Sai Kim, in un certo senso recensire quest'acrostico in ritardo sembra avere perfino più senso, anche se non lo potevo saperen ed è stato un caso.
Dopo aver letto le parole che Daron ha scritto ieri per Chester, questi versi mi fanno capire ancora di più quanto lui conta per me così come per te e per tutti quelli che si sono affezionati alla sua musica, alle sue canzoni, alla sua voce e alla sua chitarra.
Questa è la poesia, senza nulla togliere alle altre, che finora mi è piaciuta di più. E' semplicemente perfetta sotto ogni punto di vista, racconta Daron come lo vedo e come soprattutto l'ho visto in quella città magica che è Firenze. Sì, perché i tuoi acrostici sono in grado di riportarmi a quel giorno, non so nemmeno io spiegarmi il perché, ma è così.
Lo so che adesso penserai "che rottura", ma analizzerò passo epr passo i tuoi versi, proprio come fa Claire certe volte! Lo so che è da pazzi, ma non riesco a non commentare completamente le tue splendide parole.
"Dolore e tormento martellano la tua
Anima dannata; sollevi il viso,
Ruggisci dentro il microfono"
Wow, aspetta...
Da questi versi si evince il mare in tempesta che Daron ha dentro sé. La sua è un'anima dannata, che solo attraverso la musica può essere liberata; il gesto di sollevare il viso lo vedo come un volgersi verso l'alto, alla ricerca di quella libertà che dentro sé non riesce a trovare. E ruggisce nel microfono, portando fuori tutto, scaricando su chi lo ascolta non solo la sua rabbia, ma anche le sue altre mille emozioni: tormento, dolore, disperazione, devastazione. Forse anche gioia, una grande gioia che prova nell'essere su un palco e fare ciò che gli piace.
"Oscilla il tuo corpo, le tue dita creano
Note distorte, armonia del tuo essere."
Oscillare: quanto mi piace questo verbo! Penso sia adatto a Daron, alla danza di introspezione che lo cattura ogni volta e lo scuote, sia all'esterno che all'interno.
Note distorte, armonia del suo essere: è proprio così. Daron è distorto, contorto, e tutto ciò crea la sua armonia, quella perfezione che cattura e incanta quando lo si ascolta. E' una persona che ha molto da dire, che dice forse in maniera disordinata e confusa, ma questo fa di sé il Daron che amiamo.
"Maschere oscurano i tuoi lineamenti"
Questa la prendo da sola perché ci ho visto un significato enorme, di cui forse nemmeno tu mentre scrivevi ti sei accorta, o forse sì.
A primo impatto si potrebbe pensare a maschere di rabbia che distorcono i suoi lineamenti, ma io le ho interpretate come quelle maschere, quell'atteggiamento che Daron spesso indossa. Si comporta da idiota e da esibizionista, nascondendo in un certo senso ciò che realmente è. E queste maschere, come tu hai scritto, lo "oscurano", lo fanno apparire agli occhi di tutti come in realtà non è.
"Ansimi appena, volteggi su te stesso,
Lasci che quell'assolo ti trascini con sé.
Abbatti ogni barriera, quella chitarra è l'unico
Kit di sopravvivenza per te."
Il secondo verso di questo blocco mi fa pensare a una cosa che noi diciamo spesso quando parliamo di scrittura: non siamo noi a scrivere le storie dei personaggi, ma sono loro a raccontarcele. Allo stesso modo non è Daron a comporre i suoi assoli, ma sono loro che lo trascinano senza che lui ci possa fare niente.
Quel "abbatti ogni barriera" poi, fa capire ciò che stavo dicendo prima: se il suo viso è mascherato dal personaggio che ha creato intorno a sé, la sua chitarra e la sua voce abbattono ogni barriera, facendolo apparire come un libro aperto.
E infine quando dici che la chitarra è il suo kit di sopravvivenza... e qui mi sorge spontaneo domandarmi: dove e come sarebbe Daron senza la sua musica? Secondo me sarebbe perso.
E se si aggrappa alla musica, la sua vita andrà avanti.
"Ricordi amari
Impregnano il tuo lieve sorriso, ricordi di
Amici perduti, amori consumati, città lontane."
Quel lieve sorriso da te raccontato mi fa tenerezza, nonostante i ricordi amari che contiene. Penso che il sorriso si addica a Daron, ai suoi lineamenti, così come si addice a Shavo, anche se in due maniere diverse.
Dietro il penultimo verso del tuo componimento, cioè l'ultimo di questo blocco, ho visto un sacco di storie, le storie che hanno plasmato Daron e che lui stesso ama raccontare. Storie di amici perduti, sofferenza, guerra, città visitate, immagini sfocate.
Dentro Daron c'è un mondo, ecco.
"Nella tua Babilonia c'è ancora una flebile speranza."
E questo il colpo finale, quello che mi riporta su, che mi porta a sperare, che vorrei tanto sentir pronunciare da lui. Perché, si dice, la speranza è l'ultima a morire, e io spero che nel cuore di Daron, nella sua Babilonia, nella sua città natale, la speranza ci sia sempre e continui a mandarlo avanti. Lui ha dimostrato di avere forza e grinta, non si arrenderà.
Ti devo dire: Daron mi ha sinceramente spiazzato il 25 a Firenze, mi a letteralmente devastato: non avrei mai pensato che dal vivo fosse una bomba di emozioni del genere, che mi avrebbe investito e trascinato con sé. Io quel giorno mi sono sentita vicina a lui, perché era come se lui ci volesse tutti vicini, volesse condividere con noi ciò che stava provando.
E, essendo lui tra i System quello più irrequieto e in un certo senso problematico, ho paura. Non ho avuto paura quando è accaduto quello di Chris Cornell, ma ora che è successo l'episodio di Chester ho paura, una strana ansia. Ho paura per Daron e non oso nemmeno immaginare come mi sentirei se facesse una cazzata del genere. Io ho fiducia in lui, ma certe volte mi sento una cretina perché posso solo stare qui a sperare, non posso fare niente.
Kim, io non so come ringraziarti per questi splendidi versi, sei stata a dir poco divina. Non ho parole, penso solo che tu sia riuscita a raccogliere nei tuoi versi l'infinito di Daron. E sì, mi sono lasciata trascinare proprio come quando ascolto qualche sua canzone, perché nei tuoi versi io ci ho trovato lui.
Stupendo, non so nemmeno cos'altro aggiungere :3
Ti adoro, Kim ♥
E buon compleanno Daron, anche se per te questo periodo non sarà uno tra i più allegri |