Non so da dove iniziare. Questa storia è magnetica. Onestamente non conoscevo sens8, ma devo dire che la storia creata in cui si mescolano Sherlock e quest'altra serie, mi ha appassionata subito. È stato un viaggio emotivo fortissimo, così ben scritto da permettermi di vivere persino il dolore interiore dei personaggi sulla mia stessa pelle. Un racconto potente, pieno di passione e di emozioni. Ammetto che inizialmente non conoscendo la serie avevo paura di non riuscire a capire appieno la storia, invece già dal capitolo 1, ho imparato a conoscere i fatti insieme a John e Sherlock, comprendendo con loro il mondo del quale si erano ritrovati a fare parte. Nonostante sia il 2021 e oramai questa storia sia stata conclusa da un po', leggendo la fine di questo capitolo spero che la passione per la scrittura al di fuori di questo portale sia andata avanti. E anche se molto tardi e nonostante sia solo un augurio di una lettrice, dedico un piccolo pensiero positivo alle tue opere di carta e a quelle digitali, perché continuino a crescere e a raccontare storie meravigliosamente scritte. Complimenti ancora! |
Ho finalmente letto tutta la storia (come ho detto su Facebook ho preferito aspettare che fosse conclusa) e...wow! Mi è piaciuta tantissimo. Ammetto di aver avuto qualche dubbio all'inizio, non sulle tue capacità, quello mai, ma non avendo mai visto nulla di Sense8 temevo di non riuscire ad apprezzare appieno la storia. Invece hai narrato tutto in maniera precisa, riuscendo a spiegare bene le dinamiche della storia anche a chi come me era totalmente all'oscuro dei meccanismi di questo mondo. Ho amato tantissimo i personaggi di John e Sherlock, il loro rapporto, il loro amore. Questo senso di predestinazione, questo sentimento così forte, profondo, viscerale. È emozionante. Tutta la tua storia lo è. Veramente molto bello anche il rapporto tra Mycroft e Sherlock, mi ha commosso. Per quanto io abbia amato i due protagonisti (e credimi l'ho fatto profondamente) è Mycroft il personaggio che mi è entrato dentro. E dire che davo per scontato che fosse morto, sono molto contenta di come si è sviluppata la sua storia. Mi rimane invece un velo di malinconia per Greg, è incredibile come un personaggio che appare così poco nella storia mi abbia invece colpito così tanto. Il modo in cui lo descrivi, il modo in cui Mycroft lo vede, il suo sacrificio...mi ha davvero sorpresa, è raro che Greg sia tra i miei personaggi preferiti (a differenza degli altri tre). Che altro dire? Ero indecisa da tempo se vedere o meno Sense8, dopo la notizia della cancellazione avevo quasi deciso di lasciar perdere, ma dopo questa storia credo proprio non me lo farò sfuggire. Ti saluto augurandoti un enorme in bocca al lupo per il tuo romanzo, spero vada tutto al meglio, dota incrociate per te!!! |
Confesso che ho iniziato a leggere questo ultimo capitolo in punta di piedi e poi sono corsa invece subito alle ultime righe, saltando tutto quello che c è nel mezzo, perché dovevo sapere subito, se dovevo morire, di che morte si sarebbe trattata. Faccio sempre così, anche con i libri, ma è più forte di me. Non riesco a sopportare l'ansia di "non sapere". Quando ho visto che l'atterraggio in fondo era "morbido" mi sono riposizionata all'inizio e mi sono data un tempo piu' consono ad una lettura ordinata e dal respiro regolare. Ma il dubbio della caduta è rimasto fino a quando i poliziotti hanno portato via Sherlock in manette. Sherlock che cade per proteggere il segreto di John e dei Sensates e John che non riuscirà mai a incontrarlo faccia a faccia.... invece mi hai fatto lo sgambetto e sono stata felicissima di sbattere io il naso per terra! La scena del tetto, confermo gli altri interventi, è stata da manuale: hai messo insieme un po' della 3x2 e della 3x3 con l'elicottero che arriva e Sherlock che allontana John con quel suo viscerale senso di protezione. Si vedono per pochi attimi, per la prima volta, su quel tetto anche se la loro intimità ha già raggiunto livelli invidiabili da una coppia con anni di rodaggio. John, bellissimo, nella sua fisicità. Moriarty, tale e quale nel suo atteggiamento sibillino. Apparentemente vincitore ma solo per pochi attimi. Poi c è la scena della prigione, con i segni delle torture, come in quei mesi (anni) di caccia e fuga dopo la finta morte. Ma questa volta il periodo di latitanza è fortunatamente più breve e il ricongiungimento con colui che lo completa avviene in un crescendo di emozioni e sensazioni, stavolta reali a tutti gli effetti, sul letto di Baker Street. Senza dire troppo dici tutto in quella scena d'amore: la potenza di un sentimento così dirompente e profondo da non lasciare spazio a niente altro che a sé stesso nei due amanti che a un cero punto non distingui più, al punto in cui entrano (fisicamente e metaforicamente) uno nell'altro. Incastro perfetto. Ma ci sono anche gli altri personaggi: c è Mycroft, eroe stoico ma con un cuore più esposto di quello che si possa pensare, e con una intelligenza che fa impallidire anche il caro super Moriarty. C è Sarah, che senza grandi gesta è comunque una costante e sa esserci nel momento in cui è necessario che qualcuno ci sia; c'è l'ombra fugace e malinconica di Greg e la presenza al profumo di biscotto della signora Hudson. E poi c'è questo plot sapientemente diretto, tra azione e introspezione, complotti e contro-complotti, una trama di non facile esecuzione ma che è chiara e immediata, anche per chi, come me, dei Sensates, della loro storia e dei loro meccanismi non sa nulla. Grazie per questo altro bel viaggio... e davvero, sinceramente, ti faccio i migliori auguri per il lancio del tuo lavoro letterario. Di sicuro la capacità di scrivere e di raccontare della vita e delle sue tante espressioni non ti manca. Se viaggio deve essere, che ti conduca in posti meravigliosi. |
Alla fine si torna alle rovine di quella chiesa, St. Dunstan, dove è cominciato tutto. Dalla distruzione alla speranza, dal buio alla luce. E non solo perché un legame unico ed inscindibile ha trovato la sua espressione, il suo passato ed il suo futuro, ma anche per lo sguardo che si solleva alla collettività, all’universo inteso come incrocio di scambi vitali tra le persone che si esprimono in cerchi concentrici e sempre più ampi ma, comunque, tracciati dall’energia di un unico centro. A questo proposito, desidero mettere in risalto subito quella meravigliosa scena che, verso la conclusione del capitolo, vede Mycroft, finalmente salvo dalla morsa di violenza cui l’ha sottoposto la malvagità di Moriarty e felice per aver sottratto Sh al meccanismo inanimato e crudele che l’avrebbe stritolato, uscire dal tribunale accompagnato da tutti coloro che fanno parte dell’Arcipelago (“…Dietro di lui, quieto, un gruppo di uomini, donne, bambini…”). È un momento in cui hai espresso il sollievo e la commozione, quest’ultima alleggerita da una manciata di pacata ironia, provocate da quel “passaparola” tra persone di varie parti del mondo che, come un caldo abbraccio, fa scorrere, come linfa vitale, vicinanza, condivisione, fede in un futuro più giusto. Anche l’algido Mycroft che, comunque, in questa storia è come purificato e ripulito dal suo “ghiaccio” emotivo grazie alla grande sofferenza per la morte di Greg e per l’angoscia per la sorte del fratello, non è solo e si avvia serenamente verso il suo ufficio. Ma, secondo me, il punto più “forte” dal punto di vista narrativo ed emozionale è la rivisitazione, in una chiave del tutto originale e dai risultati sorprendentemente efficaci, di quei tragici momenti sul tetto del Barts che , ormai, innumerevoli volte, abbiamo fatto scorrere davanti agli occhi della mente per cercare di leggervi tutti i più reconditi messaggi che potevano esservi ancora nascosti. Quella che ci proponi è una splendida lettura della “danza” macabra in cui si fronteggiano Sh e Moriarty, in cui, però, inietti la forza e la vitalità di John, grazie alla carica travolgente della potenzialità esistenziale sintetizzata in quell’ "Io sono anche noi" che, ormai è diventato parte integrante della mia visione della vita e del mondo, naturalmente senza l’aspetto delle “visite” ma, non si sa mai…La lotta tra Sh, in cui c’è John, ed il Cannibale, è veramente qualcosa di spettacolare, che hai reso con grande efficacia. Mi è sinceramente piaciuto vedere come Moriarty venga sorpreso ed atterrato dall’impeto di Watson. |
Ho voluto aspettare fino all'ultimo capitolo per scriverti questa recensione... |
Meraviglioso!!!! Finalmente posso dirlo!!!! |
Ma della soddisfazione di leggere di John che prende a pugni Whispers vogliamo parlarne? Tantissima. |
E anche questo viaggio è finito 😍 Ottima idea la scena del del tetto. È credibile che Moriarty in questa vece si comporti proprio così,con questo specifico piano(e forse è più sensata della soluzione della serie che non mi ha mai del tutto convinto e speravo avesse una risposta nella quarta). |
Avevi promesso azione e ci porti alla vertigine. Decisamente vorticoso questo secondo step, come il giro di valzer di John e Sherlock, con lo scenario che gira insieme a loro. Sembra quasi una trance, sono arrivata alla fine che avevo il fiato corto anch'io....e c è vertigine nella profondità del legame che lega queste "strane creature": soprattutto tra Mycroft e Sherlock e tra Sherlock e John. Questo poter entrare nella vita e nei pensieri reciproci, questa attrazione viscerale e senza tempo tra di loro, la rendi con dialoghi intensi, dove si percepisce tutta la sofferenza del maggiore degli holmes, e poi con la scena d'amore che fa quasi male sul "tetto d'erba" di Baker Street. Mi è piaciuto tutto di questo capitolo dove riprendi situazioni e dialoghi della serie, dove la Donovan usa quella parola "strambo" così offensiva, dove Moriarty non perde quel suo fascino malefico e insinuante. Mi è piaciuto John nella scena del bagno, lui che si toglie e mette la maglia con non chalance mentre Sherlock si gira dall'altra parte con pudore. E poi arriva la parte finale, e io già temo cosa potrà succedere, perché quei due ancora non si sono ancora davvero toccati sebbene le sensazioni provate mentre facevano l'amore fossero vere.... e moriarty è davvero davvero pericoloso e senza scrupoli. L'ho detto, qui è tutto una vertigine, un gioco di scatole cinesi. Non so cosa pagherei per una versione televisiva di questa ff. Mi metto in coda anch'io per il 3 giugno...... |
Il capitolo è davvero meraviglioso in ogni sua parte, a partire dai retroscena della storia dei Sensate e dal rapporto tra Moriarty/Whispers e Mycroft. Devo dire che Mycroft ti è riuscito proprio bene in questo capitolo: è crudele e spietato dietro il suo tono leggero e canzonatorio, e molto inquietante, in ogni suo gesto o parola. |
Wow, che capitolo! |
La seconda parte di questa tua storia si apre con un Mycroft che giganteggia nel suo proporsi, un po’ insolito per l’ ”iceman” delle prime Stagioni, come connotato da una saggezza ed una generosità notevoli, sfumate dai tuoi tocchi di una profonda malinconia, frutto, sicuramente, della sorte tragica che gli ha portato via l’affetto di Greg. A questo punto ritrovo una traccia IC che ci riconduce alla pesante responsabilità che il maggiore degli Holmes ha avuto, nelle Serie, a causa della sua riprovevole “connessione” con Moriarty che ha portato al tetto del Barts ed alla drammatica finzione che ne è seguita. Naturalmente, in lui c’è sempre la logica del potere che, comunque, quando è orientata all’eticità delle proprie azioni, mette al di sopra del singolo la collettività. E questo alleggerisce il fardello di sensi di colpa che appesantiscono Mycroft nei confronti dei Sensates e della caccia spietata che ha trasformato la loro meravigliosa prerogativa in una mortale minaccia per la loro stessa vita. Questo lo considero un approccio da parte tua molto interessante, in quanto chiaramente l’AU esige delle variazioni nelle caratteristiche dei personaggi, ma tu hai saputo equilibrare il tutto, consegnandoci una figura, Mycroft, assolutamente credibile. |
😱 questo capitolo è tutto un climax! Non c'è un attimo di pace nonostante le immagini, spesso poetiche e potenzialmente tranquille. Da una parte Sherlock e John che entrano sempre più in contatto, sintonia, fino a fondersi in tutti i sensi, dall'altra la triste storia di Mycroft e il temuto arrivo di Moriarty. Meno male che non ami Eurus, perché sarebbe stata tremendamente in parte anche lei. |
"Perfetto, le mie allucinazioni hanno allucinazioni a loro volta" inizio citando questa frase che riesce a farmi sorridere genuinamente mentre il resto della mia testa si concentra su questo continuo slittare improvviso da una coscienza e da un piano spazio temporale all'altro. Non conosco la serie a cui ti ispiri ma trovo molto intrigante questa idea che esponi molto chiaramente senza essere didascalica. L'atmosfera un po' dark, un po' soprannaturale e inquietante è stemperata dai siparietti tra John e Sherlock che non abbandonano neanche qui la loro indole. Anche mycroft è in parte ma la scena d apertura è così drammatica che sembra ancora più chiuso nel suo ruolo di chi ha accesso alla "stanza dei bottoni". Hai innescato giustamente la curiosità di vedere cosa accadrà, sia in questa caccia ai diversi, sia all'attrazione innata fra john e Sherlock. E bella la sorpresa della parte che hai dato a Sara, non me l'aspettavo. Grazie per questo nuovo viaggio che ci proponi con la tua solita classe. |
Sense8 e Sherlock |