Recensioni per
L'Ultimo pezzo alle montagne
di SuperGoat

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/09/17, ore 11:56

Ciao carissimo,
sembra di leggere il libro Cuore, e te lo dico come un complimento. Valori di una volta, personaggi che, anche se piccoli, non hanno paura di tenere fede fino in fondo alle loro scelte. Giochi di bambini, apparentemente innocenti ma in realtà violentissimi, nei quali si rispecchia la situazione politica e sociale dell'epoca. Un bellissimo lavoro di ricerca storica, sia nel ricreare gli ambienti in cui i tuoi personaggi si muovono, sia nell'andare a ripescare una mentalità schietta, rispettosa e onesta che ormai è raro vedere.
Complimenti, una storia veramente molto bella.

Nuovo recensore
07/09/17, ore 17:01

Buongiorno ^^
Dunque, la storia è scritta molto bene e con molta cura: sia nel prologo che in questo primo capitolo si vede molta attenzione non solo alla grammatica e alla scorrevolezza nella lettura delle frasi, ma anche un'attenzione quasi maniacale nel descrivere il più accuratamente possibile il modo di vivere di più di cento anni fa: le abitudini dei due fratelli, il loro modo di vivere la scuola e il mondo che li circonda, la famiglia e le sue consuetudini, i rapporti madre-padre e figli, tutto quanto è così diverso dalle abitudini di oggi e immerge fin da subito nell'atmosfera del 1905! Nulla è stato lasciato al caso, si vede che dietro c'è stata una ricerca approfondita sui modi e i costumi del primo novecento: dettagli quali la mano legata dietro la schiena, l'uso delle aste, norme sociali come il pulirsi il collo o le unghie... insomma, complimenti, tutto contribuisce a rendere al meglio l'ambientazione e fidati, non passa inosservato se si sa leggere con un po' di cura e attenzione ;)
Parlando dell'intreccio non accade molto, ma va bene così: la vicenda è ancora agli inizi, deve svilupparsi, ed è giusto che si prenda il suo tempo per sviluppare al meglio i personaggi, il mondo che li circonda e tutto ciò che serva perché la storia prosegua al meglio.
Personalmente, ho apprezzato molto quando hai descritto l'ambiente scolastico e le diatribe di Italo e dei compagni con gli austriaci: il tutto era divertente ed Italo è un personaggio che, anche se fin'ora ha mostrato una personalità abbastanza semplice e lineare, cattura per questa sua volitività ed intraprendenza, anche se vogliamo un po' autolesionista xD
Invece mi ha poco coinvolto il punto in cui Vittorio rischia di morire. E non perché la decisione di farlo pendere da una rupe non fosse abbastanza angosciosa e terrificante, anzi! Ma perché per tutto il tempo mi sembrava una cosa troppo estrema, per due bambini di cinque e dieci anni: la stessa scalata di Italo m'è parsa surreale e, se in un altro tipo di racconto più goliardico o più improntato all'aspetto fantastico mi sarebbe sembrata perfettamente in linea con lo stile dell'opera, in questa, molto più improntata al realismo, l'ho trovata decisamente surreale e un pochino spaesante durante la lettura. Ma ribadisco, è stata una mia percezione personale, sono sicuro che altri la potrebbero gradire e anzi, trovarla molto concitante visto il dramma che narra. Bellissimo comunque il momento in cui i due fratelli si riuniscono piangenti: molto tenero, molto intimo, molto... molto umano, complimenti. Ma tutta la vicenda è trattata così, tentando di creare dei character che non siano macchiette ne individui bizzarri o surreali, ma semplicemente dei plausibili bambini dell'inizio novecento. Anche i personaggi più di contorno come Anna appaiono perfettamente credibili e si sente siano ben costruiti anche se, effettivamente, ben poco fanno durante la narrazione, di cui Italo e Vittorio sono i protagonisti indiscussi. Molto bello anche il punto di vista molto "militaresco", diciamo, di Italo: i suoi ragionamenti paiono molto coerenti, sia con il contesto nel quale è calato sia con il suo modo di comportarsi. Solo che, anche li, ho trovato un poco strano ed eccessivo che un bambino di dieci anni pensi addirittura a dove finiranno le sue spoglie... diciamo che Italo è forse l'unico personaggio della vicenda che a tratti pare essere sovrumano, ecco, sia nel modo di agire e che pensare. Ribadisco, ciò di per se non è un male, anzi! Solo che per il modo nel quale è stata costruita la vicenda, con questo realismo nudo e crudo, ecco, in certi punti stona un po'. Ma nel complesso sono inezie, e il lavoro è davvero eccellente, complimentoni! =D
L'unico altro appunto che posso farti e dal punto di vista "grafico": i paragrafi sono molto compatti, ogni tanto l'occhio salta da una riga all'altra e penso che ridistribuire le righe con più spazio darebbe al tutto un'aria più leggera e piacevole da leggere ;)
Ma anche qui, sono miei opinioni xD
Penso di aver detto tutto ciò che volevo esprimere. Ci tengo a dire che avrei potuto parlare ancora di questo tuo testo: la figura del padre, quella della madre, l'aver deciso di presentarlo come memorie di un anziano del 1999... ma il succo l'ho espresso ed è venuto un papirone, se continuo finisce che faccio una recensione più lunga del capitolo stesso, ahahah :'D
Ancora complimenti!
Ciau!

Recensore Master
03/09/17, ore 10:01

Buongiorno.
Un altro capitolo molto intenso.
Tanta amicizia, poi, tra le sue righe, e un rapporto speciale che lega questi fratellini.
Erano tempi duri, tempi molto diversi dai nostri. E pensare che è trascorso solo poco più di un secolo!
Buona domenica e buona giornata :)