Recensioni per
Glimmers
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 54
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/08/17, ore 23:35
Cap. 5:

Carissima, scordati l’OOC che temevi perché qui non ne vedo traccia. È tutto così IC che, attraverso le tue parole, posso assaporare nuovamente l’atmosfera accogliente ed unica del 221b, quando tutto il male del mondo è stato ricacciato fuori dalla forza del sentimento che unisce Sh e John. La tua ff la trovo intensa, nonostante la brevità, e mi è piaciuto molto il contrasto tra la quotidianità dei gesti, quasi rituali, che Holmes compie per infilarsi la camicia e l’argomento, assolutamente non banale, che scorre tra i due. Sarò un po’ troppo sherlocked ma, il seguire passo passo le varie operazioni che il consulting compie per indossare l’indumento cui ho accennato poco prima, mi ha letteralmente ammaliato, come un serpente davanti al suo incantatore. La tua, apparentemente semplicistica, descrizione di tutti i movimenti che Sh compie davanti all’armadio aperto, la ritengo una sequenza di azioni veramente efficace in cui s’intrecciano indissolubilmente i tristi pensieri di John che non riesce a distogliere l’attenzione dalle cicatrici che hanno segnato la strada del ritorno di Sh dal suo esilio (“…Non mi hai permesso di esserci”). Il consulting fa in modo di poter guardare l’altro attraverso lo specchio, segue il suo discorso, percepisce i suoi pensieri e, soprattutto, gli trasmette sicurezza, tranquillità ed un senso di pace con se stesso e con tutto ciò che ha dovuto patire. Rappresenti, infatti, uno Sh pacato e rassicurante, molto IC, se pensiamo all’ultima Stagione, di fronte al quale la figura di John appare credibilmente scolpita con delle ombre, con dei residui del buio in cui ha dovuto dibattersi ritenendo vera la morte di Holmes. Splendida la frase con cui quest’ultimo giustifica il suo allontanamento da lui, con il paragone della nave e del faro, in cui esprimi davvero, con tanta sensibilità ed originalità, il vero volto di ciò che lega i nostri due (“…Un faro non può far luce, se lo porti con te nelle tenebre…”). Ci regali un consulting che ha maturato una saggezza ammirevole, una serenità ed un equilibrio, in lui impensabili prima di prendere consapevolezza dei suoi sentimenti per John. E Watson non può fare altro che far parlare, per l’ennesima volta, il suo cuore con quel “Lo sai che ti amo, vero?” che mi ha quasi commosso. Un’ultima osservazione: splendido il paragonare le cicatrici di Sh ai sentieri che l’hanno riportato a casa, davvero. Nelle tue storie si scopre costantemente come tu sappia dar voce alla profondità di ciò che scorre tra due che si amano. Un’altra perla, questa “Sentieri” da aggiungere alle altre che stanno illuminando questa tua preziosa raccolta.

Recensore Veterano
14/08/17, ore 19:16
Cap. 3:

Adoro! Adoro adoro adoro! Amo le kidlock (insieme alle teenlock) con tutta me stessa, impazzisco per l'idea che Sherlock e John possano essersi incontrati prima, quando ancora erano più acerbi, quando ancora la vita con le sue delusioni non li aveva induriti e resi più ostili e diffidenti. Abbiamo John che, non ancora cambiato dalla guerra e da tutto ciò che ha dovuto affrontare, è un bambino solare e allegro, entusiasta dalle cose (e della medicina, il nostro piccolo futuro dottore), ha una soluzione a tutto, perché per lui i problemi si affrontano di petto, semplicemente. Ma i tratti fondamentali del suo carattere restano comunque quelli, è coraggioso, altruista, anche un po' incosciente, pronto a tutto per difendere il suo amico. E poi abbiamo Sherlock, sempre un po' insicuro e malinconico, con la paura di restare solo perdendo il suo unico (presumibilmente) amico. Però il bello delle kidlock è che il loro incontro cambia le loro vite, Sherlock non sarà costretto a una vita di rifiuti e isolamento, lui ha il suo John che sarà per sempre con lui. Bellissima la scelta di terminare con quelle due parole, perché John e Sherlock questo sono, qualunque versione si voglia considerare: eternità.
(Recensione modificata il 14/08/2017 - 07:25 pm)

Recensore Veterano
14/08/17, ore 19:04
Cap. 2:

Questa raccolta mi sta piacendo davvero tanto. A volte tardo con le recensioni, ma sappi che leggo tutto e apprezzo tantissimo. Tutta la dolcezza che trabocca da queste storie, il senso di spensieratezza e tranquillità...è semplicemente meraviglioso! E i nomi che Sherlock vuole dare al cucciolo sono davvero divertenti, sono proprio da lui. Amo il fatto che Rosie chiami entrambi papà (o con dei nomignoli) e il fatto che John lo baci delicatamente per fargli passare lo stupore. In breve sto amando le atmosfere dolci e serene che stai creando. Fa bene al cuore e all'umore leggere di queste cose. A presto!
(Recensione modificata il 14/08/2017 - 07:05 pm)

Recensore Master
14/08/17, ore 15:54
Cap. 5:

Ciao cara!! Anche questa breve storia mi ha emozionata molto! Lo so, sto diventando ripetitiva, scusami!
Devi sapere che comprendo perfettamente lo stato d'animo di John; si è sentito abbandonato, forse ha creduto che il suo migliore amico non si fidasse completamente di lui, ma Sherlock voleva solo proteggerlo, e soprattutto aveva bisogno di un motivo per sopravvivere, per tornare a casa ( la frase sul faro è pura poesia)!
E' sempre bellissimo quando riescono ad aprirsi e a parlare liberamente dei loro sentimenti!!
Tu sei una maestra in questo!!
Alla prossima!! :)

Recensore Master
13/08/17, ore 23:49
Cap. 4:

La situazione che fa da sfondo alla tua storia è abbastanza usuale, nel ritrarre quel loro trovarsi in ambiente ospedaliero, alle prese con i guai derivati da qualche inseguimento a pericolosi criminali. È, invece, originale e non scontata la direzione che fai prendere a ciò che succede tra quei due, senza tragici esiti medici o scene di disperata impotenza di fronte all’aggravarsi delle condizioni di qualcuno. È tutto tranquillo, è tutto passato, anche la preoccupazione per le condizioni del ferito. C’è un’atmosfera rilassata in cui, però, si accende una tensione particolare e, direi, necessaria alla risoluzione di anni di silenzio, di “satelliti ciechi” che girano disperati attorno a pianeti che appaiono freddi e distanti ma che non lo sono, in realtà.
. “…sollevando con un certo sforzo gli occhi dalle proprie dita…”: quel non riuscire di John, a distogliere lo sguardo dalla mano che Sh ha tenuta nella sua, mi è sembrato il momento in cui si stanno rivelando tante cose che non si aveva il coraggio di ammettere. Trovo proprio connaturato al personaggio di Watson il sentirsi inadeguato di fronte all’ingombrante superiorità del suo coinquilino, senza riuscire ad intravvedere che è l’altro ad avere bisogno della sua travolgente umanità.
Hai raccontato con efficacia di come Sh abbia approfittato dell’esigenza di inventarsi qualcosa per rimanere con John e abbia scelto un gesto che esprime ciò che è rimasto nascosto, senza riuscire a trovare la giusta via d’uscita. Come espediente apparentemente privo di significato, invece, il fatto di prendere la mano di John è stato utile per riuscire ad eludere il rigido controllo della razionalità di Sh ed a far uscire allo scoperto ciò che è sempre stato nel cuore di entrambi. La disarmante sincerità e l’immediatezza con cui John parla del suo stato d’animo nei confronti di quell’ “ onnipresente figura” che, ormai, fa parte irrinunciabile della sua vita, sono da te fatte fluire su quella cascata di splendide parole d’amore che Watson libera di fronte al tentativo di “fuga” di Sh. Ma, stavolta, da parte del consulting, sarebbe proprio stupido non fermarsi a lasciarsi scaldare da quel calore così immediato e rassicurante. Infatti qui hai fatto irrompere la risposta di Sh in modo inequivocabile, senza bisogno di dire o aggiungere altro, se non un bacio improvviso e dolcissimo. Bella quell’immagine del grande Holmes che si sistema, quasi indifeso, accoccolato vicino al suo “conduttore di luce” (“…raggomitolandosi in posizione fetale, la testa china sul petto e vicina a quella dell’altro…”) trovando la pace ed il calore di un sentimento che accoglie. Aleggia su tutta la ff la parola “famiglia”, che qui assume la consistenza di un abbraccio sincero, di un bacio che sorprende e riscalda, di un geloso pudore che protegge e custodisce gli affetti più cari. Prosegue questa tua singolare raccolta di delicati chiarori e tenere luminosità che trovo davvero riuscita, nel suo guidarci ad immagini rassicuranti che lasciano un senso di appagamento e di serenità. Ciò che ci vuole in quest’estate così rovente e in questo desolato post quarta Stagione, che ci ha davvero lasciato con l’amaro in bocca.

Recensore Master
13/08/17, ore 22:37
Cap. 3:

Continui, e ne sono felice, con il tuo dolcissimo percorso da cui l'angst e le nubi del dolore, della solitudine, della pazzia, dell'incomprensione sono lontane. Io, personalmente, ne avevo bisogno perché un intervallo, in cui stare sdraiati ad osservare il cielo terso e a respirare l'aria leggera e fresca, ci vuole. Poi saremo pronti a riprendere il cammino, anche sui toni più aspri della Johnlock che la tratteggiano in bianco e nero, restituendone un’immagine tridimensionale, estremamente realistica . Con questa chiacchierata volevo comunicarti che sono contenta che tu ti sia impegnata, per ora, in un cammino più piano ed all' insegna del sorriso e della tenerezza. Sono una scoperta molto piacevole queste tue parole in cui il tono fluff ammorbidisce ed attenua le spigolosità e le tortuosità della vita. Il fatto che tu riesca molto bene nell'uso anche di questo registro sorridente, conferma la mia convinzione che tu sappia scrivere, detto in termini semplici, e questo, per me, implica la capacità di adeguare il tono linguistico a qualsiasi esigenza narrativa, descrittiva e via dicendo. A proposito di questa tua tenera ff, già il titolo è una carezza rassicurante. Quando si pensa o si pronuncia un “per sempre”, ci si prende per mano e si comincia a camminare insieme, ed il resto del mondo è lontano. Come Sh e John che, in questa storia, cominciano da piccoli a capire che loro due sono speciali l’uno per l’altro. Già li caratterizzi con i tratti con cui li ritroveremo da adulti: IC, senza dubbio, la generosità e la completa disponibilità di John ad occuparsi con pazienza delle bizze di Sh, l’istintiva protezione nei suoi confronti e la dipendenza che quest’ultimo sta maturando, ben mascherata, rispetto alle attenzioni che l’amico gli rivolge. Una storia, questa, che sa di erba, di zuffe tra ragazzi, di risate liberatorie, di primi sguardi che indugiano, attenti, sul volto dell’altro.

Recensore Junior
12/08/17, ore 19:27
Cap. 4:

Quello che maggiormente amo nelle tue storie, oltre ad un uso splendido e sapiente del linguaggio narrativo, è la capacità di descrivere personaggi e situazioni in maniera così coerente con la serie che non è assolutamente difficile immaginare tutto come se lo stessimo davvero guardando. Qui siamo in di fronte ad un classico, la scena all'ospedale, ma l'hai "sherlokizzata" perfettamente. Inizia proprio Sherlock che rispolvera il francese e trova l'escamotage per raggiungere il suo scopo. La "balla" usata stavolta però condurrà gli eventi in una precisa direzione, Sherlock forse lo sapeva già visto che ogni sua decisione viene presa considerando ogni dettaglio e conseguenza. È ricco di sfumature questo incontro: ci sono quelle tipiche di John, la sorpresa, l'imbarazzo, la tenerezza. La rabbia dopo la rivelazione. E ci sono quelle di Sherlock, la sagacia, la timidezza, l'ironia e la spudorata mancanza di tatto. E la paura, dopo la rivelazione. John il soldato però non molla, stizzito reclama giustizia e questa arriva con un bacio, il primo, istintivo, inaspettato. Le confidenze successive escono poi con una naturalezza disarmante, come non avessero atteso altro, proprio come in tutte le coppie innamorate che si rispettino. La commozione di John di fronte a quel "non quelli che riguardano te, non più" insieme a quella parola "famiglia" ripetuta più volte, è anche la nostra. Sherlock non è mai stato più adorabile di così.....
(Recensione modificata il 12/08/2017 - 08:01 pm)

Recensore Master
12/08/17, ore 00:14
Cap. 4:

Deliziosa l'idea di farli dichiarare a Parigi, considerata città romantica per eccellenza. Un ristorante o la riva della Senna, al tramonto con il sole che si specchia su Notre Fame sarebbe stato romantico, ma questi due non potevano scambiarsi una dichiarazione normale in un luogo per innamorati.
Decisamente un ospedale è più in linea con John e Sherlock. 😁
E che dire della dichiarazione? Credo che possa essere definita più una rivelazione, perché finalmente i due salami trovano il tempo di parlare e considerare ciò che provano l'uno per l'altro. Ce li vedo proprio sai?

Capisco che la casa sia nel caos e che sia destabilizzante anche fare il percorso a ritroso, però se ciò fa nascere storie divertenti e tenere come questa, ben venga il trasloco!

Sempre brava.
Alla prossima.
Ciao!😊

Recensore Master
11/08/17, ore 13:59
Cap. 4:

Anche questa OS è dolcissima e divertente, soprattutto la parte iniziale, poi è sfociata un po' nell'angst! La trovata di Sherlock è stata veramente esilarante! Immaginavo la faccia del povero John mentre il detective gli stringeva la mano!! Watson e le sue facce, ci si potrebbe scrivere un trattato!! :)))
Sono felice che alla fine si siano chiariti! Sherlock, come sempre quando si tratta di sentimenti, se la stava dando a gambe.. probabilmente temeva che John lo rifiutasse!!
Ah, il loro problema è proprio questo: non si dicono mai quello che pensano veramente, tirano fuori solo la punta dell'iceberg!
Sono felice che tu riesca così bene a dare voce alle loro emozioni!!
Alla prossima!! ;)

Recensore Veterano
11/08/17, ore 10:21
Cap. 4:

Ciao amica, ringrazio ancora che questa tua raccolta sia con poco angst perché vedo che nel fandom si sta di nuovo scatenando il dramma nelle storie. Invece è estate e sono felice di leggere cose leggere a lieto fine (magari in alcune storie cambierai genere, chissà, ma in una raccolta ci sta).

Mi piace in questa storia il concetto di famiglia per Sherlock, che va oltre quello che crede John, perché si sa, Sherlock pensa proprio a tutto.

Fortunatamente grazie a questa rivelazione e presa di coscienza le cose si concretizzano e potranno essere una famiglia a tutti gli effetti

Brava ☺️ Alla prossima!

Recensore Master
08/08/17, ore 21:52
Cap. 3:

Che teneri! 😄
Due piccoli John e Sherlock che mantengono intatte le caratteristiche dei due adulti che tanto amiamo.
John sempre pronto a prendersi cura del prossimo, incurante delle proprie ferite.
Sherlock sempre pronto a dire al prossimo cosa pensi sinceramente di lui, incurante delle conseguenze e delle reazioni che le sue parole potrebbero provocare.
Salvo, poi, sentirsi in colpa per avere causato un dolore a John.
Il "per sempre" finale è la promessa di una futura grande amicizia.
Sempre bravissima
Continua così, che con questi piccoli e freschi capolavori, rinfreschi un'estate veramente rovente.

Alla prossima.
Ciao!😊

Recensore Master
08/08/17, ore 19:39
Cap. 3:

Ciao cara, devi sapere che le kidlock mi commuovono sempre...
Questa in modo particolare...
Già da ragazzini sono legatissimi e si prendono cura l'uno dell'altro...
John è già un dottore bravissimo!!
Medica le ferite del suo migliore amico e fa a botte per difenderlo.. da grande rischierà addirittura la vita per lui!
A volte penso che, se si fossero conosciuti da adolescenti, la loro vita sarebbe stata diversa da quella che tutti noi conosciamo!!
Forse John non avrebbe sposato Mary e Sherlock non sarebbe mai diventato un sociopatico!!
Alla prossima storia!! Bye!! :)

Recensore Junior
08/08/17, ore 17:25
Cap. 3:

Parto dal titolo. Always, la giusta ouverture di quella che sarà la loro storia, sebbene qui sia ancora in uno stadio embrionale e i due ragazzini si amino dell'amore fra ragazzini, senza implicazioni sessuali ma già con una necessità di prendersi cura uno dell'altro e con una tenerezza disarmante: nei gesti sicuri di John che si comporta già come un dottore, nella timidezza del gesto di Sherlock, che si sente in colpa per quella piccola ferita. Si intravvedono già i due uomini adulti, in quell'inconfondibile incapacità di interrelazione umana di Sherlock che non trova offensive dare a uno del macaco, mentre John se ne accorge eccome ma finisce col sorridere di questa totale mancanza di diplomazia. E John interviene in aiuto dell'amico, perché è suo amico e fra loro c è una promessa, e perché alla fine Sherlock è sempre quello più indifeso perché più incompreso. Solo John riesce davvero a stargli accanto. E Sherlock ancora forse non se ne rende conto, ma quando se ne accorgerà sarà pronto a pagare per questo amore un tributo altissimo (pensando ai finali della stagione 2 e soprattutto 3). L'immagine dei due bambini che salgono le scale mani nelle mani, con John che guida e incoraggia l'amico a sorridere, è la nota più significativa e intensa di questa bella partitura.
(Recensione modificata il 08/08/2017 - 09:46 pm)

Recensore Veterano
08/08/17, ore 14:12
Cap. 3:

Ma.. 😍 Che cosa dolcissima!!!
Anch'io ho riso per l'accostamento del bullo al macaco, povero piccolo John che deve difendere un mini Sherlock.
La seconda parte è tenerissima, alla fine Sherlock si preoccuperà sempre di essere un problema per John, anche da piccolo.
Bella questa tua svolta fluff, attendo la prossima!

Recensore Master
07/08/17, ore 23:50
Cap. 2:

Divertentissima anche questa OS. Indubbiamente, Sherlock sfrutterebbe la sua enorme fantasia per trovare un nome al cane di casa. Il fatto che scelga solo nomi di veleni o di reati, potrebbe far supporre che il caro Sherlock non ami o apprezzi particolarmente la presenza del cucciolo di cane, ma sono certa che stesse solo provocando il povero John, spaventandolo all'idea che la tenera Rosie potesse scorrazzare per casa chiamando la bestiola "Curaro" o "Cianuro".
Ovviamente, la piccola ha già prevuto il genio e il cucciolo si ritrova con nome altrettanto bizzarro, ma decisamente più adatto.
Un tenero quadretto familiare, che porta allegria nella giornata che ha visto la triste ripresa di lavoro, dopo le vacanze.

Alla prossima!
Ciao! 😊