Recensioni per
Alcibiade o 'l'Albero della Vita'
di Ancient_Mariner

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/08/17, ore 20:55

Rieccomi qui a commentare anche questo componimento. Premetto che ci ho provato a tener conto sia della tua dettagliata spiegazione sulla raccolta, sia della spiegazione in particolare di questo lavoro, però è più forte di me e devo per forza dire la mia fregandomene bellamente... ehm, volevo dire, fornendo anche la mia libera interpretazione.
Intanto posso affermare di trovarla bellissima nel suo riflettere e porsi domande che non portano a delle vere e univoche risposte, è come se i versi stessi domandassero di avere senso nel loro bruciare e consumarsi, come se tu fossi un po' quelle parole e quelle parole fossero te, solo per un istante. No, non sto delirando, sono lucida. Non lo so se all'inferno ci va chi non si impegna in nulla, dipende molto da cosa intendiamo con "inferno" e da cosa intendiamo con "nulla". Spesso l'inferno coincide, almeno per me e nella mia esperienza, col non avere la forza di impegnarsi in nulla, ma nulla per cui ne valga la pena ovviamente, perché poi nomini delle categorie di individui che spesso più che impegnarsi realmente per crescere interiormente tendono ad ostentare qualcosa che non c'è - e il tuo giudizio in questo senso è implacabile, seppur nascosto dietro a numerosi punti interrogativi. E non posso che essere d'accordo sul fatto che vada bene bruciare per poter rinascere, forgiati da nuova consapevolezza e nuova forza; non è possibile cambiare, costruire, riemergere se non è disposti a distruggere qualcosa prima: il cambiamento è sempre attrito, alle volte scorre più fluido, altre invece sembra annientarci, corroderci dall'interno, non lasciarci scampo. Sta solo a noi essere fenici nel nostro dolore, nessuno può salvarci, di questo sono pienamente convinta: gli altri possono forse suggerirci una via, regalarci qualche scintilla che dia il via al rogo, ma poi il modo per risalire lo dobbiamo trovare per conto nostro.
Mi piace moltissimo la tua scelta di utilizzare frasi legate a tuoi sogni anche molto precedenti, anche se mi domando cosa avessi letto/mangiato/visto la sera prima. Scherzi a parte, veramente un lavoro profondo e studiato, con questa raccolta mi stai convincendo parecchio, anche perché, sebbene le tematiche siano molto diverse, si percepisce molto chiaramente il filo che conduce il tutto.
Mi viene per altro in mente una poesia che non c'entra molto, come al solito, ma te la scrivo privatamente perché non è mia e qui non è il caso di postarla.

Un grande abbraccio,
Silvia

Recensore Junior
31/07/17, ore 17:40

Aaarrgh!! Corpo di mille balene bianche!!!! :0 :0 :0 XD XD XD
scusa mi sono immaginata di essere una piratessa dal tuo nome, però animalista!!!...comunque......ho letto e riletto a fondo questa poesia, per immergermi con attenzione e studiare i tuoi versi....e insomma, che posso dire?? :3 :3 :3 :3
Sono versi favolosi, soffici e lascivi, e ci rendono conto dell'antico essere primigenio, teofanico, panico ed anentropico dell'Uomo, cui può tendere l'esubera e callida sensibilità del poeta quale veggente ricompositore di un Ordine diroccatosi, di un esperimento inspontaneo che ci riporta in breve nella dimensione dell'Uno e del divino cui ci siamo sottratti per nostra e universale stoltezza!!! :O :O :O
mamma mia che discorsone....comunque a parte tutto....la tua poetica è molto interessante e mi piacerebbe approfondirla....anche per il fatto che stuid lettere classiche <3 <3 <3
Debbo ammetterlo, la tua poesia mi ha ispirata di recente a scriverne un'altra...il mio stile è diverso ma ho cercato di riproporre questo senso di onironauticità "ipnoballica" in cui mi immersi d'oro e d'argento nel tuo poetare......
ti mando un superkissino *smaaaaack* ;o ;o ;o ;o a presto!!! ;D ;D ;D

Recensore Junior
30/07/17, ore 14:18

Apprezzo particolarmente questo tuo perseguimento del contraddittorio, a partire dal titolo "Immortalità" che pare cozzare col tragico, seppur etereo e pacato, finale della poesia. Percepisco un rimando a "Disgelo", anch'essa per altro con un titolo che segnava l'opposto del suo esito: risuona nei riferimenti al ghiaccio e alla brina e mostra come tu stia seguendo un filone molto definito, un percorso ben tracciato in apparenza, ma che pare condurre in una coltre di nebbia fitta, da cui non sempre è possibile riemergere. E io ti seguo, in un certo senso, sia poeticamente che nella realtà meschina che pare accomunarci (per cui denigro azioni che poi compio, intitolo "Presenze" un componimento che denota assenza e ascolto canzoni che parlano di non arrendersi a certe mancanze, mentre vorrei soltanto riuscire a lasciar andare). Il mondo invece scorre, cullandosi nelle sue solite illusioni, perché la consapevolezza è un peso troppo grande da portare soli: e se per un unico istante è parso che potessimo non essere lasciati a tacere con noi stessi per l'eternità, ciò che ne è seguito è stato un silenzio ancor più straziante, quello derivato dall'esserci resi conto di cosa significasse udire la voce dolce del vento, per poi perderla per sempre. Le immagini naturali che hai utilizzato sono meravigliose, mi fanno venir voglia di chiudere gli occhi e immergermi in quel paesaggio malinconico, un passato che non possiamo far altro che rievocare, lontano come un soffio che ormai tace ammutolito e come un canto che riecheggia scolorando. Non c'entra davvero nulla, ma mi ricorda questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=Zu6l7cmdZr0
Il riferimento a Catullo è incantevole, l'ho apprezzato davvero molto, spero di averlo interpretato correttamente come la volontà di scambiare quel vuoto con qualcosa di bello e puro come un profumo, senza rancore o rabbia, solo con una immensa e inevitabile tristezza da continuare a raccontare, perché ciò che conta va sempre narrato, nonostante tutto.
In ogni caso mi fa piacere che tu abbia dato il via a una nuova raccolta, ti leggerò per scoprire dove porta quel cammino, se veramente esiste la possibilità di salvarsi.

Ti sono vicina,
Silvia

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