Potresti portare in Italia un po' dell'acqua persa dalla vasca. Potrebbe essere utile!😉 |
Piango. Ecco un'altra storia bellissima. All'elenco della recensione precedente mi ero dimenticata di aggiungere le kidlock. Perché io adoro le kidlock. Ma partiamo dal principio. La morte di Redbeard, qui piango di tristezza, motivo per cui non mi soffermerò troppo, sarebbe doloroso. Arriviamo a Mycroft, l'ho adorato, sia all'inizio che alla fine e Sherlock che gli dà la manina. Ho gli occhi a cuoricino. Poi arriviamo a John, sono così dolci insieme. Sherlock che ha fatto tutti i suoi ragionamenti, valutando i pro e i contro e ha deciso che sì, per John Watson ne vale la pena, per lui ne varrà sempre la pena. A costo di soffrire, anche se sarà doloroso. John invece è diverso, lui è slancio e passione, non ha bisogno di riflettere per sapere che starà sempre vicino al suo Sherlock. E la parte dell'essere legati con un nodo doppio. Qui piango di gioia. È veramente dolcissima, complimenti. Alla prossima e in bocca al lupo per il trasferimento! ;) |
Altra storia, altra recensione. Devi sapere che John e Sherlock ubriachi sono una delle cose che preferisco. Insieme alle teenlock. E alla gelosia di uno (o entrambi) i personaggi. Ok, forse ho un po' troppi temi che preferisco! Comunque sono davvero divertenti mentre si rinfacciano le cose e finalmente arrivano al nocciolo della questione. Dovevano essere ubriachi per trovare il coraggio, queste due patate lesse. Menzione d'onore per Greg e soprattutto Mike, col suo sorriso sornione, perché lui SA! Vabbè che ormai lo sanno un po' tutti, sono solo questi due idioti a non averlo capito. Apprezzatissimo Sherlock che dice a John di smettere di tirare in ballo Irene. Watson apri un po' gli occhi, su! Come dicevo prima un'altra bellissima storia, questa raccolta dà molte soddisfazioni! Alla prossima. |
Un'altra storia bellissima. È davvero emozionante il discorso di Sherlock, il rispetto che mostra per le sue cicatrici perché gli ricordano ogni giorno che ce l'ha fatta, è tornato a casa e dal suo John, dal suo faro. Anche se, te lo devo dire e non saprei dirti il perché, perché ho riletto piu volte e non credo sia dovuto a un qualcosa che hai scritto tu, io me lo immagino un po' antipatico Sherlock in questo racconto. Davvero non saprei proprio perché lo visualizzo così, non vorrei farlo. Però me lo immagino che parla con la sua solita saccenza, quasi a voler rimproverare John. Non credo sia come tu l'abbia voluto rappresentare, quindi sorry! |
Ciao cara, lo sai che adoro le kidlock, vero? Sherlock e John da bambini sono troppo dolci!! |
Tenera. Dolce. Delicata. |
Il cerchio d’orrore che ha soffocato la S4 si è chiuso e Redbeard è ridiventato un cane. Preferisco così; infatti, pensare a quel nome abbinato ad un bambino cui la follia infinita ha inferto una fine atroce, mi ha sempre causato disagio ed ulteriore tristezza per i quali, il già pesante fardello di angst dell’ultima Serie, era diventato ancora più ingombrante. Ci fai ritrovare uno Sh ragazzo e alle prese con il grande dolore di perdere il suo cane, credo si tratti proprio di questo, e per lui cominciano i grandi “perché” della vita. Accanto c’è la figura accogliente e protettiva di Mycroft e riappare quel “caring is not an advantage” che ha sempre ancorato gli Holmes ad una calma piatta nel loro cuore ma che, nel caso di Sh, con Irene e John, soprattutto quest’ultimo, ovviamente, è sfumato in un totale caos di ragione e sentimento. Stavolta John c’è, molti anni prima dell’incontro tra due uomini adulti al Barts ed è bello pensare che sarà, così, concesso loro molto tempo in più per stare insieme. |
Questa storia è meravigliosa. Amo il concetto di famiglia associato a questi due, perché è esattamente così, sono una famiglia a tutti gli effetti, ci sono sempre l'uno per l'altro, sempre pronti a sostenersi, a costo di commettere qualche reato "minore". Ahh Sherlock! Sempre pronto a trovare una scappatoia. Mi piace molto la situazione che hai creato per far affrontare ai nostri due beniamini questo discorso: Parigi, John in ospedale e Sherlock che è pronto a fingersi suo marito pur di non lasciarlo solo nemmeno un attimo. Ci hai dato anche il momento dei tre Garridebs! Mofftiss prendete appunti, please. Tutto il discorso di Sherlock sulla famiglia è bellissimo, certo che me tiene conto, John, quando mai Sherlock trascura qualcosa? Ma ugualmente bello è il discorso di John, con il suo sentirsi un satellite cieco che orbita intorno a un pianeta che non si accorge di lui. Ed infine quel bacio improvviso, l'accoccolarsi insieme nello stesso letto e il custodire gelosamente tutti i ricordi di John da parte di Sherlock. Tutto stupendo. È un vero piacere leggere di storie così. Alla prossima! |
Molto piacevole anche questa OS, che s'inserisce alla perfezione accanto alle altre che fanno parte di questa raccolta. Raccolta che è particolarmente significativa, relativamente al tuo percorso di Autrice, perché se ne discosta, sia dal punto di vista dello stile sia del contenuto. Per quanto riguarda il "che cosa", cioè il contenuto di ciò che racconti, qui siamo in una dimensione più essenziale rispetto al tono che solitamente trovo da te: ci hai regalato cose dolcissime e profonde, in quanto la Johnlock tu l'hai sempre saputa trattare con attenzione e credibilità e, purtroppo, uno degli aspetti imprescindibili da essa è l'angst, dovuto proprio ai mille ostacoli che impediscono ai nostri due di poter liberare finalmente tutto l'amore che hanno sempre tenuto soffocato da tante paure, incomprensioni, situazioni estreme, dall’ingerenza a volte drammatica del “resto del mondo”. Qui ci fai prendere una piacevolissima pausa, adeguata al clima estivo particolarmente rovente e stancante per le pazzie metereologiche: l'atmosfera è leggera e frizzante, i litigi e le discussioni sono principalmente simpatici battibecchi, la rabbia di John, che ha scosso dalle fondamenta la S4, è una sbiadita immagine. Per quanto riguarda lo stile con cui scrivi questa raccolta, e cioè il “come”, le strutture linguistiche che usi sono rese agevoli e senza soste di approfondimento nell'anima e nel cuore. È tutto in superficie, senza problemi, se non quello di dichiararsi senza più malintesi. Qui c’è una scena impagabile di allentamento “alcolico” dell’autocontrollo dei nostri due, cui assistono gli impagabili Mike e Greg, da te ritratti con affettuosa simpatia. A questo proposito, hai reso con pochi ma efficaci tratti, un veloce ritratto di Stamford, personaggio un po’ nascosto ma prezioso, facendo riaffiorare alla mia memoria visiva le espressioni beate e rassicuranti che, per esempio, hanno fatto da sfondo al primo, fatidico incontro, di Sh e John al Barts (“…sguardo attento, ma sereno…serafico, sorrise bevendo…”). Greg è sempre lui, con la sua calda presenza che costituisce quasi un riparo per le bizzarrie della coppia. Dopo una raffica di rimbrotti e del rinfacciarsi di situazioni “scomode”, tra cui assolutamente comico il riferimento ad Irene, ecco quella che chiami tu l’ “epifania”, la manifestazione inattesa e sconvolgente, per Watson, del fatto che, per Sh, tutto il loro occuparsi di casi e di crimini è, di per sé, una dichiarazione d’amore. E per John c’è l’aprirsi di una strada meravigliosa. Un pezzo molto originale, coinvolgente e davvero ben costruito. |
Tutta la prima parte spassosa e con ritmo, sei riuscita bene a svilupare un prompt che come hai detto anche nelle note d'autrice ti ha dato problemi. Il risultato è davveo godibile :) |
Con le tue storie riesci sempre a sorprendere. |
Ciao cara! Devi sapere che quando Sherlock e John si ubriacano, mi fanno troppo ridere! Dovrebbero farlo più spesso, perché penso che solo così riuscirebbero a trovare il coraggio di dichiararsi! Ormai lo hanno capito pure le pietre che si amano alla follia!! Quanto mi piacerebbe vedere una scena simile nella serie!!! Temo, però, che non accadrà mai! Meno male che ci sei tu a farmi sognare!!! |
Non so come avrebbe dovuto essere sviluppato il prompt, ma credo che la tua scelta non sia poi cosi fuori traccia. Credo invece che tu sia riuscita a restare IC e a non cadere nella banalita' o nel sentimentalismo da soap opera (non me ne vogliano gli estimatori di soap....). Delle cicatrici di Sherlock in effetti non si parla, non c e' un momento nella serie dove john si scontri e ragioni su queste tracce permanenti sulla pelle del suo compagno. Tracce (e le tracce non sono forse anche sentieri? Tracce che john potrebbe materialmente percorrere sfiorandole o baciandole e quindi, perche no, davvero venerandole?) che effettivamente ci sono anche "a causa sua", sebbene di certo non volute o provocate apposta. Ci sta tutto quindi il senso di colpa, John e' un uomo di sentimenti del resto e la schiena che osserva non e' quella di un estraneo.. E concordo con il constatare d'altra parte la serenita' di Sherlock nel ricordare un passato che ormai considera chiuso. E' un uomo forte, Sherlock, perche' certe ferite non si archiviano tanto facilmente. Ma lui vive l' oggi, vive l' amore di John, il motivo per cui (ti cito perche e' una frase bellissima) le cicatrici gli ricordavano per cosa vivere e mostrato quanto era difficile morire. Tenerissimo poi il bacio lasciato tra le scapole, questi gesti a volte, piu del sesso vero e proprio, ci dicono il grado di intimita raggiunto in una coppia. |
Per me puoi barare quanto vuoi se bari così 😂 Molto Ic a mio parere e toccante nello sviluppo. L'idea di John porto sicuro, ogni cicatrice lo ha riportato da John, il |
Il tema delle cicatrici, che i due anni e mezzo di caccia all'organizzazione di Moriarty devono avere lasciato sul corpo di Sherlock, Non viene affrontato molto spesso. |