Questa storia è stata decisamente molto divertente da leggere e ben scritta.
Come per molti, la OzAme non è certamente una coppia che shippo e, a dire il vero, non pensavo neanche esistesse fino a questo momento, ma ho deciso di leggere tutte le storie che partecipano la contest e devo ammettere che non sono rimasta affatto delusa! In altre circostanze non l'avrei mai letta ma sono contenta di averlo fatto.
Per essere la prima volta che l'autore scrive una r18 non è andata affatto male, anzi! Ci sono delle parti che sono un po' cliché del genere ma, come dico sempre, "il sesso è sesso, cosa ti vuoi inventare di più?", quindi tutto ciò che è stato scritto è più che rispettabile, anzi, ci sono persone che scrivono questo genere di cose da secoli e, non sapendo più cosa inventarsi, scrivono veri e propri obbrobri.
La fic ha degli ottimi punti comici, mi sono ritrovata a sorridere e ridere diverse volte, soprattutto nelle interazioni con la famiglia di Australia. Ho anche aprezzato tantissimo il paragone di Australia con un dio notturno, davvero una metafora stupenda che permetteva al lettore di immedesimarsi non sono con il punto di vista ma anche con le sensazioni di America (questa sensazione appunto di essere dinanzi a qualcuno che un po' incute timore - notturno - ma allo stesso tempo ti seduce e ti attira - dio).
Ora la per la parte di critica costruttiva (premesso che so che l'autore ha scritto la storia per svagarsi e che è comunque l'unica storia che ho letto di questo autore al momento, le mie critiche vogliono soltanto essere degli appunti che potrebbero essere utili anche per altri scritti):
- come scritto dall'autore nella nota, ci sono alcune ripetizioni che ostacolano lo scorrere di alcune frasi, ma sono abbastanza rare e distraggono solo momentaneamente;
- ci sono alcuni errori che sembrerebbero più dovuti ad un qualche tipo di correttore automatico (es. un "ne" al posto di un "n'é" oppure un "è" invece di un "e") ed alcuni refusi (cosa piuttosto normale in una fic di queste dimensioni);
- sembra che l'autore sia molto abituato a scrivere e/o leggere in inglese poiché ogni tanto ci sono delle espressioni che sembrano tradotte direttamente da questa lingua (in alcuni casi sembrano poter essere voluti, come nel caso, verso la fine, del "grazie per il pasto" che rispecchia il "thanks for the meal" ma suona strano in lingua italiana) - premetto a questo punto che mi rispecchio in questa eventualità, dal momento che molto spesso mi sono trovata in difficoltà a scrivere in italiano dopo i 10 anni trascorsi a scrivere e leggere praticamente solo in inglese, se non per motivi di studio;
- di tanto in tanto l'autore utilizza delle espressioni del quotidiano che risultano cacofoniche. Queste espressioni sono buone e ben'accette nei dialoghi o negli inserti d'autore, ma nella narrazione generale sarebbe preferibite utilizzare un tono più sobrio;
- infine, l'espressione italiana è "ben'e meglio" e non "bell'e meglio".
Spero sinceramente che l'autore non prenda questa mia recensione (tra l'altro positiva) come un'offesa ma semplicemente come una critica che intende essere costurttiva da parte di una persona laureata in Lettere. |