nutre, ma quando accenna a Sauron si intravede la messaggera fedele ed efficiente, con quella vena sadica che di sicuro a lui non dispiace. E mi fa una gran tenerezza nella pratica come me la faceva nella teoria. La belva che si placa per l’unica persona per cui ha una fiducia e fedeltà – che è probabilmente quello che la porta alla morte quando poi Lúthien ne prende la pelle, immagino ♥ 
(quella nota del Lay rende tutto così triste e sciatto che merita di essere ignorata, sorry not sorry :P)

E tornando al catalogare, adoro prima di tutto i nomi (suvvia si capisce chi sono, era necessario specificarlo nelle note? gne gne gne) e la descrizione del gusto di ogni creatura, come i sentimenti che Thuringwethil prova verso le sue prede siano contrastanti.
Adoro questa descrizione degli Elfi: "Sangue che sa di stelle, di luce antica e odiosa.” – odiosa è proprio l’ultima cosa che ti aspetti di leggere al fondo di questa frase e secondo me caratterizza benissimo il personaggio. Selvatica, feroce, senza pietà e fedele.
Gli Elfi per lei sono una tortura di cui non può fare a meno. 

Ovviamente gongolo alla descrizione dei Nani, e allo sdegno con cui pensa a loro, anche se mi fa tristezza quanto per gli Elfi immaginarli vittime della sete di Thuringwethil. Perché il loro sangue le fa schifo, ma li caccia lo stesso, quasi per il puro gusto di provare loro che sbagliano a sentirsi al sicuro al buio, che sia quello della notte o delle viscere della terra (se penso a Khazad-Dum qualche millennio dopo, mi viene un attimo da ridere: non hanno proprio imparato!)

Mi sono piaciuti anche i pensieri sugli orchi immagino (o cacciava anche i mannari? sarebbe interessante :P), saranno pure servi di Sauron, ma in realtà sono creature di Melkor e in fondo, in fondo, non è che Thuringwethil abbia tutto questo rispetto per loro, non sono servitori fighi come lei, oh!
Ho adorato anche qui la descrizione che fa del loro sangue: "il loro sangue è nero e amaro e la fa volare in alto indignata e furiosa."
Il suo nutrirsi non è del tutto uno spasso, anzi, reitera il contrasto che la anima: ha bisogno del sangue, qualsiasi tipo di sangue, anche che la irrita, se le genera odio, se ha un gusto schifoso (non si dice “che schifo” al cibo, Thurì, non te l’ha insegnato la mamma? :P)

E infine gli Uomini, oh, riesco a quasi a vedere il sole (ADORO Fiamma dell’Ovest) brillare nel cielo, dopo la notte delle righe precedenti, quando Thuringwethil dice “i Figli della Luce” e li descrive marciare instancabili. Riesco a sentire il calore del sole (nonostante stia gelando, okay), la luce dorata, la terra stessa dorata, il suono dei passi e poi… tramonta il sole e sono di nuovo in Thuringwethil che li osserva e vola verso di loro, sempre più vicina, sempre più irritata dall’invincibilità che gli Uomini credono di avere e del tuto decisa a farli ricredere.
Ce credo che per lei il loro sia il sangue migliore, forse proprio perché è quello per cui deve essere più paziente e faticare di più.
Come dice la pubblicità (o era Lessing? Secondo me Lessing ha copiato la pubblicità, assolutamente :P), l’attesa del piacere non è essa stessa il piacere? ;D
(Ora immagino Thuringwethil che aspetta il tramontare del sole sorseggiando Campari Red Passion, ciao, è stato un piacere)

E infine l’orgoglio che prova come messaggera di Sauron provoca una certa tenerezza, è così genuino e quasi ingenuo, il che è decisamente in contrasto con la ferocia che dimostra contro le sue prede. Se la sua sete è assolutamente egocentrica ed egoista, il suo operato per Sauron è sì pieno di orgoglio, ma il suo è un mettersi a disposizione per forse l’unica creatura che rispetti davvero.
Forse perché sono compagni di svolazzate? :P Peccato che Thuringwethil non fosse in giro quando Sauron se n’è svolazzato via sanguinante dopo l’incontro ravvicinato con le fauci di Huan, sarei stata curiosa di vederla smacchiare le tracce di sangue del suo Signore con la lingua… e chissà come lo avrebbe descritto e commentato, mmmmh.

Di sicuro ho dimenticato qualcosa, nel mio entusiasmo, e tanto ho sempre modo di dirtela in altra sede, ma davvero, sono strafelice di poterti vomitare addosso le mie impressioni dopo che tu mi hai fatto entusiasmare tanto con qualcosa di tuo dopo ormai un anno e mezzo? Fuck real life, lascia che la Mel scriva a go go e posti, soprattutto!

Grazie per aver scritto di Thuringwethil, era un personaggio di cui volevo leggere, ancora di più se scritto da te. E decisamente non hai deluso le aspettative, anzi, il tuo tocco unico si sente ed è quello che apprezzo tanto ♥

Alla prossima, lo spero vivamente *tira di nuovo fuori la frusta e sorride*

Kan